
La Russia persiste nei suoi sforzi per stabilire una zona cuscinetto, o “zona sanitaria”, nelle aree di confine con l’Ucraina, fino a quando non sarà garantita la protezione del proprio territorio dai bombardamenti ucraini. Questo è quanto ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov in un’intervista al programma televisivo “Mosca. Kremlin.Putin” trasmesso su Rossiya-1.
“Si stanno facendo sforzi per creare una zona cuscinetto nella regione di Kharkov. Questi sforzi continueranno finché non proteggeremo Shebekino, la regione di Belgorod e le altre nostre regioni da attacchi di bombardamento così barbari,” ha affermato Peskov.
In precedenza nella giornata, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato una nuova proposta di pace per risolvere il conflitto in Ucraina. La proposta include diverse condizioni chiave che Mosca ritiene essenziali per avviare i colloqui di pace. Tra queste, la Russia insiste sul riconoscimento internazionale dello status della Crimea, delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, e delle regioni di Kherson e Zaporozhye come parte del territorio russo. Inoltre, la Russia richiede che l’Ucraina dichiari uno status di neutralità e non nucleare, e che vengano revocate le sanzioni internazionali imposte alla Russia.
Oltre a queste condizioni, la proposta russa prevede che l’Ucraina ritiri le sue truppe dalle repubbliche del Donbass e dalle regioni di Kherson e Zaporozhye prima dell’inizio di qualsiasi negoziato di pace.
La dichiarazione di Peskov e la proposta di pace avanzata da Putin evidenziano la posizione ferma di Mosca nel garantire la sicurezza delle sue regioni di confine e nel consolidare i guadagni territoriali ottenuti durante il conflitto. Tuttavia, queste richieste sono state respinte dai leader occidentali e dall’Ucraina stessa, che insistono sul ritiro completo delle forze russe dai territori occupati come condizione preliminare per qualsiasi trattativa.
La situazione rimane tesa, con il Cremlino determinato a continuare le operazioni militari fino a quando le sue condizioni non saranno soddisfatte. Questa determinazione si riflette anche nell’impegno russo di mantenere una presenza militare significativa nelle regioni contese per prevenire ulteriori attacchi e garantire la sicurezza delle aree sotto il suo controllo.
Il futuro del conflitto in Ucraina appare incerto, con le proposte di pace russe che vengono accolte con scetticismo e resistenza dalla comunità internazionale e dall’Ucraina. La persistenza della Russia nell’istituire una zona cuscinetto e la sua posizione ferma sulle condizioni di pace indicano che una risoluzione del conflitto potrebbe essere ancora lontana, a meno che non si trovi un terreno comune per avviare negoziati significativi.