
(AGENPARL) – sab 08 giugno 2024 Sala Stampa Sacro Convento Assisi
Direttore fra Giulio Cesareo, OFMConv
SACRO CONVENTO E GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA: OMAGGIATO IL
CAPO RESTAURATORE DELLA BASILICA DI ASSISI SERGIO FUSETTI
Conclusi i due giorni di studi sul Maestro di San Francesco
ASSISI (PG), 8 GIU – Si è svolta ieri, 7 giugno, presso la Sala Cimabue del Centro convegni Colle del
Paradiso del Sacro Convento di Assisi, la seconda di due giornate organizzate dalla Galleria Nazionale
dell’Umbria in collaborazione con il Sacro Convento. L’iniziativa si è sviluppata intorno ai temi della
mostra, in corso fino al 9 giugno presso il Museo perugino, dedicata al Maestro di San Francesco, l’artista
ignoto che ha affrescato la navata della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
Culmine delle due giornate è stato l’omaggio reso al capo restauratore e responsabile dell’Ufficio tecnico
della Basilica, il prof. Sergio Fusetti, per il traguardo dei cinquant’anni di carriera. Nell’introdurre l’ultima
parte dei lavori fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento, ha espresso anche la propria
gratitudine per il rapporto instaurato tra il Sacro Convento e la Galleria Nazionale dell’Umbria negli ultimi
anni, avviato dall’allora Custode fra Mauro Gambetti, OFMConv, ed il direttore Marco Pierini.
«Speriamo che questo rapporto – ha dichiarato fra Moroni – possa portare frutto per qualche iniziativa
propria del Museo del Tesoro della Basilica. È fondamentale riconoscere l’importanza di ciò che qui vive. La
Basilica non è un museo, è anche un capolavoro d’arte e di spiritualità. Di tutto questo Sergio Fusetti è ben
cosciente. Lavorare qui non è come lavorare in qualsiasi altro luogo.
Competenza, professionalità, amore e passione. Quattro sostantivi per sintetizzare l’opera del M° Fusetti in
questi cinquant’anni. Competenza e professionalità acquisite sul campo e perfezionate nel tempo, a contatto
con i capolavori d’arte della Basilica. Amore e passione per il proprio lavoro e per ciò che la bellezza riesce a
trasmettere. E a questi termini unisco anche il profondo rispetto per l’istituzione che questo luogo