
(AGENPARL) – lun 03 giugno 2024 Pollenzo, 3 giugno 2024
*“Aule Bosco”, spazi aperti e ambienti a geometria variabile:*
* presentato il progetto del nuovo Ateneo della gastronomia a cura di
Stefano Boeri Interiors*
I*n occasione del Ventennale, Carlo Petrini e Stefano Boeri hanno
presentato il progetto che ridisegnerà l’Università di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo*
*La biblioteca, la mensa, le stanze dei laboratori e gli uffici verranno
collegate da una serie di aule-bosco per la didattica all’aperto realizzate
negli spazi pubblici di Pollenzo*
*3 giugno 2024 – *Fondata da Slow Food nel 2004 con l’obiettivo di
consacrare il ruolo della gastronomia all’interno delle scienze umane,
*l’Università
di Scienze Gastronomiche di Pollenzo* (UNISG) è pronta a scrivere un nuovo
capitolo della propria storia. Quella che vent’anni fa è nata come la prima
università al mondo interamente dedicata al cibo, ha scelto di affidare
allo studio *Stefano Boeri Interiors* il compito di *ripensare le vecchie
strutture dell’Ateneo e di progettarne di nuove.*
Caratterizzata da una *forte e crescente attrattiva internazionale*,
l’UNISG è in grado di richiamare studenti e visiting professor da ogni
parte del mondo, vantando anche innumerevoli e importanti collaborazioni
con aziende che all’interno dell’università trovano spazi per la
sperimentazione e la ricerca. Unica nel suo genere, l’Università di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo si contraddistingue, fin dalle sue origini, per
il suo approccio *didattico innovativo, interdisciplinare ed esperienziale.*
“*Il progetto della Pollenzo 2.0. ha l’obiettivo di accompagnare la
progressiva crescita della comunità studentesca di Pollenzo e al contempo
di rendere tutti gli spazi più adatti a ospitare una didattica inclusiva,
partecipata e orizzontale *– *commenta Carlo Petrini*, *Presidente UNISG* – * A
opera compiuta, il campus raddoppierà in dimensione andando a dare inoltre
nuova vita e nuova destinazione d’uso a un edificio storico, noto come
“Casa della Segreteria”, che nell’atto notarile del 1958 trasferiva la
proprietà dagli Eredi Savoia a una famiglia pollentina. Si tratta di un
edificio dai prospetti in stile neogotico che era parte integrante della
tenuta carloalbertina di Pollenzo e che nel futuro prossimo avrà come
principale destinazione d’uso la biblioteca dell’università. Boeri e con
lui i suoi collaboratori hanno saputo interpretare magistralmente, e poi
trasformare in progetto concreto, la mia idea di luogo atto a ospitare la
formazione dei futuri gastronomi: versatile, conviviale e semplice, tutti
elementi che lasciano spazio alla creatività e alla curiosità di
esprimersi”. *
La sfida accolta da Stefano Boeri Interiors è quella di concepire *una
struttura capace di rappresentare e, al tempo stesso, rispondere alle
necessità e ai metodi dell’Università di Pollenzo*, tenendo conto della
storia e delle peculiarità del luogo. L’obiettivo è di conciliare le
esigenze pratiche della didattica e del mondo produttivo che vi è
implicato, con le questioni sociali, ambientali ed economiche che
sottendono tale mondo e che non possono oggi essere ignorate nella
formazione di una cultura del cibo, non solo sana, ma anche edotta e
consapevole.
Lo studio ha progettato una *scuola a geometria variabile* con *ambienti
flessibili*, in grado di trasformarsi mediante la presenza di arredi
versatili e assemblabili secondo configurazioni diverse. *Un’università*
concepita come “*spazio flessibile e aperto*”, grazie all’introduzione di
una nuova *corte interna ispirata alle corti sabaude*, che diventerà il
cuore dell’Ateneo e l’elemento di congiunzione tra interno ed esterno.
