
(AGENPARL) – ven 31 maggio 2024 Relazione sulla gestione
e sulle attività
anno 2023
Roma, 31 maggio 2024
Relazione sulla gestione
e sulle attività
anno 2023
Roma, 31 maggio 2024
© Banca d’Italia, 2024
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Via Nazionale, 91 – 00184 Roma – Italia
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Sito internet
http://www.bancaditalia.it
Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali,
a condizione che venga citata la fonte
ISSN 2282-5010 (stampa)
ISSN 2282-5606 (online)
Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia
Stampato nel mese di maggio 2024
INDICE
PREMESSA
INTRODUZIONE
SINTESI
1. LA GESTIONE DELLA BANCA
Le attività degli organi della Banca d’Italia
Il Piano strategico
Gli interventi organizzativi
L’etica, l’integrità aziendale e i controlli interni
La comunicazione
Il capitale umano
Riquadro: La mappatura delle competenze e dei profili professionali
L’evoluzione dei servizi informatici
Riquadro: Le tecnologie quantistiche
Gli appalti, il patrimonio immobiliare e i servizi interni
Le risorse finanziarie, i risultati e i costi operativi
2. LA POLITICA MONETARIA
L’assetto operativo della politica monetaria
L’attività in cambi
3. LE BANCONOTE E LE MONETE
Il fabbisogno e la produzione di banconote
La circolazione di banconote
La circolazione di monete
La cooperazione internazionale e nazionale
4. I SISTEMI DI PAGAMENTO
I sistemi di pagamento dell’Eurosistema
Riquadro: La resilienza informatica e il progetto T2S Recovery
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
I sistemi di pagamento al dettaglio
Riquadro: La possibile dismissione del sistema BI-Comp: apertura del confronto con il mercato
Gli altri servizi
5. LA SUPERVISIONE SUI MERCATI, LA SORVEGLIANZA SUI SISTEMI
E SUGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
I mercati e le infrastrutture di post-trading
Riquadro: La riorganizzazione dell’attività di compensazione del gruppo Euronext
Il sistema dei pagamenti
Riquadro: I pagamenti transfrontalieri: la roadmap del G20
Il contrasto ai rischi cibernetici per le infrastrutture finanziarie e del sistema dei pagamenti
Riquadro: Le iniziative europee in materia di rischi cibernetici
Gli strumenti e i servizi di pagamento al dettaglio diversi dal contante
Riquadro: La normativa a sostegno dello sviluppo innovativo del mercato
dei pagamenti al dettaglio
Riquadro: Le attività del Comitato Pagamenti Italia
Riquadro: Le indagini sull’utilizzo dei pagamenti elettronici
Riquadro: La sicurezza degli strumenti di pagamento
Il sostegno all’innovazione digitale per lo sviluppo di servizi di pagamento e finanziari
Riquadro: La disciplina sull’intelligenza artificiale
6. LA VIGILANZA SUGLI INTERMEDIARI BANCARI E FINANZIARI
Le priorità dell’azione di vigilanza prudenziale
Rischio di credito
Riquadro: La gestione dei crediti deteriorati: operatori coinvolti e attività di vigilanza
Rischi di liquidità e di tasso di interesse
Rischio informatico e FinTech
Riquadro: I servizi di crowdfunding
Adeguatezza patrimoniale, redditività e modelli di attività
Rischio climatico e finanza sostenibile
La governance
Il contributo alla definizione degli standard globali, delle regole europee e nazionali
Riquadro: Le nuove regole bancarie europee
I lavori nell’ambito dell’SSM
I controlli sulle banche
I controlli sugli intermediari finanziari non bancari
Le sanzioni
Riquadro: L’attività sanzionatoria della Banca d’Italia nell’ambito dell’SSM
Il coordinamento e i rapporti con le altre autorità
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
7. LA VIGILANZA IN MATERIA DI CONTRASTO AL RICICLAGGIO
E AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
L’attività normativa e di cooperazione
Riquadro: L’accordo sul pacchetto europeo AML
Riquadro: Il nuovo modello di analisi dei rischi ML/TF
La revisione delle metodologie
I controlli antiriciclaggio
Riquadro: Gli strumenti innovativi di vigilanza per la supervisione AML
8. LA TUTELA DEI CLIENTI E L’EDUCAZIONE FINANZIARIA
Il contributo alla definizione della normativa europea e nazionale
I controlli sui comportamenti degli intermediari
Riquadro: La comunicazione della Banca d’Italia sugli obblighi segnaletici
in caso di sospetta frode
Il dialogo con la clientela e gli strumenti di risoluzione delle controversie
L’educazione finanziaria
Riquadro: La valutazione dell’efficacia del percorso di educazione finanziaria nelle scuole
9. LA GESTIONE DELLE CRISI
L’attività di regolamentazione internazionale ed europea
Le attività svolte a livello nazionale
Le procedure di risoluzione
Le procedure di liquidazione coatta amministrativa e le revoche dell’autorizzazione
all’esercizio di attività
L’attività sui piani di risoluzione
Riquadro: La capacità delle banche di misurare e segnalare la propria situazione
di liquidità in un contesto di crisi
Riquadro: La valutazione della risolvibilità delle banche italiane nell’ambito
dell’attività di pianificazione della risoluzione
10. LA STABILITÀ FINANZIARIA E LE POLITICHE MACROPRUDENZIALI 119
Le analisi di stabilità finanziaria e i provvedimenti di natura macroprudenziale
Il contributo ai lavori in materia di stabilità finanziaria a livello internazionale
11. LA RICERCA, L’ANALISI E LE RELAZIONI ECONOMICHE
E FINANZIARIE
I risultati dell’attività di ricerca e analisi economica
Riquadro: Le donne nel mercato del lavoro
La ricerca giuridica e l’analisi sulla fiscalità
Le collane editoriali e le pubblicazioni scientifiche
La cooperazione internazionale
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
12. LE STATISTICHE
La produzione e la diffusione delle statistiche
L’attività internazionale e la cooperazione in campo statistico
13. I SERVIZI PER LO STATO
L’attività di tesoreria statale e i servizi di cassa per conto degli enti pubblici
Riquadro: La volatilità del conto disponibilità del Tesoro e le regole di remunerazione
I sistemi informativi Siope e Siope+
I servizi di gestione del debito pubblico
14. GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI, L’IMPEGNO
PER L’AMBIENTE, LA CULTURA E LA SOCIETÀ
Gli investimenti finanziari sostenibili
L’impegno per l’ambiente
Il sostegno sociale
L’impegno per la cultura
Altri servizi per i cittadini
SIGLARIO
AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA
AVVERTENZE
Le elaborazioni dei dati, salvo diversa indicazione, sono eseguite dalla Banca d’Italia; per i dati dell’Istituto si omette
l’indicazione della fonte.
Nelle figure con differenti scale di destra e di sinistra viene richiamata in nota la sola scala di destra.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
PREMESSA
Questa Relazione, dedicata alle attività svolte nel 2023, testimonia l’impegno della
Banca d’Italia a rendere conto alla collettività e alle istituzioni del proprio operato, dei
risultati conseguiti e delle risorse utilizzate, rispondendo a doveri di trasparenza oltre
che a obblighi di legge1.
Insieme alla trattazione delle diverse funzioni, nel volume sono presenti anche
informazioni di carattere non finanziario e sull’impegno sociale e ambientale dell’Istituto.
Una descrizione del ruolo e degli obiettivi che l’ordinamento assegna alla Banca
è contenuta nel volume La Banca d’Italia. Funzioni e obiettivi, pubblicato nella sua
terza edizione a dicembre del 2022 e aggiornato periodicamente. La pubblicazione è
disponibile – come questa Relazione – sul sito internet (www.bancaditalia.it).
La consultazione online permette di attivare collegamenti ipertestuali ad altre parti
del sito della Banca o a siti di altre istituzioni per approfondimenti su temi specifici; le
versioni a stampa delle due pubblicazioni possono essere richieste alla Biblioteca Paolo
La Relazione è aggiornata con le informazioni disponibili al 30 aprile 2024, salvo
diversa indicazione.
Il bilancio e il commento dei risultati di esercizio del 2023 sono contenuti nel
volume Il bilancio di esercizio 2023, pubblicato il 28 marzo 2024.
Per le definizioni contenute nella Relazione si può fare riferimento al Glossario
pubblicato sul sito internet della Banca.
Art. 19 della L. 262/2005, come modificato dal D.lgs. 303/2006 e, per quanto riguarda l’attività di vigilanza
sulle banche e sugli intermediari non bancari, art. 4 del D.lgs. 385/1993 (Testo unico bancario).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
INTRODUZIONE
La Banca d’Italia è la banca centrale della Repubblica italiana; è un istituto di diritto
euro ed è rappresentato da quote nominative di partecipazione il cui valore nominale,
determinato dalla legge, è di 25.000 euro ciascuna. Al 30 aprile 2024 i Partecipanti erano
172, dei quali: 9 assicurazioni, 9 fondi pensione, 14 enti di previdenza, 42 fondazioni
di matrice bancaria e 98 banche. In base allo Statuto gli organi di governo sono: (a) il
Direttorio – costituito dal Governatore, dal Direttore generale e da tre Vice Direttori
generali – che assume i provvedimenti a rilevanza esterna relativi all’esercizio delle
funzioni pubbliche della Banca, salvi i poteri e le competenze riservati al Governatore
come membro degli organismi decisionali della Banca centrale europea; (b) il Consiglio
superiore, presieduto dal Governatore, cui spettano l’amministrazione generale della
Banca, la vigilanza sull’andamento della gestione e il controllo interno; (c) il Collegio
sindacale, che svolge funzioni di controllo sull’amministrazione per garantire l’osservanza
della legge, dello Statuto e del Regolamento generale, esamina il bilancio ed esprime il
proprio parere sulla destinazione dell’utile netto; (d) l’Assemblea dei Partecipanti, cui
competono la nomina dei membri del Consiglio superiore, del Collegio sindacale, della
società di revisione, nonché l’approvazione del bilancio e del riparto dell’utile netto.
L’Istituto è parte integrante dell’Eurosistema, composto dalle banche centrali
nazionali (BCN) dell’area dell’euro e dalla Banca centrale europea (BCE). L’Eurosistema
e le banche centrali degli Stati membri dell’Unione europea che non hanno adottato
l’euro compongono il Sistema europeo di banche centrali (SEBC).
In materia di supervisione bancaria, la Banca d’Italia è l’autorità nazionale
competente nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory
Mechanism, SSM).
È inoltre autorità nazionale di risoluzione all’interno del Meccanismo di
risoluzione unico (Single Resolution Mechanism, SRM) delle banche e delle società
di intermediazione mobiliare nell’area dell’euro. Il 31 gennaio 2024 l’Istituto è stato
anche designato autorità nazionale di risoluzione delle controparti centrali.
Con riferimento alla stabilità finanziaria, la Banca d’Italia è l’autorità designata per
l’attivazione delle misure macroprudenziali orientate al complesso del sistema bancario.
La Banca esercita numerose funzioni alle quali corrispondono configurazioni
organizzative e assetti tecnico-operativi diversi. È allo stesso tempo:
a) autorità monetaria nell’ambito del SEBC;
b) autorità responsabile per la salvaguardia della stabilità del sistema finanziario;
c) organo di vigilanza in campo bancario e finanziario;
d) autorità di risoluzione e di gestione delle crisi bancarie;
e) autorità di supervisione sui mercati rilevanti per la politica monetaria e di
sorveglianza sul sistema dei pagamenti;
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
f ) autorità nazionale designata per la sorveglianza sul funzionamento dei sistemi
di risoluzione alternativa delle controversie (alternative dispute resolution, ADR)
in materia bancaria e finanziaria;
g) istituto di emissione e stabilimento industriale per la produzione di banconote;
h) tesoriere dello Stato e gestore di servizi, strumenti e sistemi di pagamento,
a livello europeo e nazionale;
i) centro di raccolta, elaborazione e diffusione di statistiche per i fenomeni
creditizi e valutari;
j) istituto di analisi e di ricerca in materia economica e finanziaria.
All’interno dell’Istituto opera, in condizioni di autonomia e indipendenza, l’Unità
di informazione finanziaria per l’Italia (UIF), che svolge funzioni di analisi finanziaria
in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo
internazionale. L’Unità si avvale dei mezzi finanziari e delle risorse della Banca.
La Banca d’Italia sostiene inoltre il funzionamento dell’Arbitro Bancario
Finanziario (ABF) – sistema di risoluzione alternativa delle controversie che possono
sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi
bancari – fornendo risorse alle Segreterie tecniche e nominando i componenti dei
Collegi decidenti.
Il Direttore generale della Banca d’Italia è anche Presidente dell’Istituto per la
vigilanza sulle assicurazioni (Ivass); insieme a due Consiglieri dell’Ivass, i membri del
Direttorio della Banca fanno parte del Direttorio integrato dell’Ivass, presieduto dal
Governatore, il quale è competente ad assumere gli atti di rilevanza esterna relativi
all’esercizio delle funzioni istituzionali in materia di vigilanza assicurativa. L’Ivass è
autonomo sul piano organizzativo, finanziario e contabile; la Banca contribuisce a
delinearne assetti organizzativi e modalità di funzionamento. Per assicurare un più
stretto coordinamento con la vigilanza bancaria, sono sviluppate collaborazioni e
sinergie nell’utilizzo delle risorse – secondo meccanismi che consentono una coerente
ripartizione dei costi – anche grazie al distacco di personale presso l’Ivass e alla messa a
disposizione di tecnologie informatiche da parte della Banca.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
SINTESI
La gestione della Banca. – Dal 1° novembre 2023 Fabio Panetta è il nuovo
Governatore della Banca d’Italia. Il Consiglio superiore ha conferito il titolo di
Governatore onorario a Ignazio Visco, giunto al termine del suo secondo mandato
il 31 ottobre dello stesso anno. Il 18 dicembre 2023, a seguito della nomina del Vice
Direttore generale Piero Cipollone a membro del Comitato esecutivo della Banca
centrale europea, il Consiglio superiore ha deliberato, su proposta del Governatore,
il conferimento dell’incarico di Vice Direttrice generale a Chiara Scotti, già Vice
Presidente senior e Direttrice della ricerca della Federal Reserve Bank di Dallas.
Il 28 marzo 2024 l’Assemblea dei Partecipanti, in seduta ordinaria, ha approvato il
bilancio di esercizio per l’anno 2023, che si è chiuso con un utile netto di 0,8 miliardi,
di cui 0,6 attribuiti allo Stato. L’importo di 200 milioni ricevuto dai Partecipanti
a titolo di dividendo corrente è stato integrato per 140 milioni dall’uso della posta
speciale di stabilizzazione dei dividendi, conseguentemente passata da 280 a 140
milioni. Il risultato lordo del 2023, prima delle imposte e dell’utilizzo del fondo
rischi generali, è stato negativo per 7,1 miliardi (positivo per 5,9 miliardi nel 2022).
La riduzione è imputabile principalmente alla contrazione del margine di interesse,
divenuto negativo nel 2023 per 4,8 miliardi (era positivo per 6,6 miliardi nel 2022).
Il fondo rischi generali, dopo un utilizzo per 5,6 miliardi a copertura della perdita
lorda, è risultato pari a 29.614 milioni; l’ammontare dei fondi patrimoniali complessivi
è ritenuto adeguato in una prospettiva di medio termine, alla luce della flessione dei
rischi già avviata e che proseguirà nei prossimi anni a seguito del ridimensionamento
delle dimensioni complessive del bilancio. Per quest’ultimo – sulla base delle attuali
decisioni di politica monetaria e delle aspettative di mercato circa l’evoluzione dei tassi
di interesse – si prevede un ritorno all’utile lordo nel 2025.
Lo scorso anno i costi operativi della Banca, definiti secondo i criteri di contabilità
analitica condivisi con le altre banche centrali dell’Eurosistema, sono stati di 1.797
milioni, in aumento rispetto all’anno precedente del 7,9 per cento in termini nominali
e del 2,1 per cento al netto dell’inflazione. L’incremento è riconducibile al costo del
lavoro – anche per la crescita della compagine – in parte compensato dalle minori spese
per beni e servizi, per ammortamenti e per missioni e trasferimenti.
Alla fine del 2023 la Banca d’Italia aveva 6.968 dipendenti, in crescita di 128 addetti
rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato registrato nell’Amministrazione
centrale (145 dipendenti in più, 4.684 a fine anno) a fronte di una lieve riduzione
presso la rete territoriale (2 dipendenti in meno, 1.981 a fine anno) e del personale in
temporaneo distacco o aspettativa presso altri enti e organismi (15 dipendenti in meno,
299 a fine anno); non ha subito variazioni il numero di addetti presso le Delegazioni
all’estero (4 dipendenti).
Sono state avviate le iniziative previste nel Piano strategico 2023-2025 pubblicato
nel gennaio 2023 e articolato in cinque obiettivi, da perseguire attraverso specifici piani
di azione, volti a: (a) promuovere un sistema finanziario stabile e sicuro; (b) potenziare
l’impegno per l’innovazione economica e finanziaria nel Paese e in Europa; (c) rafforzare
la tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari e il dialogo con l’esterno; (d) accrescere
l’impegno per l’ambiente; (e) assicurare una Banca inclusiva, efficiente e capace di innovare.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Nel corso dell’anno sono stati attuati specifici interventi per adeguare l’assetto
organizzativo all’evoluzione dei compiti istituzionali e per rafforzare l’impegno nelle
politiche di valorizzazione delle diversità e dell’inclusione. L’istituzione di un ufficio
di rappresentanza presso la House of the Euro a Bruxelles – il nuovo spazio di lavoro
condiviso dell’Eurosistema – intende potenziare la cooperazione su temi di comune
interesse, quali la regolamentazione bancaria e finanziaria e il Piano nazionale di ripresa
e resilienza (PNRR). È stata inoltre introdotta la figura del Segretario del Direttorio, che
cura gli affari istituzionali del Vertice, coadiuva il Direttore generale e il Governatore per
le politiche relative all’organizzazione e alla gestione della Banca, coordina le politiche
di sicurezza dell’Istituto.
Per ampliare la portata della trasformazione digitale e accrescere la capacità di
innovare, molti progetti della Banca hanno utilizzato modelli e tecniche di intelligenza
artificiale e machine learning. Il Computer Emergency Response Team della Banca
d’Italia ha potenziato le attività di contrasto alla minaccia cibernetica, consolidando
gli strumenti e le procedure di analisi e ricerca di oggetti digitali e di infrastrutture di
attacco che possano generare impatti per l’Istituto e per il sistema finanziario.
La politica monetaria. – Nel 2023 il Consiglio direttivo della BCE ha confermato
l’orientamento restrittivo della politica monetaria; dopo i quattro aumenti dei tassi
ufficiali della seconda metà del 2022 (per complessivi 250 punti base), da gennaio a
settembre del 2023 sono stati effettuati altri sei rialzi (per complessivi 200 punti base).
Da ottobre il Consiglio ha mantenuto i tassi invariati.
A marzo del 2023 i reinvestimenti dei titoli in scadenza nell’ambito del programma
di acquisto di attività finanziarie (Asset Purchase Programme, APP) sono stati ridotti
per poi essere interrotti dal mese di luglio; per quelli relativi al programma per
l’emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP) è prevista
una diminuzione da luglio del 2024, con interruzione alla fine dell’anno.
Per preservare l’efficacia e migliorare l’efficienza della politica monetaria, da
settembre del 2023 il Consiglio direttivo ha azzerato la remunerazione dei saldi detenuti
ai fini della riserva obbligatoria; ha inoltre modificato il tetto alla remunerazione
dei depositi delle Amministrazioni pubbliche fissandolo, da maggio, al tasso Euro
short?term rate (€STR) meno 20 punti base.
Nel marzo 2024 il Consiglio ha deciso di apportare modifiche all’assetto operativo
di politica monetaria, definendone i principi guida e le principali caratteristiche.
Il nuovo assetto verrà riesaminato nel 2026 sulla base dell’esperienza acquisita e il
Consiglio si terrà pronto ad adeguarne anche prima l’impostazione e i parametri, se
necessario, per assicurare che l’attuazione della politica monetaria rimanga in linea con
i principi stabiliti.
Le banconote. – Nel 2023 l’Istituto ha prodotto 925 milioni di banconote. È stato
confermato l’andamento positivo della produzione di biglietti registrato nel 2022.
La Banca d’Italia ha inoltre rafforzato il proprio ruolo nell’Eurosistema, sia nelle
attività di ricerca e sviluppo propedeutiche alla terza serie dell’euro, sia negli accordi di
cooperazione con altre banche centrali nazionali.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Nell’anno è stato completato il progetto di automazione delle procedure dei servizi di
cassa offerti dall’Istituto all’utenza istituzionale, da un lato con l’adozione da parte di tutte
le banche e di Poste Italiane del sistema Prenotazione operazioni in contanti, dall’altro
con l’estensione della procedura Tracciamento del contante all’intera rete periferica della
Banca d’Italia. È stata avviata una consultazione pubblica in merito all’introduzione di
nuove segnalazioni sui punti di accesso al contante da parte degli operatori coinvolti nella
sua distribuzione ai cittadini, ed è proseguita la partecipazione ai lavori in sede europea
sull’accesso al contante come strumento di pagamento.
I sistemi di pagamento. – Il 20 marzo 2023 è stato completato il progetto di
consolidamento delle piattaforme TARGET2 (T2) e TARGET2-Securities (T2S).
Il servizio T2 è stato articolato in due componenti integrate: il Real Time Gross Settlement
(RTGS) per il regolamento lordo in tempo reale e il Central Liquidity Management
(CLM) per il regolamento delle operazioni con la banca centrale e la gestione centralizzata
della liquidità. Con la migrazione dei depositari centrali in titoli di Finlandia, Bulgaria e
Croazia, attualmente la piattaforma T2S conta 24 depositari attivi. Il sistema TARGET
Instant Payment Settlement (TIPS) è cresciuto in termini di transazioni regolate; dal
febbraio 2024 TIPS regola anche pagamenti istantanei in corone svedesi. A novembre del
2024 è previsto l’avvio del sistema comune di gestione delle garanzie per le operazioni di
credito dell’Eurosistema (Eurosystem Collateral Management System, ECMS).
Nell’ambito del piano di azione del G20 sui pagamenti transfrontalieri, sono
proseguite le attività per rendere interoperabili i sistemi di pagamento. La Banca d’Italia
ha continuato a partecipare ai lavori, coordinati dalla BCE, sull’emissione dell’euro
digitale. A novembre del 2023 è iniziata la fase di preparazione per l’utilizzo di questo
strumento di pagamento nelle transazioni di piccolo importo: la fase comprenderà
la selezione dei possibili fornitori e la definizione del quadro regolamentare di
riferimento. Per i pagamenti di importo elevato, nel 2024 sono stati condotti ulteriori
approfondimenti per vagliare l’utilizzo di tecnologie alternative a quelle attualmente
adottate nei sistemi di regolamento all’ingrosso.
La supervisione sui mercati, la sorveglianza sui sistemi e sugli strumenti di pagamento. –
L’attività di controllo sui mercati e sulle relative infrastrutture e sui sistemi di pagamento
si è incentrata sulla valutazione dei potenziali rischi e dei presidi adottati, con particolare
attenzione al rafforzamento della resilienza cibernetica. La Banca vigila sull’evoluzione
del progetto di riorganizzazione della controparte centrale di riferimento per i mercati
azionari (Euronext Clearing). È proseguita la definizione delle normative a livello
nazionale ed europeo per promuovere l’innovazione finanziaria, garantendo al tempo
stesso adeguati presidi a fronte dei rischi insiti nelle nuove tecnologie. Anche a livello
internazionale è cresciuto l’impegno dell’Istituto nella definizione di standard e principi
guida, per assicurare un’efficace gestione dei rischi da parte delle infrastrutture finanziarie.
Nell’ambito degli strumenti e dei servizi di pagamento al dettaglio sono proseguiti i
lavori per definire politiche e standard di sorveglianza all’interno dell’Eurosistema; a livello
nazionale è continuata l’attività di controllo sulle piattaforme che operano a supporto dei
servizi di open banking. Sono state analizzate le abitudini di pagamento in Italia e la sicurezza
dei pagamenti elettronici; è stata inoltre avviata la terza indagine sul costo degli strumenti
di pagamento nel nostro paese, con l’obiettivo di aggiornare l’analisi sull’efficienza del
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
settore e sui costi per la collettività. Per favorire lo sviluppo digitale dei servizi finanziari è
stata ulteriormente rafforzata l’attività dei tre facilitatori dell’innovazione (Canale FinTech,
Milano Hub e sandbox regolamentare) e si è intensificata, in collaborazione con il mondo
universitario, la ricerca sugli smart contracts utilizzati nel settore finanziario.
La vigilanza sugli intermediari bancari e finanziari. – L’azione di vigilanza prudenziale
sulle banche e sugli altri intermediari ha riguardato principalmente: (a) i rischi di credito, di
liquidità e di tasso di interesse; (b) il rischio informatico e le implicazioni dell’utilizzo delle
nuove tecnologie; (c) l’adeguatezza patrimoniale, la redditività e i modelli di attività; (d) il
rischio climatico e ambientale e la finanza sostenibile; (e) i rischi associati alla governance
e agli assetti organizzativi. La Banca d’Italia ha contribuito alle analisi e al dibattito per la
definizione delle politiche, degli standard internazionali e delle norme europee; ha emanato
nuove disposizioni e aggiornato quelle esistenti per adeguare la disciplina nazionale al quadro
regolamentare europeo. Sono state svolte analisi trasversali e comparative per finalità conoscitive
e di intervento. L’Istituto ha inoltre richiamato l’attenzione dei soggetti vigilati sull’esigenza
di adottare politiche e prassi prudenti per la valutazione del portafoglio crediti, in coerenza
con i principi contabili, e monitorato la rischiosità del portafoglio, anche in relazione alla
dismissione dei crediti in larga parte avvenuta mediante operazioni di cartolarizzazione.
La vigilanza in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. –
La Banca d’Italia ha continuato a partecipare sia al negoziato europeo sul pacchetto di norme
per la revisione del quadro normativo e istituzionale in materia di antiriciclaggio con il quale
verrà costituita una nuova Autorità europea antiriciclaggio (Anti-Money Laundering and
Countering the Financing of Terrorism Authority, AMLA), sia ai lavori presso l’Autorità
bancaria europea (European Banking Authority, EBA). Sul fronte operativo interno è stato
sviluppato un nuovo modello di analisi dei rischi che si avvale di un ampio insieme di
evidenze qualitative e quantitative, provenienti da una molteplicità di fonti, in linea con
quanto previsto dagli orientamenti dell’EBA.
La tutela dei clienti e l’educazione finanziaria. – L’Istituto è impegnato per tutti gli aspetti
rilevanti in tema di tutela dei clienti di banche e società finanziarie: normativi, di vigilanza
sul comportamento degli intermediari, di ascolto della clientela bancaria e finanziaria, di
offerta di meccanismi di risoluzione delle controversie, nonché nella promozione di iniziative
educative e informative. In tali ambiti collabora e offre assistenza tecnica e consulenza ai
Ministeri competenti e partecipa ai principali gruppi e consessi tematici, anche a livello
internazionale. Nel 2023 le varie tipologie di controlli sul comportamento degli intermediari
hanno interessato 120 soggetti; nei casi di addebito di oneri non dovuti, questi hanno
restituito alla clientela 32,5 milioni di euro. Nel corso dell’anno sono stati esaminati circa
13.800 esposti per lamentele della clientela, con un tempo medio di risposta di 14 giorni
(18 nel 2022). L’Arbitro Bancario Finanziario ha definito oltre 15.000 ricorsi, con una
durata media della procedura di 118 giorni, 2 in meno rispetto al 2022 e significativamente
al di sotto di quella massima prevista dalla normativa.
Con riferimento all’educazione e inclusione finanziaria si sono intensificati i
progetti indirizzati a specifici gruppi di popolazione, le attività destinate alle scuole e le
iniziative di divulgazione. Il numero medio mensile di visitatori del portale L’Economia
per tutti è più che raddoppiato (da circa 62.000 del 2022 a 132.000).
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
La gestione delle crisi. – In qualità di autorità nazionale di risoluzione la Banca
ha partecipato in sede europea ai lavori di revisione della normativa sulla gestione
delle crisi e sulla protezione dei depositi, e ha contribuito all’elaborazione di nuovi
orientamenti dell’EBA. È proseguita la collaborazione con il Comitato di risoluzione
unico (Single Resolution Board, SRB) alle attività di pianificazione della risoluzione per
le banche significative. Per le banche meno significative, su cui l’Istituto è direttamente
responsabile, è stato completato il ciclo di pianificazione e sono state avviate le attività
in materia di risolvibilità, oltre alla prosecuzione degli adempimenti connessi con la
gestione delle crisi verificatesi in passato. L’Istituto ha inoltre continuato a gestire le
liquidazioni coatte amministrative e volontarie di banche e intermediari finanziari,
nonché le liquidazioni giudiziali dei fondi gestiti da società di gestione del risparmio.
In base al D.lgs. 224/2023, che dà attuazione al regolamento UE/2021/23 sul
quadro di risanamento e risoluzione delle controparti centrali, a partire dal 31 gennaio
2024 la Banca d’Italia svolge il ruolo di autorità unica di risoluzione nei confronti di
queste controparti.
La stabilità finanziaria e le politiche macroprudenziali. – In qualità di autorità
designata ad attivare politiche macroprudenziali, l’Istituto elabora indicatori e modelli
per monitorare i rischi per la stabilità finanziaria in Italia, oltre a valutare l’opportunità di
adottare provvedimenti con riferimento al coefficiente della riserva di capitale anticiclica
e alle riserve aggiuntive per le istituzioni identificate come sistemiche a livello globale o
nazionale.
Il D.lgs. 207/2023 ha istituito il Comitato per le politiche macroprudenziali, che
segue l’evoluzione dei rischi e contribuisce alla tutela della stabilità del sistema finanziario
nazionale nel suo complesso. Al Comitato partecipano il Governatore della Banca d’Italia,
che lo presiede, e i Presidenti dell’Ivass, della Commissione nazionale per le società e la
borsa (Consob) e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip); alle sedute
assiste il Direttore generale del Tesoro (senza diritto di voto). La Banca svolge funzioni di
segreteria.
Nelle diverse sedi internazionali è stato inoltre fornito un contributo alle discussioni
riguardanti: (a) i rischi di tasso di interesse e di liquidità delle banche; (b) il rafforzamento
della resilienza degli intermediari finanziari non bancari; (c) i rischi finanziari derivanti
dai cambiamenti climatici; (d) gli impatti delle tecnologie digitali sul sistema finanziario,
con specifico riferimento ai rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalle criptoattività
e dalla finanza decentralizzata.
La ricerca, l’analisi e le relazioni economiche e finanziarie. – Attraverso l’analisi e la ricerca
la Banca partecipa alla definizione delle decisioni di politica monetaria dell’Eurosistema,
nonché al dibattito sulle misure di politica economica, strutturale e congiunturale, delle
autorità europee e nazionali. Nel 2023 l’attività di ricerca si è focalizzata sull’impatto degli
eccezionali rincari energetici sui prezzi e sulle tendenze delle aspettative di inflazione.
È proseguita l’analisi degli effetti delle misure restrittive di politica monetaria su domanda,
offerta e costo del credito bancario. Nuovi studi hanno riguardato le vulnerabilità finanziarie
di imprese e famiglie, le prospettive della finanza pubblica, nonché l’avanzamento del PNRR
e delle riforme connesse.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Le analisi relative alla cooperazione internazionale hanno fornito supporto alla
partecipazione del Governatore della Banca d’Italia al Filone finanziario (Finance
Track) del G20 e del G7, concorrendo alla definizione degli obiettivi e del programma,
e alla verifica della loro realizzazione.
Le statistiche. – Nel corso dell’anno il numero di accessi alla Base dati statistica (BDS)
della Banca d’Italia è aumentato del 37 per cento rispetto al 2022, con ampio utilizzo
delle molteplici funzionalità offerte. È proseguita l’attività di cooperazione internazionale,
sia in ambiti più tradizionali sia su tematiche più innovative, quali l’individuazione
e lo sfruttamento di nuove fonti di dati, la produzione di indicatori sull’impatto del
cambiamento climatico, la compilazione di statistiche distributive e l’utilizzo di tecniche
innovative di intelligenza artificiale. Si è intensificato l’impegno sul progetto Integrated
Reporting Framework (IReF), finalizzato al completo rinnovo della raccolta di dati bancari
a livello europeo. Sono state avviate nuove rilevazioni statistiche presso le famiglie.
I servizi per lo Stato. – Nel 2023 la Banca d’Italia ha eseguito circa 155 milioni di
operazioni di incasso e pagamento, in crescita rispetto all’anno precedente per l’avvio
a pieno regime dell’erogazione dell’assegno unico e universale per conto dell’INPS.
Ha inoltre curato, per conto del Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF), il
collocamento sul mercato domestico di titoli di Stato per 514 miliardi di euro e il
regolamento delle operazioni di raccolta e impiego della liquidità avviate dal MEF sul
segmento più “a breve” del mercato monetario.
È proseguito il programma di reingegnerizzazione dei processi di tesoreria,
condiviso con la Ragioneria generale dello Stato e con la Corte dei conti, con
l’obiettivo di semplificare e razionalizzare le procedure di incasso e pagamento delle
Amministrazioni pubbliche e la relativa rendicontazione.
Gli investimenti sostenibili, l’impegno per l’ambiente, la cultura e la società. –
Nella gestione dei propri investimenti, la Banca applica criteri di sostenibilità sia
nella fase di allocazione fra diverse classi di attività finanziarie, sia nella selezione dei
titoli. In quest’ultimo processo, per azioni e obbligazioni societarie si utilizzano anche
indicatori climatici prospettici, che considerano gli impegni di decarbonizzazione
assunti dalle aziende nei propri piani di transizione. Un portafoglio di investimento
tematico è inoltre incentrato su imprese dell’area dell’euro ritenute in grado di
contribuire alla transizione energetica.
Lo scorso anno le emissioni di anidride carbonica dell’Istituto sono diminuite del
4 per cento rispetto al 2022 e di oltre il 20 per cento nel confronto con il 2019, ultimo
anno pre-pandemico. La Banca ha realizzato, insieme al Comando Unità forestali,
ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, un intervento di riforestazione
in quattro aree del territorio italiano; con l’obiettivo di compensare una parte delle
proprie emissioni di gas serra, ha inoltre cofinanziato progetti di forestazione e ha
promosso la produzione di energia rinnovabile attraverso l’acquisto di crediti di
carbonio sul mercato volontario.
Sono stati finanziati numerosi progetti di utilità sociale e sono state condotte
diverse iniziative per valorizzare il patrimonio documentale e artistico della Banca.
È proseguita infine l’offerta di tirocini formativi a neolaureati magistrali e di fellowships
per ricercatori con esperienza in campo internazionale.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
1. LA GESTIONE DELLA BANCA
Le attività degli organi della Banca d’Italia
L’Assemblea dei Partecipanti al capitale e le quote di partecipazione. – L’Assemblea
ordinaria dei Partecipanti il 31 marzo 2023 ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022
e il relativo piano di riparto dell’utile.
Tra aprile e luglio del 2023 i Partecipanti al capitale, riunitisi nelle Sedi di Roma,
Milano e Trieste hanno, rispettivamente, nominato Consigliere superiore Massimo
Luciani e confermato nella carica Donatella Sciuto e Andrea Illy.
Al 31 dicembre 2023 i Partecipanti erano 173, come alla fine del 2022. Al 17
febbraio 2024, data di riferimento per l’assegnazione dei dividendi relativi all’esercizio
2023, erano 172, per effetto della fusione per incorporazione tra due compagnie
assicurative, già partecipanti al capitale. Alla stessa data nessuno deteneva quote superiori
al 5 per cento del capitale, limite previsto dalla vigente disciplina per l’esercizio dei
diritti amministrativi ed economici.
Il 28 marzo 2024 l’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2023 e il
connesso piano di riparto dell’utile.
Il Consiglio superiore. – Nel 2023 il Consiglio superiore si è riunito 11 volte in
seduta ordinaria e 2 in seduta straordinaria, adottando 183 delibere.
Nel febbraio 2023 il Consiglio ha approvato il progetto di bilancio e la destinazione
dell’utile relativi al 2022, poi sottoposti all’Assemblea del 31 marzo. Le altre decisioni
hanno riguardato, in prevalenza, il bilancio di previsione degli impegni di spesa per il
2024, l’amministrazione del personale, le risultanze delle attività di revisione interna,
le iniziative concernenti l’alienazione di immobili per importi superiori a un milione di
euro e la revisione degli assetti organizzativi della Banca. Il Consiglio ha inoltre approvato
gli avvicendamenti dei Reggenti e dei Consiglieri presso Sedi e Succursali e ha deliberato
gli stanziamenti di somme a scopo di beneficenza e interesse pubblico (cfr. il paragrafo:
Il sostegno sociale del capitolo 14).
Il 23 giugno 2023, ai sensi della legge 28 dicembre 2005 n. 262 e dello Statuto, il
Consiglio superiore ha espresso il proprio parere sulla designazione, da parte del Presidente
del Consiglio dei ministri, di Fabio Panetta alla carica di Governatore; la nomina è poi
intervenuta con il DPR del 10 luglio 2023, con decorrenza dal successivo 1° novembre. Nella
seduta del 28 novembre 2023 il Consiglio superiore ha poi conferito il titolo di Governatore
onorario a Ignazio Visco, giunto al termine del suo secondo mandato il 31 ottobre 2023.
Il 18 dicembre 2023, a seguito della nomina del Vice Direttore generale Piero
Cipollone a membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, il Consiglio
superiore ha deliberato, su proposta del Governatore, il conferimento dell’incarico di Vice
Direttrice generale a Chiara Scotti, già Vicepresidente senior e Direttrice della ricerca
della Federal Reserve Bank di Dallas. L’iter di nomina si è perfezionato con il DPR del 29
dicembre 2023, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 2 febbraio 2024.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Per quanto riguarda l’operatività dei comitati del Consiglio, nel 2023 il Comitato
nomine si è riunito 2 volte, ai sensi dell’art. 15, comma 5, dello Statuto della Banca, per
l’accertamento dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei candidati
alla carica di Consigliere superiore, da sottoporre alle Assemblee dei Partecipanti
convocate presso le Sedi di Roma, Milano e Trieste. Il Comitato Consultivo sul
trattamento economico dei membri del Direttorio si è riunito una volta. Il Comitato
sull’identità e l’immagine della Banca e il Comitato consultivo sulla revisione interna si
sono riuniti, rispettivamente, 3 e 4 volte.
Il Collegio sindacale. – Il Collegio sindacale – riunitosi 15 volte, di cui una presso
la Sede di Genova – ha svolto le funzioni di controllo sull’amministrazione della Banca
per l’osservanza della legge, dello Statuto e del Regolamento generale; ha esaminato il
bilancio sul 2022 e ha espresso il proprio parere sulla destinazione dell’utile netto relativo
al medesimo esercizio. In seguito alla modifica dello Statuto della Banca, approvata
dall’Assemblea dei Partecipanti nella seduta straordinaria del 31 marzo 2022, dal 27
luglio 2023 i compiti di verifica della regolare tenuta della contabilità e della corretta
rilevazione dei fatti di gestione, in precedenza svolti dal Collegio sindacale, sono stati
affidati alla società di revisione esterna.
Il Direttorio. – Nel 2023 si sono tenute 44 riunioni collegiali del Direttorio,
dedicate all’esame di provvedimenti aventi rilevanza esterna relativi all’esercizio delle
funzioni pubbliche attribuite per legge alla Banca e sono state adottate 404 decisioni.
I componenti del Direttorio hanno inoltre partecipato a 24 riunioni del Direttorio
integrato dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) nel corso delle quali
sono state assunte 122 decisioni.
Il Piano strategico
Nel mese di gennaio 2023 la Banca ha pubblicato il Piano strategico 2023-2025
articolato in cinque obiettivi da perseguire attraverso specifici piani di azione, che
coinvolgono tutte le strutture della Banca.
Le iniziative realizzate nel 2023 sono illustrate in maniera dettagliata nei capitoli
di questa Relazione; di seguito si anticipano quelle principali riferite ai cinque obiettivi
strategici.
a) Un sistema finanziario stabile e sicuro. La Banca ha promosso le innovazioni in
ambito finanziario, stimolando l’adeguamento del sistema finanziario alle sfide
poste dall’innovazione e la massima attenzione al presidio dei rischi, compresi
quelli di natura cibernetica; ha inoltre continuato a contrastare l’illegalità in ambito
economico e finanziario, rafforzando anche la cooperazione a livello internazionale.
b) L’impegno per l’innovazione economica e finanziaria nel Paese e in Europa. L’Istituto
sta ulteriormente potenziando la propria capacità di analisi e previsione a supporto
della politica monetaria, della stabilità finanziaria, di un’efficace consulenza al
Governo e alle istituzioni sui temi della politica economica; ha inoltre rafforzato la
propria leadership nell’offerta di infrastrutture di pagamento europee.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
c) La tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari e il dialogo con l’esterno. Sono
state realizzate numerose iniziative per ampliare e rafforzare gli strumenti di tutela
della clientela bancaria e finanziaria e per favorire un più diffuso e consapevole
accesso ai servizi finanziari anche innovativi, potenziando i canali di ascolto per
intercettare nuove esigenze di tutela.
d) L’impegno della Banca per l’ambiente. L’Istituto ha compiuto diverse azioni per
facilitare la transizione verso un’economia verde sia aiutando il sistema finanziario
ad accrescere la propria resilienza ai rischi legati agli impatti dei cambiamenti
climatici, sia riducendo la propria impronta ambientale; ha avviato anche le attività
per sviluppare un approccio integrato sui temi della sostenibilità ambientale,
sociale e di buon governo e per definire un piano di transizione verso un livello di
emissioni nette pari a zero per le operazioni interne.
e) Una Banca inclusiva, efficiente e capace di innovare. Sono stati adottati strumenti
per sostenere l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze chiave necessarie allo
svolgimento delle funzioni istituzionali, con una crescente attenzione all’unicità
delle persone e alla valorizzazione delle diversità in una prospettiva di inclusione.
È proseguito l’impegno nella digitalizzazione dei processi di lavoro. Facendo leva
sul modello di lavoro ibrido, è in corso la progressiva diffusione dello smart office,
utile anche per il recupero di spazi. È stato incentivato lo sviluppo di sistemi più
sofisticati di controllo dei costi e dell’efficienza, di riassetto organizzativo, nonché
di gestione integrata dei rischi operativi.
Gli interventi organizzativi
Nel marzo 2023 è stato costituito, presso il Dipartimento Risorse umane e
comunicazione, un nucleo di supporto al Gestore delle diversità allo scopo di rafforzare
l’impegno della Banca nelle politiche di valorizzazione delle diversità e dell’inclusione
e nell’intento di fornire assistenza nei casi di disagio individuale.
A giugno è stata rivista l’articolazione dei compiti delle unità di base del Servizio
Economia e relazioni internazionali, con l’obiettivo di concentrare le analisi sui temi
più rilevanti a livello internazionale e di rafforzare il collegamento tra attività di ricerca
e diplomazia economica. In ottobre è stato costituito un ufficio di rappresentanza della
Banca presso la House of the Euro a Bruxelles: questa sede ospita esperti della BCE e
delle altre banche centrali nazionali (BCN) che potranno intensificare la cooperazione
su tematiche di interesse comune, come la regolamentazione bancaria e finanziaria e il
Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Sulla base della raccomandazione del Comitato europeo per il rischio sistemico
(ESRB/2011/3), con D.lgs. 207/2023 è stato istituito il Comitato nazionale per le
politiche macroprudenziali; questo Comitato è presieduto dalla Banca che, attraverso il
Servizio Stabilità finanziaria, svolge anche le funzioni di segreteria tecnica.
Nel mese di febbraio 2024 è stata istituita la figura del Segretario del Direttorio,
che cura gli affari istituzionali del Vertice, coadiuva il Direttore generale e il Governatore
per le politiche relative all’organizzazione e alla gestione della Banca, coordina le
politiche di sicurezza dell’Istituto. Il Segretario del Direttorio ha la responsabilità delle
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
attività dei Servizi Segreteria particolare del Direttorio e Comunicazione, mantenendo
gli incarichi di Responsabile per l’etica, per la prevenzione della corruzione e per la
trasparenza e di Responsabile della protezione dei dati. È venuta meno la figura del
Revisore generale e la Revisione interna riporta direttamente al Direttorio.
A marzo sono state inoltre assegnate all’Unità Risoluzione e gestione delle crisi le
funzioni relative al risanamento e alla risoluzione delle controparti centrali, attribuite
alla Banca d’Italia dal D.lgs. 224/2023, in attuazione dell’articolo 3 del regolamento
UE/2021/23.
Sul sito internet è disponibile l’organigramma della Banca d’Italia.
L’etica, l’integrità aziendale e i controlli interni
Etica, prevenzione della corruzione e trasparenza. – È proseguito il percorso iniziato
nel 2021 per recepire gli indirizzi adottati dalla Banca centrale europea allo scopo di:
(a) rafforzare le misure di contenimento dei rischi di abuso di informazioni riservate e
di gestione dei conflitti di interesse (anche dopo la cessazione dal servizio); (b) garantire
parità di trattamento e trasparenza nei rapporti con soggetti esterni.
Per tenere conto del nuovo quadro etico europeo, è stato aggiornato il Codice di
comportamento dei membri del Direttorio ed è stato avviato il confronto sindacale per
definire le disposizioni relative al personale.
In attuazione del D.lgs. 24/2023 in materia di whistleblowing è stata introdotta
la possibilità di una segnalazione orale mediante un incontro in presenza con il
Responsabile per l’etica, per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza.
È stato pubblicato il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2023-2025.
In attuazione delle disposizioni della BCE – che hanno introdotto standard etici
per l’accreditamento dei fabbricanti delle banconote in euro – è stato adottato dal
2023 il Programma di conformità aziendale del Servizio Banconote, quale stamperia
della Banca d’Italia; ai fini del mantenimento dell’accreditamento, sono stati definiti
i controlli per assolvere all’obbligo di rendicontazione annuale nei confronti della
stessa BCE.
Nel corso del 2023 la Banca ha realizzato iniziative formative per accrescere la
sensibilità del personale sui temi dell’etica e dell’integrità, e per consolidare la cultura
della legalità.
In materia di trasparenza è stata data risposta a 17 istanze di accesso civico.
La resilienza operativa e il percorso evolutivo verso un sistema integrato di gestione
dei rischi. – La Banca si avvale di un sistema di gestione del rischio operativo
(Operational Risk Management, ORM) per prevenire il manifestarsi di eventi avversi
e per contenerne gli impatti operativi, reputazionali e patrimoniali. L’Istituto
dispone inoltre di un sistema di gestione della continuità operativa per presidiare i
processi la cui interruzione produrrebbe impatti elevati in un breve arco temporale.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Le attività di identificazione dei rischi, valutazione dell’adeguatezza dei controlli,
stima della probabilità di accadimento degli eventi avversi e dei relativi impatti sono
condotte insieme a quelle di gestione della continuità operativa, per assicurare lo
svolgimento dei processi di lavoro senza interruzioni e con elevati livelli di qualità
e sicurezza1. È in fase di sviluppo una metodologia di gestione del rischio di non
conformità a leggi e regolamenti.
