L’Associazione Nazionale Professionisti Prevenzione Emergenze dei Vigili del Fuoco (A.N.P.P.E. VV.F.) è una realtà che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con una missione precisa: tutelare e promuovere la professionalità, i diritti e il benessere di chi opera quotidianamente per la sicurezza del Paese. Alla guida di questa associazione c’è Fernando Cordella, presidente e figura chiave nello sviluppo di iniziative volte a rafforzare la capacità di prevenzione e gestione delle emergenze in Italia.
In questa intervista, Cordella ci offre uno sguardo approfondito sulle sfide attuali e future dell’A.N.P.P.E. VV.F., riflettendo sull’evoluzione della prevenzione delle emergenze, sui cambiamenti nel ruolo dei Vigili del Fuoco, e sulle iniziative più significative promosse dall’associazione sotto la sua guida. Con la sua lunga esperienza nel settore, Cordella condivide inoltre la sua visione sul futuro della sicurezza sul lavoro e sull’importanza dell’innovazione tecnologica nella prevenzione degli incidenti rilevanti. Scopriamo insieme le competenze chiave per un Vigile del Fuoco oggi e come la pianificazione urbanistica si interseca con la gestione delle emergenze. Infine, Cordella ci parla degli obiettivi futuri dell’A.N.P.P.E. VV.F., sempre con l’attenzione rivolta a un approccio sinergico e collaborativo per il miglioramento della sicurezza e della prevenzione nel nostro Paese.
Domanda. Quali sono le principali sfide che affronta attualmente l’A.N.P.P.E. VV.F.?
Fernando Cordella. L’ANPPE Vigili del Fuoco è una associazione professionale a carattere sindacale nata nel 2016 da un gruppo di Vigili del Fuoco, professionisti nel settore della Prevenzione e nella gestione delle Emergenze. Nel tempo ci sono stati eventi estremi sia di origine naturale che antropica che hanno messo duramente alla prova il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco: tra tutti ricordiamo il terremoto dell’Aquila nel 2009, quello del Centro Italia nel 2016, la tragedia di Rigopiano ed altre catastrofi che purtroppo ciclicamente colpiscono il nostro Paese. A questi eventi dobbiamo essere pronti anche nel futuro sia in termini di risposta preventiva che di organizzazione dei soccorsi. La mission dell’Associazione è quella di informare i cittadini e coinvolgere le istituzioni sulla fragilità del nostro territorio e dare delle risposte con argomentazioni tecnico-scientifiche per poter affrontare tali emergenze in modo corretto. L’attività sindacale da un ulteriore impulso e fa si che l’azione sia piu’ incisiva, considerato che il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco con le sue donne e uomini, ha sempre partecipato a questi interventi dando il massimo contributo per la salvaguardia delle persone, degli animali e delle cose, in particolare del costruito. La sfida futura è quella di creare all’interno dell’Associazione un contenitore di esperti in materia, con iniziative sempre all’avanguardia sia in termini sindacali che professionali.
Domanda. Come è evoluta la prevenzione delle emergenze durante la sua carriera?
Fernando Cordella. I Vigili del Fuoco hanno una grossa esperienza nel campo della prevenzione incendi, con loro si è iniziato a parlare di valutazione rischi, di gestione della sicurezza antincendio, di progettazione per la sicurezza antincendio, di piani di emergenza, ecc. Questo approccio metodologico può essere trasportato in vari ambiti: dalla sicurezza sul lavoro alla risposta alle emergenze territoriali. Per questa ragione a mio parere, ogni Comune, ogni amministrazione, si dovrà dotare di un elaborato di prevenzione delle emergenze, valutato in ogni sua parte da esperti del settore, con la conclusione di un parere di conformità. Al momento c’è una forte carenza proprio sulla prevenzione delle emergenze in ambito urbano che va assolutamente sanata, intervenendo proprio sulla cultura della sicurezza e dell’emergenza del territorio in tutti gli ambiti.
Domanda. Quali cambiamenti ha osservato nel ruolo dei Vigili del Fuoco nel corso degli anni?
Fernando Cordella. Nel corso della mia carriera, c’è stata una evoluzione di competenze per i Vigili del Fuoco, sia in ambito sicurezza, sia in ambito di allargamento delle competenze e di innovazione tecnologica. La tragedia del 2001 delle World Trade Center ha avuto ripercussioni anche nel nostro Paese in ambito del soccorso, il ruolo dei Vigili del fuoco è stato attenzionato e si è evoluto, anche per le nuove competenze assegnate in materia di Difesa Civile. Si è puntato tanto sulla preparazione professionale, si sono tenuti corsi professionali innovativi che hanno permesso al personale di avere un ruolo sociale più concreto in ambito delle emergenze, essendo il Corpo Nazionale punto centrale per la risposta di eventi catastrofici del Paese, riconoscendolo come componente fondamentale del sistema di protezione civile.
