
SAP, COISP-MOSAP, FED. FSP POLIZIA e SILP CGIL: la situazione
previdenziale del comparto sicurezza soffre già particolari criticità
Le sigle sindacali SAP, COISP-MOSAP, FED. FSP POLIZIA e SILP
CGIL – in rappresentanza della maggioranza degli appartenenti alla
Polizia di Stato – hanno scritto al Presidente del Consiglio, Giorgia
Meloni, per chiedere di non innalzare, seppur su base volontaria, l’età
pensionabile di due anni.
Nella nota congiunta, i Segretari Generali Stefano Paoloni (SAP),
Domenico Pianese (COISP-MOSAP), Valter Mazzetti (Fed. FSP
Polizia) e Pietro Colapietro (Silp Cgil) evidenziano che quella delle
forze dell’ordine è una professione molto delicata, per la quale è
fondamentale una condizione fisica adeguata, che con il trascorrere degli
anni fisiologicamente si affievolisce. Inoltre, il ritardato pensionamento
comporterebbe non solo un blocco del turnover del personale ma anche
una stasi dei percorsi professionali interni per i più giovani. Allo stesso
tempo, ricordano le sigle sindacali, la situazione previdenziale del
comparto sicurezza soffre già particolari criticità, poiché non è mai stata
avviata la previdenza complementare dopo la riforma Dini del 1995.
Nella lettera si sollecitano poi interventi relativi alla “previdenza
dedicata” finanziati con legge di bilancio 2022 e ulteriormente alimentati
dall’ultima manovra economica. Proprio la realizzazione di “previdenza
integrativa” consentirebbe di lenire, almeno in parte, le criticità
provocate dalla mai avviata previdenza complementare, impedendo così
che fedeli servitori dello Stato siano i nuovi poveri di domani.
SAP, COISP-MOSAP, FED. FSP POLIZIA e SILP CGIL restano quindi a
disposizione del Presidente del Consiglio per rappresentare le
ripercussioni negative di un eventuale intervento di innalzamento dell’età
pensionabile per il personale del comparto sicurezza.