Nel 2023 è stata aggiornata la valutazione di circa il 40 per cento dei rischi
operativi, tenendo conto di fattori di cambiamento interni (ad es. l’aumento della
numerosità dei processi critici per la continuità operativa a seguito dell’ampliamento
del perimetro di classificazione)2 ed esterni (ad es. le minacce cibernetiche e gli
scenari di crisi energetica). Sono stati rilevati 63 incidenti (di cui 2 con impatto
alto, 5 con impatto medio, 39 con impatto contenuto e 17 senza conseguenze),
in diminuzione rispetto agli anni precedenti. La loro analisi viene utilizzata per il
continuo miglioramento del profilo di rischio delle attività.
La Banca partecipa ai sistemi di gestione dei rischi operativi e della continuità
operativa all’interno dell’Eurosistema, del Sistema europeo di banche centrali
(SEBC) e del Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism, SSM),
contribuendo anche alla definizione delle politiche per il rafforzamento della gestione
dei rischi operativi e della resilienza cibernetica dei servizi TARGET.
L’attività di revisione interna. – Il piano delle attività di revisione per il 2023 è
stato completato con 36 verifiche su processi, infrastrutture informatiche, strutture
organizzative della Banca e componenti nazionali di processi comuni nell’ambito del
SEBC e dell’SSM. Le revisioni hanno interessato 17 Filiali su 38 e 24 Servizi su 43
dell’Amministrazione centrale, coinvolgendo tutti i Dipartimenti.
Nel piano sono stati considerati temi di crescente rilevanza per la Banca
quali: (a) la resilienza, intesa come la capacità dell’organizzazione di resistere
ma anche reagire alle avversità; (b) la sostenibilità, relativamente alla riduzione
dell’impatto ambientale, all’inclusione, all’impegno verso il territorio e la collettività;
(c) l’innovazione, quale leva per ottimizzare i processi sul piano organizzativo e su
quello tecnologico.
Nell’Amministrazione centrale sono state oggetto di revisione: (a) il rilascio
dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività finanziaria degli intermediari non
bancari; (b) la produzione di banconote; (c) l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF);
(d) la funzione di tesoreria svolta per conto dello Stato; (e) la risoluzione e la gestione
delle crisi degli intermediari bancari e finanziari. Altri interventi hanno interessato
la sicurezza informatica, la comunicazione, il sistema di gestione dei rischi e della
Le iniziative in materia sono promosse e coordinate dal Comitato rischi operativi, che ne verifica lo stato
di attuazione e l’allineamento alle iniziative di pianificazione strategica aziendale. Le analisi dei rischi di
grado elevato e le azioni di risposta sono approvate dal Direttorio. Il Collegio sindacale è destinatario di
un’informativa periodica.
Sono ora classificati come critici per la disponibilità quei processi la cui interruzione per una settimana (in
precedenza 48 ore) generi un impatto alto per la Banca.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
continuità operativa e l’attività di amministrazione interna (gestione del personale,
organizzazione interna, gestione degli immobili e dei beni di proprietà).
All’interno del SEBC e dell’SSM le revisioni condotte hanno riguardato:
(a) la vigilanza ispettiva sulle banche; (b) la vigilanza macroprudenziale; (c) il sistema
di regolamento lordo TARGET2; (d) le applicazioni informatiche a supporto della
gestione delle garanzie per le operazioni di politica monetaria; (e) la produzione di
statistiche; (f ) la gestione della sicurezza informatica e della continuità operativa.
Presso cinque Filiali le revisioni hanno riguardato il complesso delle attività svolte
e in una il trattamento del contante. Un campione di Filiali è stato inoltre coinvolto
nell’attività di revisione sull’ABF e sulle relazioni con il territorio.
Gli interventi hanno evidenziato una tenuta complessiva del sistema di gestione
dei rischi e dei controlli della Banca. Nei casi in cui sono state individuate esigenze di
miglioramento, le unità organizzative responsabili hanno intrapreso piani di azione,
poi costantemente monitorati.
È stato condotto il quinquennale esercizio di valutazione esterna della funzione
di audit, svolto dalla società di revisione Institut Français de l’Audit et du Contrôle
Internes (IFACI) per verificare la conformità degli assetti e delle attività rispetto agli
standard internazionali emanati dall’Institute of Internal Auditors (IIA). La valutazione,
i cui esiti sono condivisi con l’Internal Auditors Committee del SEBC, si è conclusa
con il giudizio più alto e ha evidenziato che la funzione di revisione interna si colloca
a un livello molto avanzato rispetto al modello utilizzato dall’IFACI per valutare la
maturità delle funzioni di audit.
La protezione dei dati personali. – Nel 2023 il Responsabile della protezione dei dati,
conformemente al regolamento UE/2016/679 (General Data Protection Regulation,
GDPR), ha fornito consulenza in merito a 13 tra iniziative e convenzioni sottoscritte
dall’Istituto; ha inoltre effettuato: (a) il monitoraggio delle informazioni relative ai 210
trattamenti di dati personali iscritti nel registro3; (b) l’istruttoria di 8 valutazioni di
impatto relative all’introduzione di nuove procedure informatiche che implicano l’utilizzo
di dati personali; (c) l’analisi di 56 segnalazioni di potenziali violazioni dei dati personali.
Ha infine organizzato, nell’ambito del network dei responsabili dei dati personali delle
autorità nazionali indipendenti, un seminario sul rispetto del principio previsto nel
GDPR sulla privacy by design e by default4, argomento particolarmente sentito a seguito
della diffusione di sistemi di gestione che utilizzano tecniche di intelligenza artificiale.
La comunicazione
La comunicazione istituzionale e pubblica. – L’Istituto ha continuato a sostenere le
attività istituzionali con iniziative, eventi, campagne informative e attività con i media.
L’art. 30 GDPR prevede la tenuta del registro in cui sono contenute le principali informazioni relative al
trattamento dei dati personali.
L’art. 25 GDPR stabilisce l’obbligo di valutare, sin dalla progettazione dei sistemi, la tutela dei dati personali
in misura necessaria e sufficiente per le finalità previste dal regolamento.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Le attività istituzionali, di ricerca e di divulgazione sono state promosse con
395 notizie online, 201 comunicati stampa e una costante attività di informazione
dei media, anche attraverso incontri con i giornalisti. Particolare attenzione è stata
riservata alla comunicazione sui temi dell’innovazione tecnologica in campo finanziario,
dell’inclusione, della sostenibilità ambientale e dell’impatto dei rischi climatici sul
sistema finanziario.
Gli interventi pubblici di esponenti della Banca (110 in totale nel 2023) sono stati
diffusi attraverso il sito, i canali social istituzionali e i media tradizionali. Il Governatore
ha tenuto 29 interventi e rilasciato 13 interviste, di cui 10 a media internazionali. Il
Direttore generale e gli altri membri del Direttorio hanno complessivamente effettuato
45 interventi; 21 quelli degli altri esponenti della Banca.
Per la ricorrenza del 130° anniversario della nascita della Banca d’Italia è stata
realizzata una campagna di comunicazione sui canali digitali e sul territorio. Nel
corso dell’anno sono proseguite le iniziative dedicate alla sicurezza cibernetica, con la
partecipazione alle campagne Cybersicuri. Impresa possibile ed EMMA9 (quest’ultima
contro il reato di money muling)5 organizzate in collaborazione con altre autorità e
operatori del settore bancario.
Sono state inoltre promosse iniziative per consolidare sul territorio la conoscenza
delle funzioni e delle attività della Banca, rafforzare la cultura finanziaria, valorizzare
il patrimonio artistico e sviluppare il dialogo con i cittadini. Tra queste si citano gli
incontri In viaggio con la Banca d’Italia, le esposizioni, presso le sedi della Banca di
Firenze e Venezia, di opere tratte dalle collezioni dell’Istituto, la mostra L’avventura
della moneta al Palazzo delle esposizioni a Roma e il murale Banco di vita sulla facciata
della Filiale di Catania.
Le audizioni della Banca d’Italia. – L’Istituto assicura un’attività di alta consulenza
al Parlamento attraverso la partecipazione di propri rappresentanti alle audizioni
parlamentari su temi di carattere economico-finanziario. Nel corso del 2023 e fino a
maggio del 2024 sono state presentate 12 memorie scritte ed effettuate 9 audizioni6.
La comunicazione digitale. – Nel 2023 il sito internet della Banca è stato visitato in
media da 995.000 utenti al mese, con un incremento del 12 per cento rispetto all’anno
precedente (fig. 1.1).
Le pubblicazioni istituzionali e di ricerca sono state scaricate nell’anno circa 2,2
milioni di volte.
In dicembre è stato inaugurato il sito del Museo della moneta (MUDEM), che
fornisce un’anteprima della struttura in attesa dell’apertura al pubblico.
Si tratta del reclutamento da parte di criminali di persone che forniscono la propria identità per aprire conti
ed effettuare trasferimenti di denaro a scopo di riciclaggio. È un reato in cui si può essere coinvolti anche
inconsapevolmente.
L’elenco delle audizioni è disponibile sul sito internet della Banca, alla pagina Pubblicazioni, sezione Interventi
e memorie.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Figura 1.1
Numero di visitatori del sito internet della Banca d’Italia
800.000
800.000
600.000
600.000
400.000
400.000
200.000
200.000
visitatori mensili
media mobile su 12 mesi dei visitatori mensili
È stata intensificata la presenza sui social network. Nel corso del 2023 sui profili
X (ex Twitter) ? uno per il pubblico generalista (con 22.600 follower) e l’altro per
giornalisti ed esperti del settore economico-finanziario (con 33.059 follower) ? sono
stati pubblicati 2.175 post (2.052 nel 2022). È proseguita l’attività live nel corso delle
più importanti iniziative, con post per informare in tempo reale i media e il pubblico.
In aumento anche i post pubblicati sul profilo LinkedIn della Banca d’Italia
(325; 184 nel 2022), i cui follower (134.000) sono cresciuti del 19 per cento rispetto
all’anno precedente. I video disponibili sul canale YouTube (13.700 iscritti) sono stati
visualizzati circa 240.000 volte; sono stati pubblicati 96 nuovi video (85 nel 2022).
La comunicazione interna. – Sono stati realizzati contenuti, eventi e campagne
per informare e coinvolgere il personale sulle attività istituzionali, su iniziative e
progetti della Banca e sui cambiamenti organizzativi, con l’obiettivo di facilitare la
condivisione delle scelte strategiche e di sostenere la cultura aziendale. Un’attenzione
particolare è stata dedicata all’accessibilità, all’inclusione e alla sostenibilità. Nel 2023
sulla intranet aziendale sono stati pubblicati 440 contenuti tra notizie, aggiornamenti
e altre informazioni utili per il personale. Nello stesso periodo la newsletter settimanale
(52 uscite) ha veicolato oltre 800 notizie.
Il capitale umano
Alla fine del 2023 la Banca d’Italia aveva 6.968 dipendenti (128 in più nel
confronto con l’anno precedente; fig. 1.2). L’aumento è stato registrato interamente
nell’Amministrazione centrale (4.684 dipendenti alla fine dell’anno, 145 in più rispetto
al 2022) a fronte di una lieve riduzione presso la rete territoriale (1.981 dipendenti a fine
anno, con una riduzione di 2 risorse) e del personale in temporaneo distacco o aspettativa
presso altri enti e organismi (299 dipendenti a fine anno, con 15 risorse in meno)7; non ha
Al 31 dicembre la maggior parte dei dipendenti in temporaneo distacco o aspettativa presso altri enti e
organismi lavorava all’estero: 110 presso la BCE (di cui 61 impiegati nella Vigilanza bancaria) e 49 presso altri
organismi internazionali.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Figura 1.2
Personale della Banca d’Italia
(numero a fine anno e flussi cumulati nell’anno)
8.000
6.593
6.671
6.629
6.840
6.968
7.000
6.000
5.000
assunzioni
cessazioni
4.000
totale dipendenti (1)
(1) Scala di destra.
subito variazioni il numero delle persone addette alle Delegazioni all’estero (4 dipendenti
alla fine del 2023).
Le nuove assunzioni hanno riguardato prevalentemente profili economici e
informatici, per il rafforzamento delle attività istituzionali e per il presidio di progetti
rilevanti a livello di Eurosistema. Sono stati inoltre conclusi o pianificati concorsi
per profili diversi da quelli tradizionalmente ricercati dall’Istituto: specialisti nella
gestione e sviluppo delle risorse umane, nel campo della psicologia del lavoro, nella
comunicazione istituzionale, nonché esperti nell’analisi dei dati (data scientist).
In alcune selezioni è stata utilizzata per la prima volta la verifica delle capacità
comportamentali dei candidati.
Sviluppo del personale. – Allo sviluppo del personale è dedicata una specifica linea
di azione del Piano strategico 2023-2025.
In questa prospettiva le iniziative di sviluppo delle competenze della compagine,
già avviate negli scorsi anni, si sono rafforzate con l’introduzione di un nuovo strumento
(cfr. il riquadro: La mappatura delle competenze e dei profili professionali).
LA MAPPATURA DELLE COMPETENZE E DEI PROFILI PROFESSIONALI
Il Piano strategico mira a orientare i sistemi di gestione del personale della Banca
verso un modello basato sulle competenze, con particolare riguardo a quelle che,
anche in futuro, saranno cruciali per l’organizzazione.
Nel 2023 è stata pertanto completata la ricognizione delle competenze
specialistiche che caratterizzano i diversi profili professionali presenti nell’Istituto.
In coerenza con la molteplicità delle attività svolte dalla Banca, sono state censite circa
700 competenze, riferite a 18 famiglie professionali. Oltre a figure tradizionalmente
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Relazione sulla gestione e sulle attività
presenti nelle BCN (ad es. economista, specialista in normativa, analista di mercato)
sono stati individuati anche profili innovativi, in linea con i cambiamenti del contesto
esterno (quali lo specialista in sicurezza cibernetica, nell’analisi dei dati, l’esperto in
ambiente e salute e sicurezza sul lavoro).
La mappatura consentirà la progettazione di percorsi di sviluppo professionale
e di iniziative di mobilità del personale; permetterà inoltre di predisporre una più
efficace offerta formativa e di affinare il sistema di pianificazione dell’organico e delle
assunzioni.
Nel 2024 si procederà con il cosiddetto bilancio delle competenze, per misurare
le effettive competenze di ciascuna risorsa, anche in relazione ai livelli fissati come
obiettivo.
Gli esiti della ricognizione sono stati utilizzati anche per l’avvio della Scuola
tematica di tecnologie e data science. La Scuola prevede lo svolgimento di un biennio di
studi, durante il quale è possibile approfondire le basi dati di interesse, e di un ulteriore
anno di specializzazione facoltativo, in cui trattare argomenti relativi all’intelligenza
artificiale e alla blockchain. Sinora sono state coinvolte 30 persone appartenenti alla
Banca d’Italia e all’Ivass.
Sono proseguiti i percorsi delle quattro Scuole attivate nel 2022 (vigilanza, tutela
della clientela ed educazione finanziaria, manageriale e comportamentale, lingue e
multiculturalità), con iniziative che hanno coinvolto circa il 30 per cento del totale
della compagine (oltre a rappresentanti di altre istituzioni).
Nel complesso gran parte del personale (86,7 per cento) è stata destinataria di
interventi formativi, con una media di 40,5 ore per partecipante.
Forte attenzione è stata riservata ai capi, che rivestono un ruolo fondamentale
nella crescita professionale dei propri collaboratori. Azioni mirate di consulenza
gestionale sono state dedicate in particolare ai capi di nuova nomina. È stato esteso in
via sperimentale ai Vice Capi Divisione il feedback sui comportamenti manageriali,
utile ad aumentare la loro consapevolezza di come vengono percepiti dai collaboratori.
Tutti gli 85 Vice Capi Divisione di nuova nomina sono stati coinvolti in un percorso
finalizzato a rafforzarne le capacità gestionali.
Sono state avviate le nuove edizioni di percorsi professionali, che prevedono la
partecipazione a iniziative di formazione e a esperienze lavorative temporanee presso
strutture diverse da quelle di appartenenza. I percorsi, rivolti nel complesso a circa 40
partecipanti, sono stati dedicati al comparto dei servizi di pagamento, alle segreterie
tecniche di supporto ai lavori dell’ABF e alla crescita di profili professionali che possono
ricoprire ruoli esterni di rilievo anche in ambito internazionale.
Infine il percorso di inserimento a favore dei neoassunti, finalizzato a facilitarne
l’acquisizione dei valori dell’Istituto e alla creazione di reti di relazioni, ha ricevuto
un riconoscimento dall’Associazione italiana formatori con l’assegnazione del premio
Filippo Basile, conferito ai migliori progetti formativi e di sviluppo realizzati dalle
organizzazioni pubbliche.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Inclusione e gestione delle diversità. – Il Piano strategico ha ribadito l’obiettivo
di promuovere in maniera proattiva e sistematica l’attenzione per l’unicità della
singola persona, per le esigenze di minoranze e gruppi svantaggiati, nonché di
coloro che attraversano fasi critiche della propria vita personale e professionale.
È stata quindi svolta un’analisi dei sistemi di gestione delle risorse umane
della Banca, approfondendo in particolare le esigenze di alcune fasce di età. È stato
inoltre avviato il processo di certificazione della policy di diversità e inclusione della
Banca con la EDGE Certified Foundation sia per misurare l’efficacia dei processi
gestionali interni, sia per definire le priorità e le linee di azione per il futuro.
Sono state rafforzate le iniziative per garantire una piena integrazione di chi ha
una disabilità nei processi di lavoro, in particolare con cicli di formazione destinati
ai capi di queste risorse.
Al 31 dicembre 2023 le donne in Banca erano il 37,5 per cento del personale
(dato sostanzialmente stabile nell’ultimo quinquennio) e ricoprivano il 36,2 per
cento delle posizioni organizzative (un punto percentuale in più rispetto all’anno
prima).
È proseguita infine l’attenzione per il personale che si riconosce nel mondo
LGBT+, attraverso la celebrazione della Giornata internazionale contro l’omofobia,
la bifobia e la transfobia e la partecipazione al Roma Pride.
Il benessere organizzativo. – Sono state introdotte iniziative per un’organizzazione
sempre più orientata alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
Con l’avvio delle ferie solidali si potranno donare giorni di congedo a colleghe
e colleghi che si trovano in un momento di particolare difficoltà. A sostegno della
genitorialità sono state attuate le novità legislative in materia di congedo parentale
retribuito, introducendo previsioni migliorative rispetto a quelle di legge sia sotto
il profilo economico sia nelle modalità di fruizione.
Il sistema di benefit aziendali Welfare per te è stato rafforzato e ampliato
riguardo alle opportunità di utilizzo (ad es. aumento delle prestazioni acquistabili
con il credito rivolto alle persone con disabilità).
Sono stati inoltre consolidati i processi per sostenere coloro che vivono un
disagio individuale, per attuare soluzioni gestionali appropriate e rafforzare anche
le competenze specifiche dei loro responsabili.
Sul fronte del contrasto ai rischi di molestie, è proseguita una capillare
campagna informativa sugli strumenti di tutela introdotti dal relativo Codice
e sono stati adeguati alle nuove previsioni anche i contratti utilizzati dalle ditte
esterne.
Il 2023 è stato il secondo anno di applicazione del modello ibrido di organizzazione
del lavoro adottato dall’Istituto, in cui la modalità a distanza coesiste e si integra con
la presenza in ufficio. Nel confronto con l’anno precedente, quando erano ancora in
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Relazione sulla gestione e sulle attività
vigore alcune misure di prevenzione collegate all’emergenza sanitaria, le prestazioni svolte
a distanza sono state leggermente inferiori (il 37 per cento contro il 42 per cento)8.
La salute e la sicurezza sul lavoro. – Dopo che l’Organizzazione mondiale della
sanità ha dichiarato conclusa l’emergenza sanitaria il 5 maggio 2023, sono venuti meno
i protocolli aziendali sulle misure di contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19.
La Banca ha partecipato al Festival internazionale della salute e sicurezza tenutosi a
Urbino, presentando l’esperienza maturata nella realizzazione di campagne di medicina
preventiva.
Sono stati sottoposti a revisione i criteri di valutazione di alcuni rischi specifici
(incendio, legionella) e sono stati aggiornati i documenti di valutazione dei rischi di
ogni struttura organizzativa della Banca per monitorare l’attuazione dei miglioramenti
in tema di sicurezza sul luogo di lavoro.
Proseguiranno nel 2024 le indagini per la valutazione di alcuni rischi specifici
legati alle attività del comparto industriale per la produzione delle banconote (rischio
rumore, rischio biologico, rischio da movimentazione di carichi).
A conclusione della campagna di rilevazione del gas radon negli edifici della Banca,
sono state definite le misure di risanamento da applicare nel caso di superamento delle
soglie di riferimento.
Sul piano della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza, l’Istituto
ha reso più efficace e rapido il processo di programmazione delle iniziative dedicate
al comparto della produzione di banconote, per garantire l’affidabilità e la qualità dei
docenti esterni e per rafforzare la tempestività e la puntualità delle iniziative.
Gli infortuni in servizio si sono mantenuti pressoché invariati rispetto all’anno
precedente (22 nel 2023; 21 nel 2022) e si sono quasi dimezzati rispetto al periodo
pre-pandemico (43 infortuni nel 2019), quando era poco significativo il lavoro a
distanza. Gli infortuni in itinere sono risultati in lieve crescita (30 nel 2023 rispetto ai
26 del 2022), anch’essi però ampiamente al di sotto dei livelli del 2019 (65).
L’evoluzione dei servizi informatici
La Banca è impegnata nella ricerca e nell’adozione di soluzioni tecnologiche
innovative nell’ambito delle attività istituzionali, dei servizi resi al pubblico e delle
funzioni interne.
Per ampliare la portata della trasformazione digitale nell’Istituto e accrescere la
capacità di innovare, molti progetti hanno utilizzato modelli e tecniche di intelligenza
artificiale e machine learning (IA/ML). Per favorire la più ampia diffusione di tecnologie
innovative nei processi operativi è stata di recente resa disponibile una piattaforma
Il dato comprende le prestazioni svolte da remoto in base al modello ibrido, all’off-site e al telelavoro.
Relazione sulla gestione e sulle attività
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preposta allo sviluppo di applicazioni basate su IA/ML; questa soluzione fornisce un
ambiente per lo sviluppo rapido e per l’uso agevole di modelli di machine learning,
nonché di tecniche per l’esecuzione di compiti di ragionamento automatico da applicare
sui dati di interesse dell’Istituto. Sono state inoltre avviate iniziative sperimentali
per valutare le opportunità e i rischi connessi con l’adozione dei modelli basati sul
linguaggio naturale (large language models, LLM) in processi e compiti istituzionali.
Sono proseguite le iniziative di ammodernamento delle applicazioni della
Banca utilizzando i servizi offerti dal private cloud del data center dell’Istituto;
contestualmente è proseguito l’utilizzo del public cloud 9 per servizi informatici
standardizzati a sostegno di processi interni aziendali.
Il Computer Emergency Response Team della Banca d’Italia (CERTBI) ha
ampliato ulteriormente le attività di contrasto della minaccia cibernetica, consolidando
gli strumenti e le procedure di analisi e ricerca di artefatti digitali e di infrastrutture di
attacco che possano generare impatti per l’Istituto e per il sistema finanziario. Sono stati
neutralizzati 58 domini malevoli e sono stati rilevati nel deep e nel dark web oltre 1.086
elementi potenzialmente riconducibili ad azioni ostili contro l’Istituto. Con il rinnovo
della convenzione tra la Banca d’Italia e il Dipartimento della Pubblica sicurezza è
stata rafforzata la cooperazione con il Centro nazionale anticrimine informatico per
la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC)10. Il Security Operation Center
ha esteso i presidi di difesa, in termini di operatività e di efficacia, e ha potenziato il
ricorso a strumenti automatici di rilevazione e gestione tempestiva di attacchi sempre
più evoluti, modulati in base all’intensità e alla complessità della minaccia: sono
stati bloccati circa 17.000 tentativi di intrusione sospetta verso i sistemi informativi
dell’Istituto (con una crescita del 20 per cento rispetto allo scorso anno).
Sono in corso analisi e sperimentazioni per aumentare la conoscenza e gestire
gli impatti rilevanti sulla riservatezza e sull’integrità delle informazioni scambiate e
trattate in forma digitale, derivanti dall’utilizzo delle tecnologie quantistiche11 (cfr. il
riquadro: Le tecnologie quantistiche).
LE TECNOLOGIE QUANTISTICHE
La Banca ha avviato la sperimentazione di un’autorità di certificazione preposta
all’emissione di certificati digitali generati con algoritmi in grado di resistere anche ad
attacchi condotti da calcolatori quantistici, al fine di effettuare test di compatibilità
e di performance sulle applicazioni di firma e crittografia. Sono stati inoltre
Il modello cloud può essere pubblico, privato o ibrido a seconda se i servizi elaborativi erogati: (a) sono gestiti
da un provider e condivisi con più organizzazioni attraverso la rete internet; (b) sono gestiti da un provider
in maniera specifica per una singola organizzazione oppure nel proprio data center; (c) sono gestiti come una
combinazione di servizi su private cloud e almeno un public cloud.
Il CNAIPIC rappresenta il punto di contatto nazionale e internazionale per gli eventi critici che interessano
le infrastrutture informatizzate sensibili di rilevanza nazionale.
Le tecnologie quantistiche consentiranno di affrontare e risolvere problemi computazionali molto
complessi e attualmente non risolvibili nel campo scientifico e finanziario. La loro disponibilità rappresenta
però anche una concreta minaccia alla sicurezza poiché i principali algoritmi finora utilizzati negli schemi
crittografici per garantire validità, riservatezza e integrità dei documenti digitali saranno resi maggiormente
vulnerabili agli attacchi.
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verificati sistemi di distribuzione quantistica di chiavi di crittografia tra i data centers
dell’Istituto connessi mediante fibra ottica. In parallelo è stata avviata un’accurata
ricognizione del patrimonio software dell’Istituto per identificare i moduli applicativi
che utilizzano algoritmi crittografici vulnerabili al calcolo quantistico.
Nell’ambito della Convenzione interbancaria per l’automazione (CIPA) è in
corso uno studio, con la partecipazione dell’Associazione bancaria italiana (ABI)
e di alcuni gruppi bancari, per analizzare le opportunità e i rischi derivanti dalla
diffusione delle tecnologie quantistiche e per individuare possibili strategie di
adozione per il sistema bancario e finanziario. Sono in corso anche contatti con
l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale
(ACN) per condividere l’evoluzione degli standard tecnici e normativi europei di
riferimento per i certificatori di firma digitale.
Gli appalti, il patrimonio immobiliare e i servizi interni
Nel 2023 sono state avviate 147 procedure per l’affidamento di contratti sia
attraverso la piattaforma digitale in dotazione della Banca d’Italia da oltre dieci anni, sia
utilizzando la piattaforma della centrale di committenza nazionale (Consip). A seguito
della certificazione dell’infrastruttura della Banca, è proseguita l’automazione delle
procedure di affidamento12. Nel 2023 i tempi medi dell’attività di procurement hanno
mostrato una sensibile diminuzione, collocandosi al di sotto dei benchmark di legge13.
Specifiche clausole hanno orientato la selezione delle offerte secondo elevati
standard di tutela ambientale e sociale (cfr. il paragrafo: L’impegno per l’ambiente del
capitolo 14). La Banca ha adattato l’organizzazione, le norme interne e gli standard
documentali al nuovo Codice dei contratti14 conseguendo, ai sensi dell’art. 63, la
qualificazione come stazione appaltante per operare in autonomia – senza limiti di
importo – nel settore dei lavori, servizi e forniture.
Nell’ambito dell’accordo concluso con le altre autorità nazionali15, l’Istituto ha
svolto funzioni di stazione appaltante per 8 appalti congiunti. A livello di Eurosistema
ha iniziato la collaborazione con le altre BCN per la realizzazione del progetto di un euro
digitale. Ha inoltre avviato 2 iniziative di selezione condivise con altre banche centrali
e aderito a 15 contratti con l’Ufficio di coordinamento degli acquisti dell’Eurosistema
(Eurosystem Procurement Coordination Office, EPCO).
È stata in particolare avviata la gara per acquistare un ambiente digitale che consentirà di gestire la progettazione
dei lavori sugli immobili mediante il sistema informativo Building Information Modeling e ne permetterà
la condivisione tra tutti i partecipanti (banca, progettisti, imprese esecutrici). L’iniziativa dà attuazione alle
previsioni dell’art. 43 del D.lgs. 36/2023.
Gli indicatori di performance sono riportati sul sito internet dell’Istituto.
D.lgs. 36/2023.
È stato rinnovato nel 2023 il protocollo d’intesa tra la Banca d’Italia, l’Autorità garante della concorrenza
e del mercato (AGCM), la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), l’Autorità nazionale
anticorruzione (ANAC), l’Ivass e l’ACN per la definizione di strategie di appalto congiunte per l’acquisizione
di lavori, servizi e forniture.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
La Banca ha concluso interventi di riordino sui propri immobili sia nell’area romana
sia presso le Filiali e ne ha avviati di nuovi in coerenza con gli obiettivi del Piano strategico
2023-2025 (in particolare quello riguardante la riduzione dell’impronta carbonica)16.
È stato definito lo studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo data center basato
sulle tecnologie più innovative. Parallelamente sono state concluse le trattative per
acquisire un ulteriore lotto nel comprensorio di Castel Romano, adiacente al terreno
sul quale sorgerà l’infrastruttura, per aumentarne i livelli di sicurezza, accessibilità e
funzionalità. Nel 2023 è stata anche autorizzata la vendita di 3 stabili sede di ex Filiali
e di un edificio a destinazione museale17, nonché di altre 6 unità immobiliari.
Dal 2014 la Banca ha complessivamente definito la cessione di circa il 66 per cento
dei 106 immobili disponibili per la vendita (per un corrispettivo di 201 milioni di euro, a
fronte di un valore di bilancio pari a 181 milioni di euro); al 31 dicembre 2023 restavano
da vendere 36 immobili, corrispondenti a un valore di bilancio di 88 milioni di euro.
Allo scopo di mantenere elevati livelli di sicurezza, anche alla luce di potenziali
minacce derivanti dal contesto nazionale e da quello internazionale, sono state definite
metodologie per individuare i necessari presidi tecnologici e organizzativi. Sono in
corso iniziative per rafforzare i sistemi di contrasto alla minaccia di attacco con droni.
Nel 2023 è proseguita la sperimentazione volta a riconfigurare 4 stabili
dell’Amministrazione centrale e 2 Filiali secondo il modello dello smart office.
A sostegno del benessere organizzativo aziendale sono state individuate e in parte
avviate iniziative per migliorare i servizi connessi con le coperture assicurative in ambito
sanitario, vita e responsabilità professionale. L’efficacia degli investimenti effettuati è
stata valutata con analisi sul livello di utilizzo e sulla soddisfazione dell’utenza. I risultati
della valutazione costituiscono la base per lo sviluppo di nuove soluzioni in grado di
coniugare i profili di economicità, responsabilità sociale e ambientale.
Le risorse finanziarie, i risultati e i costi operativi
Le risorse finanziarie della Banca d’Italia derivano, oltre che dall’esercizio della
politica monetaria (cfr. il capitolo 2), dalla gestione delle riserve valutarie, incluso l’oro,
dal portafoglio titoli detenuto a scopo di investimento e dai servizi offerti.
Oro e riserve valutarie. – Alla fine del 2023 il controvalore delle riserve auree e delle
attività nette in valuta era pari a 199,7 miliardi di euro, in aumento di 14,1 miliardi
rispetto al 31 dicembre del 2022. La variazione è riconducibile in misura prevalente alla
maggiore quotazione dell’oro.
Nel 2023 sono stati tra l’altro effettuati in diversi edifici interventi di rinnovo degli infissi e di efficientamento
degli impianti. Relativamente ai sistemi fotovoltaici di produzione elettrica, presso il Centro Donato Menichella
sono state avviate le attività per l’installazione di un impianto da 315 kWp. Nel centro storico di Roma è stata
ottenuta l’autorizzazione per impianti negli edifici di via dei Mille e di via Milano 53; sono iniziate le attività per
ottenere altri benestare. A livello territoriale è stata avviata l’installazione di un impianto fotovoltaico nella Filiale
di Sassari e sono stati autorizzati nuovi impianti nelle Filiali di Milano, Livorno e Reggio Calabria.
Si tratta dell’immobile di Siena, in via di Città (Palazzo delle Papesse), assegnato nuovamente nel 2023 a
seguito della decadenza dall’assegnazione del precedente acquirente.
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L’Istituto gestisce anche una quota delle riserve valutarie di proprietà della BCE,
pari alla fine dello scorso anno a 10,9 miliardi di dollari statunitensi (10,1 miliardi nel
2022)18.
Il portafoglio titoli. – Il portafoglio titoli al 31 dicembre del 2023 ammontava a
146,8 miliardi di euro, in crescita di 3,4 miliardi rispetto al 2022. L’aumento di valore è
derivato soprattutto dall’andamento positivo dei mercati azionari e, in misura minore,
da nuovi investimenti in azioni, exchange-traded funds (ETF) e quote di organismi di
investimento collettivo del risparmio (OICR). Il portafoglio è investito per l’84 per
cento circa in titoli di Stato italiani e di altri paesi dell’area dell’euro; la quota residua
è distribuita tra azioni e obbligazioni di società e di organismi sovranazionali, quote di
OICR ed ETF di natura azionaria19.
La Banca d’Italia ha integrato i fattori ambientali, sociali e di governo societario nel
processo di gestione degli investimenti azionari e delle obbligazioni societarie; dal 2022
gestisce un portafoglio azionario tematico incentrato sulle imprese dell’area dell’euro
che, con le loro attività produttive, contribuiscono maggiormente alla transizione
energetica (cfr. il paragrafo: Gli investimenti finanziari sostenibili del capitolo 14).
Il risultato economico. – Nel bilancio dell’Istituto – redatto secondo le norme
contabili dell’Eurosistema – è fornita una rappresentazione complessiva delle attività,
delle passività e dei risultati economici della Banca (cfr. Il bilancio di esercizio 2023).
Il risultato lordo del 2023, prima delle imposte e dell’utilizzo del fondo rischi
generali, è stato negativo per 7,1 miliardi (positivo per 5,9 miliardi nel 2022).
La riduzione è imputabile principalmente alla contrazione del margine di interesse,
divenuto negativo nel 2023 per 4,8 miliardi (-11,4 miliardi rispetto al 2022); ha
inciso negativamente anche il risultato netto della ridistribuzione del reddito
monetario, negativo per 1,1 miliardi (-3,5 miliardi rispetto all’esercizio precedente).
Hanno invece influito positivamente la riduzione delle svalutazioni (-1,5 miliardi) e
i maggiori risultati da negoziazione (0,6 miliardi in più rispetto allo scorso anno).
Il fondo rischi generali è stato utilizzato a copertura della perdita lorda per 5,6
miliardi. Considerato anche il contributo fiscale positivo determinato dall’iscrizione
di imposte anticipate (2,3 miliardi) prevalentemente connesse con le perdite fiscali
recuperabili in futuro, il bilancio 2023 si è chiuso con un utile netto pari a 0,8 miliardi
(2,1 miliardi nel 2022).
Ai Partecipanti è stato assegnato un dividendo di 200 milioni a valere sull’utile
netto, mentre il residuo (615 milioni) è stato attribuito allo Stato. A integrazione del
Gran parte dell’incremento è attribuibile a un accordo di gestione comune delle riserve valutarie (accordo di
pooling) concluso con un’altra BCN.
L’Istituto gestisce inoltre il Fondo pensione complementare a contribuzione definita per il personale assunto
dal 28 aprile 1993, che costituisce un patrimonio separato sotto il profilo amministrativo e contabile. Alla
fine del 2023 gli investimenti complessivi erano pari a 999 milioni di euro.
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dividendo sono stati corrisposti ulteriori 140 milioni20, prelevati dalla posta speciale
per la stabilizzazione dei dividendi21. La somma complessivamente riconosciuta ai
Partecipanti è stata pertanto di 340 milioni, pari a quella del 2022 (fig. 1.3).
Figura 1.3
Destinazione dell’utile netto della Banca d’Italia: esercizio 2023
(milioni di euro)
Utile netto
Integrazione (1)
Utile netto
Stato
Utile netto
Partecipanti
(1) Prelevata dalla posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi.
Considerando anche l’integrazione del 2023, negli ultimi cinque anni l’ammontare
effettivamente corrisposto ai Partecipanti ha raggiunto l’importo di 1,5 miliardi.
Nello stesso periodo gli utili retrocessi allo Stato sono stati pari a 21,6 miliardi;
aggiungendo anche le imposte correnti ai fini Ires e IRAP (4 miliardi), la somma
complessivamente destinata alla Stato è risultata di 25,6 miliardi.
I costi operativi delle attività istituzionali. – Nel 2023 i costi operativi della
Banca sono stati pari a 1.797 milioni22, in aumento rispetto all’anno precedente
L’importo complessivo di 340 milioni è stato effettivamente distribuito ai Partecipanti, senza attribuzioni alle
riserve statutarie; ciò in quanto, alla data del 17 febbraio 2024, nessun Partecipante risultava in possesso di
quote eccedenti il 5 per cento del capitale (cfr. il paragrafo: Le attività degli organi della Banca d’Italia).
La posta speciale per la stabilizzazione dei dividendi è stata costituita con delibera dell’Assemblea ordinaria del
31 marzo 2017 per sostenere la politica dei dividendi dell’Istituto.
I costi operativi sono calcolati secondo criteri di contabilità analitica condivisi con le altre banche centrali
dell’Eurosistema. Questi costi sono differenti dalle “spese e oneri diversi” esposte in bilancio alla voce 9 del
conto economico (circa 2,1 miliardi di euro nel 2023). In particolare nei costi operativi non rientrano: (a) gli
importi erogati per pensioni e indennità di fine rapporto e le spese sostenute per il personale in quiescenza
(complessivamente 311 milioni), essendo le spese relative ai trattamenti pensionistici della compagine assunta
prima del 28 aprile 1993 valutate invece con il criterio del current service cost (27 milioni), secondo i principi
della contabilità analitica; (b) le erogazioni liberali a istituti che operano al di fuori dell’ambito di attività
della Banca d’Italia (9 milioni). Per gli ammortamenti degli immobili si considera il loro ammontare al netto
delle rivalutazioni (55 milioni) e non quello complessivo risultante da bilancio (74 milioni); si tiene conto
inoltre del costo insito nella variazione (negativa nel 2023) delle rimanenze di materie prime per la stampa
di banconote (19 milioni). I costi includono infine importi registrati in altre sezioni del conto economico
(12 milioni).
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Relazione sulla gestione e sulle attività
del 7,9 per cento in termini nominali e del 2,1 per cento al netto dell’inflazione
(fig. 1.4.a)23.
Figura 1.4
Costi operativi totali
(a) andamento
(numeri indice: 2019=100)
(b) ripartizione
(valori percentuali)
117,5
100,1
100,0
100,0
108,9
35,3 35,0
in termini reali
101,1
moneta
sistema
finanziario
ricerca e
statistica
servizi al
pubblico
altre attività
in termini nominali
(1) Include, tra gli altri, i costi sostenuti per la promozione di iniziative di impegno culturale e sociale, nonché quelli per il personale distaccato
presso altre istituzioni nazionali e internazionali.
L’incremento è dovuto alla componente del costo del lavoro, aumentato del 5,6
per cento in termini reali. L’andamento è riconducibile soprattutto: (a) all’ampliamento
della compagine24; (b) alla crescita degli oneri relativi alle prestazioni eccedentarie, che
a sua volta riflette anche la maggiore presenza in ufficio pur restando al di sotto del
dato pre-pandemico25; (c) ai contributi per la previdenza complementare più elevati;
(d) alla corresponsione di alcune componenti retributive premiali una tantum relative
all’intero biennio 2022-23, assenti nell’esercizio 2022.
I costi per beni e servizi, gli ammortamenti e le spese per missioni e trasferimenti
si sono invece ridotti nel complesso del 3,4 per cento in termini reali. La diminuzione
è dovuta in particolare a minori costi sostenuti per: (a) le utenze energetiche, in buona
parte per il rientro dei rincari legati alla crisi energetica del 2022; (b) i servizi di
custodia dei titoli, in connessione con la flessione degli acquisti di titoli per finalità di
politica monetaria (cfr. il capitolo 2); (c) i progetti europei, in particolare TARGET2
(T2) e TARGET2-Securities (T2S).
Una quota dei costi si riferisce ad attività soggette a rimborso o tariffate
(come la gestione dei servizi TARGET, la realizzazione di progetti informatici
Come deflatore è stato utilizzato l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC).
L’adeguamento delle retribuzioni contrattualmente concordato è invece definito sulla base dell’indice
armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) al netto dei beni energetici importati.
Nel 2023 la compagine è aumentata in termini di lavoratori equivalenti a tempo pieno (full time equivalent,
FTE) del 2,6 per cento rispetto al 2022. L’effetto complessivo di questo incremento sul costo del lavoro non si
è ancora realizzato appieno perché attualmente la dinamica della retribuzione media è attenuata dagli stipendi
corrisposti ai neoassunti, generalmente di importo minore rispetto alla media del resto della compagine.
Le ore di prestazioni straordinarie per FTE sono cresciute di circa il 3 per cento rispetto al 2022, ma restano
inferiori di circa il 18 nel confronto con il 2019.
Relazione sulla gestione e sulle attività
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per l’Eurosistema e altre istituzioni, la produzione di banconote per conto di
altre banche centrali)26. Rispetto al 2022 gli importi recuperati si sono ridotti in
termini reali, passando da 156 milioni a 122 milioni (dall’8,9 al 6,7 per cento dei
costi operativi complessivi)27.
Nel confronto con il 2019 i costi operativi totali sono aumentati dell’1,1 per
cento in termini reali (fig. 1.4.a). Nella ripartizione tra le diverse aree di attività si sono
ampliate le quote relative sia al sistema finanziario sia alla ricerca e alla statistica, mentre
è rimasta sostanzialmente stabile quella della moneta; si è ridotta l’incidenza dei servizi
al pubblico e delle altre attività non classificabili nelle precedenti aree (fig. 1.4.b)28.
Costi dell’area moneta
Nel 2023 l’ammontare dei costi complessivamente sostenuti per l’area moneta
(attività relative a politica monetaria, banconote, sistemi di pagamento e supervisione
sui mercati, sorveglianza sui sistemi e sugli strumenti di pagamento) è stato di 629
milioni. La componente che ha inciso di più sul totale è quella riferita alle banconote,
mentre quella che ha registrato il maggiore incremento in termini nominali, rispetto
sia al 2022 sia al 2019, è la supervisione sui mercati e la sorveglianza sui sistemi e sugli
strumenti di pagamento (fig. 1.5.a). Segue una descrizione dettagliata con riferimento
a ciascuna componente.
Figura 1.5
Costi per area di attività: moneta
(a) ripartizione tra componenti in termini nominali
(milioni di euro)
(b) andamento delle componenti in termini reali
(numeri indice: 2019=100)
sorveglianza mercati e sistemi di pagamento
banconote
gestione sistemi di pagamento
politica monetaria
I rimborsi e i ricavi tariffari non sono considerati nel totale dei costi operativi.
Sul confronto con il 2022 ha inciso il passaggio in quello stesso anno dal criterio di contabilizzazione per
cassa a quello per competenza. Il dato del 2022 risulta perciò particolarmente elevato in quanto, oltre agli
importi di competenza dell’anno, include anche quelli del 2021 ricevuti successivamente: l’ammontare
ricalcolato in base al criterio di competenza sarebbe di circa 126 milioni, solo marginalmente maggiore di
quello del 2023.
I costi delle singole funzioni istituzionali includono anche gli oneri indiretti relativi alle attività strumentali e
di supporto.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
La politica monetaria. – I costi sono aumentati in termini reali del 2,5 per cento
rispetto al 2022 (fig. 1.5.b), principalmente per effetto del rafforzamento della valutazione
e della gestione delle attività finanziarie a garanzia dei finanziamenti dell’Eurosistema;
questo incremento è risultato solo in parte compensato dalla riduzione degli acquisti di
titoli per finalità di politica monetaria. Nell’ultimo quinquennio l’aumento è stato del
13,9 per cento.
Le banconote. – I costi sono saliti in termini reali del 3,5 per cento nel confronto con il
2022, a fronte delle maggiori quantità di banconote prodotte (cfr. il capitolo 3); rispetto al
2019 questi costi sono risultati invece in calo del 3,1 per cento.
La gestione dei sistemi di pagamento. – I costi sono diminuiti in termini reali del 17,3 per
cento rispetto all’anno precedente (-11,4 per cento sul 2019; fig. 1.5.b): la dinamica è dovuta
in gran parte all’andamento delle spese di partecipazione ai progetti europei (ad es. T2 e T2S)
e in misura minore alla contrazione dei costi relativi agli altri servizi, come il rilascio delle
dichiarazioni sostitutive di protesto (cfr. il capitolo 4).
Per la gestione dei servizi TARGET offerti agli operatori del mercato europeo, nel
2023 l’Istituto ha recuperato dalle banche centrali dell’Eurosistema 73 milioni di euro
a titolo di rimborso degli oneri sostenuti (67 milioni nel 2022 in termini reali).
La supervisione sui mercati, la sorveglianza sui sistemi e sugli strumenti di pagamento. –
I costi sono aumentati in termini reali del 17,4 per cento nell’ultimo anno
(fig. 1.5.b), soprattutto per effetto delle maggiori risorse impiegate nelle attività legate
all’innovazione finanziaria (cfr. il capitolo 5).
Costi dell’area sistema finanziario
Con riferimento all’area sistema finanziario (attività di vigilanza prudenziale sugli
intermediari bancari e finanziari, gestione delle situazioni di crisi, tutela della stabilità del
sistema finanziario, contrasto e prevenzione del riciclaggio, tutela dei clienti dei servizi
bancari e finanziari ed educazione finanziaria), lo scorso anno i costi complessivamente
sostenuti sono stati pari a 531 milioni. La componente che ha inciso maggiormente sul
totale è risultata la vigilanza prudenziale sugli intermediari; le voci che hanno registrato
l’incremento più alto in termini nominali sono state il contrasto e la prevenzione del
riciclaggio e la tutela della stabilità finanziaria (nel confronto, rispettivamente, con
il 2022 e il 2019; fig. 1.6.a). Di seguito si descrivono in dettaglio gli andamenti di
ciascuna componente.
La vigilanza sugli intermediari bancari e finanziari. – I costi si sono ridotti in
termini reali dell’1,5 per cento rispetto al 2022, confermando la dinamica decrescente
osservata nel medio periodo (-6,8 per cento sul 2019; fig. 1.6.b), principalmente per
minori oneri connessi con la vigilanza diretta sugli intermediari bancari, solo in parte
compensati dall’incremento di quelli relativi sia agli altri intermediari finanziari sia alle
attività trasversali di regolamentazione e coordinamento (cfr. il capitolo 6).
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
La gestione delle crisi. – I costi sono scesi in termini reali dell’8,0 per cento rispetto
al 2022, in linea con la riduzione di medio periodo (-7,6 per cento nel confronto con
il 2019; fig. 1.6.b), soprattutto nella componente riferita ai compiti svolti in qualità
di autorità di vigilanza (ad es. procedure di amministrazione straordinaria, piani di
risanamento, misure di intervento precoce).
Figura 1.6
Costi per area di attività: sistema finanziario
(a) ripartizione tra componenti in termini nominali
(milioni di euro)
(b) andamento delle componenti in termini reali
(numeri indice: 2019=100)
tutela dei clienti ed educazione finanziaria
contrasto e prevenzione riciclaggio
gestione delle crisi
tutela della stabilità finanziaria
vigilanza sugli intermediari
La stabilità finanziaria e le politiche macroprudenziali. – I costi sono aumentati
in termini reali del 4,2 per cento rispetto al 2022, confermando il trend crescente nel
medio periodo (35,9 per cento in più rispetto al 2019; fig. 1.6.b), dovuto alle maggiori
risorse dedicate alla sicurezza e alla continuità operativa, oltre che alle attività tipiche di
monitoraggio, previsione e reportistica sulle tematiche di competenza (cfr. il capitolo 10).
