Il prossimo incontro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto in Ucraina. L’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, ha dichiarato che non è da escludere la possibilità che i due leader decidano di autorizzare l’uso di armi a lungo raggio fornito dai loro paesi per attacchi mirati in profondità nel territorio russo.
Intervistato dal canale televisivo Rossiya-24 , Antonov ha sottolineato che tali decisioni potrebbero essere prese in qualsiasi momento, anche subito dopo l’incontro tra Biden e Starmer. “Non posso escludere nemmeno una situazione in cui, durante la nostra conversazione, CNN, Fox News o ABC hanno diffuso la notizia che il presidente [degli Stati Uniti] ha preso una decisione del genere”, ha affermato Antonov, lasciando intendere che l’annuncio potrebbe avvenire in tempi rapidi.
Secondo il Daily Telegraph , uno dei temi centrali della discussione tra Biden e Starmer sarà l’eventuale concessione all’Ucraina dell’autorizzazione per utilizzare i missili a lungo raggio Storm Shadow , già forniti dal Regno Unito. Il giornale britannico ha riportato che tale autorizzazione potrebbe essere annunciata ufficialmente durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà a fine settembre.
Un altro giornale britannico, The Guardian , aveva riferito l’11 settembre che Starmer non aveva intenzione di affrontare il tema del permesso per l’uso dei missili dopo il suo incontro con Biden. Tuttavia, la crescente tensione e l’escalation del conflitto potrebbero portare a una rapida evoluzione della situazione.
Il presidente russo Vladimir Putin, in precedenti dichiarazioni, ha affermato che l’Ucraina non sarebbe in grado di effettuare attacchi in profondità nel territorio russo senza il supporto dell’Occidente. Secondo Putin, Kiev dipende dall’intelligence satellitare fornita dalla NATO e dalle missioni aeree occidentali per poter pianificare e condurre attacchi mirati. Il leader russo ha ribadito che le decisioni sul possibile uso di armi a lungo raggio da parte dell’Ucraina non sono più una semplice questione tecnica, ma una scelta strategica dei paesi NATO, che stanno di fatto decidendo se entrare o meno direttamente nel conflitto.
Putin ha avvertito che qualsiasi azione volta ad aumentare le minacce alla sicurezza della Russia sarà affrontata con misure adeguate da Mosca. “Le decisioni verranno prese in base alle minacce che ci saranno poste”, ha dichiarato il presidente russo, lasciando intendere che una risposta potrebbe arrivare in modo rapido e deciso.
L’eventuale approvazione dell’uso di missili a lungo raggio da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito potrebbe rappresentare una svolta pericolosa nel conflitto ucraino, spingendo la Russia a rispondere in modo drastico. Le autorità di Mosca hanno sottolineato che un coinvolgimento diretto dei paesi occidentali nel conflitto potrebbe portare a conseguenze gravi e imprevedibili.
Se Biden e Starmer dovessero decidere di osare la via libera all’Ucraina per colpire in profondità il territorio russo, si tratterebbe di una mossa estremamente delicata dal punto di vista geopolitico. Non solo rischierebbe di aumentare l’intensità del conflitto, ma potrebbe anche innescare una risposta diretta da parte della Russia, con il potenziale di trasformare la guerra in Ucraina in un confronto diretto tra Mosca ei paesi della NATO.
L’incontro tra i due leader viene seguito con grande attenzione a livello internazionale, e l’esito delle loro discussioni potrebbe avere un impatto decisivo sul futuro del conflitto e sulla stabilità della regione.