Gli *spazi aperti* accoglieranno anche le “*Aule bosco*”, delle strutture
temporanee in legno così chiamate perché circoscritte da una varietà di
piante, che contribuiranno a garantire la salubrità dello spazio e una
certa riservatezza. Queste aule di forma circolare, caratterizzate da un
sistema di sedute a gradoni, avranno
varie dimensioni e potranno essere posizionate sia all’interno della corte
dell’università, sia in giro per la città e il Piemonte, andando a
rafforzare la connessione e il legame tra l’università e il territorio.
*“Immaginare il futuro dell’università di Pollenzo significa sviluppare
l’intuizione di Carlo Petrini di una università totalmente connaturata con
gli spazi urbani, dove la trasmissione del sapere scorre ovunque e i luoghi
e gli arredi della didattica acquisiscono una geometria variabile,
adattabile a tutte le forme di insegnamento che le pratiche del cibo
suggeriscono. Una piccola grande scuola di eccellenza alle porte delle
Langhe” – *dichiara l’architetto *Stefano Boeri,* *Founder di Stefano Boeri
Interiors.*
Nel progettare il futuro degli spazi dedicati alla gastronomia, lo studio
si è ispirato a tre istituzioni, che già negli anni ‘30 del secolo scorso
avevano incorporato elementi che oggi, sempre di più, percepiamo come
necessari negli ambienti didattici: l’educazione sperimentale con approccio
interdisciplinare del *Black Mountain College*, fondato da John Andrew Rice
e Theodore Dreiser sui Monti Blue Ridge (North Carolina, 1933); il concetto
di “insegnamento all’aperto”, in strutture o spazi aperti, immersi nella
natura come all’*école de plein air de Suresnes *degli architetti Eugène
Beaudouin e Marcel Lods (1935); e la continuità tra spazi interni ed
esterni caratteristica della *Corona Avenue School* di Richard Neutra,
costruita a Los Angeles nel 1935.
L’UNISG è oggi *un’istituzione diffusa in vari complessi della città* di
origine romana, con il suo centro principale nell’Agenzia di Pollenzo, un
edificio costruito da Carlo Alberto come centro economico-finanziario della
tenuta pollentina. Lavorando sulle strutture esistenti e costruendone di
nuove, il progetto di Stefano Boeri Interiors prevede una *riorganizzazione
degli spazi* e una *ridistribuzione delle funzioni*, oltre alla *creazione
di percorsi di collegamento*, che si serviranno di totem orientativi e
colori diversi per agevolare l’orientamento degli studenti tra le varie
sedi.
“*L’università che diventa una città creativa che apre i suoi confini agli
spazi di connessione tra i due nuovi poli, l’organizzazione e la
trasmissione del sapere. Il tutto per una didattica sempre più attiva,
supportata da spazi flessibili e modulabili a seconda delle esigenze di
insegnanti e studenti*” conclude l’architetto *Giorgio Donà,** Partner e
Director di Stefano Boeri Interiors*.
L’Università di Pollenzo 2.0 si articolerà attorno *due poli
principali *dedicati
rispettivamente all’* “organizzazione del sapere” *e alla “*trasmissione
del sapere”.*
*Il polo dell’organizzazione del sapere*
Principalmente di carattere amministrativo, il polo dedicato
all’”*organizzazione
del sapere*” sarà lo spazio dei docenti e includerà il complesso
dell’Agenzia e delle Tavole accademiche.
L’edificio dell’Agenzia di Pollenzo sarà la *sede amministrativa
dell’università,* dove verrà inserito uno spazio per l’accoglienza e
saranno concentrati gli uffici dei docenti. Attualmente composto da
stanze-ufficio chiuse, l’area docenti verrà trasformata in una grande sala
con postazioni libere, un tavolo centrale e pareti fatte di scaffalature
accessoriate (con postazioni di ricerca, schermi e lockers). Verranno
introdotte anche delle aree prenotabili, che all’occorrenza potranno