La vigilanza in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. –
I costi nel 2023 sono cresciuti in termini reali sia nel confronto con l’anno precedente
(con un aumento del 15,6 per cento), sia nel medio periodo (20,2 per cento in più
rispetto al 2019; fig. 1.6.b). Questi incrementi sono stati principalmente frutto di un
potenziamento delle attività, che ha portato all’accentramento in una sola struttura
organizzativa (l’Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio) dei compiti svolti
in precedenza da diversi uffici della Banca; l’intervento si è reso necessario anche per
rispondere alle esigenze derivanti dalla prossima costituzione dell’Autorità europea per
l’antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo (Anti-Money Laundering
and Countering the Financing of Terrorism Authority, AMLA; cfr. il capitolo 7).
Rientrano inoltre in questo aggregato i costi dell’Unità di informazione finanziaria per
l’Italia (UIF), anch’essi in crescita per l’intensificarsi delle relative attività.
La tutela dei clienti e l’educazione finanziaria. – I costi sono aumentati in
termini reali sia rispetto al 2022 sia nel quinquennio (8,1 e 31,3 per cento in più,
rispettivamente; fig. 1.6.b). Alla dinamica hanno contribuito il maggior numero di
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Relazione sulla gestione e sulle attività
esposti (13 per cento in più), il potenziamento delle attività di vigilanza di tutela
cartolare e ispettiva, nonché l’ampliamento delle iniziative di educazione finanziaria.
I costi dell’ABF, che rappresentano oltre un terzo del totale dell’aggregato, sono invece
rimasti sostanzialmente stabili (cfr. il capitolo 8).
Costi dell’area ricerca e statistica
Relativamente all’area ricerca e statistica (attività di analisi e ricerca economica
e raccolta ed elaborazione delle statistiche) i costi sostenuti nel 2023 sono stati pari
a 314 milioni. La componente che ha inciso maggiormente sul totale è quella riferita
all’attività di analisi e ricerca economica, voce con l’incremento più elevato anche
in termini nominali rispetto al 2019; se confrontata con il solo 2022, la crescita più
consistente è stata invece quella della funzione statistica (fig. 1.7.a). Seguono i dettagli
per ciascuna voce.
Figura 1.7
Costi per area di attività: ricerca e statistica
(a) ripartizione tra componenti in termini nominali
(milioni di euro)
(b) andamento delle componenti in termini reali
(numeri indice: 2019=100)
analisi e ricerca economica
statistiche
L’analisi e la ricerca economica. – I costi sostenuti sono risultati in aumento in
termini reali nel confronto sia con il 2022 sia con il 2019 (4,3 e 10,6 per cento in più,
rispettivamente; fig. 1.7.b) per le maggiori risorse dedicate a tutte le principali aree
di attività: monitoraggio dei fenomeni economici, finanziari e monetari, produzione
di pubblicazioni periodiche – comprese quelle regionali – predisposizione di articoli
scientifici e lavori di ricerca, partecipazione ai lavori dei principali gruppi e istituzioni
internazionali (cfr. il capitolo 11).
La raccolta e l’elaborazione delle statistiche. – I costi sono cresciuti se confrontati
sia con il 2022 sia con il 2019 (rispettivamente con un incremento del 6,2 e del 3,8
per cento; fig. 1.7.b). L’aumento in termini reali, rilevato in particolare nella gestione
della Centrale dei rischi e delle rilevazioni statistiche di vigilanza, nonché nelle attività
di coordinamento internazionale, è stato parzialmente compensato dalla riduzione
dei costi connessi con le statistiche creditizie e finanziarie. I costi delle procedure
Relazione sulla gestione e sulle attività
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informatiche, che si sono ampliati rispetto al 2022 ma sono diminuiti complessivamente
nel quinquennio 2019-23, hanno contribuito in maniera rilevante alle variazioni
(cfr. il capitolo 12).
Costi dell’area servizi per il pubblico
Con riferimento all’area servizi per il pubblico (attività di tesoreria e gestione
del debito pubblico e servizi per i cittadini, che includono l’accesso agli archivi della
Centrale dei rischi e della Centrale di allarme interbancaria) l’ammontare dei costi
complessivamente sostenuti nel 2023 è stato di 161 milioni. La componente che ha
inciso di più sul totale è stata quella riferita ai servizi ai cittadini, che ha registrato
anche la variazione più marcata in termini nominali rispetto al 2022; nel confronto
con il 2019 la variazione maggiore è stata invece quella riferita all’attività di tesoreria e
gestione del debito pubblico (fig. 1.8.a). Di seguito si descrive in dettaglio l’andamento
delle due componenti.
Figura 1.8
Costi per area di attività: servizi al pubblico
(a) ripartizione tra componenti in termini nominali
(milioni di euro)
(b) andamento delle componenti in termini reali
(numeri indice: 2019=100)
servizi per i cittadini
tesoreria e gestione debito pubblico
Tesoreria e gestione del debito pubblico. – In termini reali i costi di queste attività
sono diminuiti del 6,1 per cento rispetto al 2022, in linea con il trend decrescente di
medio termine (-25,4 per cento rispetto al 2019; fig. 1.8.b), grazie all’automazione e
all’accentramento delle operazioni di tesoreria (cfr. il capitolo 13).
I servizi per i cittadini. – I costi sono lievemente aumentati in termini reali (1,6 per
cento in più sul 2022) soprattutto in relazione alla Centrale di allarme interbancaria, a
fronte di una riduzione riscontrata nel medio periodo (-9,1 per cento rispetto al 2019),
principalmente in virtù della digitalizzazione delle richieste di accesso alla Centrale dei
rischi (cfr. il capitolo 14).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
2. LA POLITICA MONETARIA
L’assetto operativo della politica monetaria
Nel 2023 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha mantenuto
l’orientamento restrittivo della politica monetaria; dopo i quattro rialzi dei tassi ufficiali
della seconda metà del 2022 (per complessivi 250 punti base), il Consiglio da gennaio a
settembre del 2023 ha effettuato altri sei rialzi per 200 punti base. Il tasso sulle operazioni
di rifinanziamento principali è stato così portato al 4,5 per cento, quello sulle operazioni
di rifinanziamento marginale al 4,75 e il tasso sui depositi presso la banca centrale al 4,0
per cento. Da ottobre il Consiglio ha mantenuto i tassi di riferimento invariati.
Dal 1° marzo alla fine di giugno il Consiglio ha ridotto di 15 miliardi di euro al mese
i reinvestimenti dei titoli in scadenza nell’ambito del programma di acquisto di attività
finanziarie (Asset Purchase Programme, APP); da luglio i titoli in scadenza non sono più stati
rinnovati1. Riguardo al programma di acquisto di titoli pubblici e privati per l’emergenza
pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP), il Consiglio ha deciso che a
partire dalla seconda metà del 2024 ridurrà il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese,
interrompendo completamente i reinvestimenti alla fine del 20242. Si continuerà ad adottare
un approccio flessibile nei reinvestimenti in presenza di frammentazione nei mercati
finanziari. Con la stessa finalità sarà attivabile lo strumento di protezione del meccanismo
di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI)3.
Il Consiglio ha azzerato, a partire da settembre, la remunerazione dei saldi detenuti dalle
istituzioni creditizie a titolo di riserva obbligatoria4, per preservare l’efficacia della politica
monetaria e migliorarne l’efficienza attraverso la riduzione dell’ammontare degli interessi
da pagare. Ha inoltre deciso di modificare il tetto alla remunerazione dei depositi delle
Amministrazioni pubbliche, applicando a partire da maggio 2023 il tasso Euro short?term
rate (€STR) meno 20 punti base5. Questa decisione è finalizzata a incentivare una riduzione
graduale e ordinata dei depositi, minimizzando gli effetti avversi sul funzionamento del
mercato monetario.
Per fare fronte all’instabilità finanziaria conseguente agli episodi di crisi bancarie
internazionali verificatesi in primavera6, la BCE tra il 20 marzo e il 30 aprile 2023
BCE, Decisioni di politica monetaria, comunicato stampa del 15 giugno 2023.
BCE, Decisioni di politica monetaria, comunicato stampa del 14 dicembre 2023.
Questo strumento è stato istituito nel luglio 2022 per contrastare fenomeni di ingiustificata frammentazione
dei mercati dei capitali che possano mettere seriamente a rischio l’omogenea trasmissione della politica
monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro (cfr. BCE, The transmission protection mechanism, comunicato
stampa del 21 luglio 2022).
BCE, ECB adjusts remuneration of minimum reserves, comunicato stampa del 27 luglio 2023.
A settembre del 2022 il Consiglio direttivo aveva deciso di rimuovere temporaneamente il tetto dello zero per
cento alla remunerazione dei depositi delle Amministrazioni pubbliche sino a fine aprile del 2023, applicando
il tasso €STR (cfr. BCE, ECB temporarily removes 0% interest rate ceiling for remuneration of government
deposits, comunicato stampa dell’8 settembre 2022).
Nel marzo 2023 alcune banche regionali statunitensi (Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic
Bank) sono state sottoposte a procedura fallimentare a seguito di massicci deflussi dei depositi da parte della
clientela. La crisi ha poi coinvolto anche un istituto europeo, Credit Suisse, successivamente acquisito da
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
ha incrementato la frequenza delle operazioni di finanziamento in dollari a 7 giorni,
portandola da settimanale a giornaliera.
La BCE in autunno ha comunicato l’allineamento, a partire dal 2024, delle date
di esecuzione e regolamento delle operazioni di rifinanziamento principale (Main
Refinancing Operations, MRO) e di quelle a più lungo termine con durata pari a tre
mesi (Longer-Term Refinancing Operations, LTRO), per agevolare la gestione di tesoreria
delle controparti bancarie.
Il 13 marzo 2024 il Consiglio direttivo, come annunciato a dicembre del
20227, ha deciso di apportare modifiche all’assetto operativo di politica monetaria8;
queste incideranno sulle modalità di erogazione della liquidità di banca centrale, in
un contesto in cui l’eccesso di liquidità, pur rimanendo significativo, sarà in graduale
riduzione. Nel rispetto di un insieme di principi che guideranno l’attuazione della
politica monetaria (efficacia, robustezza, flessibilità, efficienza e coerenza con un
ordinato funzionamento del mercato), la BCE ha stabilito i parametri fondamentali
che caratterizzeranno il nuovo assetto. Nello specifico, l’Eurosistema indirizzerà
l’orientamento della politica monetaria mediante il tasso di interesse sui depositi presso
la banca centrale; la liquidità verrà fornita attraverso un’ampia varietà di strumenti, che
comprendono sia operazioni di rifinanziamento – con diverse scadenze e garantite da
una gamma estesa di attività – sia un portafoglio strutturale di titoli9. Le operazioni di
rifinanziamento principali svolgeranno un ruolo cardine nel soddisfare il fabbisogno di
liquidità del sistema bancario10. Sulla base dell’esperienza acquisita, il Consiglio direttivo
effettuerà un riesame del nuovo assetto nel 2026, tenendosi pronto ad adeguarne anche
prima l’impostazione e i parametri, se necessario, per assicurare che l’attuazione della
politica monetaria rimanga in linea con i principi stabiliti.
La Banca d’Italia ha contribuito alla formulazione delle decisioni adottate dal Consiglio
e alla loro attuazione nel nostro paese. L’Istituto ha partecipato alle attività dei comitati
dell’Eurosistema, collaborando ai lavori per la revisione dell’assetto operativo della politica
monetaria11. Sono proseguite le attività di analisi e di monitoraggio dei mercati monetari
e finanziari e il dialogo con le controparti per finalità di market intelligence12; incontri
BCE, Combined monetary policy decisions and statement, comunicato stampa del 15 dicembre 2022.
BCE, Modifiche all’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria, comunicato stampa del 13 marzo
2024.
Il portafoglio strutturale di titoli e nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine
saranno introdotti in una fase successiva, una volta che il bilancio dell’Eurosistema riprenderà a crescere
durevolmente.
Queste operazioni continueranno a essere condotte mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli
importi richiesti; a partire dal 18 settembre 2024 il differenziale tra il tasso sulle MRO e quello sui depositi
sarà ridotto a 15 punti base (dai 25 attuali), per limitare la variabilità dei tassi a breve termine del mercato
monetario e incentivare le banche a finanziarsi sul mercato. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento
marginale sarà adeguato, per consentire che il relativo spread rispetto al tasso sulle MRO rimanga invariato a
25 punti base.
In particolare l’Eurosistema è impegnato nell’analisi della composizione e della dimensione ottimale del
proprio bilancio nel lungo periodo, funzionali alla definizione del livello di liquidità in eccesso (cfr. Hearing
of the Committee on Economic and Monetary Affairs of the European Parliament, audizione della Presidente
della BCE Christine Lagarde, Bruxelles, 25 settembre 2023).
Per market intelligence si intende l’insieme delle attività di raccolta di informazioni, prevalentemente
qualitative, effettuata mediante il dialogo con gli operatori, per la comprensione del contesto dei mercati
finanziari in cui la banca centrale opera.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
specifici sulle determinanti della domanda di liquidità sono stati effettuati per contribuire
all’affinamento delle modalità di conduzione della politica monetaria.
La Banca ha continuato a partecipare alla realizzazione del piano di azione definito
dall’Eurosistema nel 2021 per integrare il cambiamento climatico nelle operazioni di
politica monetaria. In particolare: (a) è stata pubblicata la prima relazione sugli aspetti
climatici dei portafogli di politica monetaria in obbligazioni13; (b) è stato rafforzato
l’orientamento degli acquisti di obbligazioni societarie verso emittenti con migliori
performance climatiche14; (c) è stato sviluppato un insieme di indicatori statistici per
valutare gli effetti del rischio climatico sul settore finanziario15.
I programmi di acquisto. – La conclusione dei reinvestimenti nell’ambito dell’APP ha
comportato una sensibile riduzione dell’attività di negoziazione in titoli rispetto all’anno
precedente: nel corso del 2023 l’Istituto ha effettuato acquisti per un controvalore di
40,2 miliardi (106,3 miliardi nel 2022). Alla fine dell’anno i titoli nei portafogli di
politica monetaria della Banca ammontavano a circa 657 miliardi di euro, di cui 601
di titoli italiani del settore pubblico.
Il prestito titoli. – Le attività detenute nei portafogli di politica monetaria
dell’Eurosistema sono rese disponibili agli operatori di mercato mediante operazioni di
prestito, per contrastare fenomeni di scarsità di queste attività e per favorire il corretto
funzionamento dei mercati.
In questo ambito la Banca d’Italia offre in prestito titoli di Stato, obbligazioni
bancarie garantite e obbligazioni societarie, sia direttamente16 sia avvalendosi
dell’intermediazione dei depositari centralizzati internazionali, Clearstream e
Euroclear17. Lo scorso anno sono stati prestati titoli per un controvalore medio
giornaliero pari a 15,6 miliardi (13,7 miliardi nel 2022); nello stesso periodo
l’Eurosistema ha prestato in media 96,9 miliardi, ammontare inferiore all’anno
precedente (109,8 miliardi nel 2022), per il miglioramento delle condizioni del
mercato repo.
Le operazioni di rifinanziamento. – Nel 2023 il livello dei finanziamenti concessi
dall’Eurosistema alle banche dell’area dell’euro è fortemente diminuito, passando da
1.324 a 410 miliardi. Il calo è dovuto principalmente ai rimborsi dei fondi ottenuti
attraverso la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine
BCE, ECB starts disclosing climate impact of portfolios on road to Paris-alignment, comunicato stampa del 23
marzo 2023.
BCE, ECB decides on detailed modalities for reducing asset purchase programme holdings, comunicato stampa del
2 febbraio 2023.
BCE, ECB publishes new climate-related statistical indicators to narrow climate data gap, comunicato stampa
del 24 gennaio 2023.
Tale operatività, introdotta nel 2018, prevede l’intermediazione della Cassa di compensazione e garanzia.
Queste istituzioni finanziarie offrono ai propri aderenti anche programmi specifici finalizzati a ridurre il
verificarsi di mancati regolamenti delle transazioni (fails) nei loro sistemi. Negli ultimi anni la Banca ha avviato
con entrambi i depositari un processo giornaliero di ottimizzazione del portafoglio dei titoli in prestito.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
(Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3; 612,9 miliardi rimborsati a
scadenza naturale e 312,4 miliardi anticipatamente). Nonostante ciò, la quasi totalità
dei fondi presi in prestito sia per l’area dell’euro (il 95,6 per cento) sia per il sistema
bancario italiano (il 91,7 per cento) continua a essere rappresentato dalle operazioni
TLTRO3.
Il rifinanziamento delle controparti italiane si è più che dimezzato, scendendo da
356 a 150 miliardi alla fine del 2023, anche se la riduzione è stata meno significativa
rispetto a quella dell’area dell’euro: la quota sul totale dell’area è pertanto passata
dal 26,9 al 36,5 per cento. Nel corso del 2023 sono state effettuate 64 operazioni di
rifinanziamento in euro (come nel 2022), di cui 52 di rifinanziamento principale e 12
a più lungo termine con durata pari a tre mesi; sono state inoltre gestite 38 operazioni
di rimborso anticipato18 degli importi presi a prestito con il programma TLTRO3.
L’Eurosistema ha anche erogato 17,1 miliardi di dollari statunitensi mediante 73
operazioni di rifinanziamento a sette giorni. Le istituzioni creditizie italiane hanno
richiesto un importo pari a 5,6 miliardi di dollari (ossia 5,2 miliardi di euro), superiore
rispetto al 2022 (0,7 miliardi di dollari).
La Banca d’Italia sta completando lo sviluppo della nuova procedura di gestione
delle aste di politica monetaria dell’Eurosistema con le controparti. Questa procedura
consentirà di semplificare il colloquio con le controparti di politica monetaria attraverso
l’utilizzo di internet in sostituzione dell’attuale Rete nazionale interbancaria (RNI) e
offrirà agli operatori modalità più flessibili per la consultazione dei dati, oltre che alcuni
controlli automatici.
Le condizioni di liquidità. – Al termine di ogni giornata operativa le banche
possono detenere la liquidità sui conti utilizzati per adempiere agli obblighi di riserva,
oppure effettuare operazioni di deposito con scadenza pari a un giorno (overnight
deposit facility) presso la banca centrale nazionale (BCN) di riferimento.
La liquidità in eccesso rispetto all’obbligo minimo – mantenuta sui conti di riserva
o in depositi overnight – è risultata in media di 3.841 miliardi di euro (in diminuzione
rispetto ai 4.508 miliardi del 2022). Per le controparti italiane il dato è passato dal
valore medio di 360 miliardi giornalieri del 2022 (l’8 per cento del totale dell’area
dell’euro) a 228 del 2023 (il 5,9 per cento del totale dell’area).
L’eccesso di liquidità è diminuito principalmente per i rimborsi delle operazioni
TLTRO3. Le istituzioni creditizie dell’area dell’euro hanno detenuto fondi sui conti di
riserva per un totale medio giornaliero di 181 miliardi (in forte calo rispetto ai 2.844
miliardi del 2022); i depositi overnight sono invece raddoppiati passando da 1.825 a
3.825 miliardi (da 150 a 227 miliardi per le controparti italiane). La dinamica è dovuta
alla maggiore remunerazione dei depositi overnight rispetto ai conti di riserva, in un
contesto di tassi positivi19.
Le operazioni di rimborso sono state effettuate nei mesi previsti: marzo, giugno, settembre e dicembre 2023.
In caso di tassi positivi, mentre i fondi depositati overnight presso la banca centrale ricevono una remunerazione
positiva, la liquidità detenuta sui conti di riserva – sia obbligatoria sia in eccesso – ha una remunerazione pari
a zero.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
La riserva obbligatoria. – L’obbligo di riserva è attualmente fissato all’1 per cento
delle passività rilevanti delle istituzioni creditizie20. La Banca d’Italia verifica che le
istituzioni operanti nel Paese detengano sui conti di riserva saldi medi, in ciascun
periodo di mantenimento, non inferiori alla misura minima prevista dall’obbligo.
Quest’ultimo, con riferimento all’intero sistema bancario italiano nell’anno 2023, è
risultato in media di 18,5 miliardi di euro (l’11 per cento del totale dell’area dell’euro).
Le banche soggette all’obbligo di riserva alla fine dell’anno erano 430, in diminuzione
rispetto alle 438 del 2022, soprattutto per effetto di operazioni di fusione. La quota
di quelle che vi hanno adempiuto in via diretta su un proprio conto di riserva (32
per cento) è rimasta sostanzialmente invariata. Nel 2023 sono state irrogate quattro
sanzioni per inadempimento dell’obbligo di riserva.
Nel corso dell’anno le principali innovazioni alla disciplina della riserva obbligatoria
hanno riguardato, oltre all’azzeramento della sua remunerazione, la pubblicazione sul
sito della BCE dell’identità degli enti sanzionati e dei relativi importi. La misura ha
lo scopo di aumentare il livello di trasparenza, di accrescere l’efficacia deterrente delle
sanzioni stesse e di allineare la prassi della BCE con quella del Meccanismo di vigilanza
unico (Single Supervisory Mechanism, SSM)21.
Le garanzie. – La Banca d’Italia valuta e gestisce le attività finanziarie (titoli e prestiti)
che le banche italiane conferiscono a garanzia dei finanziamenti erogati dall’Eurosistema
nelle operazioni di politica monetaria e di credito infragiornaliero. Inoltre contribuisce
quotidianamente all’aggiornamento della lista unica dei titoli conferibili a garanzia di
tali operazioni pubblicata dalla BCE, verificando i requisiti di idoneità dei titoli quotati
sui mercati italiani.
Alla fine del 2023 il valore delle attività stanziate, al netto degli scarti di garanzia,
è sceso a 267 miliardi di euro dai precedenti 433 (-38 per cento), principalmente per
effetto delle scadenze e dei rimborsi anticipati dei finanziamenti TLTRO3.
Nel mese di giugno la BCE ha ripristinato gli scarti di garanzia che erano stati
temporaneamente ridotti ad aprile 2020 in risposta all’emergenza pandemica22.
Questo intervento ha determinato una riduzione del valore delle attività stanziate dalle
controparti italiane di circa 8 miliardi.
Alla fine del 2023 il valore, al netto degli scarti, delle obbligazioni bancarie garantite
e dei titoli di Stato conferiti in garanzia dalle controparti italiane era pari a 33 miliardi
per ciascuna delle due tipologie di attività (complessivamente il 25 per cento del totale
delle garanzie stanziate), in forte diminuzione rispetto al 2022 (rispettivamente 100
e 88 miliardi, 45 per cento del totale). Il 55 per cento era rappresentato alla fine del
2023 da prestiti bancari (146 miliardi), conferiti per 95 miliardi nell’ambito del regime
Si tratta di depositi a vista e overnight, depositi con scadenza predeterminata fino a due anni, depositi
rimborsabili con preavviso fino a due anni, titoli di debito in circolazione con scadenza predeterminata fino
a due anni.
Il 26 giugno 2023 è entrato in vigore il regolamento UE/2023/1092 della Banca centrale europea, che
modifica il regolamento CE/1999/2157 sul potere della BCE di irrogare sanzioni.
BCE, ECB announces timeline to gradually phase out temporary pandemic collateral easing measures, comunicato
stampa del 24 marzo 2022.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
temporaneo relativo ai prestiti bancari aggiuntivi (additional credit claims, ACC)23, la
cui validità è stata estesa almeno sino alla fine del 2024. Il restante 20 per cento era
costituito da altre tipologie di titoli ammessi.
Nell’ambito del modello di banche centrali corrispondenti (Correspondent
Central Banking Model, CCBM)24, nel 2023 la Banca d’Italia ha detenuto per conto
di altre BCN dell’Eurosistema titoli emessi presso il depositario centralizzato italiano
per 14,5 miliardi in media al giorno (con una diminuzione di 20 miliardi rispetto
al 2022); ha inoltre ricevuto in garanzia da controparti italiane titoli emessi presso
depositari esteri per 3,6 miliardi di euro (0,2 miliardi in meno nel confronto con il
2022).
Il sistema interno della Banca d’Italia per la valutazione del merito di credito
delle imprese non finanziarie (In-house Credit Assessment System, ICAS) ha prodotto nel
2023 quasi 4.100 valutazioni di imprese – un numero lievemente superiore rispetto
a quello dell’anno precedente – basate su un modello statistico e su un successivo
esame quali?quantitativo curato da analisti finanziari; sono state inoltre prodotte circa
370.000 valutazioni sulla base del solo modello statistico.
L’ICAS stima, mediante modelli quantitativi, anche la probabilità di insolvenza
per circa 4,9 milioni di famiglie consumatrici e 600.000 famiglie produttrici. La
disponibilità di queste stime ha consentito a 54 istituzioni creditizie italiane (53 nel
2022) di avvalersi delle misure straordinarie adottate dall’Eurosistema nel 2020 in
risposta all’emergenza pandemica, tra cui la possibilità di conferire in garanzia nelle
operazioni di politica monetaria anche i prestiti alle famiglie25. Nel corso dell’anno
si è consolidata l’operatività delle Divisioni ICAS, costituite presso alcune Filiali
dell’Istituto nel mese di settembre 202226.
L’analisi e la gestione del rischio di liquidità. – La Banca d’Italia monitora il rischio
di liquidità, anche mediante l’utilizzo di modelli di allerta precoce (early warning)27, che
negli ultimi anni sono stati oggetto di ulteriore affinamento. Anche nel 2023 non sono
stati erogati finanziamenti straordinari a sostegno della liquidità (emergency liquidity
assistance, ELA) di banche nazionali.
I prestiti bancari accettati nello schema ACC non sono in possesso dei requisiti di idoneità ordinari comuni
a tutto l’Eurosistema ma rispondono a criteri più ampi definiti da ciascuna BCN, che ne sopporta i relativi
rischi, e approvati dal Consiglio direttivo della BCE.
Il CCBM è il meccanismo, basato su rapporti di corrispondenza tra le BCN dell’Eurosistema, che consente
alle controparti l’utilizzo transfrontaliero dei titoli a garanzia di finanziamenti di politica monetaria e di
credito infragiornaliero.
Per maggiori dettagli, cfr. il riquadro: Le misure di ampliamento dello schema ACC della Banca d’Italia in
risposta all’emergenza Covid-19 del capitolo 2 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
sul 2020.
Le Divisioni ICAS sono state costituite nelle Sedi di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino e
Venezia.
Sono modelli che, utilizzando una serie di indicatori, consentono di stimare la probabilità di una crisi bancaria
su un determinato orizzonte temporale futuro. Per ulteriori informazioni sull’applicazione, cfr. M.L. Drudi e
S. Nobili, A liquidity risk early warning indicator for Italian banks: a machine learning approach, Banca d’Italia,
Temi di discussione, 1337, 2021.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
L’attività in cambi
L’Istituto può essere chiamato a effettuare, di concerto con la BCE e con le altre
BCN, interventi di acquisto o vendita di valute estere contro euro, in conformità con
gli artt. 127 e 219 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e con gli Accordi
europei di cambio II (AEC II). Conduce inoltre operazioni in cambi per garantire la
copertura degli esborsi e degli introiti in valuta estera della Repubblica italiana e per
gestire le proprie riserve valutarie. Nel 2023 sono state effettuate operazioni per un
controvalore di 7,6 miliardi di euro (9,4 nel 2022).
La Banca contribuisce a rilevare i tassi di cambio di riferimento dell’euro secondo
le procedure stabilite dal Sistema europeo di banche centrali, che prevedono una
concertazione quotidiana tra le principali banche centrali; pubblica i tassi di cambio
di valute diverse dalle 31 già oggetto della rilevazione della BCE su un portale che nel
2023 ha registrato 264 milioni di visualizzazioni (114 milioni nel 2022).
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
3. LE BANCONOTE E LE MONETE
Il fabbisogno e la produzione di banconote
Il fabbisogno dell’Eurosistema e le banconote prodotte dalla Banca d’Italia. –
Nel 2023 l’intero Eurosistema ha prodotto 4,2 miliardi di banconote, in calo rispetto
all’anno precedente; la Banca d’Italia ne ha realizzate 925 milioni, nei tagli da 20 e da 50
euro, in aumento nel confronto con il 2022. Il volume di banconote “standardizzate”
prodotte dalla Banca è stato pari al 22 per cento del totale dell’area (17 per cento nel
2022; fig. 3.1)1.
Figura 3.1
Produzione di banconote dell’Eurosistema e della Banca d’Italia (1)
(milioni di banconote, dati annuali)
(a) numero di tagli prodotti
(b) numero di tagli standardizzati
2.500
7.500
2.500
7.500
6.405
2.000
5.007
5.221
6.326
1.500
1.000
6.000
2.000
4.241
4.500
1.500
3.000
1.000
1.500
5.238
6.000
5.233
4.599
5.304
4.909
4.500
1.013
3.000
1.500
tagli medi (20 e 50 euro)
produzione Italia
produzione Italia
tagli alti (100 e 200 euro)
produzione Eurosistema (2)
produzione Eurosistema (2)
(1) Il dato dell’Eurosistema riferito al 2023 è provvisorio. – (2) Scala di destra.
Lo scorso anno l’Istituto ha completato la produzione della quota di banconote
assegnatagli per il 2022 e ha avviato quella del 2023, ultimandola nei primi mesi del
2024.
Le quantità prodotte nel 2023 hanno rappresentato il miglior risultato dal 2018,
anno di avvio del nuovo assetto produttivo della stamperia della Banca. All’incremento
della produzione hanno contribuito la graduale attuazione del piano di rinnovo
tecnologico degli impianti (che dovrebbe terminare nel 2025), la diminuzione degli
scarti di produzione (4 per cento rispetto alla media del biennio precedente) e il migliore
clima interno favorito dai nuovi accordi del marzo 2023 sul trattamento normativo ed
economico del personale addetto alla stamperia.
Per banconote “standardizzate” si intendono quelle convertite in un unico taglio da 20 euro, sulla base dei
rapporti di conversione tra i vari tagli definiti all’interno dell’Eurosistema. I volumi di produzione assegnati
annualmente alle singole banche centrali nazionali (BCN) riflettono la rispettiva quota di partecipazione al
capitale della BCE (chiave capitale) e la specifica combinazione di tagli richiesta. Nei valori standardizzati nel
tempo si creano tuttavia alcuni disallineamenti rispetto alla chiave capitale, dovuti ad anticipi o posticipi di
produzione decisi da ciascuna BCN.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
L’Istituto ha continuato a soddisfare il proprio fabbisogno di carta filigranata,
attraverso le due cartiere, Europafi e Valoridicarta, delle quali la Banca è socio di
minoranza, rispettivamente per lo 0,50 per cento e per il 18,26 per cento. In entrambi
i casi la Banca esercita, sulla base di specifici accordi, un controllo secondo i principi
della fornitura in-house contenuti nella direttiva UE/2014/24.
I requisiti della Banca centrale europea per la produzione di banconote in euro. –
Nell’ambito della disciplina prevista dalla decisione BCE/2020/24 – che ha ampliato
l’insieme dei requisiti per l’accreditamento dei produttori di banconote in euro – è
proseguita l’attuazione del programma di conformità aziendale, ispirato allo standard
internazionale di riferimento ISO 37001:2016, per contrastare fenomeni criminali
come la corruzione, la frode e il riciclaggio.
Per mantenere l’accreditamento come produttore di banconote, nel 2023 la
stamperia ha conseguito il rinnovo della certificazione secondo i tre standard ISO in
materia di qualità, ambiente e salute e sicurezza sul lavoro2. Gli interventi ispettivi da parte
della Banca centrale europea, riguardanti i processi correlati alla qualità e alla sicurezza
anticrimine della produzione di banconote, si sono conclusi con esito positivo.
L’innovazione tecnologica e di processo nella produzione delle banconote. – Nell’ambito
del potenziamento della stamperia sono state installate due macchine per la stampa,
una calcografica e una serigrafica, ed è stata avviata una nuova linea di taglio, selezione
e confezionamento di ultima generazione, dotata di sistemi di controllo automatico,
di interconnessione e di scambio dati conformi ai requisiti di Industria 4.0. Le nuove
tecnologie permettono inoltre la riduzione dei rischi per i lavoratori e il contenimento
dell’impatto ambientale, attraverso la semplificazione di alcuni processi di lavoro e la
diminuzione dei consumi di materiali e dei residui di lavorazione. Sono in corso alcuni
progetti per introdurre ulteriori benefici ambientali (cfr. il paragrafo: L’impegno per
l’ambiente del capitolo 14)3.
L’attività di ricerca e sviluppo. – Sono proseguite le attività di supporto all’Eurosistema
che la Banca d’Italia conduce in qualità di centro principale di ricerca e sviluppo per test
di stampa, di centro di stoccaggio e distribuzione di materiali di supporto alla produzione,
di centro per l’esame delle apparecchiature per la qualità. Nel 2023 per quest’ultima
attività è stato rinnovato per i prossimi quattro anni il contratto con la BCE.
In considerazione del ruolo di centro principale di ricerca e sviluppo, l’Istituto è
stato selezionato dalla Banca centrale europea per la conduzione di un primo progetto
sperimentale finalizzato a elaborare un disegno di nuove banconote in euro, in cui
prevedere anche lo sviluppo e l’integrazione di elementi di sicurezza innovativi per
il pubblico. La sperimentazione di questi elementi, curata dalla stamperia, avviene
nell’ambito della preparazione di una terza serie dell’euro; nel 2026, la BCE deciderà
Si tratta, rispettivamente, degli standard ISO 9001:2015, 14001:2015 e 45001:2018.
Rinnovo dell’impianto di riciclo delle acque reflue, passaggio dal nichel all’acciaio per le lastre calcografiche e
utilizzo di inchiostri con minore contenuto di sostanze potenzialmente pericolose.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
sul disegno finale e sui tempi di produzione ed emissione delle nuove banconote.
Per definire la veste grafica, il Consiglio direttivo della BCE ha scelto due possibili temi
(Cultura europea e Fiumi e uccelli) sulla base delle preferenze espresse dai cittadini
dell’area dell’euro.
La circolazione di banconote
La circolazione delle banconote. – Si stima una circolazione in Italia al 31 dicembre
2023 di 5,6 miliardi di pezzi, in aumento dell’1,5 per cento rispetto al 2022, per un
valore complessivo di 197,7 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente4. A livello
di intero Eurosistema si stimano 29,8 miliardi di pezzi, per un valore di circa 1.567
miliardi di euro, in crescita dell’1,2 per cento in volume, ma in calo dello 0,3 per cento
in valore rispetto al 2022. Le banconote intermediate (la somma di quelle immesse e
introitate dalle Filiali della Banca d’Italia mediante prelievi o versamenti di banche e
Poste Italiane) sono diminuite dello 0,6 per cento rispetto al 20225; quelle verificate,
per stabilirne l’autenticità e l’idoneità alla circolazione, sono aumentate dell’8,4 per
cento sul 2022, con un tasso di ritiro (definito come rapporto tra le banconote distrutte
e quelle verificate) invariato al 36 per cento (fig. 3.2).
Figura 3.2
Flussi di banconote gestiti dalla Banca d’Italia
(milioni di banconote: anni 2019-23)
(a) banconote intermediate
(b) banconote verificate
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
2.409
1.893
1.884
3.000
2.036
2.102
1.000
2.641
immesse
2.454
4.000
3.500
2.500
introitate
2.277
2.185
2.000
indice di turnover (1)
1.500
1.000
2.275
3.000
2.000
4.500
1.464
idonee alla circolazione
1.251
1.257
1.355
1.238
distrutte
tasso di ritiro (2)
(1) L’indice di turnover viene calcolato come rapporto tra le banconote intermediate nell’anno e il totale in circolazione alla fine del medesimo
anno. Scala di destra. – (2) Il tasso di ritiro rappresenta la quota di banconote distrutte rispetto al totale di quelle verificate. Scala di destra.
La distribuzione delle banconote. – Per assicurare la distribuzione delle banconote
prodotte dall’Istituto e dalle altre BCN, nel 2023 la Banca ha effettuato 13 trasferimenti
di banconote a livello internazionale (14 nel 2022) e 165 a livello nazionale (168 nel
Con l’introduzione dell’euro, le banconote in circolazione nei singoli paesi dell’area non sono più quantificabili
con precisione a causa dei movimenti di contante tra paesi. La quantità di biglietti in circolazione in ciascuno
Stato viene approssimata cumulando nel tempo le emissioni di una determinata BCN al netto dei versamenti
alla stessa.
Nel 2023 l’incidenza delle banconote da 5 e 10 euro sul totale delle banconote intermediate è stata di circa il
22 per cento, in significativo aumento rispetto al periodo pre-pandemico (circa 16 per cento nel 2019).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
2022). Sono stati distribuiti alle Filiali 1,1 miliardi di biglietti da immettere in circolazione
(in flessione dell’8,8 per cento rispetto al 2022), oltre a 525,5 milioni di banconote da
sottoporre a verifica (33,6 per cento in più nel confronto con il 2022).
I controlli sulle banconote anomale. – A livello mondiale le banconote in euro
riconosciute false nel 2023 sono state circa 467.000, corrispondenti a 16 falsi per
ogni milione di banconote autentiche in circolazione, dato che rimane tra i più bassi
registrati dall’introduzione dell’euro, nonostante l’incremento sul 2022.
Nel nostro paese le banconote in euro riconosciute false dal Centro nazionale
di analisi sono aumentate rispetto all’anno precedente (104.669 rispetto alle 61.637
del 2022); il loro quantitativo risulta comunque tra i più bassi finora osservati. I tagli
più falsificati continuano a essere quelli da 20 e da 50 euro. Sono state verificate 152
apparecchiature per la selezione e l’accettazione delle banconote, utilizzabili per il
ricircolo del contante, presso 26 produttori.
L’innovazione tecnologica e di processo nel trattamento delle banconote. – Nel 2023
è entrato a regime il progetto di automazione delle procedure dei servizi di cassa
offerti dalla Banca d’Italia all’utenza istituzionale, con l’adozione da parte di tutte le
banche e di Poste Italiane del sistema Prenotazione operazioni in contanti (POC)6
e l’estensione all’intera rete periferica dell’Istituto della procedura Tracciamento del
contante (Traco)7.
I controlli sui gestori del contante. – Lo scorso anno sono stati effettuati accertamenti
su 79 banche per la verifica di conformità di 796 apparecchiature selezionatrici installate
presso 324 sportelli.
Sono state completate o avviate ispezioni su 7 operatori non finanziari gestori
del contante, iscritti nell’elenco tenuto dalla Banca d’Italia8, finalizzate ad accertare
l’osservanza della normativa sul trattamento delle banconote in euro, nonché delle
disposizioni in materia di antiriciclaggio9.
È proseguita l’attività di controllo a distanza sugli operatori per verificare il
possesso dei requisiti per la permanenza nell’elenco; l’attività si è concentrata sulla
valutazione dell’esposizione ai rischi di ricircolo di banconote false e logore e di
riciclaggio e sull’esame dei documenti di autovalutazione del rischio di riciclaggio
Il sistema POC, finalizzato a semplificare i versamenti e i prelievi, con benefici in termini di sicurezza ed
efficienza, è divenuto obbligatorio dal 1° gennaio 2023.
La procedura Traco ottimizza le operazioni di movimentazione e tracciamento dei biglietti attraverso l’impiego
di confezioni standard univocamente individuate; le scatole confezionate mediante le linee integrate di
selezione del contante rispondono agli standard dell’Eurosistema.
Nell’elenco – istituito con provvedimento del 23 aprile 2019, emanato in attuazione del DL 350/2001, come
modificato dal D.lgs. 90/2017 – al 31 dicembre 2023 risultavano iscritti 18 operatori (rispetto ai 20 del
2022) a seguito di 2 cancellazioni. L’elenco è consultabile sul sito della Banca d’Italia.
Come stabilito dal D.lgs. 231/2007, la Banca d’Italia – in qualità di autorità di vigilanza di settore – esercita
nei confronti degli operatori iscritti nell’elenco poteri normativi, di controllo e sanzionatori anche in materia
di antiriciclaggio.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
trasmessi dai soggetti stessi. A fronte di anomalie riscontrate in sede ispettiva o
nell’ambito del monitoraggio a distanza, 7 operatori sono stati invitati ad adottare in
tempi contenuti misure correttive. Sono inoltre proseguiti i confronti con gli operatori,
al fine di indirizzare le società di servizi alla corretta interpretazione e applicazione
delle disposizioni in materia di antiriciclaggio, anche con riferimento alla modalità di
conduzione dell’esercizio di autovalutazione del rischio.
L’accesso al contante. – L’Istituto segue l’evoluzione dei punti di accesso al contante
(PAC) e la loro distribuzione sul territorio.
Nel 2023 sono continuati i lavori per la realizzazione della base dati sui
punti di accesso al contante presenti sul territorio nazionale. A novembre la
Banca ha avviato una consultazione pubblica in merito all’introduzione di nuove
segnalazioni sui PAC da parte degli operatori che partecipano alla distribuzione del
contante ai cittadini attraverso sportelli (bancari o postali), dispositivi automatici
per l’erogazione delle banconote oppure attraverso i nuovi servizi di cash in shop10
e cash-back11.
Sono proseguite le riflessioni a livello europeo e nazionale sui vari profili delle
modalità innovative di accesso al contante, incluso il loro corretto inquadramento
normativo. La Banca ha contribuito a individuare proposte di modifica alla normativa
di settore che sono state sottoposte alla Commissione europea.
La collaborazione attiva in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento
del terrorismo. – Lo scorso anno sono state esaminate 129 operazioni potenzialmente
sospette, individuate in prevalenza per cambi di banconote danneggiate. Sono state
trasmesse all’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF) 57 segnalazioni di
operazioni sospette, per un importo complessivo pari a 1,5 milioni di euro.
La circolazione di monete
La circolazione delle monete. – Le monete in euro in circolazione12 al 31 dicembre
2023 nell’Eurosistema erano complessivamente 148,2 miliardi di pezzi, pari a 33,5
miliardi di euro, in crescita rispettivamente del 2,2 e del 3,2 per cento sul 2022. I
corrispondenti valori per l’Italia erano 18,2 miliardi di pezzi e 5,3 miliardi di euro in
valore (1,8 e 3 per cento in più sul 2022).
Operazione, non collegata ad alcun pagamento per beni o servizi, in cui il cliente di un ente richiede un
prelievo di contante, a valere sul proprio conto, attraverso il terminale (POS o altro dispositivo) gestito
dall’esercente convenzionato con l’ente stesso o con un altro.
Operazione di prelievo di contante effettuata tramite POS o altro dispositivo presso un esercente
congiuntamente al pagamento per l’acquisto di beni o servizi dello stesso esercente, a valere sul conto detenuto
dall’acquirente presso un intermediario.
Per circolazione di monete si intende la differenza tra emissioni nette cumulate degli Stati membri
dell’Eurosistema, dalla data di introduzione dell’euro (1° gennaio 2002) alla data di riferimento, e giacenze
detenute dalle BCN.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
La cooperazione internazionale e nazionale
La cooperazione internazionale. – La Banca d’Italia promuove, in qualità di banca
centrale dotata di stamperia, scambi di esperienze e forme di collaborazione con le altre
stamperie pubbliche e realizza quote di esemplari nell’ambito di progetti internazionali.
Gli impegni reciproci con la Banque de France sono stati ulteriormente rafforzati
rendendo la collaborazione ancora più ampia, flessibile e vantaggiosa per entrambe le
banche centrali. La collaborazione include la manutenzione dei macchinari, i controlli
di qualità e la condivisione di competenze tecniche in materia di produzione.
Lo scorso anno è stato definito il quadro legale che disciplina i profili economici,
amministrativi e organizzativi della collaborazione con il Banco de España nella
produzione di banconote, così come previsto dall’accordo stipulato nel 2018. Sono
proseguite le iniziative congiunte in tema di miglioramento della qualità, riduzione
degli scarti e ricerca e sviluppo; in particolare sono state effettuate sperimentazioni,
propedeutiche alla fase di industrializzazione, di nuove tecnologie per la produzione dei
materiali a supporto della stampa. L’Istituto ha inoltre fornito alla stamperia spagnola
materiali di prestampa necessari al regolare svolgimento dell’attività produttiva.
La Banca partecipa ai lavori in corso sul quadro normativo europeo in materia di
accesso e accettazione del contante come strumento di pagamento13; coopera inoltre a
diverse iniziative internazionali per promuovere le migliori prassi in tema di produzione
e gestione delle banconote, lotta alla contraffazione, nonché continuità operativa nella
distribuzione del contante.
A seguito dell’ingresso della Croazia nell’area dell’euro, la Banca ha effettuato,
a partire dal mese di gennaio e fino al 28 febbraio 2023, il cambio delle banconote
in valuta croata (kuna) presso alcune Filiali dell’Istituto, al tasso fisso definito dal
Consiglio dell’Unione europea e a titolo gratuito, curandone anche l’accentramento e
la successiva spedizione alla Banca centrale croata.
A conclusione delle attività di cambio delle banconote ucraine (hryvnie) in euro,
condotte sulla base dell’accordo stipulato con la Banca centrale ucraina14, sono state
effettuate le operazioni di accentramento delle hryvnie cambiate sul territorio nazionale
cui è seguita la loro spedizione alla medesima Banca centrale.
Lo scorso anno l’Istituto ha sottoscritto con la Banca centrale della Repubblica
di San Marino (BCSM) un nuovo protocollo sui servizi di cassa, che sostituisce il
precedente del 2019. L’accordo, entrato in vigore il 26 maggio 2023, prevede un flusso
informativo strutturato da parte della BCSM e consente alla stessa: (a) la presentazione
alla Banca d’Italia delle banconote sospette di falsità e di quelle danneggiate; (b) il
versamento e il prelevamento di banconote presso la Filiale di Forlì della Banca d’Italia.
Il 28 giugno 2023 la Commissione europea ha presentato una bozza di regolamento sul corso legale delle
banconote e delle monete in euro che verte su questi aspetti.
L’accordo stipulato dalla Banca d’Italia con la Banca centrale ucraina, ai sensi dell’art. 47 del DL 50/2022,
ha consentito alle persone sfollate dall’Ucraina in possesso di un permesso di soggiorno per protezione
temporanea o che abbiano ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale, di cambiare fino a
10.000 hryvnie per persona (corrispondenti a circa 300 euro).
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
L’accordo disciplina inoltre l’invio delle segnalazioni statistiche sul ricircolo delle
banconote e sulle monete in euro emesse dalla Repubblica di San Marino.
Sulla base dei progetti di cooperazione tecnica internazionale finanziati dall’Unione
europea, la Banca d’Italia ha infine fornito supporto alla Banca centrale del Kosovo in
materia di trattamento delle banconote.
La cooperazione nazionale. – Nel 2023 sono state predisposte otto relazioni tecniche
in materia di banconote contraffatte su richiesta dell’Arma dei Carabinieri e della
Guardia di finanza. In quattro casi è stato convocato personale esperto dell’Istituto per
perizie o testimonianze in procedimenti penali relativi alla falsificazione di banconote.
Nell’ambito del protocollo d’intesa tra la Banca d’Italia e la Guardia di finanza,
sono proseguiti gli incontri formativi riservati al personale di quest’ultima istituzione
sulle banconote in euro connesse con fatti di rilevanza penale15.
