
(AGENPARL) – dom 14 luglio 2024 DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
D IREZIONE
CENTRALE DE LLA
P OLIZIA C RIMINALE
Servizio Analisi Criminale
ANALISI CRIMINOLOGICA DELLA VIOLENZA DI GENERE
Roma, luglio 2024
PREMESSA
ATTIVITÀ DEL SERVIZIO ANALISI CRIMINALE NELL’AMBITO DELLA VIOLENZA DI
GENERE
Nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, presso la Direzione Centrale della
Polizia Criminale è istituito, ai sensi dell’art. 8 della Legge 1° aprile 1981, n. 121, il Centro
Elaborazione Dati che “provvede alla raccolta, elaborazione, classificazione e conservazione delle
informazioni e dei dati”. Il Centro Elaborazione Dati rappresenta la fonte primaria per il monitoraggio
delle attività delle Forze di polizia e dei diversi fenomeni delittuosi sul territorio.
Il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, quale polo per il
coordinamento informativo e per l’analisi interforze dei fenomeni criminali, attraverso i dati acquisiti
dal Sistema di Indagine (SDI), integrati con le informazioni che pervengono degli Uffici territoriali
delle Forze di polizia, nonché da notizie acquisite dalle c.d. fonti aperte, elabora documenti di analisi
sui reati afferenti la c.d. violenza di genere nonché studi e approfondimenti tematici sugli omicidi
volontari con vittime donne.
Nello specifico vengono in primo luogo analizzati alcuni delitti, i c.d. reati spia o reati
sentinella, che sono spesso già parte integrante della violenza di genere, ovvero possono costituire un
campanello d’allarme del fenomeno: sono considerati tali gli atti persecutori (art. 612 bis c.p.), i
maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.), le violenze sessuali (art. 609 bis, 609 ter,
e 609 octies c.p.) e alcune fattispecie delittuose introdotte con la legge n. 69 del 19 luglio 2019, recante
“Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela
delle vittime di violenza domestica e di genere”, che ha, inoltre, ampliato il sistema di tutele per le
donne vittime di violenza di genere.
In particolare, con riferimento a suddetta legge, nota anche come “Codice rosso”, vengono
analizzati i dati relativi ai reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare
e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.), diffusione
illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.), costrizione o induzione al
matrimonio (art. 558 bis c.p.) e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti
al viso (art.583 quinquies c.p.), al fine di approfondirne l’andamento.
Per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in
quanto tale definizione, pur costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime
di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in
una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni1.
L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi di
tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed
integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di
Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
I dati raccolti sugli omicidi volontari rivestono un carattere operativo in quanto sono suscettibili
di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità
Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale periodicamente provvede al loro confronto
e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI). L’esame degli elementi informativi acquisiti
permette di ricostruire la dinamica dell’evento, il movente, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le
eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.
La promulgazione della legge 5 maggio 2022, n. 53 recante “Disposizioni in materia di
statistiche in tema di violenza di genere”, ha, inoltre, segnato un passaggio epocale, che si pone
nell’ottica del potenziamento e del coordinamento nella raccolta dei dati sullo specifico tema,
perseguendo l’obiettivo di meglio comprendere il fenomeno anche al fine di fornire un più puntuale
supporto al Decisore nell’elaborazione delle strategie di prevenzione e contrasto.
In particolare, in adempimento delle disposizioni di cui all’articolo 5 della predetta legge, la
Direzione Centrale della Polizia Criminale ha sviluppato le attività propedeutiche a dotare la Banca
dati SDI di funzionalità che consentano, con riguardo a numerose fattispecie di reato2, qualora si tratti
di violenza di genere, la raccolta di specifici dati utili a definire la relazione autore-vittima, attraverso
un “set minimo” di “modalità” relazionali3 ed eventuali ulteriori informazioni qualora note. Tra queste
ultime rientrano l’età e il genere degli autori e delle vittime, la relazione che intercorre tra loro, le
informazioni sul luogo dove è avvenuto il fatto, la tipologia di arma eventualmente utilizzata, la
consumazione del reato in presenza sul luogo del fatto dei figli degli autori o delle vittime e se la
violenza è commessa unitamente ad atti persecutori.
La nuova procedura per la raccolta dei dati è operativa a partire dall’1 gennaio 2024, ed è
accompagnata da una specifica attività di formazione da parte delle singole Forze di polizia, sulla base
Ai fini dell’individuazione di criteri univoci, ai fini statistici, per la definizione della categoria del “femminicidio” l’ISTAT è impegnato
in ambito internazionale.
