Oggi abbiamo il piacere di intervistare la Dr.ssa Simona Renata Baldassarre, Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e della Famiglia, Servizio civile della Regione Lazio. Nel suo attuale ruolo, l’Assessore Baldassarre è impegnata in una serie di iniziative che mirano a promuovere la cultura, garantire pari opportunità, sostenere le famiglie e i giovani e favorire il servizio civile. Con una visione strategica che abbraccia diversi ambiti cruciali per il benessere della comunità, la sua azione è orientata a creare un impatto positivo e duraturo.
L’intervista affronta i principali obiettivi e le sfide del suo mandato. Con una vasta esperienza in politica e una profonda passione per il sociale, Baldassarre si impegna a promuovere la cultura come elemento fondamentale per l’identità e l’economia del territorio, a sostenere politiche per la famiglia e a garantire pari opportunità. Durante l’intervista, esploriamo i suoi progetti attuali, le sue strategie per affrontare le disuguaglianze di genere e le iniziative volte a migliorare le opportunità per i giovani e il supporto alle famiglie.
Ruolo attuale e progetti
Domanda: Come Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e della Famiglia, quali sono i principali obiettivi che si è prefissata di raggiungere durante il suo mandato?
Simona Baldassarre. Sul fronte della Cultura, sostenerla nella consapevolezza dell’importanza strategica per questo territorio e i suoi giovani. La cultura è identità, orizzonte di senso, instilla il senso di appartenenza. Ma è anche filiera economica importantissima, che va rafforzata sia sul fronte occupazionale, sia per la rilevanza che riveste nella cosiddetta “economia della conoscenza”, dalla quale dipende il futuro dei territori. Operativamente, reputo poi fondamentale far conoscere agli italiani e al mondo le bellezze del Lazio, attraverso un’attenta attività di promozione, giacché questo territorio è spesso oscurato dalla grande bellezza di Roma.
In particolare, abbiamo lanciato progetti ambiziosi. Penso ai 12 milioni per il programma operativo annuale per lo spettacolo dal vivo e la promozione culturale; ai fondi destinati alle attività da svolgersi presso lo Spazio Rossellini, il Castello di Santa Severa, il WeGil, la Certosa di Trisulti e le Grotte di Pastena. L’estate di Santa Severa, ad esempio, è stato un successo di critica e di pubblico.
A breve, inoltre, ci sarà il bando per individuare dove far nascere il Museo della Cultura enogastronomica del Lazio, fortemente voluto da me e dal Presidente Rocca, come strumento di promozione del Made in Latium. Innovativo e significativo esempio della sensibilità che ci guida in merito alle politiche culturali è il Festival della Musica Sacra, che abbiamo deciso di promuovere. Anche con un occhio alla necessità di far conoscere ai più giovani l’importanza della musica classica, che è un pilastro dell’identità italiana.
Sul fronte delle politiche della famiglia, fondamentale è combattere l’inverno demografico, aiutando mamme e papà. Un aiuto strategico anche dal punto di vista delle pari opportunità, dato che alle donne si richiede oggi di essere professioniste e madri, e nessuna donna dovrebbe rinunciare al proprio desiderio di maternità a causa di ostacoli di natura socioeconomica. I giovani, infine, sono protagonisti non solo di campagne civiche, ma anche di politiche pubbliche che sostengono le attività culturali a loro dedicate, consapevoli che la cultura è anche un rimedio al malessere sociale giovanile.
Pari opportunità e inclusione
Domanda: In qualità di Assessore per le Pari Opportunità, quali misure sta prendendo per affrontare le disuguaglianze di genere e promuovere l’inclusione nel suo ambito di competenza?
Simona Baldassarre. La Regione Lazio è impegnata contro la violenza di genere e prevede interventi finalizzati alla promozione di politiche integrate di prevenzione e contrasto a questo dramma. In particolare, mi sono personalmente attivata per realizzare il progetto Impresa rosa, per premiare le aziende che realizzino politiche a sostegno delle donne. Con altre delibere, ci siamo occupati di rafforzare il gratuito patrocinio per le donne maltrattate, e la rete dei Centri antiviolenza e case rifugio, attraverso le quali le donne maltrattate sono condotte verso l’indipendenza economica, che è fondamentale per liberarsi dal loro aguzzino.
Abbiamo ricostituito l’Osservatorio per le pari opportunità della Regione Lazio, una sede per confrontarsi con la società civile e con chi, in prima linea, si occupa di violenza sulle donne, inserendo per la prima volta le associazioni di settore e i sindacati.