Nel quadro delle iniziative di attuazione della strategia sul contante definita
dall’Eurosistema per il decennio in corso, continuano i lavori del tavolo di confronto
con i principali soggetti coinvolti nel ciclo del contante (banche, Poste Italiane,
operatori specializzati) e le altre autorità coinvolte nei controlli sul comparto (Ministero
dell’Interno, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato), per individuare possibili iniziative
di miglioramento della filiera.
L’Istituto ha continuato a collaborare con il Ministero dell’Economia e delle finanze
e con il Ministero delle Imprese e del made in Italy per la verifica dell’adeguatezza della
rete dei punti di accesso al contante sul territorio nazionale.
Nel settembre 2023 la Banca ha stipulato un accordo con l’Agenzia nazionale per
l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità
organizzata, per disciplinare la collaborazione tra le due istituzioni nella gestione dei
beni mobili non registrati confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata e in
attesa della loro destinazione.
Il 3 dicembre 2021 è stato sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa che rafforza i rapporti di collaborazione
e cooperazione tra Guardia di finanza e Banca d’Italia sulla base delle rispettive competenze istituzionali, per
migliorare l’efficacia complessiva delle attività svolte.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
4. I SISTEMI DI PAGAMENTO
I sistemi di pagamento dell’Eurosistema
Per promuovere il funzionamento efficiente e sicuro del sistema dei pagamenti,
l’Eurosistema ha realizzato nel corso degli anni diverse infrastrutture che offrono agli
operatori finanziari e alle banche centrali un’ampia gamma di servizi di pagamento,
permettendo di regolare le transazioni in moneta di banca centrale. Queste infrastrutture
sono denominate nel loro insieme TARGET services e attualmente includono: T2
(il sistema che da marzo del 2023 sostituisce TARGET2) per il regolamento dei
pagamenti in euro di importo elevato e per le operazioni di politica monetaria;
TARGET2-Securities (T2S) per le transazioni in titoli; TARGET Instant Payment
Settlement (TIPS) per i pagamenti istantanei al dettaglio.
I tre sistemi vengono gestiti per conto dell’Eurosistema dalla Banca d’Italia, da
sola o in collaborazione con altre banche centrali nazionali (BCN)1. A copertura dei
costi di progettazione e di quelli operativi sostenuti nella gestione delle piattaforme, i
servizi di pagamento sono soggetti a tariffazione sulla base di regole predefinite (cfr. il
paragrafo: Le risorse finanziarie, i risultati e i costi operativi del capitolo 1)2.
T2. – Il nuovo sistema T2, introdotto il 20 marzo 2023 con il progetto T2-T2S
Consolidation, è composto da due componenti integrate: il Real Time Gross Settlement
(RTGS) per il regolamento lordo in tempo reale e il Central Liquidity Management
(CLM) per il regolamento delle operazioni con la banca centrale e la gestione centralizzata
della liquidità. Nel 2023 il sistema TARGET2 e, dal 20 marzo, il servizio RTGS di
T2 hanno complessivamente regolato in media circa 404.000 pagamenti al giorno,
per un valore medio giornaliero di 1.940 miliardi di euro (pari al 13,5 per cento del
PIL dell’area dell’euro). Il servizio CLM ha regolato circa 6.100 transazioni al giorno
corrispondenti a oltre 304 miliardi di euro3. Rispetto al 2022, considerando il servizio
RTGS, il numero delle transazioni è aumentato dell’1,3 per cento, mentre il valore
complessivo è diminuito del 12,6 per cento. All’interno di T2 è stato regolato il 91 per
cento del valore giornaliero delle transazioni di importo elevato nell’area dell’euro.
Alla fine dell’anno sulla componente italiana TARGET-Banca d’Italia4 erano
registrati 138 partecipanti al servizio con 4 sistemi ancillari; in particolare risultavano
aperti 138 conti principali (main cash account) nella componente CLM, uno per ogni
partecipante, e 88 conti dedicati (dedicated cash account) nella componente RTGS. La
T2 e T2S sono stati realizzati dalla Banca d’Italia con la Deutsche Bundesbank, la Banque de France e il Banco
de España, che insieme costituiscono le cosiddette 4CB; TIPS dalla sola Banca d’Italia. L’Istituto condivide la
responsabilità operativa di T2 e T2S con la Deutsche Bundesbank e segue in autonomia l’operatività in TIPS.
I ricavi e i costi dei TARGET services sono ripartiti tra tutte le BCN dell’Eurosistema, comproprietarie delle
piattaforme, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione al capitale della BCE (chiave capitale).
Per una panoramica sui dati relativi al regolamento sui servizi TARGET, cfr. sul sito della BCE: Traffic settled
in the TARGET Services.
Dal punto di vista tecnico T2, come il precedente TARGET2, è una piattaforma unica condivisa che si
articola giuridicamente in singole componenti nazionali.
Relazione sulla gestione e sulle attività
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componente italiana ha regolato il 9,2 per cento delle transazioni totali effettuate in T2
(3,2 per cento in valore), in linea con lo scorso anno.
TARGET2-Securities. – Con la migrazione dei depositari centrali in titoli (central
securities depositories, CSD) di Finlandia, Bulgaria e Croazia, terminata a settembre del
20235, T2S collega attualmente 24 depositari attivi su 23 piazze finanziarie europee,
consentendo il regolamento dei titoli in euro e in corona danese. Nel 2023 T2S ha
regolato in media 697.000 operazioni al giorno, per un valore medio giornaliero di 787
miliardi di euro. Rispetto al 2022 il numero medio di transazioni è diminuito dell’1,5
per cento, mentre il relativo controvalore ha avuto un incremento del 9,8 per cento.
A dicembre del 2023 in T2S operavano 27 intermediari della piazza finanziaria italiana;
nell’anno, sui relativi conti aperti presso l’Istituto, sono state regolate in media 44.000
transazioni al giorno (41.000 nel 2022), per un valore medio giornaliero di 79 miliardi
(72 miliardi nel 2022).
Dal 1° febbraio 2022 è attiva in T2S la funzionalità prevista dal regolamento
delegato UE/2020/1212 (Settlement Discipline Regime, SDR), che consente il
rilevamento e il calcolo centralizzato delle penali a carico dei partecipanti ai CSD in
caso di mancato regolamento. Questa funzionalità ha adeguato T2S al regolamento
UE/2014/909 (Central Securities Depository Regulation, CSDR)6. I risultati relativi
ai volumi e ai valori delle penali per il 2023 sono ancora in fase di valutazione,
mentre quelli per il 2022 sono disponibili nel TARGET2-Securities Annual Report
pubblicato dalla BCE: a dicembre del 2022 il volume mensile delle penali era intorno
a 950.000 euro, mentre il valore totale corrisposto ammontava a circa 75 milioni.
Nello stesso periodo l’efficienza di regolamento di T2S era superiore al 93 per cento,
in termini sia di volume sia di valore. La Banca d’Italia è coinvolta, insieme alle BCN
che hanno realizzato il sistema, nella produzione di una reportistica dell’Eurosistema
da condividere con il mercato, per monitorare l’efficienza di regolamento della
piattaforma T2S e identificare possibili interventi volti a incrementarla ulteriormente,
in linea con le finalità della CSDR.
TARGET Instant Payment Settlement. – TIPS è un servizio per il regolamento in
tempo reale dei pagamenti istantanei, attivo tutti i giorni in modo continuativo7, che
rispetta le modalità stabilite dallo schema di pagamento armonizzato nell’area unica
dei pagamenti in euro (Single Euro Payments Area, SEPA) relativo al bonifico istantaneo
(SEPA instant credit transfer, SCT Inst)8.
A seguito della realizzazione, nel corso del 2022, di interventi per garantire la mutua
raggiungibilità in Europa dei prestatori di servizi di pagamento aderenti allo schema di
BCE, Five central securities depositories join T2S, 12 settembre 2023.
Per maggiori dettagli sulla CSDR, cfr. il paragrafo: I mercati e le infrastrutture di post-trading del capitolo 5
nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2022.
Il regolamento ha effetto immediato sui conti delle parti coinvolte. TIPS permette il regolamento dei
pagamenti istantanei anche in valute diverse dall’euro.
Lo schema, disciplinato dal Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council, EPC), definisce
le linee guida per lo scambio dei bonifici istantanei nella SEPA; prevede inoltre che questi bonifici siano
regolati entro dieci secondi dalla disposizione della transazione.
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pagamento del bonifico istantaneo9, si è registrato un costante aumento sia nel numero di
del 2023), sia nel loro controvalore. Nel 2023 TIPS ha complessivamente regolato circa
269 milioni di pagamenti, per un valore totale di 173 miliardi. L’aumento rispetto allo
scorso anno è stato del 127 per cento in volume e del 96 per cento in valore. Da febbraio
del 2024 TIPS regola anche pagamenti istantanei in corone svedesi.
Alla fine del 2023 aderivano a TIPS 11 infrastrutture di compensazione automatica
(automated clearing houses, ACH) nonché 231 istituzioni finanziarie, di cui 23 italiane,
attraverso le quali sono raggiungibili 7.985 intermediari (prevalentemente banche).
L’evoluzione delle infrastrutture di pagamento dell’Eurosistema. – Nel 2023
l’Eurosistema ha proseguito il suo impegno nei due principali progetti di potenziamento
delle infrastrutture di pagamento: il progetto T2-T2S Consolidation, entrato in
produzione il 20 marzo 2023, e il sistema comune di gestione delle garanzie per le
operazioni di credito dell’Eurosistema (Eurosystem Collateral Management System,
ECMS), il cui avvio è previsto per novembre 2024.
Con l’introduzione del nuovo sistema T2 è stato completato il progetto T2-T2S
Consolidation, realizzato con l’obiettivo di armonizzare e integrare i servizi TARGET
a vantaggio dei mercati finanziari europei. Il nuovo sistema offre una maggiore
resilienza informatica e consente ai partecipanti di ottimizzare l’uso della liquidità.
L’armonizzazione è stata possibile attraverso il passaggio allo standard di messaggistica
ISO 20022 e grazie a una serie di componenti comuni condivise tra i servizi TARGET.
La gestione della liquidità è stata ottimizzata tramite CLM, la nuova componente di
T2 che consente ai partecipanti di monitorare e di gestire la liquidità per tutti i servizi
TARGET (T2, T2S e TIPS) in modo accentrato, mediante un unico conto principale
collegato ai conti dedicati ai diversi servizi TARGET, sul quale vengono regolate le
operazioni con la banca centrale. Tutta la liquidità detenuta sui conti dedicati viene
considerata ai fini degli obblighi di riserva senza necessità di trasferire i saldi sul conto
principale. Fra le novità introdotte è compresa anche l’estensione dell’orario di inizio
operatività di RTGS alle 2.30 del mattino (TARGET2 era invece operativo dalle 7.00).
Il progetto T2-T2S Consolidation ha stimolato l’interesse delle comunità finanziarie
non appartenenti all’area dell’euro per i servizi TARGET, ai quali aderiranno le banche
centrali di Danimarca, Svezia e Norvegia10.
Sono proseguite le attività previste dal piano approvato dal G20 in materia
di pagamenti transfrontalieri (Cross-Border Payments Roadmap). L’impegno della
Per approfondimenti, cfr. il riquadro: La raggiungibilità paneuropea dei pagamenti istantanei del capitolo 4
nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2020.
Nel 2020 la Banca centrale danese ha annunciato la decisione di aderire con la propria moneta al nuovo
servizio di pagamento T2 e a TIPS entro il 2025 (BCE, Denmark to join Eurosystem’s TARGET services,
comunicato stampa dell’8 dicembre 2020); nel 2021 la Banca centrale svedese ha comunicato l’intenzione
di aprire conti cash in T2 e in T2S (Sveriges Riksbank, The Riksbank wants to use the Eurosystem’s T2 and
TARGET2-Securities platforms, comunicato stampa del 23 settembre 2021); nel novembre 2021 la Banca
centrale norvegese ha espresso l’interesse ad aderire a TIPS (cfr. sul sito della BCE: Norges Bank steps up interest
in joining TARGET Instant Payment Settlement).
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Banca si è incentrato, in particolare, sulle iniziative di interoperabilità dei sistemi
di pagamento e sullo studio di infrastrutture centralizzate, per le quali l’architettura
innovativa di TIPS e la sua dimensione multivalutaria costituiscono elementi di
particolare rilievo.
LA RESILIENZA INFORMATICA E IL PROGETTO T2S RECOVERY
Nell’ambito dei progetti di rafforzamento della resilienza informatica delle
piattaforme di pagamento dell’Eurosistema, la Banca d’Italia ? in quanto membro
delle 4CB e in qualità di responsabile del modulo di memorizzazione dei dati statici
per i partecipanti ai TARGET services ? ha assunto un ruolo di primo piano nel
progetto T2S Recovery.
Il progetto, avviato a livello di Eurosistema, si pone l’obiettivo di identificare
una serie di procedure operative in grado di ripristinare il corretto funzionamento
del servizio T2S a seguito di incidenti o di attacchi cibernetici tali da causare
l’inaccessibilità di dati.
Nel 2023, dopo una fase preliminare finalizzata all’identificazione della soluzione
più idonea, è stato avviato il disegno funzionale del progetto. Da maggio a settembre
la Banca d’Italia è stata coinvolta nella definizione delle funzionalità da implementare
per garantire il recupero dei dati statici in precedenza inaccessibili. Inoltre, in quanto
gestore del modulo di configurazione della giornata operativa, l’Istituto ha assunto un
ruolo principale nel coordinamento delle nuove specifiche interazioni fra i moduli di
T2S e nell’individuazione dei momenti temporali della giornata operativa rilevanti
in caso di utilizzo della procedura di recovery.
Terminato il primo ciclo di specifiche funzionali, da dicembre del 2023 ha preso
il via una fase di test, che ha coinvolto la Banca d’Italia nei primi mesi del 2024.
Parallelamente alle attività di analisi funzionale, sviluppo e test, l’Istituto
partecipa alle task force e ai gruppi di lavoro per la gestione del progetto e per
l’analisi di impatto sugli altri servizi TARGET. In particolare aderisce ai gruppi di
lavoro recentemente costituiti per la gestione del progetto T2 Recovery, con finalità
analoghe a quelle di T2S Recovery.
I lavori per lo sviluppo dell’euro digitale. – Nel corso del 2023 sono proseguite le
analisi previste dal progetto per un euro digitale denominato retail Central Bank Digital
Currency (retail CBDC) avviato il 14 luglio 2021 dal Consiglio direttivo della BCE.
Le analisi mirano alla definizione dei requisiti fondamentali per un’eventuale emissione
dell’euro digitale (in particolare, caratteristiche tecniche e modalità di distribuzione
della valuta). Punto di partenza sono stati i risultati conseguiti nella precedente fase
sperimentale, durante la quale erano state formulate diverse proposte; tra queste, quella
della Banca d’Italia prevedeva la realizzazione di una soluzione tecnica in grado di
sfruttare gli elementi qualificanti dell’architettura di TIPS. A novembre del 2023 è
stato annunciato l’avvio della fase di preparazione, la cui conclusione è prevista per il
2025, che comprende la selezione dei possibili fornitori e la definizione del regolamento
sull’euro digitale.
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Sono stati condotti ulteriori approfondimenti per un possibile utilizzo di
tecnologie alternative a quelle attualmente adottate nei sistemi di regolamento
all’ingrosso (wholesale CBDC). In particolare sono state analizzate la possibilità di
utilizzare architetture basate su registri distribuiti (distributed ledger technologies, DLT)
o, in alternativa, quella di realizzare un’interazione sincronizzata tra queste architetture
e i servizi TARGET già in essere. A marzo del 2023 è stato presentato al Consiglio
direttivo il rapporto con le diverse soluzioni ipotizzate. Successivamente l’Eurosistema
ha definito la cornice operativa sulla base della quale si svolgerà, nel corso del 2024,
la fase di sperimentazione. La Banca d’Italia ha partecipato alla definizione di questa
cornice e prenderà parte alle attività della sperimentazione, la cui conclusione è prevista
a novembre del 2024. Sulla base dei risultati ottenuti, il Consiglio direttivo deciderà se
proseguire con ulteriori attività sperimentali, oppure avviare una fase progettuale con
l’obiettivo di fornire un servizio di wholesale CBDC in presenza di nuove tecnologie,
come le DLT, e avvalendosi delle soluzioni avanzate dalla Banca d’Italia, dalla Banque
de France e dalla Deutsche Bundesbank.
La proposta dalla Banca d’Italia, denominata TIPS hash-link, è particolarmente
innovativa nella scelta tecnico-architetturale e consentirebbe di mantenere la centralità
dei servizi TARGET per il regolamento delle transazioni in moneta di banca centrale,
permettendone al tempo stesso l’integrazione e l’interoperabilità con piattaforme
DLT, indipendentemente dalle soluzioni tecnologiche adottate. In particolare questa
soluzione consentirebbe il regolamento ? contestuale al pagamento (delivery versus
payment, DvP) ? delle transazioni su strumenti finanziari mediante il regolamento
sincronizzato dei titoli su una piattaforma DLT e del denaro in TIPS.
I sistemi di pagamento al dettaglio
Il sistema di compensazione BI-Comp. – La Banca d’Italia gestisce il sistema di
compensazione multilaterale dei pagamenti al dettaglio BI-Comp, che tratta pagamenti
disposti sia con strumenti armonizzati in formato SEPA (bonifici e addebiti diretti),
sia con strumenti non armonizzati (bancomat e assegni). Le attività che precedono la
compensazione dei pagamenti elettronici sono svolte in regime di libera concorrenza
dai sistemi di compensazione (automated clearing houses, ACH), nonché dalla Banca
d’Italia (tramite il sistema CABI) per eseguire bonifici SEPA propri e della Pubblica
amministrazione (PA). I saldi multilaterali sono regolati in T2.
Per favorire l’esecuzione di bonifici e addebiti diretti SEPA, anche con
intermediari che utilizzano altri sistemi di pagamento europei, la Banca d’Italia e i
sistemi di clearing offrono ai partecipanti a BI-Comp il servizio di collegamento per
la raggiungibilità del sistema di pagamento al dettaglio STEP2 di EBA Clearing, al
quale l’Istituto partecipa direttamente11.
Nel 2023 BI-Comp ha trattato giornalmente 12,5 milioni di operazioni, con un
incremento del 12,6 per cento nel confronto con l’anno precedente. Il valore medio
La Banca d’Italia ha offerto, fino a novembre del 2023, il servizio di interoperabilità per la raggiungibilità con
altri sistemi di pagamento europei, dismesso in seguito alla scelta di Nexi Payments di interrompere l’offerta
di servizi di compensazione.
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giornaliero dei pagamenti compensati è stato di 9,6 miliardi di euro, in aumento
rispetto al 2022 dell’8 per cento. Alla fine del 2023 partecipavano al sistema 44 banche.
In seguito alla scelta di Nexi Payments di dismettere il proprio sistema di
compensazione – l’unico che attualmente alimenta BI-Comp per i pagamenti
SEPA e che presta insieme alla Banca d’Italia il servizio di collegamento – l’Istituto
ha deciso di interrompere la componente SEPA di BI-Comp e i relativi servizi di
raggiungibilità. L’interruzione è avvenuta il 15 marzo 2024 per i bonifici SEPA e
il corrispondente servizio di collegamento e l’8 aprile 2024 per gli addebiti diretti
SEPA e il relativo servizio di collegamento (cfr. il riquadro: La possibile dismissione del
sistema BI-Comp: apertura del confronto con il mercato).
LA POSSIBILE DISMISSIONE DEL SISTEMA BI-COMP: APERTURA DEL CONFRONTO CON IL
MERCATO
A seguito della dismissione della componente SEPA, il sistema di compensazione
BI-Comp, gestito dalla Banca d’Italia in regime di servizio pubblico, esegue la
compensazione multilaterale e regola i relativi saldi in T2 esclusivamente per i pagamenti
effettuati con gli strumenti domestici (assegni, bancomat e incassi commerciali), per i
quali BI-Comp è attualmente l’unico sistema operante sul mercato.
Questo ridimensionamento riduce le esternalità positive prodotte da
BI?Comp e induce a ritenere che l’offerta diretta di servizi agli intermediari per
il regolamento dei pagamenti al dettaglio da parte della Banca d’Italia non
sia più indispensabile per le finalità di interesse pubblico legate alle esigenze
di coordinamento del mercato. Si ritiene infatti che gli operatori privati
possano coordinarsi autonomamente per realizzare una soluzione alternativa a
BI-Comp per il regolamento degli strumenti di pagamento domestici.
La Banca d’Italia ha pertanto comunicato ai sistemi di compensazione e agli
intermediari l’intenzione di dismettere l’offerta dei servizi di BI-Comp, lasciando
al mercato le funzioni di compensazione multilaterale e di invio al regolamento,
attualmente svolte nel settore dei pagamenti al dettaglio da BI-Comp.
La dismissione del sistema è peraltro subordinata alla realizzazione, da
parte degli stakeholder attivi nel mercato dei pagamenti, di un assetto operativo
per il regolamento interbancario degli strumenti domestici alternativo a
BI-Comp. A tale fine la Banca d’Italia ha avviato un confronto con gli operatori di
mercato, avanzando la proposta di far svolgere da una o più infrastrutture private le
funzioni oggi garantite da BI-Comp. Nell’ambito del confronto l’Istituto esaminerà
le soluzioni eventualmente proposte dagli operatori privati per valutarne l’idoneità
ad assicurare appropriati livelli di sicurezza, affidabilità ed efficienza, nonché di
adeguatezza e trasparenza della governance prevista.
Il Centro applicativo della Banca d’Italia (CABI). – Nel 2023 la Banca d’Italia,
mediante l’infrastruttura CABI, ha inviato ai sistemi BI-Comp e STEP2, per il
successivo regolamento in T2, 142 milioni di bonifici SEPA propri e della Pubblica
amministrazione, per un valore di oltre 507 miliardi di euro. Rispetto al 2022 il numero
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di bonifici è aumentato dell’8,9 per cento, mentre il loro valore complessivo è cresciuto
del 4,3.
Gli altri servizi
Le dichiarazioni sostitutive del protesto. – Il servizio di rilascio delle dichiarazioni
sostitutive del protesto, ossia gli atti di constatazione del mancato pagamento di un assegno,
è svolto dalla Banca d’Italia con modalità telematica unicamente per gli assegni digitalizzati.
Alla fine del 2023 aderivano al servizio 155 intermediari, in calo rispetto all’anno precedente
per il recesso di alcune banche che utilizzavano il servizio solo occasionalmente.
Nel 2023 sono state rilasciate quasi 21.000 dichiarazioni sostitutive del protesto,
con una diminuzione di circa il 19 per cento rispetto all’anno precedente da ricondurre
in parte alla riduzione del numero degli assegni emessi.
La razionalizzazione nella gestione dei pagamenti della Banca d’Italia: il progetto
Gepa. – L’Istituto è impegnato nella realizzazione di una piattaforma unica di Gestione
pagamenti (Gepa), che mira ad accrescere l’efficienza delle procedure interne per
l’esecuzione e la ricezione dei pagamenti propri, della Pubblica amministrazione e
dei clienti istituzionali (banche centrali di paesi non appartenenti all’area dell’euro
e organismi internazionali).
Il progetto è articolato in più fasi: la prima, relativa alle principali componenti e
alla gestione dei pagamenti e degli incassi in T2 della Banca d’Italia, è stata completata
con successo il 20 marzo 2023; la seconda, che dovrebbe concludersi il 1° gennaio 2025,
riguarderà le operazioni in valuta, i pagamenti per la PA e i bonifici SEPA, nonché la
contestuale dismissione dell’infrastruttura CABI; inoltre, entro la medesima data, Gepa
sarà adeguata per consentire l’utilizzo dei bonifici istantanei SEPA per gli incassi della
Banca d’Italia e della PA con regolamento in TIPS. Entro settembre del 2025 Gepa gestirà
infine anche i pagamenti istantanei in uscita ed effettuerà il controllo della congruenza tra
l’IBAN e il nome del beneficiario.
I servizi per la gestione delle riserve in euro e dei portafogli della clientela istituzionale. –
L’Istituto offre servizi di gestione delle riserve in euro (Eurosystem Reserve Management
Services, ERMS) e i connessi servizi di pagamento a banche centrali di paesi non
appartenenti all’area dell’euro e a organismi internazionali, nel rispetto di condizioni
armonizzate definite dall’Eurosistema. Nel 2023 la consistenza media dei depositi e dei
titoli detenuti per conto dei 17 clienti ERMS è stata pari a 3,5 miliardi di euro. L’Istituto
ha inoltre offerto servizi di investimento (che includono gestione di portafoglio, attività
di custodia e regolamento) e pagamento a clientela istituzionale per complessivi 36,9
miliardi di euro, di cui 11,8 relativi a mandati di gestione12. Con l’avvio del progetto
T2-T2S Consolidation è entrata contestualmente in funzione anche la procedura per la
gestione dei conti correnti, dei conti vincolati e dei relativi servizi di pagamento; la nuova
procedura ha richiesto l’aggiornamento dei contratti con la clientela.
Nel corso degli ultimi anni la Banca ha acquisito nuovi clienti istituzionali e si è attivata all’interno
dell’Eurosistema per ampliare il novero dei clienti e la qualità dei servizi offerti, anche al fine di accrescere il
ruolo dell’euro come valuta di riserva.
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5. LA SUPERVISIONE SUI MERCATI, LA SORVEGLIANZA
SUI SISTEMI E SUGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
I mercati e le infrastrutture di post-trading
L’attività normativa e di supervisione. – Nel 2023 è proseguito il monitoraggio
quotidiano sui mercati vigilati1, con particolare attenzione all’efficienza e alla solidità
della microstruttura dei mercati stessi, all’evoluzione dei comportamenti e alle strategie
degli operatori, nonché ai potenziali rischi per la stabilità finanziaria.
Si è intensificata l’azione per rafforzare il livello di sicurezza cibernetica delle
infrastrutture finanziarie e dei mercati italiani. A livello nazionale le principali attività
hanno riguardato il monitoraggio delle misure adottate dalla società di gestione del
mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS), dalla controparte centrale
(Euronext Clearing) e dal depositario centrale (Euronext Securities Milan), in seguito
agli esiti dell’esercizio di valutazione basato sui requisiti di sorveglianza in materia (cyber
resilience oversight expectations for financial market infrastructures, CROE)2. A livello
europeo, nell’ambito della quarta indagine sulla resilienza cibernetica (Cyber Resilience
Survey) condotta dall’Eurosistema, sono stati analizzati i dati delle infrastrutture di
post-trading per valutarne i profili di coerenza, conformità e livello di maturità3.
È proseguito il processo di integrazione della società di gestione del mercato dei titoli
di Stato nel Gruppo Euronext; in particolare la Banca ha autorizzato l’esternalizzazione
di alcune funzioni operative critiche e continua a vigilare sull’evoluzione del progetto
di riorganizzazione delle attività di compensazione. Sulla base di questo progetto
Euronext Clearing diverrà la controparte centrale di riferimento per i mercati azionari
e dei derivati di tutto il Gruppo Euronext (cfr. il riquadro: La riorganizzazione delle
attività di compensazione del gruppo Euronext)4.
L’Istituto ha fornito supporto al Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF)
nell’esame di alcune modifiche al regolamento del mercato italiano dei titoli di Stato
sui requisiti di adesione e la disciplina dei market makers, nonché nella valutazione
dell’operato degli Specialisti5; nel 2023 sono stati messi a punto alcuni affinamenti
alla metodologia sottostante al calcolo dell’indicatore di performance degli Specialisti
Il Testo unico della finanza (TUF) attribuisce alla Banca d’Italia: (a) funzioni dirette di vigilanza sulle sedi
di negoziazione all’ingrosso dei titoli di Stato, per assicurare l’efficienza complessiva del mercato e l’ordinato
svolgimento delle negoziazioni; (b) funzioni di vigilanza sull’efficienza e sul buon funzionamento dei sistemi
multilaterali di scambio di depositi monetari in euro, nonché sui soggetti gestori. Il TUF attribuisce inoltre
alla Banca d’Italia poteri normativi, di autorizzazione e di controllo nei confronti delle società di gestione
accentrata e delle controparti centrali, a tutela della stabilità finanziaria.
Si tratta di una metodologia sviluppata dall’Eurosistema per valutare l’adeguatezza della gestione del rischio
cibernetico da parte delle infrastrutture di mercato. Si basa sulle linee guida emanate dal comitato congiunto
CPMI-Iosco (Committee on Payments and Market Infrastructures e International Organization of Securities
Commissions).
L’analisi ha coinvolto 81 soggetti europei, tra gestori di sistemi di pagamento e infrastrutture di post-trading.
Il progetto presenta ambiti sottoposti ad approvazione regolamentare, per assicurare che Euronext Clearing
disponga di risorse finanziarie, umane e tecnologiche e di un sistema di gestione dei rischi adeguati ai nuovi
livelli di attività.
Si tratta di intermediari con specifici obblighi di sottoscrizione nelle aste e che si impegnano a garantire un
adeguato livello di liquidità sul mercato secondario.
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e alla relativa procedura informatica per accrescere l’efficienza del processo. La Banca
ha seguito l’evoluzione della normativa sui depositari centrali di titoli, coadiuvando
il MEF nel negoziato in sede europea sul regolamento UE/2023/2845, entrato in
vigore il 27 dicembre 20236. Tra le maggiori novità rilevano l’introduzione di collegi
di supervisione per i depositari centrali di titoli (central securities depositories, CSD) di
“importanza sostanziale” in almeno due Stati membri e la revisione della frequenza
del processo di riesame e valutazione di questi operatori, che è passata da un minimo
di un anno a un massimo di tre, a discrezione delle autorità nazionali competenti.
La Banca ha inoltre offerto collaborazione al MEF nel negoziato sulla revisione del
regolamento sulle infrastrutture del mercato unico (European Market Infrastructure
Regulation, EMIR), in seguito alla pubblicazione della proposta legislativa da parte
della Commissione europea avvenuta il 7 dicembre 2022.
Insieme alla Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) e con il
coinvolgimento dell’Eurosistema è stato condotto il terzo esercizio annuale di riesame
e valutazione del depositario centrale italiano Euronext Securities Milan, in linea con
quanto previsto dal regolamento UE/2014/909 sui depositari centrali di titoli (Central
Securities Depositories Regulation, CSDR).
La Banca d’Italia ha partecipato ai lavori per la revisione della regolamentazione
europea sugli strumenti finanziari7. I temi più rilevanti hanno riguardato: la
trasparenza del mercato obbligazionario pre e post-negoziazione; la costituzione
dei consolidatori di dati (consolidated tape providers)8; le pratiche di remunerazione
dei broker sui flussi di ordini della propria clientela trasmessi ai market makers;
i meccanismi di sospensione delle negoziazioni per ridurre la volatilità dei mercati.
All’interno del collegio di supervisione del tasso interbancario Euribor è
proseguita l’analisi della nuova metodologia di calcolo dell’indice proposta dallo
European Money Market Institute, per aumentarne la robustezza e ridurre i costi
di contribuzione per il campione di banche che partecipa alla rilevazione del tasso.
È inoltre in fase di discussione una revisione del regolamento UE/2016/1011 sugli
indici di riferimento per strumenti e contratti finanziari, che potrebbe modificarne il
perimetro di applicazione.
LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ DI COMPENSAZIONE DEL GRUPPO EURONEXT
Nel novembre 2021 Euronext ha annunciato il progetto di utilizzare Euronext
Clearing come controparte centrale preferita nei mercati delle azioni, dei derivati
azionari e delle materie prime gestiti dal gruppo. I clienti di questi mercati avranno
Il regolamento UE/2023/2845 (Central Securities Depository Regulation Refit) disciplina il regolamento
delle operazioni in titoli, la prestazione di servizi transfrontalieri, la cooperazione in materia di vigilanza e i
requisiti per i depositari centrali di titoli di paesi terzi.
Si fa riferimento alla direttiva UE/2014/65 (Markets in Financial Instruments Directive 2, MiFID2) e al
regolamento UE/2014/600 (Markets in Financial Instruments Regulation, MiFIR).
I consolidated tape providers sono i soggetti autorizzati a: (a) raccogliere i dati sulle operazioni in titoli concluse
presso mercati regolamentati, sistemi multilaterali di negoziazione, sistemi organizzati di negoziazione,
dispositivi di pubblicazione autorizzati; (b) consolidare le informazioni in un flusso elettronico di dati, in
grado di fornire informazioni sui prezzi e sul volume per ciascuno strumento finanziario negoziato; (c) rendere
pubbliche queste informazioni.
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accesso a un sistema armonizzato per la gestione della compensazione e dei relativi
rischi e garanzie.
Il programma di Euronext Clearing è diviso in quattro fasi principali:
(a) adozione di un modello di tipo Value at Risk (VaR) per la compensazione delle azioni
e dei derivati azionari del mercato italiano; (b) migrazione a Euronext Clearing degli
altri mercati a pronti (Bruxelles, Amsterdam, Dublino, Lisbona e Parigi) e adozione
di un modello basato su una metodologia di tipo VaR, ferma restando la possibilità
per i partecipanti a questi mercati di avvalersi di un’altra controparte centrale1;
(c) implementazione di un modello VaR per la compensazione nel mercato dei derivati
su materie prime e migrazione di quest’ultimo a Euronext Clearing; (d) migrazione
a Euronext Clearing dei mercati dei derivati azionari (Bruxelles, Amsterdam, Oslo,
Lisbona e Parigi).
Le prime due fasi sono state completate nel quarto trimestre del 2023, la terza è
prevista per il 10 giugno 2024, l’ultima avverrà il 1° luglio 2024.
Nel 2023 la Banca ha dato il nulla osta a Euronext Clearing per l’accesso dei
mercati azionari a pronti e ha validato il modello di calcolo dei margini per il
comparto azionario, ai sensi dell’art. 49 del regolamento EMIR.
Nello specifico, LCH SA o CBOE Clear.
Il sistema dei pagamenti
Nel 2023 l’attività di controllo in ambito Eurosistema sui sistemi di pagamento
paneuropei9 si è focalizzata su: (a) il monitoraggio dei piani di azione dei sistemi
Euro1, STEP2-T e MCMS, elaborati per corrispondere alle raccomandazioni e ai
rilievi formulati negli esercizi di valutazione; (b) la partenza dei nuovi comprehensive
assessment sui TARGET services, su Euro1 e su STEP2-T; (c) le implicazioni dell’avvio in
produzione del progetto T2-T2S Consolidation (cfr. il paragrafo: I sistemi di pagamento
dell’Eurosistema del capitolo 4).
La Banca ha partecipato alle attività di sorveglianza cooperativa internazionale
su due infrastrutture di rilevanza sistemica: il sistema di regolamento multivalutario
Continuous Linked Settlement (CLS) e l’infrastruttura di rete SWIFT. È continuato
il monitoraggio dei rischi e degli impatti delle tensioni geopolitiche e delle sanzioni
internazionali sull’attività delle principali infrastrutture di mercato e dei relativi
fornitori critici.
Nelle altre sedi di coordinamento internazionale sono proseguiti i lavori in particolare
su: (a) l’eventuale inclusione del rischio climatico nel mandato di sorveglianza sulle
La Banca partecipa ai gruppi di sorveglianza sui seguenti sistemi paneuropei: T2, Euro1, STEP2-T, Mastercard
Clearing Management System (MCMS) e RT1.
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infrastrutture di mercato; (b) l’applicazione agli Stablecoin Arrangements10 dei principi
validi per le infrastrutture di mercato; (c) la promozione dell’efficienza dei pagamenti
transfrontalieri (cfr. il riquadro: I pagamenti transfrontalieri: la roadmap del G20).
In ambito nazionale le attività di sorveglianza sugli operatori11, secondo un principio
di proporzionalità e un approccio basato sul rischio, hanno riguardato: (a) l’analisi
cartolare e i contatti con gli esponenti aziendali su governance ed esternalizzazioni;
(b) gli approfondimenti sulle misure adottate a presidio dei rischi cibernetici, stimolando
l’adesione degli operatori ai programmi promossi dai fornitori di servizi di rete per
garantire la sicurezza dei punti di accesso alle infrastrutture.
La Banca ha continuato a seguire l’evoluzione del mercato nazionale dei pagamenti,
con particolare riferimento alle modifiche di operatività, al miglioramento dei servizi erogati
e all’adozione di nuove tecnologie, anche con l’analisi statistica dei flussi di pagamento.
I PAGAMENTI TRANSFRONTALIERI: LA ROADMAP DEL G20
A partire dal 2020 il G20 ha posto il miglioramento dell’efficienza dei pagamenti
transfrontalieri tra le proprie priorità e ha incaricato il Consiglio per la stabilità
finanziaria (Financial Stability Board, FSB), in coordinamento con il Comitato sui
sistemi di pagamento e sulle infrastrutture di mercato (Committee on Payments
and Market Infrastructures, CPMI) della Banca dei regolamenti internazionali,
di sviluppare e aggiornare nel tempo un piano di interventi (Cross-Border Payments
Roadmap). Le attività si sono inizialmente concentrate sulla definizione degli obiettivi
e delle relative modalità di raggiungimento, in termini di costo, velocità, trasparenza
e accessibilità dei pagamenti transfrontalieri a livello globale1. Nel 2023 si è passati
alla fase attuativa, con azioni concrete su tre direttrici prioritarie: (a) estensione
dell’operatività e dell’interoperabilità dei sistemi di pagamento; (b) promozione di un
quadro giuridico e di supervisione uniforme ed efficiente; (c) definizione di standard
per la messaggistica e lo scambio di dati transfrontalieri.
A ottobre del 2023 è stato pubblicato il primo report sugli indicatori di
performance2 dei pagamenti transfrontalieri, da utilizzare per monitorare nel tempo
i progressi compiuti e, se del caso, individuare eventuali integrazioni alle attività
programmate, con il fine di raggiungere entro il 2027 gli obiettivi quantitativi fissati
dall’FSB. A livello globale sono emersi segnali di progresso; al tempo stesso è stata
messa in luce la necessità di maggiori sinergie tra i settori pubblico e privato, in un
contesto in cui costo e velocità dei pagamenti differiscono marcatamente tra aree
geografiche, fra le quali quelle a basso reddito risultano maggiormente penalizzate.
Per approfondimenti, cfr. sul sito dell’FSB: Cross-border payments, e su quello della BRI: CPMI cross-border
payments programme.
FSB, Annual progress report on meeting the targets for cross-border payments: 2023 report on key performance
indicators, 9 ottobre 2023.
Insieme di funzioni condivise tra più operatori per fornire uno strumento da utilizzare come mezzo di
pagamento o riserva di valore. Per maggiori dettagli, cfr. BRI, CPMI and IOSCO publish final guidance on
stablecoin arrangements confirming application of principles for financial market infrastructures, comunicato
stampa del 13 luglio 2022.
Gestori di sistemi di pagamento e fornitori critici di infrastrutture tecnologiche o servizi.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Il contrasto ai rischi cibernetici per le infrastrutture finanziarie e del sistema dei
pagamenti
Il presidio dei rischi cibernetici. ? Nell’ambito delle iniziative per rafforzare la
resilienza cibernetica degli operatori, primarie istituzioni finanziarie italiane hanno
svolto i primi test avanzati basati sulla metodologia TIBER?IT12. L’Istituto ne ha
promosso e seguito lo svolgimento, attraverso un centro di competenza dedicato
(il TIBER Cyber Team Italia) e ha collaborato a un test transfrontaliero su istituzioni
finanziarie di importanza sistemica.
LE INIZIATIVE EUROPEE IN MATERIA DI RISCHI CIBERNETICI
La Banca d’Italia ha contribuito alla definizione del regolamento sulla resilienza
operativa digitale per il settore finanziario (Digital Operational Resilience Act, DORA)
e sta collaborando con le altre banche centrali e le autorità di vigilanza europee per
la definizione delle norme tecniche e di attuazione; sta inoltre fornendo supporto al
MEF per l’adeguamento della normativa nazionale al DORA e alle altre direttive in
materia di resilienza operativa e fisica1.
Nell’ambito del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk
Board, ESRB), la Banca ha partecipato alla definizione degli strumenti per fronteggiare
il rischio cibernetico sistemico2 individuati dalla strategia macroprudenziale. Questi
strumenti riguardano: (a) lo sviluppo di stress test specifici; (b) la fissazione di obiettivi
di tolleranza per gli impatti di un incidente sistemico; (c) la mappatura degli strumenti
operativi per la gestione delle crisi cibernetiche di natura sistemica e la predisposizione
di una cornice normativa per la gestione degli incidenti.
L’Istituto ha coordinato l’aggiornamento della strategia dell’Eurosistema per
la resilienza cibernetica delle infrastrutture dei mercati finanziari e dei sistemi di
pagamento, ampliando le metodologie armonizzate di valutazione dei rischi (cyber
stress test, in aggiunta alle metodologie TIBER-EU e CROE) e promuovendo una
più stretta cooperazione tra le autorità e le infrastrutture finanziarie paneuropee
attraverso il Comitato europeo per la resilienza cibernetica (Euro Cyber Resilience
Board, ECRB).
Si tratta della direttiva UE/2022/2555 relativa a misure per un livello comune elevato di sicurezza cibernetica
nell’Unione europea (Directive on Security of Network and Information System 2, NIS2) e della direttiva
UE/2022/2557 sulla resilienza dei soggetti critici (Critical Entities Resilience Directive, CER).
ESRB, Advancing macroprudential tools for cyber resilience, 14 febbraio 2023.
La continuità di servizio del sistema finanziario. ? La disponibilità di servizi
finanziari affidabili e sicuri dipende in misura crescente dalla capacità degli operatori
Nel 2022 la Banca d’Italia ha adottato la guida nazionale TIBER?IT, insieme alla Consob e all’Istituto per la
vigilanza sulle assicurazioni (Ivass); la guida recepisce la metodologia TIBER-EU per la conduzione su base
volontaria di test avanzati di sicurezza cibernetica (threat led penetration testing). Le tre autorità hanno inoltre
definito modalità di collaborazione per lo svolgimento di questi test.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
e delle infrastrutture di garantire la continuità di servizio a fronte di eventi naturali
estremi, incidenti o attacchi di tipo cibernetico, interruzioni nella catena di fornitura.
Nel 2023 sono proseguite le attività per migliorare le capacità di prevenzione,
mitigazione e risposta attraverso la collaborazione e gli scambi informativi con le altre
autorità del settore finanziario, con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e
con le autorità di altri settori rilevanti; si è inoltre rafforzato il dialogo con gli operatori.
Anche alla luce delle recenti tensioni internazionali, si sono intensificati gli scambi
informativi nelle sedi cooperative e bilateralmente con le altre autorità nazionali ed
estere; sono stati inoltre svolti approfondimenti sulla resilienza degli operatori, delle
loro reti distributive e delle infrastrutture durante l’allerta energetica che ha interessato
l’Europa e l’Italia nel biennio 2022-23.
La Banca d’Italia ha partecipato a un’esercitazione promossa dall’unità per il
coordinamento delle crisi del sistema finanziario (Codise)13 per verificare le capacità di
coordinamento e comunicazione della piazza finanziaria nazionale in uno scenario di
crisi con impatti sui mercati. Sono stati inoltre avviati i lavori per organizzare nel 2024
un’esercitazione tra i paesi membri del G7, ipotizzando un grave incidente cibernetico
con impatti transnazionali.
Il Computer Emergency Response Team per il sistema finanziario italiano
(CERTFin) ha continuato le attività a sostegno della resilienza cibernetica degli
operatori italiani mediante: (a) l’incremento delle informazioni condivise sulle principali
tipologie di minacce; (b) il rafforzamento della collaborazione con l’ACN, ora regolata
in un apposito protocollo d’intesa; (c) il lancio di una campagna di comunicazione per
le piccole e medie imprese, denominata Cybersicuri. Impresa possibile.
A livello internazionale l’Istituto ha contribuito a migliorare le prassi di prevenzione
e risposta ai rischi operativi e cibernetici, attraverso la partecipazione a un gruppo di
lavoro congiunto CPMI-Iosco in materia di resilienza operativa delle infrastrutture di
mercato; all’interno dell’FSB sono proseguiti i lavori sulla gestione del rischio di terze
parti e sullo sviluppo di un formato comune per la reportistica degli incidenti (format
for incident reporting exchange). Nell’ambito del Cyber Expert Group del G7, la Banca
ha partecipato agli approfondimenti sui profili di rischio delle tecnologie emergenti,
quali il quantum computing14 e l’intelligenza artificiale.
Gli strumenti e i servizi di pagamento al dettaglio diversi dal contante
L’attività di sorveglianza e gli sviluppi normativi. – Per sostenere lo sviluppo di
servizi e strumenti di pagamento efficienti, sicuri e inclusivi, l’Istituto è impegnato
in attività di controllo e monitoraggio dell’evoluzione del mercato e, nel ruolo di
catalizzatore, nel dialogo con gli stakeholder pubblici e privati per la condivisione di
iniziative e strategie in tema di pagamenti al dettaglio.
Il Codise, istituito nel 2003, è presieduto dalla Banca d’Italia; vi partecipano la Consob e gli operatori del
settore finanziario rilevanti sul piano sistemico.
Per quantum computing si intende una tecnologia che sfrutta le leggi della meccanica quantistica per eseguire
calcoli di elevata complessità.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Nel 2023 sono continuati i lavori che riguardano il quadro regolamentare della
sorveglianza dell’Eurosistema per il settore dei pagamenti15. La nuova disciplina estende i
principi e gli standard in vigore per gli strumenti tradizionali ai servizi che ne facilitano l’uso
(ad es. wallets) e alle soluzioni più innovative (come i tokens di pagamento digitali, tra cui
gli stablecoins)16, con ciò rappresentando anche un complemento alla regolamentazione
europea sulle criptoattività. L’Istituto partecipa ai lavori dell’Eurosistema e del Payment
Systems Oversight Working Group, il gruppo di lavoro permanente nel quale vengono
delineate e discusse le strategie e le metodologie europee di sorveglianza.
In ambito nazionale sono proseguite le attività di sorveglianza sul circuito domestico
di carte di debito Bancomat, sulla piattaforma per gli incassi pubblici PagoPA e sulle
quattro piattaforme multioperatore che supportano i servizi di open banking17.
Con riguardo alla strategia della Commissione europea sui pagamenti al dettaglio18,
il 2023 è stato caratterizzato dall’avvio di importanti iniziative regolamentari per favorire
uno sviluppo innovativo e competitivo del mercato dei servizi di pagamento in Europa.
A livello nazionale la Banca ha coadiuvato il MEF nei negoziati con rilevanti profili in
tema di pagamenti (cfr. il riquadro: La normativa a sostegno dello sviluppo innovativo del
mercato dei pagamenti al dettaglio).
L’Istituto è stato inoltre interessato da altre iniziative regolamentari che hanno
riflessi sulla sicurezza e sull’efficienza dei pagamenti e degli scambi monetari nel
nuovo scenario digitale: tra queste rientra la proposta di revisione del regolamento
UE/2014/910 (electronic IDentification Authentication and trust Services, eIDAS),
per definire una cornice giuridica all’identità digitale europea mediante un portafoglio
(e?wallet) che consenta alle persone e alle imprese di accedere in modo affidabile a
servizi online, pubblici e privati, in tutto il territorio europeo19. Le soluzioni eIDAS
potranno avere impatti positivi sull’offerta di servizi digitali.
A marzo del 2023 è stato pubblicato il DL 25/2023 di recepimento nell’ordinamento
italiano del regolamento UE/2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture
di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito (DLT Pilot Regime Regulation);
il regolamento disciplina l’emissione e la circolazione di strumenti finanziari in forma
digitale su registri distribuiti (in aggiunta alla forma cartolare e dematerializzata, basata su
scritturazioni su conti)20.
Si fa riferimento in particolare allo Eurosystem oversight framework for electronic payment instruments, schemes
and arrangements (denominato anche PISA Framework); per maggiori dettagli, cfr. BCE, Eurosystem oversight
framework for electronic payment instruments, schemes and arrangements, novembre 2021.