Si tratta di 32 fattispecie e alcune aggravanti, indicate dall’art. 5 della legge n. 53/2022, al comma 3, con le lettere da a) a dd).
1. coniuge/convivente; 2. fidanzato; 3. ex coniuge/ ex convivente; 4. ex fidanzato; 5. altro parente; 6. collega/datore di lavoro; 7.
conoscente/amico; 8. cliente; 9. vicino di casa; 10. compagno di scuola; 11. insegnante o persona che esercita un’attività di cura e/o
custodia; 12. medico o operatore sanitario; 13. persona sconosciuta alla vittima; 14. altro; 15. autore non identificato.
di una nota d’indirizzo con allegata “istruzione operativa” elaborati dalla Direzione Centrale della
Polizia Criminale.
Verrà, quindi, progressivamente potenziata l’analisi dell’andamento della specifica
delittuosità, che costituisce un valido strumento anche per valutare l’impatto della normativa e come
essa riesca a rendere più immediate e incisive le misure di protezione a sostegno delle vittime
vulnerabili.
Molti degli elaborati di analisi prodotti non sono condivisi soltanto con le Autorità e le
Istituzioni interessate al fenomeno4, ma vengono anche pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, a
disposizione dei media e di tutti i cittadini che desiderino essere informati sulla problematica in
questione.
L’analisi criminologica della violenza di genere, infatti, consente anche di offrire delle chiavi
di lettura per una comprensione più approfondita del fenomeno, restituendo la dimensione reale
dell’agire criminale contro le donne, dando contezza dell’azione comune nel contrasto al fenomeno, e
contribuendo a una generale sensibilizzazione sull’esistenza e le caratteristiche di tale violenza, che si
qualifica come una problematica di civiltà la quale, a fianco e forse prima ancora di un’azione di
contrasto, richiede una crescita culturale e una presa di coscienza collettiva attraverso l’impegno corale
di tutti gli attori sociali.
È in atto una collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità anche ai fini della partecipazione all’Osservatorio sul
fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica ed al Comitato Tecnico istituito per dare attuazione al
“Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne”.
LA VIOLENZA DI GENERE
La violenza contro le donne costituisce un ambito particolare che, per sua stessa natura, non è
legato alle normali dinamiche criminali, rendendo quindi opportuna una particolare metodologia di
approfondimento.
REATI SPIA
Per avere una chiara percezione del fenomeno della violenza contro le donne, un’analisi
specifica viene quindi dedicata, in primo luogo, ai cosiddetti reati spia o reati sentinella, ovvero a
quei delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile
espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in
quanto donna: sono ritenuti tali gli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), i maltrattamenti contro
familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e le violenze sessuali (art. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.);
queste ultime, particolarmente gravi e certamente parte integrante della violenza di genere, vengono
accorpate con i reati spia solo per esigenze di logica espositiva.
In particolare, nel triennio in esame, con riferimento ai reati commessi, si evidenzia, per tutte
le fattispecie in esame, un trend in progressivo e costante incremento nel corso degli anni, ad
eccezione di un lieve decremento degli atti persecutori in flessione in relazione all’anno 2022.
L’analisi inoltre si concentra nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con
l’analogo semestre del 2023.
Nello specifico si registra una diminuzione sia degli atti persecutori, che da 9.359 scendono
a 8.592 (-8%), che delle violenze sessuali che da 2.991 passano a 2.923 (-2%); mentre aumenta il
numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi per cui si registra un incremento (5%),
passando da 11.808 a 12.424.
Va precisato che si tratta di un trend da verificare nel prosieguo, in quanto si tratta di dati non
consolidati e suscettibili di variazione in incremento, tenuto conto anche del ridotto tempo intercorso
dalla conclusione del semestre.
Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile.
(Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 quindi suscettibili di variazioni)
Gen – Giu
Gen – Giu
Descrizione reato
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
ATTI PERSECUTORI
18.724
18.671
19.538
9.359
8.592
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI
23.728
24.570
25.260
11.808
12.424
VIOLENZE SESSUALI
5.274
6.291
6.230
2.991
2.923
Per quanto attiene alle vittime delle fattispecie di reato monitorate nel triennio in esame
(2021-2023), l’incidenza di quelle di genere femminile risulta pressoché costante, attestandosi tra il
74 ed il 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’82% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi
e con valori intorno al 91% per le violenze sessuali.