Domanda. Qual è stata l’iniziativa più significativa promossa dall’A.N.P.P.E. sotto la sua guida?
Fernando Cordella. Sono state diverse le iniziative promosse dall’Associazione, sia in ambito sindacale che professionale. Diversi accordi sono stati fatti negli anni con altre Organizzazioni Sindacali delle forze dell’Ordine, sono diversi gli eventi dove si è portata alla luce la problematica del lavoro del Vigili del Fuoco, sia per l’aspetto economico che previdenziale, in particolare sulla mancanza dell’assicurazione INAIL e sulla tutela legale, sottoscrivendo accordi con professionisti affermati. Anche in ambito politico-parlamentare con audizioni ed incontri, dove si è rivendicata la professionalità e la valorizzazione delle donne e degli uomini dei Vigili del Fuoco. Sulla sicurezza sul lavoro abbiamo sottoscritto un accordo quadro con ANMIL e partecipiamo reciprocamente alle iniziative comuni sulla sicurezza sul lavoro, come anche con la Fondazione Rubes Triva, firmando io stesso la Carta di Urbino, per il benessere della persona che lavora. Quest’anno, in occasione del Festival Internazionale sulla Sicurezza sul Lavoro tenutosi a Pesaro, la Fondazione ha tenuto un concerto di alto spessore, proprio per attenzionare il problema della sicurezza sul lavoro coinvolgendo anche i giovani. In ambito culturale, abbiamo sottoscritto accordi con l’Associazione Cultura Identità, il cui Presidente è l’amico Edoardo Sylos Labini, dove è nata la rubrica Sicurezza del Patrimonio Culturale: la rubrica si occupa di informare i lettori sulla sicurezza del patrimonio culturale del Paese in “ordinario” (sicurezza in caso di incendio, sicurezza antropica, prevenzione rischio sismico) ed in emergenza. Trattando questi nuovi argomenti, siamo venuti a conoscenza di diverse notizie storiche, come quella che proprio Gabriele D’Annunzio è stato il promotore del nome dei Vigili del Fuoco. In origine (dal 1800) il nome con cui ci si riferiva ai Vigili del Fuoco era “pompieri “, con calco dal francese sapeur-pompier, durante il regime fascista, nel 1938, D’Annunzio suggerì di modificare il nome del Corpo Nazionale nato pochi anni prima in “Vigili del Fuoco“, ispirandosi ai vigiles dell’antica Roma.
Domanda. Come vede il futuro della sicurezza sul lavoro in Italia?
Fernando Cordella. La professionalità conquistata negli anni in materia di sicurezza sul lavoro, ci porta ad essere protagonisti su questo argomento: proprio in questi giorni è stata istituita una Direzione Centrale sulla Salute, che si occuperà proprio della salute e sicurezza dei Vigili del Fuoco. Come A.N.P.P.E. VVF, abbiamo collaborazioni con diverse associazioni che si occupano di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e la decennale collaborazione con la rivista bimestrale “Il Notiziario della Sicurezza” edito da Vm editore, nella quale, ad ogni uscita ci sono gli articoli dei nostri associati. Con Anmil (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi del lavoro) stiamo portando avanti un progetto per l’insegnamento della materia in ambito scolastico, sulla base del disegno di legge dell’onorevole Walter Rizzetto Presidente della Commissione Lavoro della Camera che introduce l’insegnamento delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica del Diritto del Lavoro nelle scuole.
Domanda. Quali sono le competenze chiave per un Vigile del Fuoco oggi?
Fernando Cordella. I Vigili del Fuoco, da sempre si occupano di gestione delle emergenze e di risoluzione di interventi di soccorso tecnico urgente. Ogni giorno, in tutto il Paese, ci sono diverse migliaia di interventi, dagli incendi di abitazioni, incendi boschivi, soccorsi a persone, soccorsi ad animali, ricerche di persone scomparse, incidenti stradali. Purtroppo, le statistiche testimoniano, che il numero tende a crescere ogni anno. La nostra mission come ANPPE VVF è quella della valorizzazione del ruolo dei Vigili del Fuoco, in tutti gli aspetti e in tutte le sue funzioni: a partire dal Vigile, al Capo Squadra, al Capo Reparto e all’Ispettore. Un’attenzione l’abbiamo sempre data al personale laureato, non direttivo e non dirigente, che con le sue conoscenze ed esperienze contribuisce a dare una risposta efficiente e professionale. Purtroppo, siamo l’unica O.S. che ha portato avanti questa battaglia, portandola in ambito parlamentare. Abbiamo sostenuto sempre che l’aumento di organico è necessario nel momento in cui si ampliano le competenze del Corpo, come ad esempio l’assunzione di nuove figure come geologi, biologi, esperti in comunicazione e professionisti delle telecomunicazioni: solo così i Vigili del Fuoco potranno ambire a diventare un centro di riferimento dell’attività di prevenzione e soccorso del Paese. Un’attenzione particolare, in questa fase è rivolta al ruolo dei direttivi e dirigenti, in particolare ai giovani, che diventeranno il punto di riferimento per le scelte future del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Domanda. Può condividere un esempio di successo nella gestione delle emergenze che ha vissuto personalmente?
