(AGENPARL) – mer 11 settembre 2024 **Un progetto alla tenuta di Suvignano per le donne con cancro al seno e i
loro familiari
**Agricoltura sociale, sostegno psicologico e sana alimentazione: al via
“Nuove stagioni”
/Scritto da Walter Fortini, mercoledì 11 settembre 2024 alle 17:15/**
La tenuta di Suvignano a Monteroni d’Arbia nel senese diventa un luogo di
ritrovo, supporto e condivisione per le donne con una diagnosi di carcinoma
mammario e le loro famiglie: un luogo dove poter sviluppare insieme un
progetto di agricoltura sociale, coltivando e progettando un orto e
partecipando a incontri psicologici di meditazione in gruppo, a contatto
con la natura, con altre donne e i loro familiari. Il progetto, che si
chiama “Nuove stagioni”, si è aperto oggi. E’ promosso dall’azienda
ospedaliero-universitaria senese ed è frutto della collaborazione tra più
enti. Anche il luogo è simbolico e denso di significato: la tenuta di
Suvignano è stata infatti strappata alla mafia nel 1983, grazie al
magistrato Giovanni Falcone, ed è tornata nel 2019 bene a disposizione
della collettività, sotto il controllo dell’Ente Terre della Regione
Toscana.
Nell’orto all’interno della tenuta si potranno coltivare piante ed erbe
aromatiche, con l’aiuto di un tecnico agronomo, per poi, sotto la guida di
un medico nutrizionista, parlare e promuovere la sana alimentazione che si
basa sull’uso di ortaggi ricchi di antiossidanti. Gli incontri psicologici
di gruppo si baseranno sulle tecniche cognitivo-comportamentali della
Mindfulness.
L’iniziativa proseguirà fino a dicembre 2024 e oltre ad azienda
ospedaliero-universitaria, Tenuta ed Ente Terre (e dunque la Regione
Toscana), sono coinvolti il Comune di Monteroni d’Arbia e l’assocciazione
Serena Onlus, che da anni opera sul territorio a sostegno delle donne con
un tumore alla mammella.
“La diagnosi di un tumore può avere un effetto dirompente sulla vita di
una persona e sulle sue relazioni – sottolinea il presidente della Toscana,
Eugenio Giani – Si tende a sparire e a nascondersi La buona medicina e
buona sanità deve occuparsi anche di questo aspetto di relazioni umane e
il progetto dell’azienda ospedaliera universitaria senese va proprio in
questa direzione, con il valore aggiunto di svolgersi all’interno di una
tenuta che, strappata alla criminalità organizzata, è tornata un bene di
tutti”.
“Sono una sostenitrice dell’agricoltura sociale da sempre – ha detto la
vicepresidente Stefania Saccardi -. Molti sono i progetti che abbiamo
sostenuto in questo ambito e adesso mi fa piacere che la pratica venga
introdotta anche alla tenuta di Suvignano, una delle nostre realtà a più
alto valore etico oltre che paesaggistico, una pratica rivolta a una fetta
di popolazione più fragile come le donne con malattie oncologiche al seno.
Perché sicuramente l’esperienza dell’agricoltura sociale è positiva,
offre un’opportunità di partecipazione attiva e migliora il benessere
individuale. Aggiungi l’approccio di lavoro collettivo a stretto contatto
con la natura che è una modalità salubre che fornisce peraltro anche un
grande sostegno psicologico”.
“”Nuove stagioni” è un’esperienza all’avanguardia che contribuisce a
rendere più umano un percorso complesso come quello della malattia
oncologica – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini -.
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