Il Sottosegretario è intervenuto alla XXVI edizione Euromediterranean Conference on Cinema della 81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
“Dal cinema all’informazione, il nostro futuro è legato alla capacità di comprendere e raccontare le evoluzioni dell’area del mediterraneo”. Lo ha sottolineato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini che oggi, nell’ambito della 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è intervenuto attraverso un videomessaggio alla XXVI edizione Euromediterranean Conference on Cinema ‘Mobile Cinema: a new koine for young Euromediterraneans to foster peace and tolerance’.
“La rinnovata centralità internazionale dell’Africa, a cui l’Italia sta dando risposte concrete con il Piano Mattei, e la guerra in Ucraina con tutti i suoi risvolti anche energetici contribuiscono a tenere accesi i riflettori su un’area che, a Sud e a Est, ha vissuto tensioni molto forti a causa di fattori ambientali, storici e sociali: siccità, desertificazione, gravi problemi economici e politici, e annosi conflitti esasperati dalla componente terroristica. Anche la riva Nord, che vede l’Italia al centro, ha importanti questioni da affrontare fra le quali le migrazioni. Ma le parole – ha osservato Barachini – non sono sufficienti, perché i Paesi europei del Mediterraneo possano far percepire ai Paesi del Nord Europa la drammaticità di chi decide di lasciarsi tutto alle spalle a costo della vita, per far percepire che bisogna affrontare uniti, attraverso una condivisione strategica e lungimirante, questo fenomeno”.
“Il cinema anche su questo ha fatto come sempre la sua parte: dal cinema neorealista con – fra gli altri – ‘Il cammino della speranza’ di Pietro Germi fino ai giorni nostri dove, il recente film di Matteo Garrone, ‘Io capitano’, affida alla nostra inevitabile compenetrazione una nuova consapevolezza. I contributi statali alla produzione di film come questo – ha evidenziato il Sottosegretario – sono contributi non solo alla cultura, ma allo sviluppo di una società fondata sulla comprensione dei mondi diversi da nostro e sul valore del dialogo e del confronto senza perdere la nostra identità. Anche il sostegno all’informazione ha la stessa valenza. E il mio auspicio è che gli editori collaborino con l’Ordine dei giornalisti per dare vita a corsi di formazione professionale che aprano nuove strade di conoscenza nei paesi dell’Euromediterraneo”.