Una categoria di criptoattività il cui valore tende a essere stabile in quanto è generalmente ancorato al valore
di una o più valute o altre attività.
Le piattaforme italiane sono gestite da CBI, Nexi Payments, Cedacri e Fabrick.
Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato
economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una strategia in materia di pagamenti al dettaglio
per l’UE, COM(2020) 592 final, 2020.
Nel novembre 2023 la Presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto
un accordo politico sugli elementi chiave della proposta, con l’obiettivo di compiere un passo fondamentale
affinché i cittadini possano disporre di un’identità digitale europea unica e sicura.
Le tecnologie a registro distribuito (distributed ledger technologies, DLT), oggetto di sperimentazioni anche
in Italia, presentano caratteristiche di novità in quanto consentono di gestire simultaneamente le attività
finanziarie “tokenizzate” e la componente contante della transazione.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
LA NORMATIVA A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO INNOVATIVO DEL MERCATO DEI PAGAMENTI
AL DETTAGLIO
A febbraio del 2023 è stato approvato il regolamento sui pagamenti istantanei,
che introduce: (a) l’obbligo per tutti i prestatori di servizi di pagamento dell’Unione
europea di offrire bonifici istantanei a prezzi non superiori a quelli tradizionali;
(b) la verifica della corrispondenza tra le coordinate bancarie e il nome del beneficiario
indicato dal pagatore per tutte le tipologie di bonifico, per intercettare errori o frodi
prima dell’esecuzione del pagamento; (c) l’adozione di procedure per la verifica
giornaliera della clientela; (d) la modifica della direttiva CE/98/26 sulla definitività
dei regolamenti (Settlement Finality Directive, SFD), per consentire l’accesso
ai sistemi di pagamento anche a istituti di pagamento (IP) e istituti di moneta
elettronica (Imel); (e) la modifica della seconda direttiva sui servizi di pagamento
(Revised Payment Services Directive, PSD2), per introdurre requisiti rafforzati in
tema di tutela dei fondi degli utenti e di governance. La nuova normativa troverà
applicazione in modo graduale, con prime scadenze a nove mesi dall’entrata in vigore.
Il 28 giugno 2023 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure
che mirano a promuovere l’innovazione e la concorrenza nel settore dei pagamenti
e di altri servizi finanziari. Il pacchetto comprende la disciplina per l’accesso ai dati
finanziari, la terza direttiva sui servizi di pagamento (PSD3, che regola l’autorizzazione
e la supervisione dei prestatori di servizi di pagamento e degli emittenti di moneta
elettronica) e una proposta di regolamento che ricomprende norme in materia di
trasparenza, nonché specifiche disposizioni sull’open banking e la sicurezza delle
transazioni. Questi due ultimi provvedimenti abrogheranno e sostituiranno la PSD2
e la seconda direttiva sulla moneta elettronica. Lo stesso giorno la Commissione ha
presentato il “pacchetto moneta unica” relativo all’uso del contante e all’euro digitale.
La Banca d’Italia partecipa insieme alla Consob, con il coordinamento del MEF,
ai lavori per adeguare l’ordinamento nazionale al regolamento UE/2023/1114 sui
mercati delle criptoattività (Markets in Crypto-Assets Regulation, MiCAR), che
introduce regole comuni per l’emissione e l’offerta al pubblico di criptoattività e per i
servizi collegati. Il regolamento, entrato in vigore il 29 giugno 2023, sarà applicabile
dal 30 dicembre 2024 (30 giugno 2024 per le norme concernenti i tokens di moneta
elettronica e quelli collegati ad attività).
La Banca d’Italia coordina le attività del Comitato Pagamenti Italia (CPI), il
principale foro di dialogo che ha l’obiettivo di favorire uno sviluppo del mercato
nazionale dei pagamenti competitivo nella cornice europea. Nel marzo 2023 sono stati
costituiti tre tavoli di lavoro per affrontare le principali questioni aperte e le possibili
iniziative della comunità italiana (cfr. il riquadro: Le attività del Comitato Pagamenti
Italia).
Con riferimento al progetto dell’euro digitale, l’Istituto è impegnato nella fase di
preparazione e nelle attività dei gruppi di lavoro costituiti nell’ambito dell’Eurosistema.
Nel solco della strategia di coinvolgimento degli stakeholder, è proseguito il dialogo
all’interno del CPI e in altre sedi istituzionali (European Retail Payments Board e
Digital Euro Rulebook Development Group; cfr. il paragrafo: I sistemi di pagamento
dell’Eurosistema del capitolo 4).
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
LE ATTIVITÀ DEL COMITATO PAGAMENTI ITALIA
I tre tavoli di lavoro costituiti all’interno del CPI hanno riguardato rispettivamente
la PSD2, l’open banking e i pagamenti pubblici.
Nell’ambito del primo sono state discusse le misure per contenere le frodi
e individuare: (a) le relative responsabilità; (b) nuove modalità tecniche di
autenticazione forte del cliente (strong customer authentication, SCA); (c) modifiche
da apportare alle norme in materia di open banking e al perimetro applicativo della
direttiva; (d) previsioni per l’allineamento con altre normative comunitarie.
All’interno del secondo tavolo sono state elaborate proposte riguardanti
l’evoluzione dell’open banking, con riferimento alle potenzialità, ai rischi e alle aree
di miglioramento nell’offerta dei servizi, al fine di garantire prestazioni e fruibilità in
linea con quelle delle altre soluzioni esistenti nel settore dell’e-commerce. Sono stati
inoltre individuati indicatori di performance per il monitoraggio di questi servizi,
a livello individuale e di sistema.
Il terzo tavolo di lavoro ha analizzato le esigenze connesse con gli incassi e i
pagamenti delle Pubbliche amministrazioni, in particolare la possibile applicazione
dello schema SEPA request-to-pay (SRTP)1.
Lo schema consiste in un insieme di regole e di standard che consentono a un beneficiario di avviare un
pagamento mediante l’invio, in tempo reale e attraverso canali digitali, di una richiesta di denaro a un pagatore.
Il monitoraggio e l’analisi del mercato dei servizi di pagamento. – Nel 2023 sono state
avviate diverse attività per la revisione, l’integrazione e la valorizzazione del patrimonio
statistico dell’Istituto nell’area dei pagamenti. Ciò al fine di cogliere con maggiore precisione
e tempestività le innovazioni, di fornire supporto all’analisi dell’industria finanziaria e
di ampliare il quadro già ricco delle statistiche ufficiali. Nell’ambito del Piano strategico
2023?2025 sono infatti previsti specifici obiettivi e linee di azione che, in chiave prospettica,
consentiranno di accrescere la capacità di monitoraggio del mercato dei pagamenti
tradizionali e innovativi sia attraverso lo sviluppo di indicatori di efficienza e sicurezza del
comparto, sia mediante nuove modalità di raccolta, allocazione e sfruttamento dei dati.
I lavori hanno interessato diverse basi informative, come le segnalazioni periodiche
dei prestatori di servizi di pagamento (che dal 2022 si sono arricchite di nuove
informazioni sull’innovazione nei pagamenti al dettaglio) e i dati granulari a più bassa
frequenza desumibili da indagini campionarie; queste ultime consentono di valutare
aspetti non rilevabili dalle fonti statistiche, come l’utilizzo del contante nelle transazioni
al dettaglio ed eventuali eterogeneità nell’adozione dei diversi strumenti di pagamento
connesse con le caratteristiche socio-economiche degli utenti, il territorio e i diversi
luoghi di acquisto (cfr. il riquadro: Le indagini sull’utilizzo dei pagamenti elettronici).
LE INDAGINI SULL’UTILIZZO DEI PAGAMENTI ELETTRONICI
Lo scorso anno sono stati analizzati e diffusi i risultati per l’Italia dell’indagine
condotta dalla BCE sulle abitudini di pagamento dei consumatori dell’area dell’euro
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
(Study on the payment attitudes of consumers in the euro area), con l’obiettivo di valutare
le tendenze nell’utilizzo del contante e degli altri strumenti di pagamento. Le evidenze
riscontrate sono state confrontate con quelle desumibili dalle indagini Istat sul reddito
e le condizioni di vita e sui comportamenti di spesa delle famiglie residenti in Italia.
Tra le diverse fonti statistiche sono emersi diversi aspetti comuni, come il crescente
utilizzo, negli ultimi anni, delle carte di pagamento al punto vendita fisico, nonché
la maggiore incidenza delle transazioni in contanti nel Mezzogiorno, tra i soggetti
più anziani e meno istruiti e presso gli esercizi commerciali di minore dimensione e
operanti nel settore dei servizi.
Nella seconda metà del 2023 è stata avviata la terza indagine sul costo degli
strumenti di pagamento in Italia, per aggiornare le analisi sia sul livello di efficienza
del settore, sia sui costi per la collettività dei diversi strumenti di pagamento al
dettaglio (incluso il contante). L’indagine è stata realizzata con il contributo dei
partecipanti al CPI, tra cui diversi prestatori di servizi di pagamento (banche e altri
intermediari), rappresentanti delle imprese e del commercio al dettaglio.
Gli andamenti dell’utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante
sono anche desumibili, in aggregato, dalla matrice dei conti: nel 2023 la crescita del
numero di transazioni con carte e dei bonifici è rimasta sostenuta (17 e 7 per cento,
rispettivamente), mentre si sono ridotte le operazioni con strumenti più tradizionali
quali gli assegni e le disposizioni di incasso (fig. 5.1).
Figura 5.1
Utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante in Italia (1)
(a) operazioni pro capite
(unità)
(b) tassi di variazione annuale
(punti percentuali)
addebiti
assegni
bonifici
carte di
altre
pagamento disposizioni
di incasso
addebiti
assegni
bonifici
carte di
altre
pagamento disposizioni
di incasso
(1) I dati relativi al 2023 sono provvisori.
In alcuni comparti l’innovazione di canale e di prodotto si è associata a nuove
esperienze d’uso. La quota di operazioni con carta effettuate da remoto si è infatti
collocata al 21 per cento del totale e l’incidenza delle transazioni al punto vendita
fisico in modalità contactless ha raggiunto il 78 per cento; tra queste, oltre un terzo è
avvenuta con dispositivi smartphone o indossabili (ad es. orologi o bracciali), sui quali
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
è stata registrata una carta di pagamento in grado di comunicare con i terminali POS.
Nel comparto dei bonifici è proseguito l’aumento delle operazioni compiute da remoto
e mediante altri canali telematici (phone banking e corporate banking interbancario),
pari al 90 per cento delle operazioni disposte; si è ridotto invece il ricorso alla rete
ATM e alle modalità tradizionali con modulistica di sportello. L’incidenza dei bonifici
istantanei è aumentata, pur rimanendo contenuta (5,8 per cento).
Utilizzando i dati delle linee guida dell’EBA sulla reportistica relativa alle frodi
connesse con i servizi di pagamento21 e le informazioni desumibili dalla matrice dei
conti disponibili dal 2022 è stato approfondito il tema della sicurezza dei pagamenti
elettronici in Italia attraverso l’elaborazione, per l’ultimo quinquennio, di indicatori di
rischio legati all’utilizzo dei diversi mezzi di pagamento; è stato anche valutato l’impatto
dei requisiti di autenticazione forte del cliente introdotti dalla PSD2 (cfr. il riquadro:
La sicurezza degli strumenti di pagamento).
LA SICUREZZA DEGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
La sicurezza di uno strumento di pagamento è misurabile dall’incidenza delle
transazioni fraudolente in valore sul totale di quelle effettuate (tasso di frode).
La granularità dei dati consente di effettuare analisi distinte per canale di utilizzo
(ad es. remoto) e tecnologia di autenticazione del cliente, individuando le operazioni
effettuate mediante SCA.
Per carte di debito e di credito, la quota di transazioni da remoto caratterizzate
dai nuovi presidi di sicurezza è progressivamente aumentata, stabilizzandosi negli
Figura
Indicatori di sicurezza dei pagamenti con carta da remoto in Italia (1)
(a) andamenti del tasso di frode nel tempo
(dati semestrali; punti percentuali)
(b) tassi di frode per tipo di autenticazione nel 2023
(punti percentuali)
dic. giu.
dic. giu.
dic. giu.
dic. giu.
10,8%
operazioni con
operazioni
esenti da
altre operazioni
soggette a SCA
quota di pagamenti con SCA
tasso di frode sul totale dei pagamenti (2)
Fonte: elaborazioni su dati Matrice dei conti ed EBA, Decision on reporting of payment fraud data under the revised payment services
directive, 24 giugno 2022.
(1) I dati relativi al 2023 sono provvisori. – (2) Scala di destra.
EBA, Decision on reporting of payment fraud data under the revised payment services directive, 24 giugno 2022.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
ultimi due anni su valori superiori al 50 per cento. Allo stesso tempo si è osservata
un’importante riduzione dell’incidenza delle frodi sul valore delle operazioni con
questi strumenti di pagamento (figura).
La PSD2 prevede inoltre che alcune tipologie di pagamenti possano essere esenti
dall’applicazione della SCA, in quanto caratterizzate da bassa rischiosità; si tratta ad
esempio dei pagamenti ricorrenti o delle transazioni effettuate da una lista di clienti
attendibili, identificati anche sulla base di modelli interni di profilatura presso gli
stessi prestatori di servizi di pagamento.
Il sostegno all’innovazione digitale per lo sviluppo di servizi di pagamento e finanziari
All’interno della Banca, il Comitato FinTech coordina le diverse attività dell’Istituto
con l’obiettivo di promuovere l’innovazione finanziaria, anche attraverso il confronto e
specifici approfondimenti con operatori di settore nazionali e internazionali. Quanto al
dialogo e al supporto allo sviluppo del mercato è stata ulteriormente rafforzata l’attività
dei tre facilitatori di innovazione gestiti dall’Istituto (Canale FinTech, Milano Hub e
sandbox regolamentare).
Nel 2023 il Canale FinTech ha condotto 56 interlocuzioni con diversi operatori,
con lo scopo di facilitare l’adattamento dei rispettivi modelli di business al contesto
evolutivo, beneficiando anche delle attività promozionali svolte sulle piattaforme social
X (ex Twitter) e LinkedIn, nonché dell’interazione diretta con associazioni di operatori e
i centri studi e di ricerca del settore FinTech. I nuovi progetti presentati si concentrano
su quattro aree: pagamenti e servizi di regolamento, credito e deposito, servizi in
criptoattività e attività a supporto dei servizi finanziari.
All’interno di Milano Hub, lo spazio dedicato allo sviluppo di progetti innovativi
con il sostegno di specialisti della Banca, è stata avviata una seconda call for proposals
dedicata all’applicazione della tecnologia DLT ai servizi bancari, finanziari, assicurativi
e di pagamento. Sono pervenute 57 domande di partecipazione, alcune delle quali
espressione di intere comunità settoriali, come il risparmio gestito, la monetica
domestica22 e il comparto bancario.
Nel corso del 2023 sono stati testati gli 11 progetti ammessi alla sandbox
regolamentare. L’Istituto sta completando le relazioni finali sugli esiti della
sperimentazione da inviare al MEF. In novembre è stata aperta una seconda finestra
temporale per la presentazione di progetti e sono iniziati i lavori, insieme alle altre
autorità di settore e sotto il coordinamento del MEF, per semplificare il quadro
normativo e i processi di selezione e sperimentazione.
È proseguito il confronto con le altre autorità che gestiscono facilitatori
dell’innovazione. Sono stati inoltre avviati contatti per favorire la collaborazione con
Per monetica si intende l’insieme di strumenti e procedure informatiche e telematiche che permette la
gestione automatizzata e il trasferimento della moneta elettronica, mediante l’uso di carte di pagamento o di
altri dispositivi elettronici, e che comprende anche le attività legate all’emissione e al collocamento delle carte
di pagamento e all’accettazione dei pagamenti presso gli esercenti.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
istituzioni e altri innovation hubs a livello internazionale: in particolare è stato siglato
un Memorandum of Understanding con la Banque de France per la cooperazione tra i
rispettivi centri di innovazione.
Si è intensificata l’attività di ricerca sulle caratteristiche degli smart contracts23 e il loro
impiego nell’erogazione di servizi bancari, finanziari e assicurativi, insieme all’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università degli Studi di Roma Tre.
A livello europeo la Banca d’Italia ha fornito supporto al Dipartimento Innovazione
della Presidenza del Consiglio dei ministri per i lavori riguardanti il regolamento
comunitario in materia di intelligenza artificiale (Artificial Intelligence Act), in modo
da assicurare il raccordo con la normativa finanziaria (cfr. il riquadro: La disciplina
sull’intelligenza artificiale). Lo scorso dicembre è stato raggiunto l’accordo politico tra
Presidenza del Consiglio dei ministri e Parlamento24.
LA DISCIPLINA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il regolamento comunitario in materia di intelligenza artificiale promuove lo
sviluppo e l’adozione, da parte di attori pubblici e privati, di sistemi di intelligenza
artificiale (IA) sicuri e affidabili in tutto il mercato unico della UE, classificando i
sistemi e fissando regole più severe per quelli ritenuti maggiormente rischiosi. La
nuova disciplina prevede inoltre disposizioni distintive per i sistemi di IA utilizzati
per più scopi, compresi i modelli di intelligenza artificiale generativa di grande
dimensione. Sono inoltre stabiliti specifici obblighi di trasparenza per i sistemi
che compiono un’ampia gamma di compiti, quali la generazione di video, testi,
immagini, il calcolo di dati o la generazione di codici informatici.
A sostegno dell’innovazione è inoltre prevista la creazione di spazi di
sperimentazione normativa per l’IA. Ogni Stato membro dovrà designare autorità
competenti incaricate di supervisionare l’applicazione e l’attuazione delle nuove
norme a livello nazionale; presso la Commissione europea sarà costituito un Ufficio
europeo per l’IA, cui verranno attribuite funzioni di coordinamento.
La nuova normativa potrà avere impatti rilevanti anche sul comparto dei
pagamenti. L’intelligenza artificiale offre infatti soluzioni avanzate per la gestione
delle transazioni digitali in quanto consente di analizzare in tempo reale grandi
volumi di dati per l’identificazione di frodi e anomalie e di automatizzare i processi
manuali, riducendo i costi e migliorando l’esperienza d’uso; ciò anche grazie
all’implementazione di chatbot1 e di altri sistemi di assistenza che forniscono supporto
immediato e personalizzato agli utenti durante il processo di pagamento.
I chatbot sono software che simulano ed elaborano conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo
agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale.
Programmi informatici che, al verificarsi di condizioni prestabilite, sono eseguiti automaticamente.
In esito ai negoziati tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea, il 9 dicembre 2023 è stato
raggiunto un accordo politico provvisorio, con l’obiettivo di approvare in via definitiva la nuova normativa
entro la conclusione dell’attuale legislatura europea. L’accordo è stato approvato lo scorso 2 febbraio dal
Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso la UE e dovrà essere formalmente
approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
6. LA VIGILANZA SUGLI INTERMEDIARI BANCARI
E FINANZIARI
Le priorità dell’azione di vigilanza prudenziale
Le banche e gli intermediari finanziari non bancari1 operano in un contesto che
muta rapidamente e che impone continui adattamenti strategici e operativi con ricadute
sulle grandezze economico-patrimoniali; i mutamenti inoltre mettono sotto tensione i
modelli di attività meno idonei ad adattarsi al ritmo incessante dell’innovazione digitale
e dei cambiamenti dell’ambiente economico.
In coerenza con le priorità indicate nel Piano strategico 2023-2025, l’azione di
vigilanza è delineata a partire dall’analisi dell’evoluzione del contesto macroeconomico
globale e delle priorità di supervisione del Meccanismo di vigilanza unico (Single
Supervisory Mechanism, SSM), in una logica di integrazione e sinergia nella più ampia
cornice normativa europea; si tiene conto delle specificità nazionali in termini di soggetti
coinvolti – che includono anche gli intermediari finanziari non bancari – e di esposizione
ai rischi. Alle attività di analisi e di intervento sugli intermediari vigilati nei profili di rischio
rilevanti si affianca l’aggiornamento del quadro regolamentare e metodologico, attraverso
il contributo ai negoziati presso le istituzioni internazionali ed europee, il recepimento
nella normativa italiana primaria e secondaria e la manutenzione delle metodologie di
vigilanza.
Anche alla luce della fase congiunturale, nel processo di revisione e valutazione
prudenziale degli intermediari (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP), la
Banca d’Italia nel 2023 ha dato specifico rilievo ai profili di adeguatezza patrimoniale
e all’affidabilità dei processi interni di verifica delle condizioni di liquidità adottati dai
soggetti vigilati; sono inoltre proseguite le iniziative a supporto del buon funzionamento
dei meccanismi di governance, incluse quelle volte a migliorare la qualità e la
composizione degli organismi decisionali. Anche la corretta gestione dei rischi cibernetici
è stata considerata essenziale, non solo per la risposta al crescente numero di attacchi
informatici, divenuti più sofisticati, ma anche per la centralità che questi aspetti assumono
nella fase evolutiva corrente; ampia attenzione è stata prestata alla valutazione dei presidi
e delle prassi per monitorare e mitigare i rischi ambientali, sociali e di governo societario
(environmental, social and governance, ESG).
Le valutazioni SREP effettuate nell’anno non hanno registrato variazioni significative
nella rischiosità complessiva dei soggetti vigilati, la cui resilienza è stata valutata anche
nell’ambito dell’esercizio periodico di stress test condotto congiuntamente dalla Banca
centrale europea e dall’Autorità bancaria europea (European Banking Authority, EBA)
sulle principali banche significative dell’area dell’euro e direttamente dalla Banca d’Italia
sulle banche meno significative nazionali (cfr. Rapporto sulla stabilità finanziaria, 2, 2023).
Rischio di credito
L’attività di vigilanza si è concentrata su due aspetti: (a) il monitoraggio
degli indicatori di rischiosità del portafoglio creditizio e la dismissione dei crediti
Per approfondimenti, cfr. il capitolo 12 nella Relazione annuale sul 2022 e nella Relazione annuale sul 2023.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
deteriorati (non-performing loans, NPL), in larga parte avvenuta mediante operazioni
di cartolarizzazione; (b) la verifica del mantenimento da parte dei soggetti vigilati
di approcci prudenti nella politica delle rettifiche di valore e nella concessione del
credito.
La riduzione delle esposizioni deteriorate e i livelli di copertura. – Per sensibilizzare
gli intermediari sulle incertezze e sui rischi connessi con i mutamenti del contesto
macroeconomico, la Banca d’Italia ha richiamato l’attenzione delle banche meno
significative sull’esigenza di adottare politiche e prassi prudenti di valutazione dei
crediti, in coerenza con i principi contabili. Sono stati in particolare sollecitati il
tempestivo riconoscimento delle posizioni non deteriorate che presentano tuttavia
una rischiosità accresciuta (passaggio dallo stadio 1 allo stadio 2 della classificazione
prevista dal principio contabile IFRS 9) e il rafforzamento delle coperture sui crediti
deteriorati, in media meno rigorose rispetto a quelle delle banche significative; sono stati
adottati interventi specifici nei casi connotati da livelli di copertura non pienamente
soddisfacenti. L’Istituto ha anche ribadito l’importanza di valutare adeguatamente le
garanzie, in particolare quelle di natura immobiliare, considerando i riflessi negativi del
mutato scenario sui tempi di recupero dei crediti e sui tassi di attualizzazione.
Per quanto riguarda i mutui residenziali, la Banca d’Italia ha contribuito all’analisi
avviata dalla BCE alla fine del 2022 presso 34 banche significative (di cui 5 italiane)
per cogliere il rischio potenziale connesso con le nuove concessioni e quello insito nel
portafoglio di crediti in bonis esistente; è emerso un quadro tendenzialmente positivo ma
con alcune aree di miglioramento nelle fasi di erogazione dei prestiti, di determinazione
dei prezzi e di monitoraggio e valutazione delle garanzie. Le banche italiane si sono
distinte positivamente in particolare in relazione al processo di concessione del credito
e di valutazione degli immobili a garanzia. Relativamente al segmento dei mutui sugli
immobili commerciali, l’Istituto ha contribuito alle attività di follow-up basate sulle
risultanze delle analisi condotte dalla BCE nel 2022 sulle banche significative europee.
I lavori in materia di cartolarizzazioni. – Le iniziative poste in essere dalle banche
negli ultimi anni per ridurre la rischiosità dei propri attivi hanno favorito lo sviluppo
sia del mercato secondario relativo alla cessione degli NPL, sia degli operatori attivi nel
comparto (cfr. il riquadro: La gestione dei crediti deteriorati: operatori coinvolti e attività
di vigilanza).
LA GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI: OPERATORI COINVOLTI E ATTIVITÀ DI VIGILANZA
La gestione dei crediti deteriorati coinvolge principalmente gli operatori del
circuito delle cartolarizzazioni (servicers)1 e i fondi di credito.
I servicers svolgono i compiti di garanzia previsti dalla L. 130/1999 (master
servicers), mentre l’attività di recupero dei crediti è spesso attribuita a società terze
Ai sensi della L. 130/1999, l’attività di servicing in operazioni di cartolarizzazione è riservata a banche e
intermediari finanziari ex art. 106 TUB e si sostanzia in compiti operativi (recupero crediti, servizi di cassa
e pagamento) e di garanzia (verifica di conformità delle operazioni alla legge e ai prospetti informativi).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
(special servicers), titolari della licenza ex art. 115 Testo unico delle leggi di pubblica
sicurezza e non sottoposte a vigilanza diretta della Banca d’Italia. L’utilizzo di soggetti
terzi influisce sul livello di complessità operativa dei master servicers, per la necessità
di assicurare – nei confronti di una pluralità di soggetti – il presidio continuo delle
attività di recupero e la salvaguardia degli interessi coinvolti. Il mercato italiano del
servicing su operazioni di cartolarizzazione degli NPL è molto concentrato: oltre il
90 per cento dell’attività è riferibile a sette operatori, di cui sei intermediari finanziari
ex art. 106 Testo unico bancario (TUB) – attivi in via esclusiva nel servicing in
operazioni di cartolarizzazione – e una banca specializzata.
I fondi di credito, la cui gestione è demandata a società di gestione del risparmio,
sono fondi che investono in crediti mediante strategie differenziate che vanno
dall’erogazione diretta di finanziamenti all’acquisto di crediti già in essere; sono
anche previsti approcci misti per quei fondi che investono sia in crediti sia in altre
classi di attività.
Negli ultimi anni la Banca d’Italia ha intensificato l’azione di vigilanza nei
confronti degli operatori coinvolti nella gestione dei crediti deteriorati, con
l’obiettivo di acquisirne una visione complessiva, di analizzarne l’operatività e di
valutarne l’adeguatezza degli assetti organizzativi.
Per quanto riguarda i servicers di cartolarizzazione, l’Istituto aveva già richiamato
l’attenzione sui profili di responsabilità e di rischio derivanti dalla gestione dei
mandati con una comunicazione al sistema del 2021. Nel 2022 ha inoltre avviato
una campagna ispettiva, proseguita nel 2023, che ha rilevato alcune debolezze negli
assetti di governo, organizzativi e di controllo, con riflessi sull’esposizione ai rischi
operativi e reputazionali nella gestione dei portafogli cartolarizzati. Sono in corso il
monitoraggio sull’attuazione da parte degli operatori delle misure idonee a superare
le criticità riscontrate, nonché l’analisi delle informazioni fornite dai servicers
sull’andamento dei recuperi dei crediti deteriorati.
Riguardo ai fondi di credito, dopo le prime attività di ricognizione a distanza
e l’avvio di ispezioni tematiche su società di gestione del risparmio operanti nel
settore, sono stati svolti approfondimenti ed effettuati interventi di vigilanza.
Sul piano normativo – in seguito all’adeguamento dell’ordinamento
nazionale al regolamento UE/2017/24022, che stabilisce un quadro generale per le
cartolarizzazioni e instaura un trattamento specifico per cartolarizzazioni semplici,
trasparenti e standardizzate – nel 2023 l’Istituto ha avviato una consultazione
pubblica per l’aggiornamento della normativa di vigilanza in materia, avvenuto nel
marzo del 20243.
Il regolamento è stato attuato nel nostro ordinamento con l’art. 4-septies.2 Testo unico della finanza (TUF),
introdotto con D.lgs. 131/2022.
La Banca d’Italia partecipa ai lavori di supervisione del securitisation hub dell’SSM istituito dalla BCE per
condurre le attività di vigilanza sulle banche significative in relazione agli obblighi definiti dal regolamento
UE/2017/2402 in tema di mantenimento del rischio, trasparenza verso gli investitori e divieto di
ricartolarizzazione.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Analisi mirata sull’applicazione dell’IFRS 9 in tema di accantonamenti su crediti. –
La Banca d’Italia ha contribuito all’analisi mirata della BCE sulle politiche di rettifica
dei valori dei crediti di 53 banche significative, di cui 8 italiane, per valutarne la capacità
di identificare e coprire tempestivamente i rischi di credito non adeguatamente riflessi
nel modello di stima degli accantonamenti sviluppato sulla base del principio contabile
IFRS 9. L’analisi è stata volta a verificare la robustezza – in termini di ipotesi, processi
e meccanismi di governo – delle rettifiche su crediti, nonché a definire aspettative
di vigilanza con riferimento ai processi di accantonamento. Per le banche meno
significative e gli intermediari non bancari, i risultati dell’esercizio di benchmarking4
sull’applicazione dell’IFRS 9 condotto nel 2022 sono stati condivisi con gli intermediari
coinvolti in un workshop5.
I prestiti assistiti da garanzie pubbliche. – In relazione all’aumento dei crediti
assistiti da garanzie pubbliche durante il periodo pandemico, la Banca d’Italia ha
avviato approfondimenti e analisi sull’operatività del Fondo centrale di garanzia con
un duplice obiettivo: da un lato, acquisire informazioni sul processo di ammissione,
gestione ed escussione della garanzia, per individuare i principali rischi che possono
incidere sulla validità della garanzia del Fondo per le banche; dall’altro, monitorare
l’andamento delle escussioni. Le evidenze prodotte dall’esame dei dati sono utilizzate
dall’Istituto nel dialogo con le banche che presentano un’elevata incidenza di crediti
assistiti da garanzia pubblica; per questi intermediari gli approfondimenti verranno
estesi anche agli impatti attesi dalla riforma del Fondo e alla connessa eventuale esigenza
di rivedere il modello di attività.
I modelli interni per la misurazione del rischio di credito (Internal Ratings-Based
Approach, IRB). – Nel 2023 l’Istituto ha contribuito alla redazione del manuale di
vigilanza sulla validazione dei sistemi di rating nell’approccio IRB e del rapporto
sull’utilizzo del machine learning in ambito IRB, entrambi predisposti dall’EBA.
All’interno dell’SSM la Banca d’Italia ha partecipato all’attività ispettiva di validazione
per le banche significative e alla revisione della guida della BCE sui modelli interni; è
stato inoltre condotto un approfondimento sulle modalità di trattamento dei dati del
periodo pandemico nei modelli interni utilizzati dalle banche significative italiane per
il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito; i risultati sono stati condivisi
con la BCE.
Rischi di liquidità e di tasso di interesse
Alla luce del mutato contesto di mercato e dell’orientamento restrittivo impresso
alla politica monetaria, l’attività di vigilanza ha in particolare affrontato le sfide poste
dai rischi di liquidità e di tasso di interesse.
Questo tipo di analisi mette a confronto intermediari con caratteristiche simili per individuare e valutare
uniformità e/o difformità nelle prassi applicative.
Per maggiori dettagli, cfr. F. Giovannini e A. Schifino, Evidence on IFRS 9 implementation from a sample of
Italian banks and other financial intermediaries, Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza, 784, 2023 e
il paragrafo: Il rischio di credito del capitolo 6 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
sul 2022.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Analisi e monitoraggio del rischio di liquidità. – Il rischio di liquidità delle banche è
stato oggetto di analisi orizzontali, approfondimenti specifici e monitoraggi più frequenti
su singoli intermediari. Sono stati analizzati i piani di finanziamento per il triennio 2023?25
ed è stato richiesto l’invio anche di quelli sulle misure straordinarie che le banche devono
attivare in caso di necessità (contingency funding plans).
Il patrimonio informativo così accumulato ha permesso di valutare le strategie
di raccolta del sistema, l’eventuale incapacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e
l’affidabilità delle simulazioni e previsioni aziendali utilizzate nel definire gli stessi piani di
finanziamento. Per le banche meno significative, l’Istituto ha impiegato questi risultati nelle
valutazioni SREP e nell’esercizio annuale di identificazione delle banche più vulnerabili,
oltre che nell’ordinario dialogo di supervisione. Tutte le banche meno significative sono
state richiamate sull’esigenza di cogliere ogni opportunità per anticipare la realizzazione
degli obiettivi di raccolta e ampliare i margini di flessibilità delle fonti di finanziamento,
così da fronteggiare eventuali peggioramenti del contesto esterno.
La Vigilanza ha anche approfondito l’analisi della capacità di rimborso e le modalità
pianificate di sostituzione del finanziamento presso la banca centrale, in vista della scadenza
entro il 2024 delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted
Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3) sottoscritte durante la pandemia.
Per gli intermediari finanziari ex art. 106 TUB sono proseguiti gli approfondimenti
per verificare gli impatti del rialzo dei tassi, con specifico riguardo a eventuali difficoltà
nell’approvvigionamento delle risorse necessarie all’operatività.
Evoluzione normativa in materia di rischio di tasso di interesse. – Nel dicembre 2023
la Banca d’Italia ha aggiornato le disposizioni di vigilanza per avviare il recepimento nella
normativa nazionale delle modifiche definite a livello europeo e delle relative disposizioni
attuative, inclusi i nuovi orientamenti dell’EBA in materia6. L’Istituto ha inoltre contribuito
alle attività del Comitato di Basilea per la redazione del documento di consultazione sulla
proposta di revisione della calibrazione degli shock standard da utilizzare nella misurazione
del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario.
L’impatto dell’aumento dei tassi sul portafoglio titoli. – La Banca d’Italia ha continuato
a monitorare l’impatto della crescita e della volatilità dei tassi sul portafoglio titoli delle
banche, analizzandone gli effetti sulle riserve di liquidità e sulle dotazioni patrimoniali.
Le analisi hanno riguardato in particolare le variazioni di valore negative del portafoglio
di titoli di debito valutati al costo ammortizzato che, pur non determinando un effetto
diretto sulla redditività o sul patrimonio delle banche, diventano rilevanti nell’ipotesi in cui
l’intermediario debba vendere lo strumento prima della sua naturale scadenza, ad esempio
a fronte di improvvise esigenze di liquidità (cfr. Rapporto sulla stabilità finanziaria, 2, 2023).
Si è tenuto conto delle caratteristiche della raccolta delle singole banche e della capacità
La normativa europea stabilisce i poteri di supervisione sul rischio di tasso di interesse del portafoglio
bancario e i criteri per identificare i sistemi interni applicati dagli intermediari da considerare insoddisfacenti;
sono inoltre indicate le aspettative di valutazione e monitoraggio del rischio di differenziali creditizi (credit
spread) sul portafoglio bancario e di identificazione, valutazione, gestione e attenuazione del rischio di tasso
di interesse.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
dei loro patrimoni di assorbire eventuali perdite. L’Istituto ha richiamato gli intermediari
sulla necessità di valutare attentamente i rischi legati a eventuali investimenti in titoli aventi
caratteristiche non coerenti con il modello di attività e con la propria propensione al rischio.
La Banca ha anche contribuito ad analisi trasversali condotte dalla BCE sulle connessioni
tra andamento del valore dei portafogli titoli e possibili tensioni di liquidità.
Rischio informatico e FinTech
L’Istituto ha continuato a rivolgere particolare attenzione ai rischi e alle opportunità
legate alle tecnologie informatiche.
La gestione del rischio informatico nelle banche meno significative. – Anche nel
2023 è stato richiesto a un campione di banche meno significative di effettuare
un’autovalutazione del proprio rischio informatico. La maggiore attenzione è stata
posta sull’esternalizzazione dei servizi informatici, sulla gestione e sulla qualità dei dati
e su aspetti specifici della sicurezza informatica (come quelli legati all’accesso di terze
parti a dati o sistemi aziendali). Seppure in crescita, è rimasto ridotto il numero di
esponenti negli organi di supervisione strategica con esperienza in ambito tecnologico
e informatico.
È stata svolta un’analisi sugli adeguamenti realizzati dalle banche meno significative
a seguito dell’aggiornamento delle disposizioni di vigilanza sulla gestione dei rischi
informatici; gli esiti saranno utilizzati nel dialogo con gli intermediari.
Con riferimento agli incidenti operativi e di sicurezza informatica, nel 2023
gli intermediari vigilati hanno segnalato 86 eventi, fra cui 25 di tipo cibernetico. Le
segnalazioni – condivise, se previsto, con la BCE e l’EBA – rappresentano una fonte
informativa anche per la definizione delle misure di vigilanza da adottare verso gli
intermediari e il mercato.
Nel quarto trimestre del 2023 l’Istituto ha contribuito all’analisi mirata della BCE
sullo stato di applicazione delle misure di sicurezza informatica ritenute essenziali per
la resilienza cibernetica. La disamina ha coinvolto 13 gruppi bancari significativi, di cui
3 italiani, con l’obiettivo di verificare l’efficacia e la robustezza dei controlli di sicurezza
informatica, nonché di valutare il livello di preparazione nel prevenire e rispondere ad
attacchi informatici7. L’Istituto ha inoltre collaborato alla preparazione presso la BCE
della prova di stress sulla resilienza cibernetica, in corso di svolgimento sulle banche
significative.
I controlli sui servizi di pagamento. – La Banca d’Italia ha esaminato le risposte
ai questionari di autovalutazione dei rischi operativi e di sicurezza informatica di
177 prestatori di servizi di pagamento (payment service providers, PSP)8. L’Istituto ha
L’esercizio verrà esteso ad altri gruppi bancari significativi nel corso dei prossimi anni.
Si tratta di 49 gruppi bancari, 84 banche individuali, 35 istituti di pagamento (IP) e 9 istituti di moneta
elettronica (Imel).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
rilasciato a 8 PSP il provvedimento di esenzione dall’obbligo di realizzare la soluzione
tecnica di emergenza dell’interfaccia per l’accesso di terze parti (third party providers,
TPP)9 ai conti online10. In linea con le indicazioni dell’EBA e anche sulla base delle
segnalazioni dei TPP, è proseguito il monitoraggio sulla presenza nel mercato italiano
di ostacoli alla fornitura di servizi per l’accesso dei TPP stessi (12 segnalazioni relative
a problemi sulle interfacce dedicate, gestite nel 2023).
Le criptoattività e l’attuazione del MiCAR. – La Banca d’Italia ha contribuito alla
definizione del quadro di riferimento prudenziale delle esposizioni in criptoattività, a
seguito dell’adozione dello standard del Comitato di Basilea nel dicembre 2022; ha
inoltre partecipato ai lavori dell’EBA per determinare gli aspetti tecnici e applicativi
del regolamento europeo sui mercati delle criptoattività (Markets in Crypto-Assets
Regulation, MiCAR), che ha introdotto una cornice giuridica armonizzata per
l’emissione e l’offerta al pubblico delle criptoattività e la prestazione dei relativi servizi.
L’Istituto, insieme alla Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob),
fornisce supporto al Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) per l’attuazione del
regolamento, in particolare allo scopo di definire il perimetro di competenza delle due
autorità nella supervisione delle nuove regole e di assicurare il raccordo necessario con
le disposizioni vigenti (cfr. il riquadro: La normativa a sostegno dello sviluppo innovativo
del mercato dei pagamenti al dettaglio del capitolo 5). Nel novembre 2023 la Banca
d’Italia e la Consob, in collaborazione con l’Organismo per la gestione degli elenchi
degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (OAM), hanno condotto
un’indagine conoscitiva al fine di comprendere il potenziale livello di interesse sia a
svolgere in Italia attività rientranti nell’ambito applicativo del MiCAR, sia a sostenere
la fase preparatoria relativa all’applicazione del regolamento.
Il crowdfunding. – Nel mese di marzo è stato pubblicato il D.lgs. 30/2023 che,
in attuazione del regolamento UE/2020/1503, ha completato il quadro normativo in
materia di fornitori di servizi di finanziamento collettivo per le imprese (cfr. il riquadro:
I servizi di crowdfunding). Il decreto ha attribuito alla Banca d’Italia e alla Consob poteri
autorizzativi e di supervisione, ripartiti secondo i criteri della vigilanza per finalità11; il
19 giugno 2023 le due autorità hanno firmato un protocollo per coordinare l’esercizio
delle rispettive funzioni di vigilanza su tali soggetti.
La Banca d’Italia ha rilasciato alla Consob l’intesa per l’emanazione del
regolamento in materia e, con riferimento agli operatori specializzati in questi
servizi, ha inoltre: (a) pubblicato gli orientamenti di vigilanza in materia di governo
societario, controlli interni, idoneità degli esponenti e obblighi di adeguata verifica
I TPP sono intermediari che prestano il servizio di disposizione di ordini di pagamento e il servizio di
informazione sui conti.
Si tratta della soluzione che i prestatori di servizi di pagamento sono tenuti ad attivare per garantire l’accesso
delle terze parti ai conti in caso di malfunzionamento o indisponibilità dell’interfaccia dedicata. La Banca
d’Italia ha facoltà di emanare, al ricorrere di determinati requisiti, un provvedimento che esonera i prestatori
di servizi di pagamento da questo obbligo, qualora questi dimostrino che le interfacce siano state ampiamente
utilizzate in esercizio dai TPP per almeno tre mesi prima dell’istanza di esenzione.
La Consob è competente per i profili relativi alla gestione dei conflitti di interessi e alla tutela degli investitori,
mentre la Banca d’Italia è competente per i profili di adeguatezza patrimoniale, governo societario, assetto
proprietario e controlli interni.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
(due diligence); (b) disciplinato le segnalazioni prudenziali; (c) posto in consultazione
lo schema di disposizioni secondarie riguardanti alcuni obblighi informativi.
I SERVIZI DI CROWDFUNDING
Il regolamento UE/2020/1503 ha introdotto una riserva di attività per la
prestazione di servizi di crowdfunding per le imprese. Secondo la definizione
contenuta nel regolamento, il servizio consiste nell’abbinare, mediante l’utilizzo di
una piattaforma, potenziali investitori, interessati a finanziare attività economiche,
e titolari di progetti che cercano finanziamenti sotto forma di prestiti (lending
crowdfunding) oppure attraverso l’emissione di valori mobiliari o di altri strumenti
ammessi (investment based crowdfunding).
L’attività, previa autorizzazione, può essere svolta da soggetti specializzati o
da intermediari quali banche, società di intermediazione mobiliare (SIM), IP e
Imel, congiuntamente alle altre attività. In sede autorizzativa, in linea con i criteri
della vigilanza per finalità, la Consob autorizza, con il parere della Banca d’Italia,
gli operatori specializzati e le SIM; la Banca d’Italia, con il parere della Consob,
autorizza banche, IP e Imel.
Il regime di vigilanza applicabile, unico per le attività di lending crowdfunding e di
investment based crowdfunding, prevede norme per assicurare l’efficace e la prudente
gestione dei fornitori specializzati e regole per tutelare coloro che investono tramite
la piattaforma.
Nel 2023 la Banca d’Italia ha fornito alla Consob i primi pareri per l’autorizzazione
dei fornitori di servizi di crowdfunding; le valutazioni dell’Istituto hanno riguardato
le modalità di adeguamento degli operatori al nuovo quadro di riferimento di
vigilanza, con particolare riguardo ai profili di governo societario, assetto proprietario
e controlli interni. Considerata l’operatività di questi soggetti, basata esclusivamente
su piattaforme digitali, è stata posta attenzione al rischio informatico, con un focus
specifico sulle procedure per il trattamento dei dati, sui piani di continuità e di
disaster recovery e sulle attività esternalizzate.
Il 10 novembre 2023 è scaduto il regime transitorio previsto dal regolamento
per i soggetti già attivi; questi ultimi, a partire da tale data, per continuare a
operare dovranno avere ricevuto l’autorizzazione ed essersi iscritti in un apposito
albo tenuto dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati
(European Securities and Markets Authority, ESMA); in Italia alla fine del 2023
erano iscritti 17 operatori.
L’indagine FinTech 2023. – Lo scorso anno si è svolta la quarta edizione
dell’indagine FinTech sul sistema finanziario italiano, che ha coinvolto l’intero
sistema bancario e 67 intermediari non bancari selezionati in base ai volumi di
operatività e ai modelli di attività. Dall’analisi è emerso che la digitalizzazione
– in grado di rendere più efficienti i processi aziendali e arricchire i servizi offerti –
si avvale frequentemente di collaborazioni con soggetti FinTech terzi; ciò richiede un
attento presidio dei rischi operativi e legali.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Le iniziative della Banca d’Italia a sostegno dell’innovazione digitale. – Nel
2023 la Vigilanza ha contribuito al monitoraggio dei progetti ammessi alla sandbox
regolamentare nella prima finestra temporale, nonché al dialogo con gli operatori
e alla valutazione dei nuovi progetti presentati nella seconda finestra temporale
aperta il 3 novembre. Ha inoltre partecipato alle attività di supporto ai progetti
ammessi alla call for proposals 2022 del centro Milano Hub (cfr. il paragrafo: Il
sostegno all’innovazione digitale per lo sviluppo di servizi di pagamento e finanziari del
capitolo 5).
Le tecnologie digitali a supporto dell’attività di vigilanza (SupTech). – Le
tecnologie digitali, oltre a influenzare il contesto operativo degli intermediari
creando rischi e opportunità, possono favorire la stessa attività di vigilanza.
Un nuovo strumento – di ausilio alle verifiche di idoneità degli esponenti
aziendali degli intermediari vigilati sulla base dei requisiti e dei criteri fissati dal
DM 169/2020 – ha consentito l’analisi integrata di basi dati interne e informazioni
esterne, anche mediante tecniche di intelligenza artificiale. Queste ultime sono inoltre
impiegate nello sviluppo di soluzioni informatiche per la lettura automatizzata (che
schematizzano i contenuti dei verbali degli organi di governo degli intermediari), a
supporto delle verifiche sugli assetti proprietari e delle attività di redazione e revisione
dei rilievi ispettivi.
Adeguatezza patrimoniale, redditività e modelli di attività
Evoluzione dei piani di attività delle banche meno significative. – La Banca
d’Italia ha avviato una nuova rilevazione sull’evoluzione prospettica dei piani
industriali delle banche di minore dimensione e delle relative strategie di raccolta.
Gli esiti del lavoro hanno contribuito a ottenere un aggiornamento del loro stato di
salute complessivo e ad affinare gli strumenti per la valutazione degli intermediari
più fragili.
Strategie di digitalizzazione delle banche meno significative. – Le autovalutazioni
del rischio informatico comunicate dalle banche meno significative (cfr. il paragrafo:
Rischio informatico e FinTech) hanno fatto emergere tra l’altro un apprezzabile
aumento, in percentuale, delle spese per l’innovazione delle dotazioni informatiche;
è anche cresciuto il numero di intermediari che hanno sviluppato o che intendono
creare linee di distribuzione digitali, sebbene i ricavi riconducibili a questi canali
siano ancora ridotti; altre aree in cui si sono concentrate le attività di innovazione
sono l’intelligenza artificiale e i big data. Gran parte di tali attività coinvolgono
terze parti, che assumono spesso il ruolo di facilitatori del cambiamento ma, nello
stesso tempo, rappresentano possibili fonti di rischio di dipendenza e di perdita del
know-how aziendale.
