
(AGENPARL) – mar 25 giugno 2024 Dopo la strage di Via Rasella i Gap stavano preparando un secondo
attentato. Lo rivela Pierangelo Maurizio nel nuovo libro “La Trappola –
Oltre Via Rasella” (Maurizio Edizioni), uscito in questi giorni in tutte le
librerie e store online. Il giornalista, che aveva già pubblicato il volume
“Via Rasella – 80 anni di menzogne” (più volte ristampato), è tornato a
indagare su uno dei fatti storici più discussi.
Si stava preparando una seconda strage, che ora viene ricostruita per la
prima volta grazie a due eccezionali interviste. L’attentato dei Gruppi di
Azione Patriottica (Gap) a Roma e la rappresaglia nazista alle Fosse
Ardeatine non si concludono il 23 e il 24 marzo ’44. Come un’onda d’urto i
loro effetti si propagano nei mesi successivi: cambiano per sempre gli
equilibri politici. Palmiro Togliatti, il capo del Partito Comunista
Italiano, appena rientrato da Mosca, diventa l’arbitro della politica
italiana e l’ambasciatore di Stalin in Italia. Un report segreto conferma
come l’obiettivo del Pci fosse la distruzione finale di Bandiera Rossa,
l’organizzazione eretica che si professava antifascista quanto
antistalinista e di cui si cancellerà ogni memoria. Documenti del tutto
inediti provenienti dagli archivi del Governo Usa gettano nuova luce anche
su altre vicende di quella primavera di sangue: il sacrificio di Maurizio
Giglio, l’uccisione del sottotenente Giorgio Barbarisi, il linciaggio di
Donato Carretta, testimone innocente. Chi ha dato veramente l’ordine di Via
Rasella? “In questo nuovo libro non mi occupo dell’aspetto giudiziario
dell’impresa più famosa e più discussa della Resistenza”, spiega nella
prefazione Pierangelo Maurizio, “Ma come sempre cerco di portare in
superficie fatti. Due testimonianze eccezionali ci rivelano circostanze e
vicende mai conosciute finora. I Gap stavano preparando una nuova stage
ancora più eclatante, tramite l’omicidio del console della milizia Torello
Tombesi, che doveva fornire l’occasione di un funerale eccellente. L’altro
racconto ci introduce nell’ambiente famigliare di alcuni gappisti e nelle
ore immediatamente successive a via Rasella. Le maggiori sorprese e anche
le conferme più determinanti le ho trovate passando al setaccio migliaia di
documenti della Allied Control Commission e dell’Office Of Strategic
Services, custoditi ai National Archives del Governo americano. Tra
microfilm e copie sbiadite si legge in controluce quella primavera di
sangue che ha cambiato per sempre il nostro Paese”.
Pierangelo Maurizio, 65 anni. Ha cominciato l’attività giornalistica molto
giovane all’Espresso e al quotidiano La Repubblica, che ha lasciato nel
1994. Ha lavorato in tv con Gianfranco Funari e Pippo Baudo e in
trasmissioni andate in onda su Rai 1, Rai 2 e Rai 3, e per quotidiani e
periodici come l’Indipendente, Il Tempo, Il Giornale, Il Borghese, Libero e
La Verità. A Mediaset da oltre vent’anni, inviato per il Tg5, poi per
Quarto Grado. Collabora con Mag di Studio Aperto. Ha scritto e pubblicato
alcuni libri di carattere storico e su casi di cronaca.