La Federazione Confsal-UNSA, la principale organizzazione sindacale rappresentativa del Ministero della Giustizia, ha annunciato oggi lo stato di agitazione del personale del Dicastero.
Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione, ha dichiarato: “Da troppo tempo chiediamo interventi e risposte concrete alla politica riguardo alle mortificanti retribuzioni del personale di tutto il Ministero della Giustizia, che riceve un salario accessorio praticamente inesistente, molto inferiore rispetto ad altri ministeri. Abbiamo criticato nel tempo riforme, come quella Cartabia, che hanno commesso gravi errori nelle politiche del personale, creando precariato invece di offrire ai vincitori di concorso contratti a tempo indeterminato. Ora, quei problemi che abbiamo segnalato fin dall’inizio stanno emergendo con maggiore evidenza.”
Il Segretario Generale ha proseguito: “Non esiste un serio progetto di valorizzazione professionale del personale, e ci sono ancora drammatiche carenze di organico. Questo determina, in molte zone del paese, un elevato carico di lavoro per i dipendenti rimasti, sui quali poggia, senza alcuna gratificazione, il funzionamento degli uffici. I lavoratori, se hanno alternative, lasciano il Ministero. Tuttavia, la Giustizia è vitale per l’ordine sociale ed economico dell’Italia.”
“Per tutte queste ragioni,” ha concluso Battaglia, “proclamiamo lo stato di agitazione del personale e ci riserviamo di intraprendere ulteriori iniziative politiche e sindacali al fine di ottenere dalla politica risposte efficaci per risolvere tutte le criticità segnalate.”