Strategie di digitalizzazione degli operatori del risparmio gestito. – Nel 2023 la
Banca d’Italia ha condotto un’indagine specifica sul processo di trasformazione
digitale nel risparmio gestito, coinvolgendo un campione di gestori (pari all’85 per
cento del mercato) operanti nei principali comparti del settore, come organismi di
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
investimento collettivo in valori mobiliari (Undertakings for Collective Investment
in Transferable Securities, UCITS), fondi di private equity, fondi immobiliari,
fondi di credito. È emerso che le tecnologie innovative più esplorate sono il cloud e
l’intelligenza artificiale; il grado di preparazione alla sfida digitale è inferiore rispetto a
quello delle banche, a causa della minore dimensione e complessità degli intermediari
e delle pressioni competitive ancora limitate in questo settore. Inoltre, mentre per le
banche la finalità principale è l’espansione di volumi e ricavi, i gestori evidenziano
soprattutto obiettivi di contenimento dei costi e di miglioramento della gestione dei
rischi.
Redditività ed efficienza operativa nell’asset management. – È stato svolto un
esercizio di benchmarking sulle banche meno significative specializzate nella
prestazione dei servizi di investimento e nella gestione dei patrimoni, riferito in
particolare: (a) al posizionamento commerciale; (b) al processo di determinazione
del prezzo dei servizi e dei prodotti distribuiti; (c) ai costi operativi. L’esercizio ha
permesso di approfondire la sostenibilità dei modelli di attività e dei piani industriali
e di individuare elementi chiave del rischio strategico e della redditività di tali banche,
affinando anche le valutazioni SREP; ha inoltre evidenziato che alcuni soggetti non
hanno ancora raggiunto dimensioni degli attivi gestiti sufficienti a garantire una
solida redditività dell’attività caratteristica, e che altri stanno rallentando l’attuazione
delle proprie strategie di sviluppo.
Impatto dell’incremento dei costi operativi. – È stato avviato nell’anno un
approfondimento sui principali fattori alla base dell’efficienza operativa delle banche
meno significative italiane, al fine di rilevare eventuali dinamiche di sistema in merito
alla capacità di gestione dei costi12.
La Vigilanza sta inoltre valutando gli effetti del rinnovo del contratto collettivo
nazionale dei lavoratori bancari, avvenuto nell’ultimo trimestre del 2023, in termini
sia di adeguatezza delle stime presenti nei budget e nei piani pluriennali delle banche,
sia di impatti sui principali indicatori reddituali.
L’evoluzione dell’operatività degli intermediari cessionari di crediti fiscali. –
Le modifiche legislative introdotte nel 2022 sulla circolazione dei crediti di imposta
derivanti dal Superbonus e da altri bonus edilizi hanno fatto emergere nuove modalità
per la gestione di tali crediti, creando opportunità di reddito ma anche diversi profili
di rischio. Nel 2023 la Banca d’Italia ha condotto pertanto una specifica rilevazione
campionaria presso gli intermediari per acquisire maggiori informazioni sulle prassi
inerenti a questo segmento di operatività, aggiornando poi le indicazioni fornite nel
2021 sul trattamento prudenziale dei crediti fiscali.
Per maggiori dettagli, cfr. F. Guarino e D. Oliva, Un’analisi dei costi delle banche italiane meno significative,
Banca d’Italia, Note di stabilità finanziaria e vigilanza, 38, 2024.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Rischio climatico e finanza sostenibile
In linea con gli sviluppi in corso a livello internazionale13, la Vigilanza ha avuto
come obiettivo quello di promuovere l’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle
strategie, nel governo societario e nel sistema di gestione dei rischi dei soggetti vigilati.
Attività di vigilanza sui rischi climatici e ambientali. – Le attività di supervisione sui
rischi climatici sono proseguite estendendo l’indagine tematica del 2022 a ulteriori 24
banche meno significative e analizzando i piani di azione prodotti dalle banche meno
significative e dagli intermediari finanziari non bancari. I principali risultati sono stati
condivisi con gli operatori interessati e con le associazioni di categoria e utilizzati per
un aggiornamento del documento sulle buone prassi. Le evidenze raccolte nel biennio
2022-23 certificano una ormai diffusa consapevolezza del sistema bancario e finanziario
sull’argomento; si rileva tuttavia un livello ancora complessivamente basso di allineamento
alle aspettative, in quanto l’attuazione di gran parte dei progetti è in una fase preliminare.
La governance e i sistemi organizzativi sono le aree in cui si registrano i maggiori progressi;
al contrario, il sistema di gestione dei rischi è l’area più in ritardo anche per carenze
nella disponibilità dei dati sulla sostenibilità delle imprese affidate. La Banca continuerà
a prendere in considerazione i temi legati alla sostenibilità nel dialogo con le banche
meno significative e gli intermediari finanziari non bancari, nel rispetto del principio di
proporzionalità, anche per monitorare i progressi nell’esecuzione dei piani di azione.
Per quanto riguarda le banche significative, nel corso dell’anno l’Istituto ha
contribuito alla verifica svolta dalla BCE sull’effettiva attuazione delle azioni di
rimedio da parte delle banche a seguito dello svolgimento dell’indagine tematica del
202214, analizzando le metodologie adottate nell’analisi di impatto dei rischi climatici
e ambientali.
Le conseguenze dell’alluvione in Emilia-Romagna. – È stato avviato un monitoraggio
sugli intermediari bancari e non bancari operanti nelle zone interessate dall’alluvione
che nel maggio 2023 ha colpito l’Emilia-Romagna. Nonostante i danni fisici subiti,
gli intermediari hanno assicurato l’erogazione dei servizi anche grazie ai presidi di
continuità operativa di cui sono dotati; sono in corso di valutazione gli impatti sulla
clientela affidata, in particolare di tipo corporate, e sulla sua capacità di onorare il
debito, anche in relazione agli effetti delle misure governative di mitigazione.
La governance
Assetti proprietari e di governo societario. – Sono stati condotti approfondimenti su
un campione di banche significative e meno significative e di intermediari finanziari
La Banca d’Italia è stata impegnata nei lavori per includere i rischi climatici e ambientali nella regolamentazione
prudenziale e nella gestione del rischio degli intermediari condotti dal Comitato di Basilea, dalle istituzioni
europee (in supporto al MEF) e dall’EBA; partecipa inoltre al Network for Greening the Financial System e
al Tavolo di coordinamento sulla finanza sostenibile istituito su iniziativa del MEF.
Per approfondimenti, cfr. il paragrafo: Rischio climatico e finanza sostenibile del capitolo 6 nella Relazione sulla
gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2022.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
non bancari in merito alla recente evoluzione dei modelli di proprietà e controllo, alle
tipologie di investitori e alla presenza contestuale di questi ultimi in più intermediari
operanti nel medesimo mercato. È emersa una crescente rilevanza degli investitori
istituzionali, pur con strategie di investimento differenti tra investitori tradizionali
(come i fondi pensione) e alternativi (ad es. private equity).
Sono proseguite le indagini sugli assetti di governo societario delle banche meno
significative (con analisi del grado di adeguamento agli orientamenti di vigilanza
sulla composizione e sul funzionamento dei consigli di amministrazione), nonché
gli approfondimenti sulle remunerazioni degli amministratori delegati e dei direttori
generali, anche per valutare eventuali scostamenti rispetto al resto del sistema. Sono
continuate le verifiche dell’idoneità degli esponenti aziendali di nuova nomina
previste dal DM 169/2020; l’Istituto ha pubblicato gli orientamenti che individuano
le migliori prassi rilevate nelle procedure di valutazione.
L’analisi dell’efficacia degli organi di amministrazione. – La Banca d’Italia ha
partecipato a un approfondimento della BCE in merito alla capacità di indirizzo
degli organi di amministrazione delle banche significative, per individuarne eventuali
carenze e rafforzarne l’efficacia, anche mediante iniziative mirate di vigilanza.
L’analisi ha permesso di constatare un generale rafforzamento della governance
delle banche; permangono carenze in relazione al ruolo di supervisione svolto dal
consiglio di amministrazione, all’idoneità collettiva15 e alla diversificazione della sua
composizione16.
L’esternalizzazione di funzioni aziendali. – Il ricorso da parte degli intermediari
vigilati a fornitori esterni per lo svolgimento di funzioni aziendali continua a essere
oggetto di attenzione dell’attività di vigilanza, specie nel caso siano interessati aspetti
critici come i servizi informatici e le funzioni di controllo interno.
Sulla base dei poteri attribuiti dal TUB, la Banca d’Italia ha rafforzato il dialogo
con i fornitori rilevanti di servizi di controllo interno e di sistemi informatici, anche
a seguito di alcune segnalazioni di gravi incidenti operativi e di sicurezza. Le attività
di analisi a distanza e ispettive su questi fornitori sono state intensificate ed è stato
condotto un attento monitoraggio sull’attuazione degli interventi correttivi richiesti.
In linea con le iniziative della BCE per gli intermediari significativi, la Banca d’Italia
ha emanato disposizioni di vigilanza per avviare una rilevazione periodica sugli
accordi di esternalizzazione conclusi da banche meno significative e intermediari non
bancari; le associazioni di categoria sono state destinatarie di incontri informativi sul
tema.
In ambito europeo il regolamento sulla resilienza operativa digitale per il settore
finanziario (Digital Operational Resilience Act, DORA) istituirà dal 2025 un
L’idoneità collettiva fa riferimento alle competenze e alle conoscenze che gli organi di amministrazione e
controllo, in virtù della loro composizione quali-quantitativa, devono nel complesso possedere al fine di
garantire lo svolgimento efficace del proprio ruolo.
L’Istituto contribuisce alle iniziative della BCE volte ad aumentare la consapevolezza delle banche significative
sul tema della diversità e partecipa ai lavori dell’EBA sugli orientamenti in materia (EBA/GL/2022/06).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
regime di sorveglianza sui fornitori di servizi tecnologici critici la cui interruzione
potrebbe compromettere la stabilità del sistema finanziario. Il coordinamento di
questa attività sarà affidato alle tre autorità di settore europee – l’EBA, l’ESMA
e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali
(European Insurance and Occupational Pensions Authority, EIOPA) – con il
contributo delle autorità nazionali. La Banca d’Italia partecipa attivamente allo
sviluppo delle norme tecniche di regolamentazione e alla definizione del regime
di sorveglianza. Il regolamento prevede inoltre un rafforzamento dei presidi per la
gestione e il controllo del rischio informatico per tutti gli intermediari finanziari,
anche nel caso in cui non facciano ricorso a terze parti.
Il contributo alla definizione degli standard globali, delle regole europee e nazionali
L’articolata attività di supporto alla produzione normativa su tematiche bancarie e
finanziarie svolta dalla Banca d’Italia17 – in parte già sopra descritta – viene sintetizzata
nella figura 6.1.
Figura 6.1
Attività della Banca d’Italia a sostegno della partecipazione
ai lavori del Comitato di Basilea e del Consiglio delle autorità di vigilanza dell’EBA
Riunioni, note di analisi e proposta, procedure scritte (1)
(a) numero
(b) argomenti delle procedure scritte
trattati nel 2023
(numero e distribuzione)
Attività del
Attività del
Comitato di
Consiglio
Basilea
delle autorità
di vigilanza
dell’EBA
Riunioni (2)
Procedure scritte
analisi statistiche e dei
dati, reporting e
trasparenza
regolamentazione
Documenti predisposti
(note di analisi e proposta,
approfondimenti)
servizi di pagamento e
supervisione,
convergenza e stress
tutela della clientela,
AML/CFT (3)
gestione delle crisi
Comitato
di Basilea
altro (4)
(1) Le decisioni degli organismi internazionali vengono assunte nel corso delle riunioni oppure mediante un meccanismo di votazione da
remoto, denominato procedura scritta. ? (2) Riunioni in presenza o da remoto. ? (3) Per AML/CFT si intende il contrasto al riciclaggio di
denaro e la lotta al finanziamento del terrorismo (anti-money laundering/combating the financing of terrorism). ? (4) La categoria include:
per il Comitato di Basilea, la redazione del piano dei lavori e la nomina dei membri dei sottogruppi del Comitato nonché i lavori di ricerca;
per l’EBA, l’equivalenza di regole e prassi di vigilanza, l’organizzazione interna e i temi trasversali trattati nell’ambito del Comitato congiunto
delle autorità di vigilanza europee.
I lavori del Comitato di Basilea sugli standard prudenziali. – La Banca d’Italia ha
continuato a contribuire alle attività del Comitato (che si sono focalizzate in prevalenza
Per maggiori dettagli, cfr. il capitolo 6 in La Banca d’Italia. Funzioni e obiettivi, 3a ed., 2022.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
su aspetti di natura prudenziale)18 e ha partecipato sia agli esercizi di monitoraggio della
convergenza nell’applicazione degli standard di Basilea, sia all’analisi dell’impatto delle
riforme attuate con l’accordo di Basilea 3.
I lavori in ambito europeo. – La Banca d’Italia ha affiancato il MEF in numerosi
negoziati presso le istituzioni europee, tra i quali rilevano quelli relativi: (a) al
completamento del recepimento di Basilea 3 nell’ordinamento europeo (cfr. il
riquadro: Le nuove regole bancarie europee); (b) alle proposte di regolamenti in tema di
obbligazioni verdi, nonché di trasparenza e integrità delle attività di rating ambientale;
(c) alle iniziative legislative – in materia di gestione del risparmio – rientranti nella
strategia europea per la creazione di una Unione dei mercati dei capitali19.
Presso l’EBA la Banca d’Italia ha partecipato ai processi decisionali degli organi
di vertice e ha contribuito alla definizione di numerosi documenti di consultazione
e atti regolamentari relativi principalmente ai rischi di credito e di mercato, al
governo societario e alla disciplina delle cartolarizzazioni; ha inoltre collaborato alla
predisposizione del piano dei lavori per l’integrazione semantica delle informazioni
statistiche, prudenziali e di risoluzione20.
LE NUOVE REGOLE BANCARIE EUROPEE
L’accordo sulle nuove regole prudenziali europee (regolamento CRR3 e direttiva
CRD6)1 è stato raggiunto nel dicembre 2023 e, dopo le approvazioni conclusive,
sarà pubblicato entro giugno 2024 nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il regolamento sarà direttamente applicabile a partire dal 1° gennaio 2025 negli
Stati membri, mentre questi ultimi avranno 18 mesi per definire le disposizioni
di recepimento nazionale della direttiva. Tenendo conto dei periodi transitori
previsti, le regole saranno pienamente operative dopo il 2030. Le banche potranno
Si tratta degli ulteriori aggiornamenti del regolamento UE/2013/575 sui requisiti prudenziali per gli enti
creditizi e le imprese di investimento (Capital Requirements Regulation, CRR) e della direttiva UE/2013/36
sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di
investimento (Capital Requirements Directive, CRD).
Sono stati pubblicati documenti di consultazione su: (a) revisione dei principi base per un’efficace vigilanza
bancaria; (b) revisione della calibrazione degli shock in relazione al rischio di tasso di interesse del portafoglio
bancario (cfr. il paragrafo: Rischi di liquidità e di tasso di interesse); (c) informativa al pubblico in tema di
rischi climatici (cfr. il paragrafo: Rischio climatico e finanza sostenibile); (d) criptoattività. Il Comitato ha
inoltre redatto un rapporto sulle implicazioni regolamentari e di vigilanza dei dissesti bancari del marzo
2023; il Gruppo dei governatori delle banche centrali e dei capi delle autorità di vigilanza (Group of Central
Bank Governors and Heads of Supervision) ha approvato le iniziative proposte dal Comitato, fra le quali il
rafforzamento dell’efficacia dell’azione di vigilanza e il proseguimento di analisi empiriche per valutare se
caratteristiche specifiche dello schema regolamentare di Basilea (come quelle sul rischio di liquidità e di tasso
di interesse sul portafoglio bancario) necessitino di affinamenti.
In particolare i lavori hanno riguardato la revisione della direttiva UE/2011/61 sui gestori di fondi di
investimento alternativi (Alternative Investment Fund Managers Directive, AIFMD) e la tutela degli
investitori al dettaglio (Retail Investment Strategy).
L’integrazione semantica è il processo di descrizione e rappresentazione univoca dei concetti presenti nelle
segnalazioni citate e delle relazioni tra loro, necessario per la realizzazione di un sistema integrato privo di
ridondanze.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
quindi conformarsi gradualmente ai nuovi requisiti, adeguando i sistemi di
misurazione dei rischi e gestendo eventuali fabbisogni di capitale. Contestualmente
alla conclusione dei negoziati, è stato pubblicato il piano di lavoro dell’EBA per
sviluppare i circa 140 mandati attribuiti a questa autorità per la stesura di norme
tecniche di regolamentazione e di attuazione, nonché di orientamenti, pareri e
rapporti.
Le nuove norme recano ampie innovazioni per allineare la disciplina europea agli
standard di Basilea 3. In particolare sono state aggiornate le regole per il calcolo dei
requisiti patrimoniali minimi associati ai rischi bancari, fra i quali quelli di credito,
di mercato e il rischio operativo (requisiti di primo livello, Pillar 1 requirements),
rafforzando la granularità dei fattori di ponderazione negli approcci standardizzati e
ridimensionando l’utilizzo dei sistemi interni (circoscritto a particolari tipologie di
esposizioni o del tutto escluso, come ad es. per il rischio operativo)2. Le nuove norme
intervengono inoltre su altri aspetti, fra i quali i rischi ESG, la valutazione degli
esponenti aziendali e i requisiti dei responsabili delle principali funzioni, nonché
sulla disciplina applicabile alle succursali di banche di paesi terzi.
In particolare, l’introduzione di un livello minimo per i requisiti di capitale calcolati con i modelli interni
limita i benefici in termini di risparmio di capitale regolamentare.
La regolamentazione nazionale. – La Banca d’Italia ha contribuito al recepimento
della direttiva UE/2021/2167 che mira allo sviluppo di un mercato secondario
europeo dei crediti deteriorati competitivo, efficiente e trasparente mediante regole
armonizzate sia per coloro che svolgono attività di gestione e riscossione di tali crediti,
sia per quelli che li acquistano da banche con sede nell’Unione europea. L’Istituto
ha poi completato il recepimento della disciplina in materia di obbligazioni bancarie
garantite, che prevede tra l’altro l’introduzione di una vigilanza dedicata e di un regime
autorizzativo per i nuovi programmi di emissione; ha inoltre partecipato ai lavori di
modifica del DM 176/2014 in materia di operatori del microcredito, per adeguarlo alle
novità ? introdotte all’articolo 111 TUB dalla L. 234/2021 ? finalizzate a rendere meno
stringenti i vincoli normativi previsti per il ricorso a questa tipologia di finanziamenti.
A seguito dell’entrata in vigore della L. 220/2021, che ha istituito il divieto di
finanziamento delle imprese coinvolte nella produzione di mine antipersona e munizioni
a grappolo, la Banca d’Italia – insieme al MEF, alla Commissione di vigilanza sui fondi
pensione (Covip) e all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) – ha posto in
consultazione il testo delle istruzioni per l’esercizio di controlli rafforzati sull’operato
degli intermediari per assicurare il rispetto del divieto.
I lavori nell’ambito dell’SSM
Il contributo della Banca d’Italia ai lavori del Consiglio di vigilanza della BCE. –
Come autorità nazionale competente, l’Istituto è parte integrante del processo
decisionale dell’SSM. Nel 2023 il Consiglio di vigilanza della BCE si è riunito 22
volte e ha trattato complessivamente 158 punti di discussione e decisione (fig. 6.2),
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
la maggior parte (112) concernenti temi comuni a tutte le banche significative. Il
Consiglio si è espresso anche attraverso 1.124 procedure scritte; 748 hanno riguardato
singoli intermediari bancari, in 133 casi italiani.
Figura 6.2
Attività della Banca d’Italia a sostegno della partecipazione alle decisioni
del Consiglio direttivo e del Consiglio di vigilanza della BCE
Decisioni di vigilanza (per riunione e per procedura scritta)
(a) per numero
(b) per argomenti trattati 2023 (2)
valutazioni di
significatività
Procedure scritte del Consiglio
di vigilanza (1)
di cui: su singole banche
Procedure scritte del Consiglio
direttivo
1.163
1.124
comunicazione e rapporti con
altre autorità
pianificazione e
gestione delle crisi
operazioni straordinarie
ed esternalizzazioni
requisiti di
onorabilità e
professionalità
procedimenti
autorizzativi (3)
coordinamento su
metodologie di
vigilanza
Consiglio di vigilanza
riunioni
punti di discussione
di cui: su singole banche
su tematiche trasversali
modelli interni
misure macro
prudenziali e
analisi dei rischi
requisiti
prudenziali
altro (4)
(1) Le procedure scritte includono anche quelle per informativa. – (2) La suddivisione per argomenti si riferisce alle decisioni del Consiglio
di vigilanza. – (3) Include le decisioni relative a remunerazioni e dividendi. – (4) Comprende le decisioni relative a: organizzazione interna,
procedimenti sanzionatori e contenzioso, quality assurance, rapporti di valutazione dell’FMI sul sistema finanziario, stress test.
La partecipazione al processo decisionale nell’ambito dell’SSM rappresenta una
delle forme di coinvolgimento dell’Istituto nelle attività del sistema. Il coinvolgimento
si estrinseca, come più volte richiamato, nella vigilanza diretta sulle banche (nazionali
e internazionali) e nella partecipazione alla definizione delle politiche di vigilanza, agli
approfondimenti trasversali condotti sugli intermediari e alle attività ispettive sugli
intermediari europei.
I controlli sulle banche
Nell’ambito dell’SSM la Banca d’Italia contribuisce alla supervisione sui 113 gruppi
bancari significativi dell’area dell’euro, di cui 12 italiani21, ed esercita la vigilanza diretta
sugli enti creditizi meno significativi italiani22.
La Banca svolge la vigilanza sui gruppi bancari italiani significativi, sulle filiazioni (10) e succursali (41) di enti
significativi dell’SSM operanti in Italia e sulle 2 succursali di 2 imprese di investimento tedesche, riclassificate
dalla BCE come enti creditizi significativi ai sensi dell’art. 4, paragrafo 1, punto 1) lettera b) del regolamento
UE/213/575 (Capital Requirements Regulation, CRR), iscritte nell’elenco della Consob; cfr. il capitolo 6 in
La Banca d’Italia. Funzioni e obiettivi, 3a ed., 2022.
Rientrano in questa categoria 39 gruppi bancari e 116 soggetti non appartenenti a gruppi (78 banche e 38
succursali italiane di banche aventi sede in Stati partecipanti o non partecipanti all’SSM o in Stati extra UE).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Il ciclo SREP 2022-23: i risultati. – Nel 2023 l’attività di vigilanza sulle banche
significative è stata svolta sulla base della metodologia adottata all’interno dell’SSM
e che fa riferimento al nuovo quadro di tolleranza al rischio definito dalla BCE23;
il quadro è finalizzato a promuovere un’attività di vigilanza sempre più basata
sul rischio e calibrata sulle specificità di ciascuna banca. La valutazione SREP
delle banche significative è stata pertanto condotta secondo una logica modulare
sviluppata lungo un orizzonte temporale pluriennale, adattandone intensità e
frequenza in funzione delle peculiarità dei soggetti vigilati. In linea con questa
metodologia, nel 2023 la valutazione SREP delle banche significative italiane ha
comportato l’assegnazione di punteggi ai diversi profili di rischio e l’emissione di
decisioni formali e raccomandazioni; in generale si è osservata una stabilità dei
punteggi complessivi.
Il ciclo SREP sulle banche meno significative24, concentrato sui rischi individuati
come priorità dell’azione di vigilanza, ha prodotto valutazioni nel complesso in linea
con il ciclo del 2022 anche se con un inasprimento, rispetto all’anno precedente,
delle valutazioni relative al profilo della liquidità. Le decisioni sul capitale25 hanno
beneficiato dell’introduzione di una metodologia, mutuata da quella adottata
nell’ambito dell’SSM, per la quantificazione dei requisiti aggiuntivi, nonché di
orientamenti di secondo livello sul coefficiente di leva finanziaria.
Nel complesso la domanda di capitale per le banche meno significative è stata
in media di 345 punti base; in linea con gli approcci seguiti dall’SSM, la Banca
d’Italia ha effettuato un esercizio di benchmarking fra banche meno significative con
caratteristiche simili per assicurare uniformità nelle valutazioni, nell’applicazione
della metodologia SREP e nella quantificazione del requisito di capitale26.
Il ciclo SREP 2022-23: le ispezioni. – Il personale della Banca d’Italia ha
partecipato a 26 ispezioni di vigilanza prudenziale presso banche significative italiane,
di cui 7 per la convalida di modelli interni; gli accertamenti su aspetti di compliance
(antiriciclaggio, trasparenza e correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti;
tav. 6.1), di competenza esclusiva, sono stati 7. Presso le banche meno significative,
La prima applicazione del quadro di tolleranza al rischio, introdotta come esercizio pilota per le attività del
ciclo SREP 2022 e poi estesa a tutti i JST nel ciclo successivo, è stata sottoposta alla fine del 2023 a un riesame
da parte della BCE con il contributo delle autorità nazionali competenti, per valutare le criticità riscontrate e
le possibili aree di miglioramento.
Le banche meno significative di maggiore dimensione o rischiosità sono valutate dalla Banca d’Italia secondo
la metodologia SREP dell’SSM, applicata in base a un criterio di proporzionalità; le altre continuano a essere
valutate secondo la metodologia nazionale, comunque coerente con l’approccio dell’SSM.
Con la decisione sul capitale l’autorità di vigilanza impone all’intermediario requisiti patrimoniali vincolanti
(requisiti di secondo livello, Pillar 2 requirements), aggiuntivi rispetto ai minimi regolamentari, per tenere
conto del complesso dei rischi assunti dallo stesso intermediario. Possono inoltre essere individuati target di
capitale non vincolanti (orientamenti di secondo livello, Pillar 2 guidance), per fronteggiare eventuali esigenze
di copertura dei rischi che possano manifestarsi in condizioni di stress, oppure per eventuali debolezze del
profilo di adeguatezza patrimoniale.
La Banca d’Italia ha inoltre contribuito con proprie risorse a un analogo esercizio di benchmarking svolto
dalla BCE sulle banche significative.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
l’Istituto ha svolto 23 ispezioni di vigilanza prudenziale, di cui 17 a spettro esteso27,
e 10 accertamenti di conformità.
Tavola 6.1
Banche italiane: ispezioni (1)
Vigilanza prudenziale
spettro esteso
mirate
tematiche
follow-up
convalide
di cui: targeted review of internal models
(TRIM) e follow-up
Vigilanza di conformità (2)
trasparenza
di cui: tematiche
follow-up
antiriciclaggio
di cui: tematiche
follow-up
trasparenza e antiriciclaggio
Prestiti a garanzia delle operazioni di
finanziamento dell’Eurosistema (3)
Adeguatezza delle interfacce dedicate per
accesso di terze parti
Totale
Banche significative
Banche meno significative
(1) Dati relativi alle ispezioni sulle banche italiane del Piano ispettivo 2023. – (2) Ispezioni condotte in autonomia dalla Banca d’Italia su
materie di competenza esclusiva. – (3) Accertamenti sulle procedure utilizzate dalle banche per gestire i prestiti posti a garanzia delle
operazioni di finanziamento dell’Eurosistema.
È stata svolta una campagna ispettiva su banche meno significative per verificare
l’evoluzione della situazione di liquidità, i presidi operativi e le iniziative per sostituire la
provvista derivante dalle operazioni mirate di rifinanziamento TLTRO3 che scadranno
nel corso del 2024 (cfr. il paragrafo: Rischi di liquidità e di tasso di interesse): sono
emerse alcune debolezze nella pianificazione finanziaria e nei controlli. Altre ispezioni
presso intermediari bancari, anche significativi, hanno valutato il rispetto degli obblighi
antiriciclaggio nelle attività esternalizzate, rilevando l’esigenza di rafforzare i presidi
organizzativi e di controllo sui servizi resi dai fornitori esterni.
Le attività di vigilanza. – Nel 2023 l’Istituto ha effettuato quasi 11.000 azioni di
natura conoscitiva o correttiva sulle banche (analisi, confronti con esponenti aziendali,
lettere di richiesta di informazioni o di intervento), sostanzialmente in linea con il 2022
(tav. 6.2).
Si tratta di ispezioni che esaminano gli aspetti prudenziali dell’intera attività di intermediari tipicamente
di piccola dimensione; in alcuni casi può essere associato l’esame di profili inerenti all’antiriciclaggio e alla
trasparenza. Nel 2023 in 12 ispezioni prudenziali è stato esaminato anche il profilo dell’antiriciclaggio,
nonché quello della trasparenza in 3 di tali ispezioni.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Tavola 6.2
Banche: azioni di vigilanza (1)
Analisi a distanza (2)
Banche significative
Confronti (3)
Lettere (4)
Totale attività
1.234
1.331
Banche meno significative
8.710
8.885
9.521
9.653
Totale
9.450
9.664
1.014
10.485
10.984
(1) I dati non includono le ispezioni, né le attività relative ai provvedimenti (cfr. tav. 6.3). – (2) Analisi periodiche su ciascun soggetto
vigilato e analisi mirate correlate alle problematicità dell’intermediario. – (3) Confronti e convocazioni di tipo conoscitivo (finalizzati ad
arricchire il patrimonio informativo) e correttivo (per prevenire il deterioramento della situazione aziendale o per ripristinare condizioni di
normalità). – (4) Lettere di richiesta di informazioni o di richiamo.
Gli interventi correttivi28 per le banche significative hanno riguardato
prevalentemente il rischio di credito e la situazione aziendale complessiva29; quelli nei
confronti delle banche meno significative si sono concentrati sulla situazione aziendale
complessiva e sui sistemi di governo e controllo (fig. 6.3).
Figura 6.3
Banche: interventi correttivi di vigilanza
(quota percentuale sul totale degli interventi)
(a) banche significative
(b) banche meno significative
modello di business e
redditività
sistemi di governo e
controllo
modello di business e
redditività
sistemi di governo e
controllo
adeguatezza
patrimoniale
rischi operativi e di
reputazione
adeguatezza
patrimoniale
rischi operativi e di
reputazione
rischi finanziari
rischi finanziari
rischio di credito
rischio di credito
situazione aziendale
complessiva
situazione aziendale
complessiva
Le misure di intervento precoce. – Il 21 dicembre 2023 la Banca d’Italia ha disposto
l’amministrazione straordinaria di Cirdan Group spa e Smart Bank spa, appartenenti al
gruppo bancario Smart Bank, e ha nominato i commissari straordinari e i componenti
del Comitato di sorveglianza. Nel 2023 si è conclusa la procedura di amministrazione
Gli interventi correttivi richiesti alle banche includono: (a) l’assegnazione di obiettivi specifici; (b) l’imposizione
di correttivi nelle materie oggetto di regolamentazione (organizzazione e controlli interni, adeguatezza
patrimoniale, partecipazioni detenibili, contenimento dei rischi, informativa al pubblico) oppure limitazioni
operative e divieti; (c) l’adozione di misure per sanare o risolvere irregolarità, inerzie o inadempienze;
(d) l’adozione di misure di intervento precoce e di carattere straordinario.
Gli interventi correttivi relativi alla situazione aziendale complessiva si riferiscono in particolare alle azioni di
follow-up relative alle analisi orizzontali svolte sul rischio climatico e ambientale nel 2022.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
straordinaria della Banca Popolare Valconca spa, per la quale nel corso dell’anno l’Istituto
aveva disposto una proroga della durata effettiva di un mese.
I principali provvedimenti. – I provvedimenti amministrativi per le banche
significative sono nel complesso diminuiti, principalmente per la riduzione di quelli
relativi al rimborso o al riacquisto di strumenti patrimoniali propri (138, a fronte
dei 411 del 2022; tav. 6.3)30. Per le banche meno significative la maggioranza dei
provvedimenti amministrativi ha riguardato modifiche statutarie. I provvedimenti di
natura prudenziale sono stati 98, di cui 16 per le banche significative e 82 per quelle
meno significative; per queste ultime il dato si riferisce quasi interamente alle decisioni
sul capitale.
Tavola 6.3
Banche: principali provvedimenti
Banche
significative
Amministrativi
Modifiche statutarie
Rimborso o riacquisto di strumenti patrimoniali propri
Fusioni, incorporazioni, scissioni e cessioni
Acquisizioni di partecipazioni da parte di banche
Insediamento e libera prestazione di servizi
in paesi extra UE; servizi di investimento
Totale
Prudenziali
Imposizione di limiti regolamentari più restrittivi
Convocazione degli organi sociali
Revoca di precedenti misure restrittive
Totale
Banche
meno significative
I controlli sugli intermediari finanziari non bancari
Nell’anno sono state condotte 4.157 azioni di vigilanza sugli intermediari
finanziari non bancari31 (tav. 6.4). Per il ciclo SREP 2023 le analisi approfondite di
benchmarking hanno riguardato intermediari finanziari non bancari con priorità
strategica o con aspetti di problematicità.
Parte dei provvedimenti di competenza del 2023 relativi alle banche di credito cooperativo inserite nei gruppi
cooperativi significativi vigilati dalla BCE era già stata rilasciata nel 2022.
Alla fine del 2023 erano iscritti nei relativi albi: 176 società di gestione del risparmio (SGR), 65 società
di investimento a capitale fisso (Sicaf ), 72 imprese di investimento – di cui 61 società di intermediazione
mobiliare (SIM) italiane, 9 extra UE e 2 imprese di investimento di classe 1 autorizzate in altri Stati UE
con succursale in Italia che soddisfano i requisiti previsti dall’art. 4, paragrafo 1, punto 1) lettera b), del
regolamento CRR – 8 gruppi di SIM, 188 intermediari finanziari, 45 IP, 11 Imel. Erano inoltre censiti: 13
operatori del microcredito, 33 società fiduciarie, 652 operatori professionali in oro. I 45 IP comprendono
anche 5 ibridi finanziari (ossia intermediari finanziari, già iscritti nel relativo albo, autorizzati a prestare servizi
di pagamento a valere su patrimoni destinati) e 3 prestatori del servizio di informazione sui conti, istituti di
pagamento iscritti in una sezione speciale dell’albo previsto dall’art. 114-septies TUB.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Tavola 6.4
Intermediari finanziari non bancari: azioni di vigilanza
Analisi a distanza
Gestori di OICR
Intermediari finanziari
IP e Imel italiani
IP e Imel comunitari
Totale
Confronti
Lettere
Totale attività
1.120
1.405
1.259
1.543
1.427
1.420
1.608
1.615
3.238
3.633
3.753
4.157
La vigilanza sui gestori di organismi di investimento collettivo del risparmio
(OICR)32. – Nel 2023 la Banca d’Italia ha autorizzato 14 nuovi intermediari (di cui
8 Sicaf), tutti operanti nell’ambito dei fondi alternativi; 3 Sicaf e 4 SGR sono uscite
dal mercato (una per liquidazione a seguito di amministrazione straordinaria, 2 per
incorporazione in un altro soggetto e una per rinuncia all’autorizzazione). La valutazione
SREP dei gestori di OICR ha comportato l’assegnazione di giudizi complessivi
ricadenti prevalentemente in area favorevole (circa il 71 per cento, in linea con l’anno
precedente). La dotazione patrimoniale si è confermata adeguata; sono emerse alcune
debolezze nel profilo reddituale e in quello dei rischi operativi e di reputazione.
Nel contesto economico-monetario determinatosi recentemente, la Banca d’Italia
ha svolto approfondimenti sui rischi di liquidità degli operatori del risparmio gestito33
e sui rischi connessi con l’uso della leva finanziaria da parte dei fondi di investimento
alternativi (FIA). Relativamente ai primi, in linea con le iniziative di altre autorità a
livello internazionale, dal 2020 l’Istituto ha individuato un numero limitato di fondi
di diritto italiano in area di vulnerabilità i cui gestori sono stati interessati da iniziative
della Vigilanza per rafforzare i sistemi di governo e controllo. In prospettiva, tenuto
conto della rilevanza dei rischi di liquidità, sono previsti il mantenimento continuativo
del monitoraggio e ulteriori approfondimenti in particolare sulla coerenza degli stress
test utilizzati dai gestori con quelli previsti dalle normative. Dall’approfondimento
condotto sull’uso della leva finanziaria da parte dei FIA è emerso un aumento recente dei
rischi a cui sono esposti i fondi che investono nel settore degli immobili commerciali,
a causa del peggioramento delle condizioni nel settore34. A livello nazionale, negli ultimi
anni la leva finanziaria del comparto è progressivamente diminuita sino a raggiungere
alla fine del 2023 il valore medio di 1,32. La Banca d’Italia monitora attentamente
i rischi di stabilità associati al comparto dei fondi immobiliari, orientando l’azione
di supervisione soprattutto verso i fondi che fanno maggiore ricorso alla leva o che
sperimentano situazioni di tensione finanziaria.
In questa categoria rientrano le SGR, le società di investimento a capitale variabile (Sicav) e le Sicaf.
I rischi di liquidità rappresentano una delle principali vulnerabilità associate al risparmio gestito in
considerazione delle differenze esistenti nel grado di liquidità di attività e passività.
Per approfondimenti, cfr. la raccomandazione ESRB/2022/9 pubblicata nel gennaio 2023.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
La vigilanza sulle SIM e le decisioni sul capitale. – Nel 2023 il settore delle SIM
è stato interessato da un’intensa attività di supervisione in linea con le disposizioni
del pacchetto normativo IFD/IFR35. La Banca d’Italia ha fornito 4 pareri alla Consob
per l’autorizzazione di SIM di diritto italiano e un parere per l’autorizzazione di una
succursale di impresa extra UE; una SIM è stata cancellata per incorporazione in altro
soggetto, 2 sono state cancellate per rinuncia all’autorizzazione; un gruppo di SIM è
stato cancellato a seguito della liquidazione dell’unica società controllata. Circa il 62
per cento degli intermediari presenta una valutazione in area favorevole (in leggero
miglioramento rispetto all’anno precedente), mentre resta critica la redditività, in
particolare per quelli di minore dimensione.
È stato inoltre rivisto lo strumento delle decisioni sul capitale: il nuovo quadro
di riferimento, che fa seguito all’attuazione del pacchetto IFD/IFR, ha trovato
applicazione per la prima volta nel ciclo SREP 2023 e ha l’obiettivo di pervenire a
una più accurata quantificazione delle esigenze di capitale in rapporto ai rischi assunti
dagli intermediari. La Banca d’Italia ha condotto esercizi di benchmarking finalizzati
– analogamente a quanto già sperimentato sulle banche – ad assicurare sia l’omogeneità
degli approcci prudenziali alla quantificazione del fabbisogno di capitale, sia la coerente
applicazione della metodologia in base al quadro normativo aggiornato. Dalle analisi
risulta che solo in un circoscritto numero di casi sono necessarie azioni di rafforzamento.
La vigilanza su IP e Imel. – Nel 2023 sono stati autorizzati 2 Imel; un Imel e 4
IP sono stati cancellati per incorporazione in altri soggetti. Le valutazioni SREP degli
operatori del comparto ricadono prevalentemente nell’area non favorevole (in linea con
l’anno precedente), soprattutto a causa di difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi
strategici e dei conseguenti riflessi sulla redditività, di debolezze nella governance e di
carenze nei presidi dei rischi operativi e antiriciclaggio; in relazione a questi aspetti
la Banca ha condotto specifici interventi di vigilanza. L’Istituto ha inoltre svolto
approfondimenti sull’operatività degli IP e degli Imel comunitari operanti in Italia,
anche mediante contatti con le competenti autorità del paese di origine, e ha effettuato
interventi per garantire il rispetto degli obblighi informativi.
Nel mercato del convenzionamento di esercenti per l’accettazione di pagamenti
con carta (merchant acquiring), attualmente in fase di consolidamento, la Banca d’Italia
ha autorizzato diverse acquisizioni, da parte di operatori specializzati, dei rami aziendali
di banche intenzionate a uscire dal comparto. Gli operatori attivi nell’industria
necessitano di elevata specializzazione e crescita dimensionale per fare fronte sia alle
pressioni concorrenziali di soggetti che operano su scala globale, sia agli ingenti costi
fissi in termini di investimenti tecnologici. In tale contesto il consolidamento consente
agli operatori specializzati di rafforzare la propria posizione competitiva, potendo
beneficiare di un alto numero di transazioni per realizzare maggiori economie di scala
e aumentare i margini di profitto.
Direttiva UE/2019/2034, relativa alla vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento (Investment Firms
Directive, IFD) e regolamento UE/2019/2033, concernente i requisiti prudenziali delle imprese di investimento
(Investment Firms Regulation, IFR).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
La vigilanza sugli intermediari finanziari. – Nell’ambito delle attività sugli
intermediari finanziari36, la Banca d’Italia non ha autorizzato nuovi soggetti e ne
ha cancellati 7 dall’albo37. A conclusione del ciclo SREP 2023, il 56 per cento delle
società si è collocato in area favorevole. La redditività degli operatori risulta spesso
modesta; sono stati rilevati aspetti di attenzione nel governo aziendale e nei presidi dei
rischi operativi. La dotazione patrimoniale appare generalmente adeguata a coprire i
rischi assunti. Lo scorso anno è stata introdotta una nuova rilevazione sull’erogazione
di finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, considerata la diffusione crescente di
questa fattispecie nel comparto degli intermediari finanziari.
Sono stati adottati 575 provvedimenti nei confronti degli intermediari non bancari
(tav. 6.5), riguardanti in particolare gli assetti proprietari, le modifiche dell’operatività e
le esternalizzazioni di funzioni operative importanti.
Tavola 6.5
Gestori, OICR, SIM e gruppi di SIM, IP e Imel, intermediari finanziari: provvedimenti
Gestori e OICR
SIM e gruppi di SIM
Intermediari finanziari
IP e Imel
Totale
I controlli sugli altri operatori. – In linea con l’anno precedente, nel 2023 sono
risultati attivi 13 operatori di microcredito; l’attività di controllo ha confermato una
situazione di debolezza organizzativa e reddituale. La Banca d’Italia ha registrato 41
nuovi operatori professionali in oro (33 nel 2022) e 16 cessazioni; 19 istanze sono state
respinte.
La vigilanza sull’OAM e sull’OCM. – Il ciclo annuale di valutazione sull’operato
dell’Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria
e dei mediatori creditizi (OAM) ha confermato la sostanziale adeguatezza delle
procedure adottate nell’esercizio dei propri compiti istituzionali. Dopo la fase di
impianto dell’Organismo dei confidi minori (OCM), è stato avviato il primo ciclo
di valutazione sull’attività svolta nel 2022 che ha evidenziato un soddisfacente
assolvimento delle finalità istituzionali.
Si tratta di intermediari attivi soprattutto nei servizi di finanziamento a famiglie e imprese (factoring, leasing,
erogazione di garanzie, credito al consumo, prestito su pegno), nell’acquisto e nella gestione di crediti
deteriorati (bad finance) e nel circuito delle cartolarizzazioni (servicers).
A uno degli intermediari cancellati è stata revocata l’autorizzazione, 2 hanno richiesto la cancellazione a
seguito di modifica del business, uno è stato posto in liquidazione e 3 sono stati oggetto di operazioni di
incorporazione/ristrutturazione del gruppo di cui facevano parte.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Le ispezioni. – L’Istituto ha condotto 47 ispezioni su intermediari finanziari non
bancari (tav. 6.6).
Dagli accertamenti effettuati sui gestori di OICR sono emersi alcuni aspetti di
problematicità nelle aree del governo e controllo e nel presidio dei rischi operativi e
reputazionali connessi con l’attività di investimento, mentre le verifiche ispettive presso
le SIM hanno evidenziato in qualche caso margini di miglioramento nella prestazione
di alcuni servizi di investimento. Per gli altri intermediari finanziari non bancari
le ispezioni hanno fatto emergere casi di debolezza nel modello di business e nella
redditività, negli assetti di governo e controllo, nonché nel presidio dei rischi operativi
e di reputazione.
Tavola 6.6
Intermediari finanziari non bancari: ispezioni
Gestori di OICR
di cui: per verifiche di compliance
Altri intermediari finanziari non bancari
di cui: per verifiche di compliance
adeguatezza delle interfacce dedicate per accesso di terze parti
Totale
Le sanzioni
La Banca d’Italia ha irrogato nel 2023 sanzioni nei confronti di 26 soggetti, di
cui 16 persone giuridiche (5 banche meno significative e 11 intermediari non bancari)
– in 5 casi destinatarie di più sanzioni – e 10 persone fisiche (esponenti aziendali
e responsabili di funzioni). In materia prudenziale le violazioni sanzionate hanno
riguardato tra l’altro carenze nell’organizzazione e nei controlli interni, irregolarità
nel corretto presidio del processo del credito, nonché carenze nel governo dei rischi.
In 9 casi sono state sanzionate violazioni in materia di antiriciclaggio, principalmente
in tema di adeguata verifica (cfr. il paragrafo: I controlli antiriciclaggio del capitolo 7).
In un caso sono state sanzionate violazioni in materia di trasparenza delle condizioni
contrattuali e dei rapporti con i clienti (cfr. il paragrafo: I controlli sui comportamenti
degli intermediari del capitolo 8).
L’ammontare delle sanzioni pecuniarie comminate nel 2023 è stato di circa 1,5
milioni di euro, interamente destinato al bilancio dello Stato. Nei confronti di un
esponente aziendale è stata applicata la sanzione accessoria dell’interdizione per 18
mesi dallo svolgimento di funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso
intermediari autorizzati. Le archiviazioni hanno riguardato 2 persone giuridiche.
La BCE e le autorità nazionali partecipanti all’SSM raccolgono, a fini di analisi e
per la pubblicazione in forma aggregata, informazioni sull’attività sanzionatoria svolta
nei confronti delle banche per violazioni di normative prudenziali (cfr. il riquadro:
L’attività sanzionatoria della Banca d’Italia nell’ambito dell’SSM).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
L’ATTIVITÀ SANZIONATORIA DELLA BANCA D’ITALIA NELL’AMBITO DELL’SSM
La ripartizione delle competenze sanzionatorie tra BCE e autorità nazionali è
definita dall’art. 18 del regolamento UE/2013/1024 sul Meccanismo di vigilanza
unico (Single Supervisory Mechanism Regulation, SSMR). In particolare
questa ripartizione prevede che la BCE applichi sanzioni di natura pecuniaria
alle sole banche significative ed esclusivamente per violazioni di norme europee
direttamente applicabili (art. 18, paragrafo 1 dell’SSMR). In tutti gli altri casi
(sanzioni non pecuniarie, nei confronti di persone fisiche, per violazione di
norme nazionali di recepimento di norme europee e nei confronti di intermediari
meno significativi), la sanzione è applicata dall’autorità nazionale ma – in caso di
banche significative – solo su richiesta della BCE (art. 18, paragrafo 5 dell’SSMR
e art. 134 del regolamento UE/2014/468). La Banca d’Italia mantiene la piena
potestà sanzionatoria nelle materie che esulano dai compiti di vigilanza attribuiti
alla BCE (quali la trasparenza e l’antiriciclaggio).
La normativa europea traccia un quadro di armonizzazione minima nel quale le
differenze fra gli ordinamenti nazionali influiscono sullo svolgimento dell’attività
sanzionatoria delle autorità partecipanti all’SSM: ad esempio, le misure non
pecuniarie non sono qualificate ovunque come sanzioni, potendo consistere in
misure amministrative vere e proprie oppure accessorie alle sanzioni. In alcuni
ordinamenti nazionali il potere sanzionatorio è indirizzato principalmente all’ente
e, solo al ricorrere di ulteriori presupposti, alle persone fisiche; in altri Stati invece
l’avvio della procedura è sempre congiunto nei confronti delle persone fisiche e
dell’ente di appartenenza. La diretta sanzionabilità è in qualche caso circoscritta
ai soli esponenti bancari, configurando come accessoria o solo eventuale quella
dell’ente di appartenenza. Progressi nella convergenza degli ordinamenti saranno
determinati dalla direttiva CRD6 (cfr. il riquadro: Le nuove regole bancarie europee).