Il grafico sottostante permette di visualizzare come, sia nel triennio che nei periodi parziali
considerati, il reato maltrattamenti contro familiari e conviventi evidenzi un trend in crescita, mentre
si regista un lieve decremento per le violenze sessuali nel 2022 rispetto al 2023 e nei semestri
esaminati5. Gli atti persecutori, invece, evidenziano nel triennio un trend lievemente in aumento,
mentre nel periodo parziale considerato un decremento.
Si rammenta il dato evidenziato nella pagina precedente: in termini percentuali i “ reati spia” fanno registrare, nel 2023 rispetto
all’anno precedente, la flessione del dato rilevato per gli atti persecutori (-10%), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (9%) e le violenze sessuali (-11%).
CONTRASTO AI REATI CORRELATI ALLA VIOLENZA DI GENERE
La tabella sottostante evidenzia come, dal 2021 al 2023, l’azione di contrasto ai delitti in
argomento abbia fatto registrare un tendenziale incremento.
I dati relativi alle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, infatti, mostrano, nel triennio,
un incremento, rispettivamente del 6% per gli atti persecutori, dell’11% per i maltrattamenti contro
familiari e conviventi e del 15% per le violenze sessuali.
Segnalazioni a carico dei presunti autori noti
(Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)
Descrizione reato
Gen – Giu
Gen – Giu
ATTI PERSECUTORI
17.059
17.113
18.043
8.413
9.911
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E
CONVIVENTI
25.022
26.033
27.659
12.955
15.924
5.068
5.766
5.834
2.880
3.031
VIOLENZE SESSUALI
Tale trend si conferma anche dal raffronto tra il primo semestre 2024 (Gennaio – Giugno
2024) e l’analogo periodo del 2023. In particolare per gli atti persecutori si registra un aumento delle
segnalazioni a carico dei presunti autori noti pari al 18%, per i maltrattamenti contro familiari e
conviventi pari al 23% e per le violenze sessuali pari al 5%.
Occorre, inoltre, sottolineare la necessità di una verifica successiva, trattandosi per il 2024
di dati non consolidati e suscettibili di incremento dovendosi tenere conto anche dei tempi necessari
allo sviluppo delle attività di indagine.
CODICE ROSSO
Nel presente paragrafo vengono analizzati, per i medesimi periodi, i reati introdotti dal
cosiddetto Codice rosso (legge 19 luglio 2019, n.69).
I dati evidenziano un trend in costante crescita per la violazione dei provvedimenti di
allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona offesa (art.387-bis c.p.). Per quanto riguarda la diffusione illecita di immagini o video
sessualmente espliciti (art.612-ter c.p.) e la costrizione o induzione al matrimonio (art.558-bis c.p.)
si registra un andamento ondivago: dopo una lieve diminuzione nel 2022, segue un aumento,
rinvenibile anche nei periodi parziali esaminati. Diverso andamento si rileva, invece, per la
deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.),
che, dopo un aumento nel 2022, evidenzia una diminuzione nel 2023 e nel periodo dei semestri
raffrontati.
In termini percentuali i dati fanno, registrare, nel triennio, un generale aumento: per la
costrizione o induzione al matrimonio del 21%; per la violazione dei provvedimenti di
allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona offesa del 18%; per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti
al viso del 3%; per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti dell’1%.
Infine, confrontando il periodo Gennaio – Giugno 2024 con l’analogo semestre del 2023, si
sottolinea che vi è un generale progressivo aumento dei casi registrati per tutte le fattispecie in esame,
ad esclusione del delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al
viso, per il quale invece emerge un lieve calo (-9%).
La tabella sottostante mostra la prevalente incidenza delle vittime di genere femminile per la
delittuosità in esame (in particolare per la costrizione o induzione al matrimonio), tranne che per la
deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.).
Analizzando, invece, i dati relativi alle segnalazioni a carico di presunti autori noti, la tabella
sottostante evidenzia che, nel corso del triennio, l’azione di contrasto ha visto un aumento per le
Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile.
(Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)
Descrizione reato
Gen – Giu
Gen – Giu
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
Reati
commessi
Inc %
Vittime
donne
COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO
DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI PERM. AL
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI
1.395
1.232
1.405
VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA CASA
FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI
FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA
2.181
2.529
2.575
1.170
1.540
violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento
ai luoghi frequentati dalla persona offesa pari al 20%, e per il reato di deformazione dell’aspetto
della persona mediante lesioni permanenti al viso pari al 32%. Diminuiscono, invece, le
segnalazioni a carico dei presunti autori noti per i reati di diffusione illecita di immagini o video
sessualmente espliciti (-6%) e costrizione o induzione al matrimonio (-3%).
