Il Cremlino ha lanciato un avvertimento severo lunedì, commentando il presunto tentativo di omicidio ai danni dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In una conferenza stampa, il portavoce Dmitry Peskov ha sottolineato che stabilire eventuali collegamenti tra il sospettato dell’attentato, Ryan Wesley Routh, e l’Ucraina è compito dei servizi di intelligence statunitensi, non della Russia. “Non sono affari nostri usare piccole cellule grigie in questo caso particolare. Spetta ai servizi segreti americani”, ha detto Peskov. Tuttavia, ha aggiunto un avvertimento: “Giocare col fuoco ha le sue conseguenze”.
L’ex presidente Trump, attualmente candidato alla nomination repubblicana per le elezioni del 2024, è stato preso di mira presso il suo Trump International Golf Club di West Palm Beach, Florida, domenica scorsa. L’FBI ha avviato un’indagine sull’episodio, considerandolo un possibile tentativo di assassinio. Secondo le autorità, Routh, 58 anni, era armato con un fucile d’assalto AK-47 e si nascondeva tra i cespugli vicino alla proprietà di Trump, con l’intenzione di colpire.
Il sostegno di Viktor Orbán a Trump
In risposta all’attacco, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha espresso il suo sostegno a Trump. In un post sulla piattaforma social X, Orbán ha scritto: “È chiaro che la vita del Presidente Trump è in pericolo, fino alla sua vittoria [nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti a novembre]. Stiamo pregando per lei, signor Presidente!”. Orbán, noto alleato politico di Trump, ha recentemente visitato gli Stati Uniti e, in un incontro a luglio, ha discusso con l’ex presidente modi per risolvere il conflitto ucraino.
Il ruolo del sospettato e il suo legame con l’Ucraina
Ryan Routh, arrestato in Florida, ha un passato controverso legato all’Ucraina. Secondo fonti come il New York Post, Routh si era recato in Ucraina dopo l’inizio dell’invasione russa nel 2022, con l’intento di sostenere la causa ucraina. Aveva anche promosso una campagna per inviare veterani americani del conflitto in Afghanistan in Ucraina e raccolto fondi per il Paese. Tuttavia, restano da chiarire le motivazioni precise dietro il presunto attentato a Trump.
Secondo la rete ABC News, le autorità statunitensi stanno cercando di determinare se il tentato omicidio di Trump possa essere stato influenzato dal conflitto in Ucraina o da un presunto malcontento di Routh verso la posizione di Trump riguardo alla guerra.
Dettagli dell’indagine
Il sospetto ha cercato di nascondersi nei pressi del golf club con un fucile AK-47 dotato di mirino telescopico, due zaini contenenti piastre in ceramica e un’action camera. L’FBI ha confermato che un agente dei servizi segreti ha aperto il fuoco su Routh. Il sospetto è ora in custodia, mentre le indagini continuano a concentrarsi sui suoi possibili legami con il conflitto ucraino.
Secondo alcune fonti, Routh aveva espresso delusione per la posizione ambigua di Trump nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina. Nonostante le sue simpatie iniziali per l’Ucraina, Routh potrebbe essere stato spinto all’azione da una crescente frustrazione per la mancanza di un sostegno chiaro da parte dell’ex presidente.
La tensione tra Mosca e Washington
La dichiarazione di Peskov mette in evidenza il clima di tensione che continua a circondare le relazioni tra Russia e Stati Uniti, aggravato dall’invasione dell’Ucraina. Sebbene il Cremlino abbia negato di avere un ruolo diretto nel presunto attentato a Trump, la Russia rimane attenta agli sviluppi della politica americana. Il portavoce russo ha ribadito che non spetta a Mosca trarre conclusioni, ma ha ribadito che “giocare col fuoco ha le sue conseguenze”, alludendo forse alle complessità geopolitiche in cui si intrecciano la Russia, gli Stati Uniti e l’Ucraina.
Le implicazioni politiche
Con l’ex presidente Trump che rimane una figura centrale nel panorama politico statunitense e internazionale, ogni minaccia alla sua vita potrebbe avere conseguenze importanti, non solo per le elezioni presidenziali del 2024, ma anche per le relazioni geopolitiche globali. La posizione di Orbán, che vede Trump come la chiave per risolvere il conflitto ucraino, si aggiunge al contesto in cui le tensioni internazionali e le dinamiche elettorali si sovrappongono.
Resta da vedere come le indagini procederanno e se emergeranno nuove informazioni sui legami di Routh con l’Ucraina e le sue motivazioni personali. Nel frattempo, il Cremlino continua a seguire da vicino la situazione, mentre gli Stati Uniti affrontano un’elezione segnata da molteplici sfide interne ed esterne.