Attualmente la BCE e le autorità nazionali cooperano già nella definizione di
policy, metodi e criteri comuni in materia di sanzioni ed enforcement1, anche
attraverso un confronto costante tra i rispettivi ordinamenti e la raccolta e l’analisi
di informazioni statistiche sull’attività svolta.
Le sanzioni irrogate dalla Banca d’Italia si collocano, nella media del
quinquennio 2019-23, intorno al 17 per cento di quelle dell’SSM (BCE e autorità
nazionali). A livello di SSM nel suo complesso, le sanzioni sono prevalentemente
pecuniarie (in media il 61 per cento del totale) e sono dirette principalmente alle
persone giuridiche (70 per cento circa dei soggetti sanzionati); tra quelle della
Banca d’Italia, un peso maggiore (54 per cento) hanno le sanzioni nei confronti
di persone fisiche (esponenti aziendali, responsabili di funzioni, altro personale).
Il rimanente 39 per cento delle sanzioni comminate dall’SSM ha natura non
pecuniaria (ad es. l’ordine di eliminare le infrazioni e di astenersi dal ripeterle,
la dichiarazione pubblica avente ad oggetto la violazione commessa e il soggetto
responsabile). Per quanto riguarda le aree di violazione, le sanzioni dell’SSM sono
Le sanzioni puniscono le violazioni commesse e svolgono una funzione deterrente nei confronti sia dei
soggetti direttamente interessati da procedure sanzionatorie, sia della generalità dei soggetti vigilati. Le
misure di enforcement hanno lo scopo di indurre i soggetti vigilati a rispettare gli obblighi imposti dalla
normativa o da decisioni dell’autorità.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
inflitte prevalentemente per irregolarità in materia di governance – in cui rientrano
le violazioni concernenti gestione e controllo dei rischi, controlli interni, assetto
organizzativo, requisiti di idoneità dei membri degli organi di amministrazione,
remunerazioni – seguite da quelle relative alle segnalazioni statistiche e di vigilanza
e ai requisiti prudenziali.
Il coordinamento e i rapporti con le altre autorità
La cooperazione internazionale. – La Banca d’Italia ha sottoscritto con autorità
di paesi terzi accordi di cooperazione per la supervisione di intermediari finanziari
aventi operatività transfrontaliera, al fine di agevolare lo svolgimento delle rispettive
funzioni sui soggetti vigilati sia nel quadro della disciplina di attuazione della direttiva
UE/2014/65 relativa ai mercati degli strumenti finanziari (Markets in Financial
Instruments Directive, MiFID2), sia nell’ambito della disciplina europea sulla gestione
collettiva del risparmio stabilita dalla direttiva AIFMD38. Questi accordi definiscono
un quadro di riferimento per un’efficace cooperazione e per lo scambio di informazioni,
in particolare per le procedure relative alle ispezioni presso i soggetti vigilati situati nella
giurisdizione dell’altra autorità.
La collaborazione con l’Autorità giudiziaria. – Le comunicazioni inoltrate dalla
Banca all’Autorità giudiziaria nell’anno sono state 129 (53 in meno rispetto all’anno
precedente). Sono state trattate 91 richieste di informazioni e documentazione da parte
degli organi inquirenti, di cui 82 nell’ambito di procedimenti penali. I dipendenti
dell’Istituto hanno svolto 27 incarichi di perizie e consulenze tecniche (32 nel 2022) in
relazione a richieste dell’Autorità giudiziaria39; in 12 occasioni (19 nel 2022) sono stati
sentiti come persone informate dei fatti o testimoni.
La collaborazione con la Consob. – Nel 2023 la Banca ha collaborato con la
Consob per agevolare l’esercizio delle rispettive funzioni di vigilanza, soprattutto
attraverso lo scambio di informazioni e il coordinamento dell’attività ispettiva, nonché
con approfondimenti su singoli intermediari. La Banca d’Italia e la Consob hanno
inoltre tenuto 2 riunioni del Comitato strategico e 6 riunioni del Comitato tecnico40,
oltre a numerosi incontri nell’ambito di tavoli tecnici di lavoro congiunti dedicati
all’approfondimento di temi di comune interesse41.
Gli accordi sono stati sottoscritti rispettivamente l’11 agosto 2023 con la Swiss Financial Market Supervisory
Authority e il 27 dicembre 2023 con l’Australian Securities and Investments Commission.
Il dato comprende anche 15 perizie e consulenze tecniche affidate agli addetti al nucleo di supporto all’Autorità
giudiziaria, che presta stabilmente attività di consulenza alla Procura di Milano.
L’istituzione dei due comitati è stata prevista nel 2018 dall’accordo-quadro tra la Banca d’Italia e la Consob
in materia di cooperazione e coordinamento nell’esercizio delle rispettive funzioni, quali sedi privilegiate di
confronto tra le due autorità su aspetti di comune interesse, riguardanti sia gli intermediari sia i mercati.
A giugno del 2023 le due autorità hanno sottoscritto il protocollo d’intesa, che definisce gli ambiti della
cooperazione alla luce del regolamento UE/2020/1503, relativo ai fornitori di servizi di crowdfunding (cfr. il
paragrafo: Rischio informatico e FinTech).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
La collaborazione con altre autorità. – La collaborazione della Banca d’Italia con
le altre autorità di vigilanza e di settore nell’anno è stata continua. La partecipazione
dell’Istituto al Comitato di sicurezza finanziaria si è confermata intensa anche per
l’attivazione di ulteriori misure restrittive nei confronti della Federazione russa decise
dall’Unione europea in conseguenza del conflitto in Ucraina.
La Banca ha fornito al MEF il contributo per la risposta a 17 quesiti parlamentari,
in prevalenza urgenti, che hanno riguardato la situazione tecnica di alcuni intermediari
e le iniziative per contrastare gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse. L’Istituto ha
fornito risposta a 42 richieste da parte di autorità di vigilanza estere relative alla verifica
dei requisiti degli esponenti aziendali di intermediari di altri paesi.
Le segnalazioni aziendali. – Nel 2023 sono pervenute all’Istituto 214 segnalazioni
aziendali42 (195 nel 2022), di cui 9 whistleblowing43. Le segnalazioni (fig. 6.4) hanno
riguardato in prevalenza le banche (oltre l’86 per cento) e temi attinenti principalmente
al governo societario (61), al capitale (58) e al rischio di credito (20). Le analisi e
gli approfondimenti condotti sui contenuti delle segnalazioni hanno integrato il
patrimonio informativo a disposizione della Banca sugli aspetti tecnici e gestionali
di alcuni intermediari vigilati. È proseguito lo scambio informativo con la funzione
denominata Tutela della clientela ed educazione finanziaria sull’esame degli esposti
privatistici (cfr. il paragrafo: Il dialogo con la clientela e gli strumenti di risoluzione delle
controversie del capitolo 8), che talvolta ha consentito di acquisire informazioni utili per
l’approfondimento di aspetti di natura prudenziale o di fenomeni sistemici emergenti.
Figura 6.4
Segnalazioni aziendali e whistleblowing
(a) numero segnalazioni
Segnalazioni aziendali
di cui: whistleblowing
(b) materia (2023)
governance 2
capitale
Banche
di cui: whistleblowing
Altri intermediari
di cui: whistleblowing
Totale segnalazioni
rischio di
credito
Per tipologia di intermediario
rischio
operativo
altro
whistleblowing
segnalazioni aziendali
Si tratta di segnalazioni relative a violazioni normative o irregolarità di natura gestionale riscontrate presso
banche, intermediari non bancari o infrastrutture di mercato; possono essere inviate anche attraverso la
piattaforma Servizi online per il cittadino.
Per whistleblowing si intendono le segnalazioni trasmesse da dipendenti o collaboratori di un soggetto
vigilato dall’Istituto; la Banca d’Italia assicura la riservatezza dei dati personali del whistleblower, anche per
tutelare quest’ultimo da possibili ritorsioni, come previsto dalla normativa in materia (art. 52-ter TUB,
art. 4-duodecies TUF e L. 179/2017). Più di recente il D.lgs. 24/2023 ha ampliato il novero dei whistleblower,
includendo tra l’altro gli azionisti e le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza
o rappresentanza degli intermediari.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
7. LA VIGILANZA IN MATERIA DI CONTRASTO AL
RICICLAGGIO E AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
La vigilanza in materia di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento
del terrorismo (anti-money laundering/combating the financing of terrorism, AML/CFT)
valuta l’efficacia dei presidi che gli intermediari bancari e finanziari devono porre in essere
per evitare di essere coinvolti in attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo
e per collaborare a individuarle. Si svolge in stretto raccordo con: (a) la Vigilanza
prudenziale, perché il coinvolgimento degli intermediari in attività illecite di questa
specie può comprometterne la sana e prudente gestione; (b) l’Unità di informazione
finanziaria per l’Italia (UIF) che analizza e filtra – per l’eventuale seguito agli organi
investigativi e giudiziari – le segnalazioni trasmesse, a titolo di collaborazione attiva,
dagli intermediari (o da altri soggetti) riguardo a operazioni sospette di riciclaggio o
di finanziamento del terrorismo. L’attività della UIF, che pur facendo parte della Banca
d’Italia è caratterizzata da uno specifico regime di autonomia, è illustrata nel relativo
Rapporto annuale.
L’attività normativa e di cooperazione
La partecipazione alle iniziative europee in materia di antiriciclaggio. – Nel corso del
2023 la Banca d’Italia ha fornito supporto tecnico al Ministero dell’Economia e delle
finanze (MEF) nel negoziato europeo sulla revisione del quadro normativo e istituzionale
in materia di antiriciclaggio, che comprende un regolamento (Anti-Money Laundering
Regulation, AMLR), una direttiva (Anti-Money Laundering Directive 6, AMLD6)
e il regolamento istitutivo dell’Autorità europea per l’antiriciclaggio e il contrasto al
finanziamento del terrorismo (Anti-Money Laundering and Countering the Financing
of Terrorism Authority, AMLA). Il negoziato è entrato nella fase di trilogo1 ad aprile.
Lo scorso dicembre il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno
raggiunto l’accordo politico sul regolamento istitutivo dell’AMLA2 e nel febbraio 2024
è stato definito l’intero pacchetto normativo (cfr. il riquadro: L’accordo sul pacchetto
europeo AML).
L’ACCORDO SUL PACCHETTO EUROPEO AML
In base all’accordo raggiunto fra il Consiglio della UE e il Parlamento europeo,
l’Autorità europea per l’antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento al terrorismo:
a) vigilerà direttamente su alcuni intermediari e gruppi bancari e finanziari,
caratterizzati da una significativa operatività transfrontaliera e da un elevato
rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (money laundering/
terrorism financing, ML/TF); l’Autorità eserciterà su questi soggetti i propri
poteri di supervisione e di enforcement (ossia i poteri di adottare misure correttive
Il trilogo prevede il confronto fra la Presidenza di turno del Consiglio della UE e il Parlamento europeo con
la Commissione europea, che svolge un ruolo di mediazione.
Nel febbraio 2024 è stato deciso che la nuova autorità avrà sede a Francoforte.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
e di irrogare sanzioni) per valutare il loro rispetto sia degli obblighi AML/CFT,
sia delle sanzioni finanziarie internazionali;
b) eserciterà inoltre una vigilanza indiretta sul resto degli intermediari e dei gruppi
bancari e finanziari e sul settore non finanziario, attraverso l’adozione di standard
di supervisione e di metodologie di valutazione del rischio ML/TF omogenei a
livello europeo, che le autorità nazionali dovranno impiegare;
c) avrà compiti di coordinamento e di supporto per le attività di analisi delle unità
di informazione finanziaria nazionali (financial intelligence units, FIU);
d) baserà la sua governance su tre organi: il General Board, l’Executive Board e il
Presidente. Il primo sarà composto da rappresentanti delle autorità nazionali
e si riunirà in due formazioni distinte a seconda che il tema discusso riguardi
la supervisione AML o il coordinamento delle FIU; il secondo, formato da
membri indipendenti, costituirà il principale organo decisionale in materia di
supervisione AML e avrà la responsabilità della gestione dell’Autorità; il terzo
rappresenterà l’Autorità verso l’esterno e presiederà i lavori dei due organi
collegiali;
e) sarà dotata di un database alimentato dalle autorità nazionali ed europee,
compresa la BCE, contenente le informazioni rilevanti per l’esercizio delle
proprie funzioni di supervisione diretta e indiretta.
I lavori dell’EBA e il recepimento dei suoi orientamenti. ? La Banca d’Italia partecipa
al Comitato di alto livello istituito dall’Autorità bancaria europea (European Banking
Authority, EBA), con l’obiettivo sia di coordinare le misure per prevenire e contrastare
i rischi riciclaggio e finanziamento del terrorismo, sia di predisporre e approvare le
relative decisioni dell’EBA nei confronti delle autorità di vigilanza nazionali e di singoli
intermediari.
Nel 2023 il Comitato ha tenuto quattro riunioni, durante le quali le autorità
AML nazionali, oltre a definire un approccio comune su numerosi temi di supervisione
e approvare diversi orientamenti in materia AML, si sono confrontate sulla transizione
verso il futuro sistema di vigilanza antiriciclaggio dell’Unione europea.
Particolare rilievo hanno avuto le attività necessarie per allineare gli orientamenti
EBA all’operatività dei prestatori di servizi in criptovalute. In particolare, in
attuazione del nuovo regolamento europeo sui trasferimenti di fondi3, sono
stati avviati i lavori per: (a) integrare alcuni orientamenti esistenti, quali quelli
Regolamento UE/2023/1113 del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023 (Transfer of Funds
Regulation Recast); il regolamento disciplina i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi
e di determinate criptoattività e modifica la direttiva UE/2015/849 sulla prevenzione dell’uso del sistema
finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
relativi ai fattori di rischio ML/TF4 e quelli concernenti i dati informativi che
devono accompagnare le operazioni di trasferimento fondi5; (b) adottare nuovi
orientamenti indirizzati ai prestatori di servizi di pagamento e in criptovalute per
fornire indicazioni in merito alle politiche, alle procedure e ai controlli interni
necessari per assicurare l’attuazione di misure restrittive nazionali e dell’Unione
europea.
Nel corso dell’anno la Banca d’Italia ha ultimato il recepimento di alcuni
orientamenti EBA. In particolare, con provvedimento del 1° agosto 2023, sono state
modificate le disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni
con finalità di antiriciclaggio per allinearle agli orientamenti su ruolo e compiti del
responsabile antiriciclaggio6 pubblicati nel giugno 2022. Tra le principali novità rileva la
richiesta di nominare all’interno dell’organo di amministrazione degli intermediari un
consigliere che promuova la consapevolezza dei rischi di riciclaggio cui l’intermediario
è esposto e indirizzi la funzione aziendale preposta ai controlli in materia.
Con l’orientamento di vigilanza del 13 giugno sono stati inoltre recepiti gli
orientamenti EBA sull’utilizzo di soluzioni di identificazione della clientela a distanza7,
pubblicati a novembre del 2022, con i quali vengono date indicazioni agli operatori su
come adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela in caso di operatività a
distanza, con modalità e tecnologie innovative (ad es. identità digitali, firme elettroniche,
forme di riconoscimento biometrico)8.
Attraverso due orientamenti adottati il 3 ottobre sono stati infine attuati gli
orientamenti EBA finalizzati a contrastare la condotta degli intermediari che evitano
di fornire servizi bancari a categorie di clienti considerate a priori ad alto rischio
(de-risking)9. Gli orientamenti definiscono le circostanze nelle quali un
rapporto può essere negato o chiuso per ragioni riguardanti i rischi ML/TF;
indicano come applicare gli obblighi di adeguata verifica alle organizzazioni
no-profit, particolarmente esposte al de-risking.
EBA, Orientamenti ai sensi dell’articolo 17 e dell’articolo 18, paragrafo 4, della direttiva (UE) 2015/849 sulle
misure di adeguata verifica della clientela e sui fattori che gli enti creditizi e gli istituti finanziari dovrebbero
prendere in considerazione nel valutare i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo associati ai singoli
rapporti continuativi e alle operazioni occasionali («Orientamenti relativi ai fattori di rischio di ML/TF»), che
abrogano e sostituiscono gli orientamenti JC/2017/37, marzo 2021.
Si tratta degli orientamenti emanati dalle autorità di vigilanza europee (European Supervisory Autorities,
ESA). Per maggiori dettagli, cfr. ESA, Orientamenti congiunti ai sensi dell’articolo 25 del regolamento (UE)
2015/847 sulle misure che i prestatori di servizi di pagamento dovrebbero adottare per individuare dati informativi
mancanti o incompleti relativi all’ordinante o al beneficiario nonché sulle procedure che dovrebbero porre in essere
per gestire un trasferimento di fondi non accompagnato dai dati informativi richiesti, gennaio 2018.
EBA, Orientamenti sulle politiche e le procedure relative alla gestione della conformità e al ruolo e alle responsabilità
del responsabile antiriciclaggio ai sensi dell’articolo 8 e del capo VI della direttiva (UE) 2015/849, giugno 2022.
EBA, Orientamenti sull’utilizzo di soluzioni di onboarding a distanza del cliente per le finalità di cui all’articolo
13, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2015/849, novembre 2022.
Per assicurare piena coerenza con le previsioni contenute negli orientamenti, sono state inoltre apportate
alcune modifiche alle disposizioni della Banca d’Italia in materia di adeguata verifica della clientela.
EBA, Orientamenti sulle politiche e sui controlli per la gestione efficace dei rischi di riciclaggio e finanziamento del
terrorismo (ML/TF) nel fornire accesso ai servizi finanziari, marzo 2023.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Le modifiche all’ordinamento nazionale. – Nel 2023 la Banca d’Italia ha collaborato
con il MEF nei lavori di recepimento delle novità introdotte dalla normativa europea
in merito agli obblighi e alla vigilanza AML sui prestatori di servizi in criptovalute, che
verranno autorizzati ai sensi del regolamento europeo sui mercati delle criptoattività
(Markets in Crypto-Assets Regulation, MiCAR).
La revisione delle metodologie
Lo scorso anno sono proseguite le attività di aggiornamento delle metodologie di
analisi dei rischi ML/TF sugli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia (circa 1.200 nel
2023) e di progettazione di nuovi strumenti informatici a supporto delle analisi, anche
ai fini di una crescente convergenza delle prassi di vigilanza a livello europeo.
Sul fronte metodologico è stato sviluppato un nuovo modello di analisi dei
rischi ML/TF che si avvale di un ampio insieme di evidenze qualitative e quantitative
provenienti da molteplici fonti, in linea con quanto previsto dagli orientamenti EBA
sulla vigilanza basata sul rischio10.
Lo sviluppo del modello di analisi ha richiesto la raccolta e la gestione di un vasto
insieme di dati, alcuni dei quali già presenti nel patrimonio informativo della Banca
d’Italia e della UIF (cfr. il riquadro: Il nuovo modello di analisi dei rischi ML/TF); altri
dati, riguardanti principalmente le caratteristiche della clientela, i canali distributivi
e i presidi AML, sono stati reperiti attraverso un questionario. Quest’ultimo, già
sperimentato su un ampio campione di intermediari nel 202211, è stato sottoposto
all’intera platea dei soggetti vigilati nel maggio 2023. Alcune evidenze emerse dalle
risposte sono state pubblicate in forma aggregata come supporto alla valutazione dei
rischi condotta dagli intermediari stessi.
IL NUOVO MODELLO DI ANALISI DEI RISCHI ML/TF
Il modello di analisi dei rischi, utilizzato nel ciclo di analisi del 2023, consente
di valutare in modo più approfondito rispetto al passato il grado di rischio ML/TF,
identificando i principali fattori di rischio sia comuni a più intermediari aventi lo
stesso modello di business (analisi settoriale), sia riferiti a ciascun intermediario
(analisi individuale). L’obiettivo è quello di fornire un solido e documentato punto di
partenza per ulteriori approfondimenti sull’esposizione al rischio degli intermediari e
per calibrare l’azione di vigilanza in proporzione al rischio.
L’analisi settoriale identifica e valuta l’intensità dei principali fattori di rischio che
caratterizzano gruppi di soggetti vigilati assimilabili per tipologia e per attività svolte
in via prevalente; si basa principalmente su considerazioni qualitative, derivanti
EBA, Orientamenti sulle caratteristiche di un approccio alla vigilanza basato sul rischio nel settore della prevenzione
e del contrasto del riciclaggio e della lotta al finanziamento del terrorismo, e sulle disposizioni da adottare ai fini della
vigilanza basata sul rischio ai sensi dell’articolo 48, paragrafo 10, della direttiva (UE) 2015/849 (che modificano gli
orientamenti congiunti ESAs/2016/72). Orientamenti sulla vigilanza basata sul rischio, dicembre 2021.
Per ulteriori approfondimenti, cfr. il riquadro: Il questionario sperimentale per ampliare le fonti informative in
materia AML del capitolo 7 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2022.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
dall’esperienza di vigilanza AML interna alla Banca d’Italia e da evidenze provenienti
da fonti nazionali e sovranazionali.
L’analisi individuale utilizza un’ampia gamma di informazioni quantitative e
qualitative per giungere a una valutazione complessiva della rischiosità di ciascun
intermediario, che tiene conto sia dell’esposizione ai fattori di rischio tipici del
settore di appartenenza o del sistema nel complesso, sia del grado di vulnerabilità dei
presidi AML che l’intermediario ha posto in essere.
Nel 2023 è stato anche intrapreso un percorso per potenziare la dotazione
informatica a supporto delle analisi dei rischi e della gestione delle attività di vigilanza
AML. In particolare è in corso lo sviluppo di una procedura informatica per accrescere
ulteriormente l’efficacia del processo di analisi dei rischi attraverso una maggiore
automazione delle sue fasi più rilevanti. In prospettiva l’intera attività di vigilanza
potrà avvalersi di un complesso di strumenti informatici in grado di coprire tutte le
principali esigenze analitiche, operative e decisionali, anche in previsione di una futura
integrazione con i sistemi informatici dell’AMLA.
I controlli antiriciclaggio
In linea con le raccomandazioni dell’EBA12, per ampliare il patrimonio informativo
utile per i controlli antiriciclaggio, sono stati intensi gli scambi con la Vigilanza
prudenziale, compresi quelli con la BCE13.
L’attività di supervisione si svolge in forma a distanza e in forma ispettiva. La
prima si basa su percorsi calibrati in funzione dei risultati restituiti dal modello di
analisi (cfr. il riquadro: Il nuovo modello di analisi dei rischi ML/TF), che vengono
poi arricchiti dalle ulteriori informazioni, trasmesse dagli intermediari o raccolte
presso gli stessi, oppure provenienti da fonti esterne. Nel 2023 sono stati effettuati
224 incontri, in presenza o da remoto, e sono state inviate 197 lettere con richieste
di chiarimenti o di interventi. Sono stati inoltre introdotti strumenti innovativi di
analisi e approfondimento cartolare nell’ambito della supervisione AML, già da
tempo in uso nel contesto prudenziale (cfr. il riquadro: Gli strumenti innovativi di
vigilanza per la supervisione AML).
GLI STRUMENTI INNOVATIVI DI VIGILANZA PER LA SUPERVISIONE AML
L’attività di supervisione antiriciclaggio è stata potenziata attraverso una revisione
degli approcci e degli strumenti di vigilanza; oltre a sviluppare il nuovo modello di analisi
AML, la funzione di supervisione ha anche ampliato le proprie modalità di indagine.
EBA, Orientamenti sulla cooperazione e sullo scambio di informazioni tra le autorità di vigilanza prudenziale,
le autorità di vigilanza in materia di AML/CFT e le unità di informazione finanziaria di cui alla direttiva
2013/36/UE, dicembre 2021.
La cooperazione e lo scambio di informazioni con la BCE avviene sulla base dell’accordo multilaterale di
collaborazione tra autorità antiriciclaggio e autorità prudenziale del gennaio 2019.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Queste modalità comprendono: (a) le analisi rivolte a un campione di
intermediari, che sono funzionali a valutazioni comparative su profili innovativi o
che interessano trasversalmente il mercato, nonché all’individuazione di buone prassi
o alla formulazione di raccomandazioni al sistema; (b) gli approfondimenti tematici
cartolari sul singolo gruppo o intermediario, per investigare aspetti specifici rilevanti.
L’uso di questi strumenti ha previsto il coinvolgimento degli intermediari
attraverso la richiesta di documentazione integrativa, l’invio di questionari e
l’organizzazione di incontri dedicati, anche con associazioni di categoria. Un’analisi
orizzontale è stata inoltre condotta sui presidi AML nel comparto delle società di
gestione del risparmio (SGR) e delle società di intermediazione mobiliare (SIM);
un’ulteriore analisi è stata avviata sull’esercizio di autovalutazione dell’esposizione al
rischio di riciclaggio svolto dagli intermediari, i cui risultati potranno essere tradotti
in orientamenti utili per l’intero sistema finanziario.
Nel 2023 le ispezioni sono state 61, di cui 22 su banche; oltre agli accessi
ispettivi aventi ad oggetto la complessiva situazione aziendale (a spettro esteso) o
la verifica dello stato di realizzazione di misure correttive (di follow-up) che hanno
preso in considerazione anche aspetti AML, sono stati condotti 8 accertamenti mirati
riguardanti l’AML, di cui 6 su banche e 2 su SGR e istituti di moneta elettronica
(Imel); è stata inoltre condotta una campagna tematica in materia di esternalizzazione
che ha interessato 4 intermediari bancari (cfr. il paragrafo: I controlli sulle banche del
capitolo 6).
In conformità con gli orientamenti delle autorità di vigilanza europee del dicembre
201914, lo scorso anno la Banca d’Italia ha organizzato 3 Collegi AML/CFT in qualità
di coordinatore e ha partecipato a 44 riunioni, relative a intermediari esteri operanti
anche in Italia, in qualità di autorità del paese ospitante.
EBA, Orientamenti definitivi sulla cooperazione e lo scambio di informazioni ai fini della direttiva (UE) 2015/849
tra le autorità competenti preposte alla vigilanza degli enti creditizi e degli istituti finanziari. Orientamenti in
materia di collegi AML/CFT, dicembre 2019.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
8. LA TUTELA DEI CLIENTI E L’EDUCAZIONE
FINANZIARIA
Il contributo alla definizione della normativa europea e nazionale
Nel 2023 la Banca d’Italia ha fornito supporto tecnico ai Ministeri competenti
nella definizione di disposizioni rilevanti per la tutela della clientela bancaria e
finanziaria, in ambito europeo e nazionale.
A livello europeo si sono conclusi tre negoziati. Il primo è quello relativo alla
revisione della direttiva sul credito ai consumatori: la nuova direttiva1 si applicherà dal
20 novembre 2026 e mira ad adeguare la protezione dei consumatori all’evoluzione
digitale degli strumenti e dei prodotti finanziari. Tra le novità rileva l’estensione
della tutela alla forma di credito del buy now pay later (BNPL), attraverso la quale si
rateizza senza interessi il pagamento di beni e servizi acquistati presso esercenti fisici
e online2.
Il secondo negoziato ha riguardato la revisione delle norme in tema di vendita
a distanza di servizi finanziari con l’adeguamento, anche in questo caso, al contesto
digitale. La nuova direttiva3, applicabile dal 19 giugno 2026, si occupa di tutti i
prodotti e servizi finanziari innovativi non ancora regolati da norme settoriali, con
misure di contrasto all’utilizzo di interfacce online che potrebbero compromettere
scelte d’acquisto consapevoli.
Il terzo negoziato ha interessato, infine, l’adozione di un regolamento in materia
di pagamenti istantanei4, per favorire la diffusione di questi strumenti anche attraverso
il rafforzamento delle tutele e l’equiparazione del regime tariffario rispetto ai bonifici
ordinari. In materia di servizi di pagamento sono attese importanti novità per la
tutela dei clienti, tenuto conto delle nuove proposte legislative della Commissione
europea (cfr. il riquadro: La normativa a sostegno dello sviluppo innovativo del mercato
dei pagamenti al dettaglio del capitolo 5).
A livello nazionale la Banca d’Italia fornisce supporto al Ministero dell’Economia
e delle finanze (MEF) nell’attuazione degli atti normativi europei. In tema di tutela,
nel 2023 i lavori hanno riguardato in particolare il recepimento della direttiva sui
gestori e sugli acquirenti di crediti, l’adeguamento normativo al regolamento sui
mercati delle criptoattività, nonché gli interventi legislativi per rendere operative le
modifiche introdotte dal regolamento sugli indici di riferimento usati nei contratti
finanziari5.
Direttiva UE/2023/2225 che abroga la direttiva CE/2008/48.
Il BNPL beneficia delle tutele fornite dalla direttiva a condizione che la dilazione del pagamento rispetti
determinati requisiti soggettivi e oggettivi.
Direttiva UE/2023/2673 che abroga la direttiva CE/2002/65.
Regolamento UE/2024/886.
Regolamento UE/2016/1011, modificato dal regolamento UE/2021/168, a seguito del quale è stato adottato
il D.lgs. 207/2023, che introduce nel Testo unico bancario (TUB) l’articolo 118-bis dedicato alle modifiche
dei contratti connesse con la variazione o con la cessazione dell’indice di riferimento.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
I controlli sui comportamenti degli intermediari
La vigilanza di tutela si è concentrata sugli ambiti prioritari di volta in
volta suggeriti dal contesto macroeconomico e finanziario, dalle novità del
quadro regolamentare, dalle segnalazioni della clientela e delle associazioni dei
consumatori, dalle evidenze delle pregresse attività di controllo, nonché dalle
informazioni provenienti dalle altre funzioni della Banca d’Italia o da altre autorità.
Lo scorso anno le verifiche si sono focalizzate: (a) sull’adeguatezza degli assetti di
governance e di controllo degli intermediari; (b) sul livello di attenzione alla tutela
della clientela nello sviluppo di modelli di business innovativi; (c) sul processo di
gestione dei disconoscimenti di pagamenti non autorizzati dagli utenti; (d) sulla
qualità dell’assistenza offerta e sull’efficacia della gestione di situazioni di difficoltà
finanziarie dei clienti.
Queste attività si sono affiancate alle iniziative ordinarie rivolte a singoli
operatori, attuate mediante verifiche ispettive e analisi a distanza sia per intercettare
comportamenti degli intermediari non in linea con le regole di settore o comunque
poco corretti e trasparenti verso la clientela, sia per promuovere soluzioni dirette a
superare i problemi riscontrati.
Nell’ambito dell’attività ispettiva sono stati effettuati accertamenti presso le
direzioni generali di 8 intermediari, mirati su specifici profili di indagine, e presso
58 sportelli di 9 operatori, incentrati sul rispetto della disciplina sui conti di
pagamento.
Le attività a distanza sono state svolte attraverso 2 indagini condotte presso 15
operatori sui temi del disconoscimento di pagamenti non autorizzati e delle situazioni
di difficoltà finanziaria della clientela. In continuità con gli anni precedenti, sono
state inoltre effettuate verifiche sui siti internet di 19 intermediari per verificare il
rispetto della normativa di trasparenza e il livello di coerenza e di fruibilità delle
informazioni da parte degli utenti.
Nell’anno si sono tenuti 100 incontri con esponenti aziendali e sono state inviate
147 lettere (che hanno interessato nel complesso 120 intermediari), con la richiesta di
rimuovere le anomalie rilevate e di restituire alla clientela gli importi indebitamente
trattenuti o non riconosciuti. Gli intermediari hanno conseguentemente restituito
32,5 milioni di euro.
Oltre agli interventi su singoli intermediari, sono state avviate anche iniziative
rivolte all’intero mercato. Al riguardo la Banca d’Italia ha: (a) pubblicato ad
aprile gli orientamenti di vigilanza sul credito rotativo (denominato anche credito
revolving), richiamando l’attenzione degli intermediari sulle principali criticità che
caratterizzano la relazione con i clienti e prospettando possibili buone prassi verso
cui convergere6 (gli operatori hanno anche comunicato gli esiti di un’autovalutazione
sul grado di allineamento agli orientamenti); (b) avviato contatti con 13 operatori
per approfondire le iniziative adottate o previste in seguito alle indicazioni fornite
al sistema dall’Istituto con la comunicazione di febbraio in materia di modifiche
Banca d’Italia, Il credito cd. “revolving”. Orientamenti di Vigilanza di tutela, 19 aprile 2023.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
unilaterali delle condizioni contrattuali motivate dall’andamento dei tassi di interesse
e dell’inflazione7; (c) pubblicato in ottobre una comunicazione sugli obblighi
segnaletici in caso di sospetta frode (cfr. il riquadro: La comunicazione della Banca
d’Italia sugli obblighi segnaletici in caso di sospetta frode).
LA COMUNICAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA SUGLI OBBLIGHI SEGNALETICI IN CASO DI
SOSPETTA FRODE
La disciplina sui servizi di pagamento prevede che, nel caso in cui sia stata eseguita
un’operazione di pagamento non autorizzata, il prestatore di servizi di pagamento
(payment service provider, PSP) sia tenuto a effettuare in favore del pagatore un
rimborso integrale, immediato (al massimo entro la fine della giornata operativa
successiva a quella in cui il PSP ne ha avuto conoscenza) e non svantaggioso (con
data valuta dell’accredito del rimborso precedente alla data dell’addebito dell’importo
non autorizzato). L’obbligo di rimborso immediato non sussiste quando il PSP abbia
il motivato sospetto che l’operazione non autorizzata derivi da un comportamento
fraudolento dell’utente. In questo caso il PSP può sospendere il rimborso dandone
immediata informativa alla Banca d’Italia (D.lgs. 11/2010, art. 11, comma 2).
La comunicazione dell’Istituto, pubblicata il 30 ottobre 2023, precisa i
presupposti della sospensione del rimborso e le modalità con cui comunicarla: i PSP
sono invitati a segnalare con cadenza mensile (il 10 di ciascun mese, con riferimento
al mese precedente) ogni rimborso eventualmente sospeso e a indicare i motivi del
sospetto di frode, la tipologia di cliente coinvolto (consumatore, non consumatore,
ecc.) e le caratteristiche delle operazioni di pagamento disconosciute (data e importo
dell’operazione)1.
Per ulteriori approfondimenti, cfr. Banca d’Italia, Obbligo di segnalazione di cui all’art. 11 del D.lgs. n. 11/2010.
Template per le comunicazioni alla Banca d’Italia, 30 ottobre 2023.
Nel settembre 2023 la Banca d’Italia ha effettuato un esercizio pilota di accessi in
incognito presso sportelli di sei banche per valutarne le concrete modalità di interazione
con la clientela, la qualità dell’assistenza fornita e, in generale, il rispetto delle norme
di trasparenza e correttezza (mystery shopping)8. Lo strumento di indagine, così affinato,
potrà d’ora in poi rientrare tra quelli a disposizione dell’Istituto nella sua funzione di
tutela della clientela.
Sulla base del protocollo d’intesa con l’Autorità garante della concorrenza e del
mercato (AGCM), è stato rilasciato un parere su un procedimento istruttorio in
materia di pratiche commerciali scorrette nel settore bancario e creditizio, per i profili di
rispettiva competenza delle due autorità. Sono stati inoltre condotti approfondimenti
con l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) a seguito dei profili di attenzione
rappresentati dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni (European
Banca d’Italia, Modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali motivate dall’andamento dei tassi d’interesse e
dell’inflazione, 15 febbraio 2023.
Per ulteriori informazioni, cfr. sul sito della Banca d’Italia: La Banca d’Italia avvia un “esercizio pilota” di
mystery shopping.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Insurance and Occupational Pensions Authority, EIOPA) alle imprese assicurative
e alle banche in tema di offerta di prodotti assicurativi abbinati ai finanziamenti
(bancassurance)9.
In ambito internazionale è stato fornito supporto ad autorità e organismi nella
predisposizione e nell’effettuazione di indagini o di approfondimenti specifici. La Banca
ha partecipato alle attività svolte dall’Autorità bancaria europea (European Banking
Authority, EBA) in materia di gestione delle situazioni di difficoltà finanziarie dei clienti
nel comparto del credito immobiliare ai consumatori10.
Il dialogo con la clientela e gli strumenti di risoluzione delle controversie
Gli esposti. – Nel 2023 l’Istituto ha ricevuto circa 13.800 esposti dalla clientela (il 13
per cento in più rispetto al 2022): di questi circa l’80 per cento ha riguardato presunti
comportamenti irregolari tenuti da banche e intermediari finanziari nelle relazioni con i
clienti (in aumento del 21 per cento rispetto a un anno prima), mentre la parte restante
è riferita a contestazioni sulle posizioni debitorie segnalate nella Centrale dei rischi (CR;
in calo del 12 per cento rispetto al 2022). Le lamentele relative alla rinegoziazione dei
mutui ipotecari e al trasferimento dei rapporti di conto corrente hanno rappresentato
il 10 per cento del totale; i casi di sospetta truffa sono stati quasi il 5 per cento e hanno
interessato in prevalenza l’utilizzo di strumenti e servizi di pagamento.
Oltre un terzo delle segnalazioni è stato trasmesso attraverso la piattaforma Servizi
online per il cittadino (erano il 29 per cento l’anno precedente) e nel 46 per cento circa
dei casi l’esito è stato, in tutto o in parte, a favore del cliente (48 per cento nel 2022)11.
Gli esposti pendenti alla fine dell’anno erano circa 3.700 (2.400 alla fine del
2022); il tempo medio di risposta si è ulteriormente ridotto portandosi a 14 giorni,
rispetto ai 18 del 2022.
Alle autorità di vigilanza estere sono state trasmesse oltre 50 segnalazioni che
hanno coinvolto intermediari operanti in regime di libera prestazione di servizi,
principalmente banche e istituti di moneta elettronica (Imel).
Prosegue l’impiego del programma EspTech che, mediante tecniche di intelligenza
artificiale, individua concetti e fenomeni ricorrenti negli esposti, contribuendo
all’identificazione di fenomeni emergenti.
A luglio del 2023 è stata pubblicata la terza edizione della Relazione sugli esposti dei
clienti delle banche e delle finanziarie. Il documento fornisce, con periodicità annuale,
informazioni sull’azione svolta dall’Istituto riguardo alla gestione delle segnalazioni e
rappresenta uno strumento di conoscenza per la clientela dei propri diritti nei rapporti
con gli intermediari.
EIOPA, Warning to insurers and banks on credit protection insurance (CPI) products, 30 agosto 2022.
EBA, Peer review report. Supervision of treatment of mortgage borrowers in arrears, dicembre 2023.
Il dato si riferisce alle segnalazioni sui comportamenti di banche, finanziarie e altri operatori vigilati dalla
Banca d’Italia nei rapporti con la clientela e a contestazioni sulle posizioni debitorie segnalate nella Centrale
dei rischi (CR), escluse le lamentele riguardanti materie estranee alla competenza della Banca d’Italia.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Altri canali di ascolto. – È proseguito il dialogo con le associazioni dei consumatori
aderenti al Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti12. Un incontro plenario
è stato dedicato agli effetti dell’inflazione sui clienti di banche e società finanziarie,
con particolare attenzione alle rinegoziazioni dei mutui, alle modifiche unilaterali delle
condizioni contrattuali e alle difficoltà di accesso ai mutui da parte dei giovani. Si sono
inoltre tenute 33 riunioni bilaterali riguardanti i problemi delle truffe attuate mediante
strumenti e servizi di pagamento, del sovraindebitamento, dell’inflazione, dell’aumento
dei tassi e della rinegoziazione dei mutui.
I ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario. – Nel 2023 i ricorsi presentati all’ABF
per la risoluzione di controversie con intermediari bancari e finanziari sono stati oltre
15.800, il 2 per cento in più rispetto al 2022. Sono aumentate del 64 per cento le
controversie relative all’estinzione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello
stipendio o della pensione (CQS). Si sono invece ridotti del 35 per cento i ricorsi in
materia di buoni fruttiferi postali (BFP) e dell’8 per cento quelli relativi a servizi e
strumenti di pagamento. Il contenzioso relativo agli utilizzi fraudolenti13 è diminuito
del 6 per cento.
Le decisioni assunte dai Collegi dell’Arbitro sono state oltre 15.000. Il 48 per cento
delle pronunce si è concluso con l’accoglimento totale o parziale dei ricorsi, mentre nel
14 per cento dei casi è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere, avendo
il cliente già visto soddisfatta la sua richiesta nel corso della procedura. Per effetto delle
decisioni di accoglimento sono stati riconosciuti oltre 17 milioni di euro alla clientela
(quasi 20 nel 2022)14.
Il tasso di dissenso da parte delle banche e delle società finanziarie alle decisioni
dei Collegi è passato dal 19 al 26 per cento; l’aumento è attribuibile alla materia CQS.
Gli inadempimenti in materia di BFP sono stati invece più contenuti nel confronto
con l’anno precedente. Al netto di queste materie, nel 2023 il tasso di adesione degli
intermediari alle decisioni dell’Arbitro è stato prossimo al 94 per cento, in crescita
rispetto a quello del 202215.
Il 96 per cento dei procedimenti si è concluso entro la durata massima prevista
dalla normativa (180 giorni); in media la durata della procedura è stata di 118 giorni
(120 nel 2022).
L’accesso alla procedura è facilitato dalla presenza di un portale, al quale si accede
dal sito internet dell’ABF.
Si sono conclusi i lavori sull’applicazione al procedimento dell’Arbitro di strumenti
di intelligenza artificiale, attraverso i quali è possibile svolgere ricerche più accurate
sulle fattispecie trattate in passato, semplificare l’attività istruttoria dei ricorsi e – ferma
Organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori istituito presso il Ministero delle Imprese e del
made in Italy.
Gli utilizzi fraudolenti riguardano i bonifici, i conti correnti e le carte di pagamento.
Di questi, oltre 12 milioni di euro sono stati effettivamente restituiti alla clientela. Negli importi non sono
incluse le somme rimborsate dagli intermediari ai clienti nei casi di cessazione della materia del contendere.
Il dato è calcolato sulla base degli inadempimenti pubblicati ad aprile del 2024.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
restando l’autonomia dei Collegi nel decidere la controversia – favorire l’uniformità
degli orientamenti.
È proseguita, nell’ambito del protocollo d’intesa siglato nel 2020, la collaborazione
dell’ABF con l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) operante presso la
Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob). È inoltre continuata la
cooperazione con l’Ivass in vista della costituzione dell’Arbitro Assicurativo.
È stata anche rafforzata – attraverso l’approvazione a luglio del 2023 di un apposito
protocollo d’intesa – la collaborazione con la Scuola superiore della magistratura, con
la quale è da tempo attivo un proficuo confronto per condividere esperienze in materia
di risoluzione di controversie e per approfondire temi di attualità riguardanti la tutela
dei clienti bancari. Il protocollo mira a promuovere la collaborazione, il raccordo
e il confronto tra l’Istituto e i magistrati, anche con il coinvolgimento del mondo
accademico, su temi di particolare interesse o caratterizzati da profili di novità16.
L’educazione finanziaria
Le iniziative di educazione finanziaria della Banca d’Italia si sono intensificate nel
2023, in connessione con il ruolo svolto dall’Istituto nell’International Network on
Financial Education (INFE) dell’OCSE e nel gruppo di lavoro Global Partnership for
Financial Inclusion del G20, nonché con i nuovi progetti di divulgazione economicofinanziaria. È inoltre proseguita la collaborazione nell’ambito del Comitato per la
programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato
Edufin) e con il Ministero dell’Istruzione e del merito per l’organizzazione dei
Campionati di economia e finanza.
La maggior parte dei programmi formativi offerti dalla Banca è riconducibile a tre
linee di azione, ciascuna caratterizzata da uno specifico target di popolazione: giovani in
età scolare; specifici gruppi di adulti (prioritariamente quelli in condizioni di maggiore
fragilità economica e sociale); piccoli imprenditori.
L’educazione finanziaria per i giovani. – Per raggiungere i giovani la Banca d’Italia
collabora sia con le scuole, sia con le facoltà di Scienze della formazione primaria che
preparano i futuri insegnanti.
Il principale programma per le scuole è Tutti per uno economia per tutti!, un
percorso inserito nel progetto Educazione finanziaria nelle scuole condotto in
collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del merito. Il programma prevede
seminari formativi per gli insegnanti che successivamente svolgono attività didattiche
nelle proprie classi, anche avvalendosi dei materiali specifici gratuiti predisposti
dall’Istituto. Nell’anno scolastico 2022-23 sono stati realizzati oltre 100 seminari
formativi, con la partecipazione di circa 3.000 insegnanti (rispettivamente 104 e
1.850 l’anno precedente). Un recente studio mostra l’efficacia del programma
Il protocollo, di durata quinquennale, prevede l’organizzazione di incontri periodici su temi rilevanti e di
attualità (convegni, tavoli tecnici, seminari o workshop), organizzati congiuntamente con la Scuola e con
possibile pubblicazione degli atti.
Relazione sulla gestione e sulle attività
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nell’accrescere le competenze finanziarie degli studenti (cfr. il riquadro: La valutazione
dell’efficacia del percorso di educazione finanziaria nelle scuole).
LA VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLE SCUOLE
Nel 2023 la Banca d’Italia ha valutato l’efficacia del programma di educazione
finanziaria nelle scuole Tutti per uno economia per tutti! La ricerca1, realizzata
in collaborazione con il Politecnico di Milano e con l’Istituto nazionale per la
valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi), rappresenta
un lavoro originale per l’Italia, considerando che nel nostro paese raramente le
iniziative di educazione finanziaria vengono sottoposte a valutazioni di impatto.
L’analisi si è basata su due campioni rappresentativi di studenti: 639 per la
scuola primaria e 899 per la secondaria di primo grado (provenienti rispettivamente
da 17 e 19 istituti). Per ogni livello di istruzione, gli studenti sono stati assegnati
casualmente a una delle seguenti attività: (a) formazione in classe su tematiche
economico-finanziarie di base (denominato “trattamento”, equivalente alla
proposta formativa della Banca); (b) studio in autonomia dei materiali didattici
(“trattamento alternativo”); (c) nessuna attività (“gruppo di controllo”).
I principali risultati del lavoro mostrano che, per entrambi i tipi di scuola, il
programma produce un incremento statisticamente significativo delle competenze
finanziarie (circa l’8 per cento), mentre lo studio in autonomia dei volumi
didattici ha effetti solo per gli studenti provenienti da famiglie che abbiano una
condizione socio-economica e culturale di livello superiore a quello mediano.
L’analisi ha sottolineato infine che l’apprendimento degli studenti è migliore se
le lezioni sono tenute da insegnanti che hanno una maggiore familiarità con
argomenti economico-finanziari (anche per averli già affrontati in altri percorsi
didattici).
T. Agasisti, A. D’Ignazio, G. Iannotta, A. Romagnoli e M. Tonello, As soon as possible. The effectiveness of a
financial education program in Italian schools, Banca d’Italia, Temi di discussione, di prossima pubblicazione.
Gli studenti sono destinatari anche di specifici laboratori didattici. Nel 2023 sono
state predisposte due campagne di sensibilizzazione su temi economici e finanziari, la
Global Money Week promossa dall’OCSE e il Mese dell’educazione finanziaria promosso
dal Comitato Edufin, che hanno interessato rispettivamente 6.500 (il doppio nel
confronto con il 2022) e 15.000 studenti (circa 9.000 nel 2022).
