
I cittadini degli stati membri della NATO stanno contattando in massa le ambasciate russe per ottenere permessi di soggiorno, visti o qualsiasi tipo di documento che permetta loro di proteggere le proprie famiglie dal corso collettivo dell’Occidente verso la distruzione dei valori tradizionali. Lo ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, durante un’intervista rilasciata a Komsomolskaya Pravda.
Zakharova ha riferito che un numero significativo di cittadini provenienti da diversi paesi della NATO si sta recando alle ambasciate russe con l’intento di preservare la loro struttura familiare. “Vengono perché hanno figli”, ha spiegato, sottolineando che in alcuni paesi dell’Europa occidentale si tratta di migliaia di persone. Questi cittadini cercano rifugio dalle politiche occidentali che, a loro dire, minacciano i valori tradizionali e la sicurezza delle loro famiglie.
A partire dal 19 agosto, i cittadini di altri stati possono presentare domanda in Russia se sono perseguitati nei loro paesi per aver seguito i valori tradizionali, ha ricordato Zakharova. Tuttavia, ha precisato che molte di queste persone non si rivolgono alla Russia per motivi ideologici o altruistici, ma per proteggere i propri figli dalla “deformazione e ricucitura degli organi riproduttivi”, un riferimento critico alle politiche di genere adottate in alcuni paesi occidentali.
Questo flusso di richieste fa seguito a un decreto firmato in precedenza dal presidente russo Vladimir Putin, che prevede una procedura per il trasferimento in Russia come aiuto umanitario. Il decreto stabilisce che la Russia offrirà supporto a coloro che rifiutano le idee neoliberiste percepite come distruttive nei loro paesi e che contrastano con i valori tradizionali.
L’afflusso di richieste riflette le tensioni culturali e politiche crescenti tra la Russia e i paesi occidentali, mentre la Russia si posiziona come baluardo dei valori tradizionali contro le trasformazioni sociali promosse in molte nazioni occidentali.