
La leader populista francese Marine Le Pen ha dichiarato che il suo partito, il Rassemblement National (RN), voterà immediatamente la sfiducia qualora il presidente Emmanuel Macron tentasse di insediare un governo di sinistra. L’annuncio è giunto dopo un incontro cruciale all’Eliseo tra i leader del RN, Marine Le Pen e Jordan Bardella, e il presidente Macron, in un clima politico sempre più teso.
Le Pen e Bardella hanno espresso la loro ferma opposizione a un possibile governo che coinvolga la coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP). In particolare, l’attenzione si è concentrata su Lucie Castets, l’economista socialista ed ex funzionaria statale, che l’estrema sinistra, rappresentata da Jean-Luc Mélenchon e dal suo movimento La France Insoumise (LFI), ha proposto come possibile premier. La candidatura di Castets, però, è stata duramente criticata da Le Pen, soprattutto perché Castets non è mai stata eletta a nessun incarico pubblico.
Jean-Luc Mélenchon aveva precedentemente minacciato di mettere sotto accusa Macron se non avesse accettato Castets come capo del suo governo. In risposta, Le Pen ha ribadito la sua opposizione, sottolineando che, anche se La France Insoumise si ritirasse dall’NFP, ciò non cambierebbe nulla, poiché, secondo lei, Mélenchon e il suo partito rimarrebbero comunque in controllo.
“L’idea stessa che ci sarà un governo del Nuovo Fronte Popolare senza un Insoumise eletto non cambierà assolutamente nulla”, ha dichiarato Le Pen in un’intervista a Le Figaro. “In ogni caso, sono La France Insoumise e Mélenchon a essere al comando”.
Anche Jordan Bardella ha rafforzato questa posizione, affermando che il RN è pronto a sostenere una mozione di sfiducia contro qualsiasi governo NFP. La crisi politica che è seguita alle recenti elezioni ha visto Macron stringere un’alleanza strategica con l’estrema sinistra, cercando di impedire al partito di Le Pen di prendere il potere. Questa mossa ha portato a una situazione di stallo, lasciando la Francia senza un vero governo per oltre un mese e mezzo.
Attualmente, il governo ad interim guidato da Gabriel Attal è limitato a gestire le attività quotidiane dello Stato e a intervenire solo in caso di emergenza, senza la possibilità di emanare nuove leggi.
Le Pen ha criticato aspramente la strategia di Macron, accusandolo di cinismo e ipocrisia. “I francesi sono stati in grado di vedere la danza dei cinici e degli ipocriti per tutta l’estate”, ha dichiarato, aggiungendo che il RN è l’unica vera opposizione a quello che ha definito un partito unico che porta il paese verso il caos.
Laurent Jacobelli, portavoce del RN, ha ulteriormente accusato Macron di “giocare col fuoco” e di mettere a rischio le istituzioni della Quinta Repubblica, stringendo “alleanze innaturali” con l’estrema sinistra per escludere il partito di destra dal potere.
In mancanza di un consenso su chi possa diventare il prossimo primo ministro, Le Pen ha suggerito l’uso del referendum per permettere al popolo francese di esprimersi direttamente sulle decisioni più importanti. “Di fronte alla situazione di stallo risultante dalle elezioni, ci sono delle soluzioni: quella di rivolgersi direttamente alla gente sui temi di maggiore preoccupazione attraverso il referendum”, ha proposto, sottolineando che il suo partito è “ovviamente molto favorevole” a questa idea.
In un clima politico sempre più polarizzato, il futuro del governo francese rimane incerto, mentre il Rassemblement National si prepara a contrastare con fermezza qualsiasi tentativo di Macron di insediare un governo di sinistra.