
L’azienda taiwanese Gold Apollo ha negato categoricamente qualsiasi coinvolgimento nella produzione dei cercapersone esplosi di recente in Libano, che hanno causato la morte di nove persone e il ferimento di circa 2.750 individui, tra cui 200 in condizioni critiche. In una dichiarazione ufficiale, l’azienda ha chiarito che la responsabilità della progettazione e della produzione dei dispositivi esplosi appartiene esclusivamente alla società BAC.
Gold Apollo ha affermato che esiste un accordo a lungo termine con BAC, un’azienda che ha il diritto di utilizzare il marchio di Gold Apollo per la vendita di prodotti in specifiche regioni. “Autorizziamo BAC a utilizzare il nostro marchio, ma non siamo coinvolti né nella progettazione né nella produzione dei dispositivi,” ha spiegato la società. Nello specifico, si fa riferimento al cercapersone modello AR-924, al centro delle indagini in Libano, prodotto e venduto da BAC.
La società ha sottolineato che il loro ruolo si limita all’autorizzazione del marchio e che non hanno alcuna connessione con lo sviluppo tecnico dei cercapersone. Anche il fondatore di Gold Apollo, Hsu Ching-kuang, ha ribadito che l’azienda non ha mai partecipato alla produzione dei dispositivi in questione.
Questa presa di posizione arriva in risposta a numerosi resoconti dei media che collegavano Gold Apollo agli eventi tragici in Libano. Secondo Sky News Arabia, l’intelligence israeliana, il Mossad, sarebbe stata coinvolta nell’operazione, piazzando esplosivi nelle batterie dei cercapersone esplosi, aggravando la tragedia.
The New York Times, citando fonti anonime, ha riportato che i cercapersone, ordinati dal gruppo libanese direttamente a Gold Apollo, sarebbero stati manomessi prima di giungere in Libano. Tuttavia, Gold Apollo ha negato qualsiasi responsabilità, dichiarando che non hanno preso parte alla fabbricazione del modello coinvolto, rafforzando così la propria estraneità agli eventi.
L’incidente è avvenuto martedì in Libano, quando alcuni dispositivi sono esplosi provocando un gran numero di vittime. Le indagini su questo tragico episodio sono ancora in corso e stanno coinvolgendo non solo le autorità locali, ma anche fonti di intelligence internazionali, in quanto l’episodio sembra avere connotazioni geopolitiche e di sicurezza di più ampia portata.
Gold Apollo ha voluto chiarire con fermezza la propria posizione in merito alle accuse mosse contro di essa, distanziandosi da qualsiasi responsabilità legata alla produzione dei cercapersone esplosi in Libano. Con l’indagine ancora in corso, rimane da vedere quale sarà l’esito delle accuse di manomissione e quale ruolo avrà svolto la BAC nella catena produttiva di questi dispositivi.
