Abbiamo appreso con costernazione e sdegno la notizia della morte di Satnam Singh, “Navi” per gli amici, operaio agricolo lasciato morire davanti casa dopo un gravissimo infortunio sul luogo di lavoro sotto il sole cocente di giugno. Il trattamento disumano a cui lui e sua moglie, lavoratrice presso la stessa azienda agricola, sono stati sottoposti durante i due anni di lavoro e nelle ore immediate dopo l’incidente, ha avuto un eccezionale risalto mediatico che ha riportato il cosiddetto ‘caporalato’ ai disonori della cronaca nazionale.
Il caso di Satnam è solo l’ultimo di una lunga lista di morti sul lavoro: 350 nei primi quattro mesi del 2024 nel nostro Paese; una strage sotto gli occhi di tutti, impunita già da troppo tempo, e la cui proiezione, se sciaguratamente mantenesse la stessa progressione, raggiungerebbe le 1400 vittime a fine anno segnando un nuovo sinistro record.
Nelle stesse ore in cui il trentunenne indiano veniva abbandonato già cadavere – lo accerterà l’inchiesta – davanti alla sua casa, a Brembio in provincia di Lodi moriva, schiacciato dal trattore che stava controllando, il diciottenne Pierpaolo Bodini. Il ragazzo aveva lasciato la scuola appena raggiunta la maggiore età in primavera, per dedicarsi al lavoro agricolo che amava, come testimoniano i suoi post sui social.
La Massoneria da sempre ha posto una particolare attenzione al concetto di LAVORO e a come questo debba essere applicato sia sul piano iniziatico che profano. Il lavoro, che dovrebbe essere il mezzo con cui l’Uomo si relaziona alle leggi della natura producendo sia il pane da mettere in tavola sia il pane dello spirito, sostanzia e rappresenta la realizzazione dell’essere umano: il lavoratore non è un semplice ingranaggio o un prolungamento della macchina, ma cuore del sistema. Una società senza lavoratori, affidata e confidente nella servitù degli automi, tutt’altro che un ideale, è un orrore. Il lavoro trae l’uomo dallo stato di sudditanza alle circostanze ambientali; modifica e ridisegna il nostro stesso mondo. Solo il lavoro crea valore.
La Massoneria ha un nuovo simbolo destinato a durare: Satnam Singh, che ci ricorderà per sempre ciò che deve essere emendato ovunque nel mondo, ma cominciando dall’Europa e i Paesi cosiddetti avanzati.
Nella celebrazione del Solstizio d’Estate appena trascorso noi Massoni ci riuniamo e facciamo voto di perseguire la pace tra i popoli nella Fratellanza, nella Giustizia e nell’ Armonia. E dal momento che metodi educativi, lingue e tradizioni, fedi religiose differenti potrebbero dividerci, è proprio nel lavoro e nel perfezionamento di sé che ritroviamo la manifestazione certa dell’Anima Universale, di cui tutti siamo articolazioni.
Eredi dei simboli e degli strumenti del lavoro tipici delle antiche corporazioni, martello e scalpello, squadra e compasso – il cui significato simbolico si approfondisce nel tempo e con tutta la pazienza necessaria – hanno un significato e valore prima di tutto letterale e diretto come strumenti di lavoro. A questi noi rendiamo omaggio nei nostri Riti. Quando è soltanto il profitto a guidare l’operosità delle officine, della campagne, delle catene di montaggio, quando oppressione e indifferenza per la sostanza umana prende il posto della Libertà, dell’Uguaglianza, della Fratellanza e dell’Unità di queste nella nostra consapevolezza, assistiamo al terribile dissociarsi dell’uomo dall’umano.
Come Federazione italiana dell’Ordine Massonico Misto Internazionale Le Droit Humain rifiutiamo la funesta prassi dei lavoratori irregolari, così come piangiamo e denunciamo la vergogna di 74 ragazzi morti sul lavoro in cinque anni, durante il loro apprendistato in azienda.
Siamo altresì solidali con tutti i lavoratori oppressi perché costretti all’invisibilità, ricattabili perché privi di status legale e, non di rado, ulteriormente indeboliti dalle carenze linguistiche e da norme persecutorie che non gli consentono di avere una soggettività giuridica, quindi di essere protetti dallo sfruttamento senza sentirsi obbligati ad una vita da spettri.