Inoltre, con delibera apposita, abbiamo avviato un progetto innovativo dal nome Maternità fragile, che dà ad ogni donna in difficoltà un contributo di massimo 5000 euro, se incinta, perché è violenza anche quando una donna non è libera di poter portare avanti una gravidanza per motivi economici. Quest’anno abbiamo investito risorse per le donne vittime di violenza, come mai prima. Per il 2024 sono stati allocati fondi pari a 4.417.167 euro, +1.435.066, rispetto all’anno precedente. Quasi 1 milione di euro in più rispetto allo scorso anno è stato stanziato per i Centri Anti Violenza (Cav) e le Case Rifugio (Cr). 1 milione di euro, infine, è stato assegnato al Contributo di Libertà, la somma più alta mai programmata per questo progetto della Regione Lazio rivolto alle donne, sole o con figli minori, al fine di riconoscere loro un sostegno economico durante la delicata fase di conquista dell’autonomia personale dopo un percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Domanda: Quali sono le principali sfide che ritiene esistano nel campo delle pari opportunità e come intende superarle?
Simona Baldassarre. La delega alle pari opportunità è una bellissima delega, che comprende l’importantissimo tema della violenza sulle donne, ma non può ridursi solo ad esso. Pertanto, il primo obiettivo è quello di valorizzare la donna nella quotidianità, nelle sfide che si trova dinanzi nel mondo del lavoro, in famiglia, nella società e nelle mille sfaccettature della vita di ognuna di noi.
Poi, parlando del tragico tema della violenza, dobbiamo spingere le donne a denunciare, ma anche sensibilizzare gli uomini, non solo perché non commettano violenza, ma per stigmatizzare i casi di violenza a cui assistono, che molte volte vengono derubricati come “bisticci fra innamorati”, e sono invece reati spia. Denunciate e non vi vergognate, questo è il mio appello. Ricordiamoci le profetiche parole di una grande donna, Franca Viola, la prima a denunciare il matrimonio riparatore. “Non è chi subisce certe cose a doversi vergognare, ma chi le fa”.
Politiche giovanili e famiglia
Domanda: Quali sono le sue principali preoccupazioni riguardo alle politiche giovanili e quali strategie sta adottando per migliorare le opportunità per i giovani?
Simona Baldassarre. Cultura e giovani sono un binomio inscindibile, perché i giovani amano la cultura, cioè amano la creatività, e perché i giovani hanno bisogno di cultura per ritrovare un senso. Per questo, abbiamo esteso la platea per la fruizione dei beni culturali gratis attraverso la Lazio Youth card, che a breve ripresenteremo in un nuovo formato.
Fra gli altri progetti significativi che abbiamo realizzato: la gratuità sui mezzi del trasporto pubblico locale, riservata ai giovani di età compresa tra i 16 ed i 25 anni; e un bellissimo progetto dal nome “Ti Rispetto”, rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, a docenti e famiglie, con l’obiettivo di sensibilizzare sulle tematiche della violenza contro le donne, del bullismo e del cyberbullismo, e per favorire un modello sociale solidale, la libertà dell’individuo e contrastare ogni forma di violenza. Ancora, abbiamo rafforzato il progetto dei Consigli comunali dei giovani, affinché i ragazzi ritornino alla politica. Infine, una delle cose di cui vado più fiera: il Concerto di Natale al Teatro dell’Opera di Roma e il concorso presepiale, una grande kermesse che ha coinvolto le scuole nella celebrazione delle nostre radici, che sono identità.
Domanda: Come si sta adoperando per supportare le famiglie nella sua area e quali sono le principali politiche o iniziative che ha in programma?
Simona Baldassarre. La famiglia è centrale, la genitorialità non deve essere un lusso, e nessuna donna deve dover scegliere tra famiglia e lavoro. D’altronde, come ho detto spesso in passato, se la famiglia sta bene, la società sta bene. Per sostenere la famiglia abbiamo fatto tante cose.
In considerazione del calo demografico nonché della necessità di avviare una programmazione regionale innovativa e universale di politiche ed interventi a favore della famiglia, della demografia, del ripopolamento delle zone rurali e della natalità, stiamo per istituire il “Tavolo permanente sulle Politiche familiari, la Natalità e la Demografia”, presso l’Assessorato.
Abbiamo ampliato la Rete Regionale per i Centri per la Famiglia.
Abbiamo siglato accordo di collaborazione tra la Regione Lazio, il Tribunale Ordinario di Roma ed il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della “Sapienza Università di Roma” per la messa a sistema dello “Spazio Famiglie e Minori”, per la prevenzione e/o il contenimento della conflittualità tra genitori che affrontano una controversia sulla responsabilità genitoriale e l’affidamento dei figli. E non è finita qui, l’intenzione è di procedere entro fine anno ad una grande riforma della legge sulla famiglia del Lazio, che venga incontro alle nuove necessità e ai nuovi bisogni dei nostri nuclei, dalle famiglie giovani a quelle più vulnerabili.