Nel primo semestre del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, invece, si registra un
aumento dell’azione di contrasto per tutte le fattispecie considerate, ad esclusione per la
deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (-5%).
Segnalazioni a carico dei presunti autori noti
(Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni)
Gen – Giu
Gen – Giu
COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO
DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI
PERM. AL VISO
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE
ESPLICITI
2.073
2.436
2.497
1.184
1.558
Descrizione reato
VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA
CASA FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI
FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA
OMICIDI CON VITTIME DI GENERE FEMMINILE
L’escalation della violenza può purtroppo degenerare nel più grave dei delitti contro la persona,
ovvero l’omicidio volontario, di cui all’art. 575 c.p.
Come rappresentato in premessa, per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata
un’analisi dei “femminicidi” in quanto tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria
criminologica nota e costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di
genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una
fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni. Da
sottolineare che l’ISTAT, Istituto con il quale da tempo il Ministero dell’Interno (in particolare
attraverso la Direzione Centrale della Polizia Criminale) ha in atto un rapporto di collaborazione interistituzionale, è impegnato, in ambito internazionale, per l’individuazione di criteri univoci, ai fini
statistici, per la definizione della categoria del “femminicidio”6.
L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi di
tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed
integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di
Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri7.
Lo studio degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento,
l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano
i soggetti coinvolti.
Sulla base di tali premesse metodologiche il presente paragrafo offre una panoramica degli
omicidi volontari consumati, e nello specifico di quelli con vittime donne, negli ultimi tre anni e nel
periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo periodo del 2023.
6L’Italia partecipa ai
lavori per la realizzazione di un apposito framework, su iniziativa delle Nazioni Unite, attraverso l’Ente delle Nazioni
Unite per l’uguaglianza di genere e la realizzazione delle donne (UN Women, ovvero United Nations Entity for Gender Equality and the
Empowerment of Women). A marzo 2022 è stato approvato lo “Statistical framework for measuring the gender-related killing of women
and girls (also related to “femicide/feminicide”). Le variabili individuate per identificare un “femminicidio”, al momento non tutte
disponibili, riguardano la vittima (21 variabili), l’autore (18 variabili), la relazione vittima-autore (9 tipologie di relazione), il modus
operandi (5 variabili).
Fonte: ISTAT (Testo integrale e nota metodologica)
https://www.istat.it/it/archivio/291266#:~:text=Le%20vittime%20di%20omicidio%20sono,126%20donne%20e%20196%20uomini.
7Da rammentare che i dati raccolti sugli omicidi volontari rivestono un carattere operativo in quanto suscettibili di variazione in relazione
all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale
periodicamente provvede al loro confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI).
Omicidi volontari consumati in ITALIA – Vittime DONNE
(fonte D.C.P.C. – dati operativi)
Omicidi commessi
…di cui con vittime di sesso femminile
…di cui in ambito familiare/affettivo
…di cui con vittime di sesso femminile
…di cui da partner/ex partner
…di cui con vittime di sesso femminile
1 gennaio – 30 giugno 1 gennaio – 30 giugno
Osservando l’andamento annuale del triennio in esame, si evidenzia come dopo un lieve
incremento delle vittime di genere femminile relativamente all’anno 2022, tale trend nel 2023 si
inverte.
Infatti a fronte dell’aumento totale degli eventi, che nel 2022 passano da 123 a 130 (6%),
emerge una diminuzione delle vittime donne che, nel 2023, scendono da 130 a 117 (-10%).
Relativamente al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con
49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte
per mano del partner/ex partner.
Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno,
il numero degli eventi è in diminuzione, da 176 a 141 (-20%), come pure è in calo il numero delle
vittime di genere femminile, che da 62 scendono a 49 (-21%).
Anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo fanno rilevare un decremento
nell’andamento generale, passando da 81 a 67 (-17%); altresì, si registra una diminuzione per quanto
attiene al numero delle vittime di genere femminile, che da 53 scendono a 44 (-17%).
In flessione, rispetto allo stesso periodo del 2023, anche il numero degli omicidi commessi dal
partner o ex partner, che da 36 diventano 29 (-19%) e quello delle relative vittime di genere
femminile, che da 32 passano a 24 (-25%).