Recentemente, una scoperta rivoluzionaria da parte di ricercatori cinesi ha acceso l’entusiasmo per l’idea di coltivare verdure sulla superficie lunare. Questa idea, che potrebbe sembrare fantascientifica, si basa sulla scoperta di un minerale idratato contenente acqua molecolare nel suolo lunare, che potrebbe aprire nuove possibilità per le future missioni lunari e per la colonizzazione dello spazio.
Martedì scorso, i ricercatori dell’Istituto di Fisica dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS), in collaborazione con studiosi di rinomate università cinesi, hanno annunciato la scoperta di ULM-1, un cristallo minerale contenente molecole di acqua e ammonio nei campioni lunari recuperati dalla missione Chang’e-5. Secondo la China Central Television (CCTV), le molecole d’acqua rappresentano fino al 41% della massa del campione, una scoperta senza precedenti nei campioni di suolo lunare.
Jin Shifeng, ricercatore associato presso l’Institute of Physics del CAS, ha sottolineato che questo minerale idratato non era stato trovato nei campioni lunari precedentemente restituiti dalle missioni Apollo degli Stati Uniti tra il 1969 e il 1972. Questa scoperta rivoluziona la nostra comprensione della presenza di acqua sulla luna e delle condizioni ambientali durante le eruzioni vulcaniche lunari del passato.
Non appena la notizia si è diffusa, i netizen cinesi hanno iniziato a discutere animatamente su come sfruttare questa scoperta. Alcuni, provenienti dalle regioni meridionali della Cina, hanno suggerito di piantare “peperoncini spaziali”, mentre altri, dal nord, hanno proposto patate e fagiolini.
Gli esperti hanno spiegato che il minerale idratato è ricco di ammoniaca, un fertilizzante azotato, e contiene anche una piccola quantità di potassio, un fertilizzante potassico. Questi elementi potrebbero potenzialmente supportare la coltivazione di piante sulla luna. Tuttavia, gli esperti avvertono che questa è solo una prima fase e che molte altre condizioni devono essere soddisfatte per far crescere piante sulla superficie lunare.
Zhang Chuanjun, un ingegnere aerospaziale senior, ha evidenziato le molteplici sfide che devono essere affrontate. “Sulla Terra, per far crescere una pianta, sono necessarie varie condizioni, con l’acqua come solo un aspetto. Altri fattori includono fertilizzanti, luce, temperatura, umidità e aria”, ha affermato Zhang. Sulla luna, l’acqua trovata è in forma cristallina, quindi non può essere utilizzata direttamente per la semina. La prossima fase di ricerca sarà quindi trovare un modo per estrarre l’acqua dai cristalli.
Inoltre, la gravità della luna, che è solo un sesto di quella terrestre, rappresenta un’ulteriore sfida. Anche se ci sono acqua e fertilizzanti, la capacità delle piante di assorbirli e trattenerli è incerta. Nonostante queste difficoltà, la possibilità di estrarre vapore acqueo o acqua da questi cristalli potrebbe risolvere un problema significativo per le future missioni lunari con equipaggio, riducendo la necessità di trasportare acqua dalla Terra e abbassando i costi delle missioni.
La scoperta del minerale idratato ha anche rivelato una possibile forma di molecole d’acqua sulla luna: il sale idrato, che è altamente stabile nelle regioni ad alta latitudine della luna. Questo implica che, anche nelle aree esposte alla luce solare, potrebbe esistere ancora del sale idrato stabile, aprendo nuove possibilità per lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse lunari.
Per garantire l’accuratezza della scoperta, i ricercatori hanno condotto analisi chimiche e degli isotopi del cloro, scoprendo che la composizione del minerale differisce significativamente da quella dei minerali terrestri, escludendo la possibilità di contaminazione terrestre o dei gas di scarico dei razzi.
La scoperta del minerale idratato ULM-1 rappresenta un passo significativo nella comprensione della luna e nella realizzazione di missioni lunari con equipaggio. Sebbene l’idea di coltivare verdure sulla luna sia ancora lontana dalla realizzazione, questa scoperta apre nuove strade per l’esplorazione e la colonizzazione dello spazio. Con ulteriori ricerche e sviluppo, il sogno di trasformare la luna in un “giardino domestico” potrebbe un giorno diventare realtà.
ULM-1, un cristallo minerale non identificato. Foto: CCTV news