In una dichiarazione che sta scuotendo la politica georgiana, il primo ministro Irakli Kobakhidze ha affermato che Salome Zourabichvili non ricopre più il ruolo di presidente della Georgia, sostenendo che la sua posizione è compromessa a causa di presunti violazioni costituzionali.
Secondo Kobakhidze, Zourabichvili è diventata una figura priva di legittimità istituzionale. “Non è la presidente”, ha dichiarato il primo ministro in un briefing stampa. “Salome Zourabichvili ha riconosciuto la legittimità della Corte costituzionale quando ha intentato una causa lì. La Corte costituzionale ha stabilito che Salome Zourabichvili è una presidente illegittima, che ha violato la costituzione”. Kobakhidze ha sottolineato che l’unico motivo per cui Zourabichvili continua a mantenere formalmente la carica è il supporto del Movimento Nazionale Unito.
La tensione politica è emersa in seguito a controversie sulla condotta di Zourabichvili in merito alla politica estera. L’anno scorso, la presidente georgiana ha effettuato diverse visite internazionali senza il consenso del primo ministro, una mossa che secondo la costituzione georgiana è consentita solo previa approvazione del governo. Di conseguenza, il partito al governo Georgian Dream – Democratic Georgia aveva cercato di avviare una procedura di impeachment contro Zourabichvili. Tuttavia, la proposta di impeachment non ha ottenuto il numero sufficiente di voti in parlamento, in parte a causa della mancanza di sostegno da parte dell’opposizione.
Kobakhidze ha accusato Zourabichvili di essere diventata “presidente del Movimento Nazionale” e una “marionetta” di questo partito, suggerendo che la sua carica è ormai solo una formalità priva di sostanza reale.
Nel frattempo, Zourabichvili ha continuato la sua battaglia legale contro la legge “sulla trasparenza dell’influenza straniera”, recentemente approvata dal parlamento georgiano. Questa legge, che ha suscitato ampie critiche da parte dell’opposizione, delle ONG e dei media, è stata oggetto di una causa intentata dalla presidente presso la Corte costituzionale. I ricorrenti chiedono che la legge venga dichiarata non conforme all’articolo 78 della Costituzione georgiana, che obbliga gli organi di governo a prendere misure per integrare la Georgia nell’Unione Europea e nella NATO. La corte ha recentemente tenuto tre sessioni per esaminare le argomentazioni dei ricorrenti e sta valutando se sospendere la legge fino alla decisione finale.
La disputa tra Zourabichvili e il governo centrale sottolinea le tensioni in corso nella politica georgiana, mentre la nazione naviga tra le sue aspirazioni europee e le complesse dinamiche interne.