
(AGENPARL) – mer 05 giugno 2024 COMUNICATO STAMPA | 5 GIUGNO 2024
Unat Unione Albergatori a confronto con
l’assessore provinciale Gottardi
Tra i temi affrontati: riqualificazioni alberghiere e PRG, strutture
ricettive dismesse e spreco del territorio
TRENTO. Il Consiglio Generale di UNAT Unione Albergatori ha incontrato Mattia
Gottardi, Assessore provinciale all’Urbanistica, tema quest’ultimo su cui sempre
viene posta attenzione perché disegna anche l’offerta turistica trentina.
La competitività e lo sviluppo del settore turistico in Trentino sono stati al centro
del proficuo incontro tra l’associazione e l’assessore Gottardi. Nel corso della
riunione UNAT l’Unione Albergatori ha posto l’accento su alcuni temi cruciali per il
futuro del turismo in provincia.
La necessità che il piano urbanistico e i PRG comunali rendano agevole presentare
progetti di riqualificazione, partendo da alcuni dati oggettivi: dal 2000 ad oggi
contiamo 183 alberghi e circa 3000 letti in meno a fronte di 25 mila letti in più fra
extralberghiero e seconde case cui aggiungere gli alloggi per turisti che ancora
sfuggono in parte alla statistica. Ad uscire dal mercato sono le strutture più
vetuste a 1 e 2 stelle. Resiste invece chi si è riqualificato aumentando capacità
ricettiva e qualità dell’offerta. Ne consegue che, contrariamente a quanto deciso in
Alto Adige, da noi non serve una moratoria dei letti alberghieri ma piuttosto urge
dott. Walter Filagrana | Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione Confcommercio Trentino
contenere quelli dell’extralberghiero. In merito alla riqualificazione alberghiera
UNAT ritiene sia necessario prevedere la messa a disposizione di nuove aree a
destinazione alberghiera: la mera ristrutturazione di strutture esistenti non
permetterebbe, infatti, di raggiungere il livello qualitativo atteso per una struttura
a 5 stelle costruita ex-novo.
Il problema del reperimento di alloggi per dipendenti data la penuria di
disponibilità, soprattutto nelle località turistiche. La soluzione individuata si è
focalizzata sull’utilizzo come foresterie degli alberghi dismessi. Questi ultimi,
secondo un censimento del 2022, hanno una superficie coperta stimata pari a circa
6 ettari e impegnano una superficie fondiaria pari a circa 19 ettari. La stima della
superficie utile lorda (SUL) è pari a 228.000 mq e il volume è pari a circa 685.000
mc (qualcosa come 2200 appartamenti di 100 mq l’uno completamente
inutilizzati). Ci risulta pertanto difficile capire come le amministrazioni comunali,
alle prese con la salvaguardia del territorio, non abbiano mai preso in esame la
possibilità di cambiare destinazione d’uso a questi immobili.
Il fenomeno degli alloggi per turisti che rischia di avviare una nuova stagione di
spreco del territorio: la domanda propria del mercato turistico ha favorito la corsa
alla riconversione, senza nessun tipo di procedura urbanistica, di edifici esistenti e
di altri in costruzione. Ciò comporta che i nostri residenti si vedano sottrarre
disponibilità alloggiativa e siano costretti a spostarsi in centri meno turistici e ad
affrontare un costo maggiore per l’acquisto dell’appartamento. Inoltre i centri
storici stanno cambiando volto: presenze brevi e limitate nei mesi, allontanamento
dei residenti, cambio della socialità e della rete commerciale, spostata più sul
turista che sul residente.