Fernando Cordella. Ho sempre separato l’attività operativa fatta da Vigili del fuoco con l’attività sindacale-professionale fatta per l’Associazione. Ma i due filoni si incontrano in diverse circostanze, in particolare sotto l’aspetto professionale. Non potrò mai dimenticare in seguito al terremoto dell’Aquila, nel 2009, il salvataggio di una ragazza dopo 15 ore dalla scossa, in uno scenario veramente difficile e durante una sequenza sismica senza precedenti. Diciamo che dopo una serie di recuperi di corpi privi di vita, l’aver salvato quella ragazza ha dato a tutta la squadra lo spirito giusto per poter continuare con maggiore forza alla ricerca degli altri sopravvissuti. Quel terremoto provocò 309 vittime, tra cui diversi studenti universitari.
Domanda. Qual è il ruolo dell’innovazione tecnologica nella prevenzione degli incidenti rilevanti?
Fernando Cordella. Nel 2007 ho discusso la tesi di laurea in Architettura argomento Urbanistica, trattando l’argomento della gestione delle industrie a rischio di incidente rilevante nella pianificazione urbanistica: il caso Malagrotta. Purtroppo, devo dire che in ambito della prevenzione è stato fatto ben poco, lo spirito della tesi era proprio quello di mettere in relazione come una attenta e puntuale pianificazione anche in termini di innovazione tecnologica può creare quella resilienza per superare le criticità. Sono passati quasi 20 anni e la problematica della pianificazione nella zona Malagrotta ed in quasi in tutte le aree critiche di aree urbanizzate del Paese esiste ancora. L’innovazione tecnologica è andata avanti nella prevenzione, grazie anche al lavoro delle accademie universitarie, ma a mio parere non c’è stata una classe politica e amministrativa che è riuscita a sfruttare questa importante novità.
Domanda. Come vede l’interazione tra la pianificazione urbanistica e la gestione delle emergenze?
Fernando Cordella. Per poter affrontare un qualsiasi evento bisogna partire da una attenta previsione, per poi passare alla fase della prevenzione. Serve poi una giusta risposta all’ emergenza con il soccorso e poi intervenire con la ricostruzione e ripristino. Fin tanto queste argomenti non sono in un unico contenitore, ma vengono spacchettati e trattati autonomamente, il problema esisterà sempre. Se la politica, gli esperti sia Amministrativi che dirigenti dei Vigili del Fuoco e tutti gli altri enti che si occupano del soccorso, non avviano questo metodo di interazione tra le quattro funzioni, non si avrà una risposta efficace ed efficiente alle continue calamità che coinvolgono il Paese. Fondamentale è il ruolo della pianificazione urbanistica: segna le regole di come evitare e prevenire le catastrofi. Questa cosa al momento manca totalmente, a parere mio perché non dà risultati immediati e di immagine cari alla classe politica, invece è arrivato il momento di investire su azioni a lungo termine anche per rispetto delle generazioni future.
Domanda. Quali sono i suoi obiettivi per il futuro dell’A.N.P.P.E. VV.F.?
Fernando Cordella. Gli obiettivi sono molteplici, in particolare quello di far avvicinare i cittadini ai Vigili del Fuoco: in molte occasioni i loro consigli, il loro contributo professionale è importante per semplici comportamenti da tenere in caso di eventi o incidenti che vedono coinvolti i cittadini. Ed è proprio questo il nostro obiettivo: lavorare su questa strada, mettendo intorno ad un tavolo tutti coloro che professionalmente possono dire la loro. L’emergenza non deve essere subita, ma importante è saperla governare con tutti i mezzi. Anche l’aspetto culturale è fondamentale: le emergenze ci sono sempre state, da quando l’uomo è nato ha dovuto combattere per sopravvivere, con la costruzione di una prevenzione agli eventi naturali ma anche antropici. Le catastrofi nel tempo ci sono sempre state, l’uomo ogni volta si è dovuto rialzare, ricostruendo la propria vita insieme alla propria comunità.
Per questo ribadiamo che solo con un’azione sinergica e con l’apporto di professionisti del soccorso si può fare qualcosa di buono, tutto questo deve avvenire con la leva da parte della attuale classe politica che deve captare come è importante la sintonia tra elementi che caratterizzano la cultura della prevenzione e del soccorso.
Un ricordo particolare lo voglio esprimere a coloro che hanno perso la vita in servizio, il loro scopo era quello di salvare qualcosa di importante per la comunità.