
(AGENPARL) – mar 03 settembre 2024 Eni e Snam avviano Ravenna CCS,
primo progetto di cattura e stoccaggio della CO? in Italia
Il progetto si sta affermando come primo al mondo in termini di efficienza e potrà
giocare una parte importante nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione
Europea di dotarsi entro il 2030 di una capacità di stoccaggio di CO? pari ad almeno
50 milioni di tonnellate per anno.
San Donato Milanese (Milano), 3 settembre 2024 – Eni e Snam, nell’ambito della Joint
Venture paritetica costituita allo scopo, annunciano l’avvio delle attività di iniezione della
CO? in giacimento relative alla Fase 1 di Ravenna CCS, il primo progetto per la cattura, il
trasporto e lo stoccaggio permanente della CO? in Italia, realizzato a scopi esclusivamente
ambientali per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali.
La Fase 1 ha l’obiettivo di catturare, trasportare e stoccare la CO? emessa dalla centrale
Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, nel comune di Ravenna, stimata in circa
25 mila tonnellate per anno. Una volta catturata, l’anidride carbonica viene trasportata,
attraverso condotte precedentemente utilizzate per il trasporto del gas naturale e
opportunamente riconvertite, fino alla piattaforma offshore di Porto Corsini Mare Ovest, per
essere infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito dove viene stoccata
permanentemente a circa 3000 metri di profondità.
Il progetto sta garantendo un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al
96%, della CO? in uscita dal camino della centrale con una concentrazione di carbonio
inferiore al 3% ed a pressione atmosferica, le condizioni più severe ad oggi riscontrabili dal
punto di vista industriale. Queste performance collocano Ravenna CCS come il primo
progetto al mondo su scala industriale con tale efficienza di cattura.
Un altro elemento distintivo del progetto è l’alimentazione dell’impianto di cattura della
centrale di Casalborsetti con energia elettrica da fonti rinnovabili, con il risultato di evitare
ulteriori emissioni di CO?.
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha dichiarato: “Un progetto di grande
importanza per la decarbonizzazione è diventato realtà industriale. La cattura e lo
stoccaggio della CO? è una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le
emissioni delle industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili. Utilizziamo i nostri
giacimenti esauriti, le nostre infrastrutture esistenti e il nostro know-how nelle tecniche di
reiniezione per offrire un servizio molto competitivo per il quale stiamo riscuotendo un
grandissimo interesse. Stiamo affrontando la complessità della transizione energetica con
concretezza e determinazione, accrescendo e valorizzando le soluzioni a nostra
disposizione per decarbonizzare le nostre attività e i vari ambiti dei sistemi economici e
industriali. Dalle rinnovabili ai biocarburanti, dalla CCS alla chimica sostenibile – siamo
impegnati a fornire ai nostri clienti una varietà di soluzioni con costante attenzione alla
competitività economica e alla domanda reale di chi l’energia la deve utilizzare per lavorare
e produrre”.
Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam, ha dichiarato: “L’impegno nel progetto
Ravenna CCS è parte integrante del nostro piano strategico ed è coerente con la nostra
intenzione di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica
giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la
possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività.
Per farlo, facciamo leva sulle nostre storiche competenze nel trasporto e nello stoccaggio di
molecole, con particolare riferimento all’area padana, nella quale siamo già radicati con
asset strategici che da decenni sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese. La
joint venture con Eni si colloca, peraltro, nella medesima traiettoria di analoghi progetti di
interesse europeo a cui partecipiamo attraverso le nostre partecipate in Francia, Grecia e
Regno Unito e dai quali ci attendiamo di poter attingere sinergie funzionali al successo di
Ravenna CCS.”
Nei prossimi anni, in corrispondenza della Fase 2, è in progetto lo sviluppo su scala
industriale di Ravenna CCS che prevede di stoccare fino a 4 milioni di tonnellate l’anno entro
il 2030, in linea con gli obiettivi definiti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima
(Pniec). A tale scopo, la JV avvierà tutte le pratiche necessarie all’ottenimento dei permessi
in accordo con il quadro normativo e in collaborazione con gli enti, gli stakeholder e in
particolare con il territorio.