La Banca d’Italia offre inoltre Percorsi per le competenze trasversali e per
l’orientamento (PCTO); nell’anno scolastico 2022-23 sono stati coinvolti circa 2.600
studenti, all’interno di 242 percorsi (di cui 8 in scuole italiane all’estero).
Lo scorso anno l’Istituto ha organizzato anche la decima edizione del premio
per la scuola Inventiamo una banconota. Alla competizione, dedicata a Il grande caldo,
il grande freddo: le risorse della Terra non sono infinite, hanno partecipato 1.143 scuole
primarie e secondarie, tra cui 7 scuole italiane all’estero. In dieci anni l’iniziativa ha
coinvolto oltre 6.400 classi e circa 130.000 studenti.
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Relazione sulla gestione e sulle attività
Con l’obiettivo ultimo di accrescere il coinvolgimento degli alunni delle scuole
primarie, la Banca d’Italia ha avviato presso le facoltà di Scienze della formazione primaria
un progetto di educazione finanziaria in favore dei futuri insegnanti; nell’anno accademico
2022-23 hanno partecipato complessivamente oltre 1.400 studenti universitari.
Dal novembre 2023 all’aprile 2024, oltre 7.000 tra studenti e insegnanti degli
istituti scolastici italiani hanno visitato la mostra L’avventura della moneta, allestita
dalla Banca d’Italia presso il Palazzo delle esposizioni a Roma. La mostra, che
complessivamente ha attratto circa 18.000 visitatori, rappresenta un’iniziativa per
illustrare la storia e l’attualità dei fenomeni e delle istituzioni monetarie e finanziarie;
costituisce quindi un’anticipazione di quanto sarà disponibile nel nuovo Museo della
moneta (MUDEM) in via di realizzazione. Lo scorso anno sono anche proseguite le
visite guidate alla collezione numismatica esposta nell’attuale Museo della moneta (114
visite e circa 2.200 visitatori nei 65 giorni di apertura del museo), dove sono stati
sperimentati nuovi percorsi di visita dedicati alle scuole primarie, anche con l’ausilio di
strumenti interattivi.
L’educazione finanziaria per gli adulti. – La Banca d’Italia rivolge iniziative
educative, agli adulti in condizioni di vulnerabilità economica e, sul posto di lavoro,
alla generalità dei lavoratori dipendenti. Luogo privilegiato per raggiungere gli adulti
vulnerabili sono state sinora le scuole pubbliche per adulti (Centri provinciali per
l’istruzione degli adulti, CPIA), frequentate in maggioranza da immigrati. Nell’anno
scolastico 2022-23 sono stati raggiunti circa 1.100 partecipanti (700 l’anno prima).
In collaborazione con i CPIA sono state realizzate anche iniziative nelle carceri in favore
dei detenuti. Nel 2023 l’Istituto ha inoltre avviato collaborazioni con associazioni
che operano nel terzo settore. A sostegno di queste iniziative è stato realizzato
Tu e l’economia, un progetto didattico di educazione finanziaria rivolto alle persone
in condizione di fragilità.
Un impegno specifico è dedicato alle iniziative in favore delle donne, in
considerazione del divario di genere nelle competenze finanziarie. Da settembre del
2022 a giugno del 2023 circa 6.000 donne hanno partecipato al programma Le donne
contano, svolto in collaborazione con l’associazione Soroptimist e con il Consiglio
nazionale del notariato. Per formare i lavoratori sul posto di lavoro, l’Istituto ha inoltre
stretto un accordo con i coordinamenti nazionali per le politiche di genere e le pari
opportunità di CGIL, CISL e UIL. Nell’esperimento pilota condotto nell’ultimo
biennio sono state formate 24 sindacaliste, che a loro volta hanno raggiunto circa 350
lavoratrici.
L’educazione finanziaria per i piccoli imprenditori. – La Banca d’Italia collabora
con le principali associazioni di categoria della piccola imprenditoria nei vari comparti
di attività. Ad aprile del 2023 si è conclusa la prima edizione del programma Piccole
imprese, scelte grandi, che prevede corsi di autoformazione online e incontri con
formatori. Dall’inizio del programma, un anno fa, sono stati coinvolti circa 250
funzionari delle associazioni, che hanno fornito supporto formativo a oltre 3.000
piccoli imprenditori. In autunno è stata avviata la seconda edizione del programma,
in collaborazione con Unioncamere e con associazioni dell’artigianato, del commercio,
dell’industria e dell’agricoltura.
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L’attività di divulgazione e sensibilizzazione. – La Banca d’Italia è anche impegnata
in attività di sensibilizzazione sulle competenze finanziarie a beneficio di tutti cittadini.
Nel 2023, quarto anno dalla sua costituzione, il portale L’Economia per tutti ha avuto
oltre 2 milioni di visite (circa 950.000 nel 2022); anche il numero dei visitatori unici17
è aumentato significativamente, arrivando a circa 130.000 in media al mese, un dato
più che doppio rispetto all’anno precedente. Sono state inoltre avviate due nuove
iniziative di sensibilizzazione: un progetto di collaborazione con la RAI, attraverso il
quale l’Istituto interviene con i propri esperti in canali e trasmissioni18, e il progetto
In viaggio con la Banca d’Italia, un programma itinerante che ha coinvolto 12 città per
promuovere la cultura finanziaria e il dialogo con persone, imprese e istituzioni del
territorio.
Lo scorso anno sono stati scaricati dal sito dell’Istituto quasi 130.000 fascicoli
inclusi nella collana Le Guide della Banca d’Italia19.
Indagini e ricerca. – Nel 2023 l’Istituto ha condotto la terza indagine sulle
competenze finanziarie degli adulti secondo la metodologia OCSE/INFE (Indagini
sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale: adulti) e la prima
indagine sui giovani (Indagini sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza
digitale: giovani).
L’attività di analisi e ricerca si è concentrata prevalentemente sugli effetti, per
cittadini e imprese, dell’incremento delle competenze finanziarie, sui fattori che
influenzano il grado di alfabetizzazione finanziaria e sull’analisi dell’efficacia dei
programmi di educazione finanziaria; i risultati sono resi disponibili sul sito internet
della Banca d’Italia, nella collana Questioni di economia e finanza (cfr. il paragrafo:
Le collane editoriali e le pubblicazioni scientifiche del capitolo 11).
Numero di visitatori che si sono collegati al sito internet almeno una volta nel periodo di riferimento; ogni
visitatore è conteggiato una sola volta anche se si collega in più occasioni al sito.
I contributi realizzati nel 2023 sono disponibili su RaiPlay.
Gli intermediari sono tenuti a indicare le Guide nei fogli informativi dei prodotti cui si riferiscono e a
pubblicarle sul proprio sito internet.
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9. LA GESTIONE DELLE CRISI
L’attività di regolamentazione internazionale ed europea
Gli standard internazionali. – Nel 2023 la Banca d’Italia ha partecipato ai lavori
dei diversi gruppi costituiti sotto l’egida del Consiglio per la stabilità finanziaria
(Financial Stability Board, FSB), al fine di valutare gli insegnamenti derivanti dalle
crisi bancarie in Svizzera e negli Stati Uniti per i profili internazionali della risoluzione.
Il rapporto pubblicato a ottobre del 2023 dall’FSB, nel ribadire l’adeguatezza del
quadro regolamentare in vigore e nell’apprezzare i progressi compiuti dalle banche
e dalle autorità, ha individuato alcune importanti aree da rafforzare: (a) assicurare
forme di protezione pubblica di liquidità cui le banche possano accedere in ultima
istanza in caso di risoluzione; (b) risolvere i problemi legali nell’esecuzione del bail?in
in un contesto internazionale e analizzare gli impatti sui mercati finanziari derivanti
dall’utilizzo di tale strumento; (c) rendere disponibili una pluralità di opzioni in fase di
risoluzione; (d) valutare la possibile estensione del perimetro delle banche cui applicare
i requisiti in tema di pianificazione della risoluzione e capacità di assorbimento delle
perdite; (e) potenziare la capacità di reazione delle autorità di risoluzione ai deflussi
di depositi, resi più rapidi dalle nuove tecnologie e dai social media; (f ) riesaminare il
ruolo della protezione dei depositi nel contesto della risoluzione.
L’Istituto ha inoltre continuato a seguire i lavori sull’adeguatezza delle risorse
finanziare necessarie a garantire la risoluzione ordinata delle controparti centrali (central
counterparties, CCP)1.
La regolamentazione europea e la revisione del quadro di gestione delle crisi bancarie. –
La Banca d’Italia partecipa a diversi gruppi di lavoro europei per la revisione del
quadro normativo armonizzato in materia di gestione delle crisi bancarie e di sistemi
di garanzia dei depositi (deposit guarantee schemes, DGS).
Ad aprile del 2023 è stata pubblicata la proposta della Commissione europea di
revisione del quadro normativo sulla gestione delle crisi bancarie e l’assicurazione dei
depositi (crisis management and deposit insurance, CMDI), che modifica la direttiva
UE/2014/59 sul risanamento e la risoluzione delle banche (Bank Recovery and
Resolution Directive, BRRD), la direttiva UE/2014/49 sui DGS e il regolamento
UE/2014/806 sul Meccanismo di risoluzione unico. La proposta mira a rivedere la
disciplina di gestione della crisi delle banche di piccola e media dimensione, ampliando
l’ambito di applicazione della risoluzione e valorizzando il ruolo dei DGS, tanto in via
preventiva quanto, in caso di dissesto, a sostegno della cessione di attività e passività; nel
2023 è proseguito il negoziato tra le delegazioni degli Stati membri sotto la Presidenza
del Consiglio dell’Unione europea. In linea con la raccomandazione dell’Eurogruppo
del 16 giugno 2022 è stato deciso di rinviare i lavori per l’istituzione di uno schema
unico di garanzia dei depositi al completamento della riforma del CMDI.
Fra settembre e novembre del 2023 si è svolta una consultazione su un rapporto dell’FSB (cfr. FSB, Financial
resources and tools for central counterparty resolution. Consultation report, 19 settembre 2023) che propone un
nuovo standard globale in materia di risorse e strumenti per la risoluzione delle CCP. Il rapporto finale è
previsto per la prima metà del 2024.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Nel corso dell’anno è stato approvato il D.lgs. 224/2023 che, in combinato
disposto con la L. 127/2022 (legge di delegazione europea 2021), attua il regolamento
UE/2021/23 in materia di risanamento e risoluzione delle controparti centrali,
individuando la Banca d’Italia come autorità unica di risoluzione in ambito nazionale.
Il decreto attuativo introduce modifiche sia alle norme del Testo unico della finanza
(TUF) in materia di vigilanza sulle CCP, per recepire le nuove disposizioni europee
sul risanamento e sull’amministrazione straordinaria, sia alla disciplina sulle sanzioni
amministrative e sulla liquidazione coatta amministrativa.
I contributi all’attività dell’EBA, dell’SRM, dell’SRB e dell’ESMA. – L’Istituto
ha contribuito: (a) alla predisposizione di nuovi orientamenti dell’Autorità bancaria
europea (European Banking Authority, EBA)2; (b) all’approfondimento delle aree di
lavoro individuate dall’EBA nel contesto del Programma europeo per l’esame della
risoluzione (European Resolution Examination Programme, EREP) relativo al ciclo
20233; (c) alla definizione dei temi da affrontare nel corso del 20244.
Nel 2023 la Banca d’Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione, ha preso
parte al processo di revisione strategica del Meccanismo di risoluzione unico (Single
Resolution Mechanism, SRM) avviato dal Comitato di risoluzione unico (Single
Resolution Board, SRB); all’inizio di quest’anno è stata pubblicata la nuova strategia
dell’SRM5 per il quinquennio 2024?28, che riguarda in particolare le seguenti aree:
strategia e obiettivi; governance e organizzazione; risorse umane.
L’Istituto ha inoltre continuato a fornire il proprio contributo nei comitati e nei
gruppi di lavoro costituiti nell’ambito dell’SRB sulla definizione di linee guida operative
in materia di risoluzione, tra le quali quelle sulla liquidità6, con l’intento di affinare i
contenuti dei piani di risoluzione.
Sono proseguiti i lavori di aggiornamento del manuale nazionale di risoluzione
e dei connessi documenti operativi, in coerenza anche con la revisione strategica
dell’SRM.
La Banca ha continuato a partecipare ai lavori dell’Administrative and Budget
Committee, istituito all’interno dell’SRB per l’analisi dei piani economici e finanziari
del Comitato stesso.
Attraverso il Fund Committee dell’SRB l’Istituto ha collaborato alla definizione
delle politiche in materia di contribuzione al Fondo di risoluzione unico (Single
EBA, Orientamenti (rivisti) sui metodi di calcolo dei contributi ai sistemi di garanzia dei depositi ai sensi della direttiva
2014/49/UE, che abrogano e sostituiscono gli orientamenti ABE/GL/2015/10, 21 febbraio 2023; EBA, Orientamenti
che modificano gli orientamenti EBA/GL/2022/01 destinati agli enti e alle autorità di risoluzione per migliorare la
possibilità di risoluzione ai sensi degli articoli 15 e 16 della direttiva 2014/59/UE (orientamenti in materia di possibilità
di risoluzione) al fine di introdurre una nuova sezione relativa ai test sulla possibilità di risoluzione, 13 giugno 2023.
EBA, 2023 European Resolution Examination Programme (EREP) for resolution authorities, 27 ottobre 2022.
EBA, European Resolution Examination Programme 2023, agosto 2023.
SRB, SRM Vision 2028, febbraio 2024.
SRB, Operational guidance for banks on the measurement and reporting of the liquidity situation in resolution,
giugno 2023.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Resolution Fund, SRF) per gli intermediari rientranti nell’ambito di applicazione
dell’SRM, nonché alla definizione della strategia di investimento degli importi detenuti
dal Fondo.
L’Istituto, quale autorità designata per la supervisione sui DGS, ha partecipato
alla task force istituita dall’EBA per fornire consulenza alla Commissione europea
in materia di rafforzamento del quadro normativo comunitario a tutela dei
depositanti e per favorire una maggiore convergenza delle regole e delle prassi tra
gli Stati membri.
Nel corso del 2023 la Banca d’Italia ha collaborato con l’Autorità europea degli
strumenti finanziari e dei mercati (European Securities and Markets Authority, ESMA)
e con le autorità europee sul tema della risoluzione delle CCP, in attesa della formale
designazione di autorità nazionale di risoluzione delle controparti centrali, avvenuta il
31 gennaio 2024 con l’entrata in vigore del D.lgs. 224/2023.
Le attività svolte a livello nazionale
La Banca gestisce il Fondo nazionale di risoluzione (FNR), costituito nel 2015
in attuazione della BRRD e il cui unico obiettivo attuale è la gestione degli interventi
di finanziamento delle procedure di risoluzione avviate nel 2015, anno di istituzione7.
Nel 2023 non sono state richiamate contribuzioni addizionali8.
A dicembre del 2023 la Banca d’Italia ha pubblicato un documento che indica i criteri
generali che verrebbero seguiti nell’ipotesi di esecuzione di un bail?in9, in attuazione degli
orientamenti dell’EBA destinati alle autorità di risoluzione in merito alla pubblicazione
della meccanica di scambio nella svalutazione e conversione e nel bail?in.
Le procedure di risoluzione
Con riferimento alle procedure di risoluzione per le quattro banche disposte alla
fine del 2015, è proseguita la gestione delle attività successive al perfezionamento delle
cessioni degli enti-ponte avvenute nel 2017, con particolare riguardo alle garanzie
rilasciate dall’FNR a favore delle banche acquirenti, ossia UBI Banca spa – poi
incorporata in Intesa Sanpaolo spa (ISP) – e Banca Popolare dell’Emilia Romagna
spa (BPER). La Banca d’Italia ha continuato a gestire le richieste rivolte all’FNR dalle
banche acquirenti per l’attivazione delle garanzie10. Le richieste pervenute da ISP e
BPER nel 2023 sono circa 650 (tra nuove e aggiornamenti di richieste precedentemente
presentate), per un totale di 2.350 istanze notificate a partire dal 2017.
Si fa riferimento alle procedure di risoluzione relative a Banca delle Marche spa, Banca Popolare dell’Etruria
e del Lazio soc. coop., Cassa di Risparmio di Ferrara spa e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti spa.
Per maggiori dettagli sull’FNR, cfr. Rendiconto del Fondo nazionale di risoluzione sul 2023.
La L. 208/2015 riconosce alla Banca d’Italia il potere di determinare contributi addizionali da versare all’FNR.
Banca d’Italia, Sintesi indicativa delle modalità di esecuzione della riduzione e conversione e del bail-in, dicembre 2023.
Per maggiori dettagli, cfr. il capitolo 7 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2018.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
Una parte delle richieste è relativa a controversie avviate da ex azionisti ed ex
obbligazionisti subordinati che hanno subito la perdita dell’investimento. La possibilità
di rivalersi nei confronti delle banche ponte (legittimazione passiva)11 è stata oggetto di
numerose pronunce12; l’orientamento giurisprudenziale che esclude la legittimazione
passiva degli enti?ponte si è rafforzato a seguito di una pronuncia della Corte di giustizia
dell’Unione europea del 202213.
È proseguita nell’anno l’attività di REV Gestione Crediti spa, società veicolo
costituita nel 2015 nel contesto della risoluzione delle quattro banche e controllata
integralmente dall’FNR, alla quale sono stati ceduti i crediti deteriorati di queste
ultime. A ottobre del 2023 l’FNR, in qualità di socio unico, ha approvato la riduzione
del capitale sociale di REV per perdite, provvedendo alla sottoscrizione del contestuale
aumento dello stesso per 40 milioni di euro, al fine di assicurare il rispetto dei coefficienti
prudenziali.
Le attività condotte dall’FNR sono illustrate in dettaglio nello specifico rendiconto
annuale (cfr. il Rendiconto del Fondo nazionale di risoluzione sul 2023).
Le procedure di liquidazione coatta amministrativa e le revoche dell’autorizzazione
all’esercizio di attività
Nel 2023 non sono state disposte procedure di liquidazione coatta amministrativa
(LCA). Alla fine del 2023 ne erano in corso 39, relative a 20 banche, 8 società di
intermediazione mobiliare (SIM), una capogruppo di SIM, 8 società di gestione del
risparmio (SGR), un istituto di pagamento e una società di factoring. Le liquidazioni
volontarie oggetto di supervisione sono state 21, di cui 2 relative a banche e 19 ad
altri intermediari; di queste ultime, 3 sono state avviate nel 2023 (3 liquidazioni
volontarie erano state avviate nel 2022) con riferimento a Unica SIM spa, Credimi spa
e Finpeg spa. Nell’anno sono terminate una LCA e 2 liquidazioni volontarie (a fronte
rispettivamente di 2 LCA concluse nel 2022 e di 2 liquidazioni volontarie terminate
nel 2022; tav. 9.1).
Per approfondimenti, cfr. il riquadro: La legittimazione passiva degli enti-ponte del capitolo 7 nella Relazione
sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2018.
In particolare, negli ultimi anni sono state emanate numerose pronunce di merito (principalmente da parte
del Tribunale di Ancona, ma anche di Roma, Bergamo, Macerata, Siena, Pesaro, Ferrara e Bologna), che
escludono la responsabilità degli enti-ponte. Particolarmente rilevante è la sentenza della Corte d’appello
di Milano n. 917/2019. In senso contrario si segnala invece un’ordinanza del 30 novembre 2023 con cui
la Corte di cassazione, nell’esaminare per la prima volta una vendita di azioni e obbligazioni subordinate in
violazione dei principi di correttezza e diligenza (misselling) di una delle quattro banche poste in risoluzione,
ha riconosciuto l’esistenza della legittimazione passiva della banca acquirente.
La sentenza del 5 maggio 2022 riguarda un’azione avviata a seguito della risoluzione di Banco Popular
Español SA, disposta dall’SRB nel giugno 2017. Secondo la Corte di giustizia, la svalutazione delle azioni da
parte dell’autorità di risoluzione preclude agli ex azionisti la possibilità di chiedere – nei confronti dell’ente
succeduto alla banca risolta – il risarcimento dei danni per misselling delle azioni stesse: la risoluzione costituisce
infatti un regime speciale di insolvenza in deroga al diritto comune, la cui applicazione è autorizzata solo
in circostanze eccezionali e in presenza di un interesse pubblico superiore, consistente nella garanzia della
stabilità del sistema finanziario. Il principio è stato successivamente ripreso anche dal Tribunale di Milano con
sentenza del 29 settembre 2022.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
Tavola 9.1
Procedure di liquidazione
Liquidazioni coatte amministrative
Numero procedure in essere a inizio anno
Avvii
Chiusure
Numero procedure in essere a fine anno
Liquidazioni volontarie
Numero procedure in essere a inizio anno
Avvii
Chiusure
Numero procedure in essere a fine anno
L’Istituto nomina gli organi liquidatori dei fondi di investimento gestiti da SGR,
posti in liquidazione giudiziale dai tribunali competenti (art. 57, comma 6-bis, del
TUF). Oltre a rendere al tribunale il parere di competenza sulla solvibilità del fondo,
la Banca esercita poteri di supervisione e direzione sulla liquidazione. Nel 2023 sono
state gestite 20 procedure di liquidazione giudiziale, di cui 2 avviate nell’anno (erano
18 nel 2022; tav. 9.2).
Tavola 9.2
Liquidazioni giudiziali di fondi gestiti da SGR
Numero procedure in essere a inizio anno
Avvii
Chiusure
Numero procedure in essere a fine anno
È proseguita la gestione delle procedure di liquidazione coatta amministrativa di
Banca Popolare di Vicenza spa e di Veneto Banca spa, le cui attività e passività sono
state acquisite da ISP14. I crediti di ISP (per lo sbilancio tra passività e attività cedute
e per le retrocessioni alle due liquidazioni di crediti deterioratisi nei tre anni successivi
al contratto) sono stati regolati mediante la concessione di due finanziamenti, la cui
scadenza nel 2022 è stata prorogata15. I commissari liquidatori hanno proseguito la
cessione sul mercato, attraverso procedure competitive, delle partecipazioni societarie
La liquidazione coatta amministrativa è stata disposta per Banca Popolare di Vicenza spa e per Veneto
Banca spa con decreti del MEF adottati ai sensi del DL 99/2017 (convertito con modifiche dalla
L. 121/2017).
Le prospettive di rimborso di questi finanziamenti e, in via subordinata (e solo ipotetica, in base alle
informazioni oggi disponibili), degli altri creditori dipendono principalmente dal recupero dei crediti
deteriorati e degli altri attivi non ceduti a ISP, in gran parte trasferiti alla Società per la Gestione di Attività spa
(ora denominata Asset Management Company spa, AMCO) per un corrispettivo periodicamente aggiornato
in base agli incassi realizzati da quest’ultima.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
non acquisite da ISP, la dismissione delle opere d’arte, nonché le azioni di responsabilità.
Le liquidazioni sono inoltre impegnate nella gestione di un articolato contenzioso
passivo e delle richieste di ISP per gli indennizzi, presentate in base alle dichiarazioni
e garanzie previste nell’atto di cessione. Per entrambe le liquidazioni sono in via di
conclusione le attività propedeutiche al deposito dello stato passivo16. La Corte di
cassazione ha confermato in via definitiva lo stato di insolvenza di Veneto Banca spa,
mentre non si è ancora pronunciata per Banca Popolare di Vicenza spa.
L’attività sui piani di risoluzione
L’SRB, in stretta cooperazione con le autorità nazionali di risoluzione, ha proseguito
l’attività di redazione dei piani di risoluzione per le banche significative.
Durante il ciclo di pianificazione, congiuntamente all’autorità di vigilanza e con il
contributo delle autorità nazionali di risoluzione, l’SRB ha condotto per le banche di
propria competenza – incluse quelle italiane – esercizi di valutazione della capacità degli
intermediari di misurare e segnalare informazioni in materia di liquidità in situazioni di
crisi (cfr. il riquadro: La capacità delle banche di misurare e segnalare la propria situazione
di liquidità in un contesto di crisi).
LA CAPACITÀ DELLE BANCHE DI MISURARE E SEGNALARE LA PROPRIA SITUAZIONE DI
LIQUIDITÀ IN UN CONTESTO DI CRISI
Nell’ambito dei requisiti che le banche devono soddisfare per essere considerate
risolvibili1, le autorità chiedono che gli intermediari: (a) dispongano di metodologie
per stimare ex ante il fabbisogno di liquidità e le fonti di finanziamento necessari per
l’attuazione della strategia di risoluzione; (b) siano in grado di misurare e segnalare con
breve preavviso la propria posizione di liquidità (a livello di singola entità e di gruppo
per le valute che le banche stesse reputano significative) e le esigenze di finanziamento
in situazioni di crisi; (c) sappiano identificare e mobilitare le attività che potrebbero
essere impiegate come garanzia per ottenere liquidità in caso di risoluzione, anticipando
eventuali ostacoli legali, regolamentari e operativi al loro utilizzo.
Per valutare il possesso dei requisiti di cui al punto (b), nel 2023 le banche
significative – tra cui quelle italiane – hanno condotto un esercizio pratico promosso
congiuntamente dall’SRB e dall’SSM. L’esercizio aveva l’obiettivo di: verificare
il livello di avanzamento di ciascun intermediario in termini di completezza e
accuratezza dei dati segnalati; identificare eventuali carenze e le misure per la relativa
Per maggiori dettagli, cfr. EBA, Orientamenti destinati agli enti e alle autorità di risoluzione per migliorare la
possibilità di risoluzione, 13 gennaio 2022 e SRB, Expectations for banks, marzo 2020.
In base alle specifiche norme adottate per le due banche, l’accertamento riguarda solo le passività non cedute
a ISP. L’attività è risultata particolarmente onerosa sia per la numerosità delle domande, molte delle quali
reiterate più volte o avanzate per una pluralità di soggetti, sia per la necessità di approfondimenti, anche in
termini di analisi documentale, data la molteplicità e particolarità delle fattispecie riscontrate.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
rimozione; valutare, a livello complessivo, il processo di controllo e validazione
delle informazioni inviate dalle banche e definire un eventuale ampliamento dei
dati richiesti, della frequenza e del perimetro di intermediari oggetto dei successivi
esercizi.
L’esercizio, basato sul modello joint liquidity template2, è stato poi valutato sia in
forma aggregata sia per i singoli intermediari dall’SRB e dall’SSM. La Banca d’Italia,
in qualità di autorità nazionale di risoluzione e di autorità nazionale di vigilanza,
ha fornito supporto nelle fasi di consolidamento del modello di dati, nonché nel
processo valutativo condotto per le banche italiane.
Si tratta di un modello sviluppato congiuntamente dall’SRB e dall’SSM, costruito a partire da quello
adoperato a fini di vigilanza informativa per la segnalazione di dati e per il monitoraggio della liquidità,
integrato per ottenere informazioni rilevanti in situazioni di crisi. È costruito in maniera da fornire dati su
tutte le entità del gruppo che si suppone possano assumere un ruolo rilevante nella gestione della liquidità,
affinché i dati possano essere rapidamente interpretati in caso di urgenza dalle autorità di vigilanza e da
quelle di risoluzione.
L’Istituto ha collaborato con l’SRB alla redazione di 12 piani di risoluzione per
le banche significative italiane e alle relative analisi in materia di valutazione della
risolvibilità; l’iter di approvazione finale da parte dell’SRB si concluderà nella prima
metà del 2024. La Banca ha anche partecipato alla redazione di 6 piani di risoluzione
relativi a gruppi bancari europei con filiazioni significative in Italia.
I piani includono l’assegnazione del requisito minimo di fondi propri e passività
ammissibili (minimum requirement for own funds and eligible liabilities, MREL), che dal
1° gennaio del 2024 rappresenta un obiettivo vincolante (target). Il requisito è espresso in
percentuale rispetto all’esposizione al rischio e alla leva finanziaria; può essere assegnato
a livello consolidato con la determinazione, se applicabile, della quota da soddisfare
con strumenti subordinati, oppure a livello individuale per le entità controllate ritenute
rilevanti, da rispettare di norma con passività subordinate sottoscritte, in via diretta o
indiretta, dalla capogruppo.
Per le banche meno significative – sotto la responsabilità diretta della
Banca d’Italia – tra il 2023 e l’inizio del 2024, dopo l’acquisizione del parere favorevole
da parte dell’SRB17, sono stati approvati 46 piani di risoluzione relativi al ciclo di
pianificazione 202318; a questi si aggiungono ulteriori 66 piani redatti nel 2022,
riguardanti intermediari soggetti a obblighi semplificati e con validità biennale19. Si è
così raggiunta la copertura dell’intero sistema.
L’SRB svolge un ruolo di indirizzo regolatorio e di coordinamento sull’attività svolta dalle autorità nazionali
di risoluzione nei confronti degli intermediari meno significativi di diretta competenza. Nell’ottobre 2023
l’SRB ha pubblicato il primo rapporto sulla gestione della crisi delle banche di piccola e media dimensione,
che fornisce una panoramica dell’attività di pianificazione della risoluzione condotta dalle autorità nazionali
di risoluzione nell’Unione bancaria (SRB, Small and medium-sized banks: resolution planning and crisis
management report for less significant institutions in 2022 and 2023, ottobre 2023).
In coerenza con le tempistiche adottate anche dall’SRB, il ciclo di pianificazione annuale inizia il 1° aprile di
ogni anno e si conclude entro il 31 marzo dell’anno successivo.
Per maggiori dettagli, cfr. il capitolo 7 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2019.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
I piani di risoluzione, redatti applicando un principio di proporzionalità
e tenendo conto delle politiche emanate dall’SRB, includono l’assegnazione
dell’obiettivo MREL, che gli intermediari devono rispettare in via continuativa20. Dal
ciclo di pianificazione 2022 i piani includono la valutazione dell’interesse pubblico
alla risoluzione sia in uno scenario di crisi idiosincratica, sia in uno legato a fattori di
instabilità finanziaria più ampia o eventi di carattere sistemico21.
Inoltre, con riguardo alle iniziative volte ad assicurare la risolvibilità, nel corso del
2023 sono proseguite le attività di verifica dell’attuazione da parte degli intermediari
italiani significativi e meno significativi delle policy dell’SRB (delineate nella guida
Expectations for banks pubblicata nel 2020) e degli orientamenti EBA in materia di
risolvibilità, in linea con le priorità delineate su base annuale dall’EBA stessa (cfr. il
riquadro: La valutazione della risolvibilità delle banche italiane nell’ambito dell’attività
di pianificazione della risoluzione).
LA VALUTAZIONE DELLA RISOLVIBILITÀ DELLE BANCHE ITALIANE NELL’AMBITO
DELL’ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE DELLA RISOLUZIONE
La Banca d’Italia ha proseguito i lavori avviati con le banche per le quali è prevista
la risoluzione come strategia preferita di gestione della crisi, al fine di garantire la
piena risolvibilità delle stesse. Per le banche meno significative, queste disposizioni
sono attuate secondo il principio di proporzionalità.
Per quanto attiene alle banche italiane significative, di competenza dell’SRB,
le valutazioni in merito alla risolvibilità delle stesse restituiscono un quadro
generalmente positivo, con progressi nelle diverse aree di risolvibilità in linea con la
media delle altre banche di competenza dell’SRB1.
Con riferimento agli intermediari meno significativi, la Banca d’Italia, in qualità di
autorità nazionale di risoluzione, ha adottato un approccio progressivo; in particolare
ha richiesto alle banche di assicurare la piena conformità al quadro normativo vigente
in un orizzonte temporale triennale, a partire dalla data di approvazione del piano che
individua la risoluzione come strategia di gestione della crisi. Pertanto annualmente,
nell’ambito dell’attività di pianificazione, l’Istituto procede all’individuazione delle
priorità, coerentemente con le indicazioni dell’EBA, per garantire la risolvibilità
degli intermediari e in linea con l’approccio seguito dall’SRB per le banche di sua
competenza. In particolare è stato chiesto alle banche di porre in essere una serie di
SRB, Resolvability of Banking Union banks: 2022, settembre 2023.
Con riferimento alle banche per cui è prevista la liquidazione come strategia di gestione della crisi, il requisito
è calcolato in relazione alla necessità di coprire le sole perdite, e non anche la ricapitalizzazione, ed è di norma
pari ai requisiti di capitale; in alcuni specifici casi il MREL è stato fissato al di sopra dei requisiti di capitale,
sulla base di una valutazione condotta dalla Banca d’Italia e tenuto conto dei possibili impatti sulla stabilità
finanziaria. Per gli intermediari per i quali è prevista la risoluzione, il requisito tiene conto anche della necessità
della ricapitalizzazione che permetterebbe al soggetto risultante dalla risoluzione di ripristinare la conformità
con i requisiti minimi vigenti in termini di attività ponderate per il rischio, nonché di leva finanziaria.
Per maggiori dettagli, cfr. il capitolo 8 nella Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia sul 2022.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
adempimenti che tengono conto dell’operatività specifica di ciascun intermediario
e degli aspetti considerati più critici per l’attuazione della strategia di risoluzione
prescelta. Le aree di lavoro così individuate attengono principalmente: (a) al requisito
MREL e alle risorse finanziarie, incluso il fabbisogno di liquidità in uno scenario
di risoluzione; (b) ai sistemi informativi, alla continuità operativa e di accesso alle
infrastrutture di mercato; (c) alla separabilità del gruppo, in un contesto di strategia
di risoluzione.
Nell’ambito dell’SRM la Banca d’Italia è responsabile della predisposizione dei
piani di risoluzione per le SIM non rientranti nella competenza dell’SRB. Nel corso
del 2023 si è concluso il primo ciclo di pianificazione di 12 SIM, tutte sottoposte a
obblighi semplificati in ragione del limitato impatto in caso di loro dissesto, su cui la
Consob – sulla base delle disposizioni normative di riferimento e del protocollo d’intesa
del 5 novembre 201922 – ha rilasciato il proprio parere per i profili di competenza. Ai
sensi dell’art. 60-bis.1 e ss. del TUF, anche per le SIM i piani, salvo cambiamenti
significativi, saranno aggiornati con cadenza biennale e includeranno la fissazione del
requisito MREL.
Banca d’Italia e Consob, Protocollo d’intesa tra Banca d’Italia e Consob in materia di servizi e attività di
investimento e di gestione collettiva del risparmio, 5 novembre 2019.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
10. LA STABILITÀ FINANZIARIA E LE POLITICHE
MACROPRUDENZIALI
Le analisi di stabilità finanziaria e i provvedimenti di natura macroprudenziale1
La Banca d’Italia vigila sui rischi per la stabilità del sistema finanziario nazionale
svolgendo analisi, tra l’altro, sulla vulnerabilità di imprese e famiglie, sulle prospettive
per la qualità dei prestiti bancari, sui rischi derivanti dall’attività degli intermediari non
bancari, nonché sull’impatto dei rischi climatici e di quelli derivanti dall’innovazione
tecnologica e dalla digitalizzazione nell’industria finanziaria.
A fronte di rischi sistemici, ciclici o strutturali, la Banca d’Italia può adottare
provvedimenti di natura macroprudenziale per attenuarne i possibili effetti sulla
stabilità del sistema finanziario. Gli strumenti di analisi utilizzati per le decisioni
vengono riesaminati periodicamente. Nel 2023 è stata aggiornata la metodologia
utilizzata per l’identificazione delle istituzioni italiane a rilevanza sistemica nazionale
(Other Systemically Important Institutions, O-SII) e per l’assegnazione del relativo buffer
di capitale. Sono stati sviluppati indicatori per la valutazione dei rischi strutturali e la
calibrazione della riserva di capitale per il rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB).
È inoltre in corso una revisione del quadro analitico utilizzato dall’Istituto a supporto
delle decisioni sulla riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB).
La Banca d’Italia annualmente identifica le O-SII e le istituzioni a rilevanza
sistemica globale (Global Systemically Important Institutions, G-SII) per le quali
la regolamentazione prevede requisiti di capitale aggiuntivi in relazione alla loro
dimensione e complessità. Il numero di intermediari identificati per il 2024 come
O-SII è salito a sette e i requisiti macroprudenziali sono stati portati a livelli prossimi
a quelli mediamente applicati alle altre O-SII europee con profili di rischio simili2.
Da gennaio 2024 non vi sono più banche italiane identificate come G-SII3.
Nel 2024 è stato attivato un SyRB per tutte le banche e i gruppi bancari autorizzati
in Italia al fine di rafforzarne ulteriormente la resilienza a fronte di eventi avversi.
Nel 2023 e nel primo trimestre del 2024 il coefficiente del CCyB, in assenza di
segnali di una crescita eccessiva del credito in Italia, è stato mantenuto pari a zero.
La regolamentazione prevede che il CCyB possa essere utilizzato anche a fronte di
rischi derivanti da una forte crescita del credito in paesi esterni allo Spazio economico
europeo. Lo scorso anno la Banca d’Italia ha identificato come paesi terzi rilevanti
per il sistema italiano il Regno Unito, la Russia, gli Stati Uniti e la Svizzera. L’attività
di sorveglianza diretta dei rischi di questi paesi è svolta dal Comitato europeo per il
Le informazioni riguardanti le decisioni di politica macroprudenziale adottate dalla Banca d’Italia e le relative
motivazioni sono disponibili sul sito internet dell’Istituto.
Per approfondimenti, cfr. il riquadro: La nuova classificazione delle banche a rilevanza sistemica nazionale,
in Rapporto sulla stabilità finanziaria, 2, 2023 e Banca d’Italia, Identificazione per il 2024 delle istituzioni a
rilevanza sistemica nazionale autorizzate in Italia, comunicato stampa del 24 novembre 2023.
Banca d’Italia, Identificazione annuale delle istituzioni finanziarie italiane a rilevanza sistemica globale,
comunicato stampa del 1° dicembre 2023.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB; cfr. Rapporto sulla stabilità
finanziaria, 2, 2023).
Attraverso l’ESRB la Banca d’Italia è stata inoltre invitata a riconoscere tre misure
macroprudenziali norvegesi, una svedese e una belga; si è tuttavia deciso di non applicare
queste misure a livello domestico in ragione della non rilevanza delle esposizioni delle
banche italiane (cfr. Rapporto sulla stabilità finanziaria, 2, 2023 e Rapporto sulla stabilità
finanziaria, 1, 2024).
Tra gli strumenti per preservare la stabilità del sistema finanziario nazionale rientra
il cosiddetto potere di intervento sui prodotti, previsto dal regolamento UE/2014/600
(MiFIR). La Banca ha svolto analisi sui rischi potenzialmente derivanti dagli strumenti
finanziari commercializzati, distribuiti o venduti in Italia4, anche in collaborazione con
la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), ma non si è ritenuto
necessario attivare misure.
Il D.lgs. 207/2023, entrato in vigore l’11 gennaio 2024, ha istituito il Comitato
per le politiche macroprudenziali, che segue l’evoluzione dei rischi e contribuisce alla
tutela della stabilità del sistema finanziario nazionale nel suo complesso. Al Comitato
partecipano il Governatore della Banca d’Italia, che lo presiede, e i Presidenti della
Consob, dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) e della Commissione di
vigilanza sui fondi pensione (Covip); alle sedute assiste il Direttore generale del Tesoro
(senza diritto di voto). Il Comitato può indirizzare raccomandazioni alle autorità che
lo compongono e formulare segnalazioni al Parlamento, al Governo, ad altre autorità
ed enti pubblici sull’opportunità di adottare specifiche misure per la salvaguardia della
stabilità del sistema finanziario italiano. Il Presidente convoca il Comitato almeno due
volte l’anno, fissa i contenuti delle riunioni ed esercita il potere di proposta per le attività
e le funzioni dello stesso. Entro la fine di marzo di ogni anno il Comitato è tenuto a
presentare una relazione annuale sulla propria attività al Governo e al Parlamento.
La Banca d’Italia svolge le funzioni di segreteria.
Il contributo ai lavori in materia di stabilità finanziaria a livello internazionale
La Banca contribuisce ai lavori in materia di stabilità finanziaria in varie sedi
internazionali ed europee, tra cui il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial
Stability Board, FSB) e l’ESRB.
Nel 2023 i lavori dell’FSB, sotto l’indirizzo della Presidenza indiana del G20,
si sono focalizzati sugli impatti delle tecnologie digitali sul sistema finanziario, con
specifico riferimento ai rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalle criptoattività,
a quelli connessi con un’eccessiva dipendenza degli intermediari da fornitori terzi di
servizi digitali, nonché ai rischi cibernetici. È stata data priorità anche al miglioramento
dell’interoperabilità dei sistemi di pagamento istantaneo. In particolare sono state
ultimate le raccomandazioni per la regolamentazione e la supervisione dei soggetti che
operano nei mercati delle criptoattività; è stato inoltre preparato, insieme al Fondo
Per ulteriori informazioni, cfr. sul sito della Banca d’Italia: Il “potere di intervento” della Banca d’Italia su
strumenti finanziari, depositi strutturati e attività/pratiche finanziarie collegate e Glossario delle tipologie di
strumenti finanziari analizzati dalla Banca d’Italia nell’ambito del potere di intervento.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
monetario internazionale, un piano di azione per rispondere ai rischi derivanti da queste
attività. A seguito della crisi di alcuni intermediari bancari negli Stati Uniti e in Svizzera,
l’FSB ha riesaminato l’adeguatezza del quadro internazionale di risoluzione delle crisi
e si è concentrato su alcuni fattori che hanno avuto rilievo nei recenti episodi di stress,
quali il ruolo dei social media nel comportamento dei depositanti e i rischi di tasso
di interesse e di liquidità delle banche (cfr. il paragrafo: L’attività di regolamentazione
internazionale ed europea del capitolo 9). In un contesto di crescente sviluppo del settore
finanziario non bancario, è proseguita l’attuazione del piano di interventi per rafforzarne
la resilienza, tra i quali si segnala la revisione delle raccomandazioni relative ai rischi di
liquidità dei fondi di investimento aperti; sono state anche analizzate le implicazioni
di stabilità finanziaria derivanti da una leva elevata5 riscontrata in alcune categorie di
intermediari non bancari. La Banca ha contribuito a questi approfondimenti, oltre
a sostenere i lavori connessi con l’attuazione del programma per contrastare i rischi
finanziari originati dai mutamenti climatici e del piano di azione del G20 per rendere
più efficienti i pagamenti internazionali (cfr. il paragrafo: I sistemi di pagamento
dell’Eurosistema del capitolo 4).
Nel Comitato sul sistema finanziario globale (Committee on the Global Financial
System, CGFS), costituito presso la Banca dei regolamenti internazionali, l’Istituto ha
contribuito al monitoraggio dei rischi per la stabilità finanziaria globale, con specifica
attenzione agli sviluppi sui mercati immobiliari, alle cause e alle implicazioni per
i supervisori delle crisi bancarie del marzo 2023 e agli effetti del rialzo dei tassi di
interesse a livello internazionale.
In sede europea la Banca ha partecipato alle attività dell’ESRB, che hanno
riguardato tra l’altro: (a) l’individuazione e l’affinamento degli indicatori per la
misurazione dei rischi sistemici, in particolare quelli di liquidità; (b) la valutazione
degli impatti sul sistema finanziario del contesto di più elevati livelli dei tassi di
interesse e di inflazione; (c) l’analisi dei mercati caratterizzati da investimenti
più rischiosi (ad es. private equity); (d) il monitoraggio del settore immobiliare;
(e) l’elaborazione di strategie e strumenti comuni per rafforzare la sicurezza cibernetica.
Parallelamente alla revisione europea del quadro normativo sui fondi di investimento,
rappresentato dalle direttive sui fondi alternativi e sugli organismi di investimento
collettivo in valori mobiliari (OICVM), l’ESRB ha analizzato le possibili misure per
aumentare la resilienza di fondi che investono principalmente nel debito corporate e
nel settore immobiliare. Sono state inoltre condotte analisi sulle attività gestite dalle
controparti centrali e sugli interventi normativi proposti dalla Commissione europea
nell’ambito della revisione del regolamento UE/2012/648 sulle infrastrutture del
mercato unico (European Market Infrastracture Regulation, EMIR) per stimolare la
crescita del ricorso a controparti centrali in Europa e per attenuare la dipendenza da
quelle di paesi terzi (principalmente il Regno Unito).
Con riferimento alla partecipazione al Comitato per la stabilità finanziaria
(Financial Stability Committee) della Banca centrale europea – che segue le questioni
relative alla stabilità finanziaria dell’area dell’euro e predispone le decisioni del Consiglio
direttivo in materia di politiche macroprudenziali – l’Istituto ha contribuito tra l’altro:
La leva finanziaria è pari al rapporto tra i debiti finanziari e la somma degli stessi con il patrimonio netto,
valutato al valore di bilancio.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività
(a) alla valutazione delle misure adottate dalle autorità dei paesi che fanno parte del
Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism, SSM); (b) alla revisione
delle metodologie per le decisioni di politica macroprudenziale a livello europeo;
(c) al monitoraggio delle vulnerabilità cicliche e dei cambiamenti strutturali nel
settore finanziario dell’area dell’euro; (d) all’analisi, in un’ottica di stabilità
finanziaria, delle proposte di revisione del quadro operativo per la politica monetaria
dell’Eurosistema.
La Banca d’Italia partecipa anche alle riunioni del Comitato economico e
finanziario (Economic and Financial Committee) dell’Unione europea, che discute gli
sviluppi macroeconomici e regolamentari e prepara i lavori del Consiglio dei ministri
economici e finanziari (Ecofin). Nel 2023 il Comitato si è riunito più volte anche come
Financial Stability Table, che include le autorità di supervisione europee e si confronta
sui rischi per la stabilità finanziaria. Sono stati analizzati: l’applicazione dei pacchetti
di sanzioni contro la Russia; gli aiuti finanziari all’Ucraina; le proposte legislative per la
gestione delle crisi bancarie, per i servizi di pagamento e per il futuro euro digitale; le
proposte previste dal piano per l’Unione dei mercati dei capitali. Il Comitato ha inoltre
coordinato le posizioni da tenere nei consessi internazionali cui partecipano i singoli
Stati membri e la Commissione.
Relazione sulla gestione e sulle attività
BANCA D’ITALIA
11. LA RICERCA, L’ANALISI E LE RELAZIONI ECONOMICHE
E FINANZIARIE
I risultati dell’attività di ricerca e analisi economica
Nel 2023 la Banca d’Italia attraverso l’attività di ricerca ha continuato a fornire il
proprio apporto per la definizione delle decisioni di politica monetaria del Consiglio
direttivo della Banca centrale europea; ha inoltre contribuito alle decisioni della politica
economica nazionale riguardanti le misure a sostegno della crescita e per la protezione
delle fasce più deboli della popolazione.
L’attività di ricerca si è focalizzata sull’impatto degli eccezionali rialzi dei prezzi
dei beni energetici e sulle tendenze delle aspettative di inflazione. È proseguita l’analisi
degli effetti delle misure restrittive di politica monetaria su domanda, offerta e costo
del credito bancario.
Sul fronte dell’economia reale, gli approfondimenti hanno riguardato: l’impatto
dei rincari energetici sui costi delle imprese; le filiere del commercio internazionale;
gli investimenti e la dinamica della produttività; l’andamento delle retribuzioni e
dell’occupazione; quello dei consumi e dei risparmi delle famiglie, soprattutto per le
fasce di reddito più basso.
Sono proseguite le ricerche sullo sviluppo dei servizi finanziari digitali in Italia
e sulle loro conseguenze in termini di qualità, costo e accessibilità dei prestiti.
Sono state potenziate le metodologie di machine learning per l’analisi prospettica
della redditività e dei rischi nel bilancio degli intermediari. Sono state esaminate le
implicazioni del rialzo dei tassi di interesse rispetto ai rischi di mercato e di liquidità
delle banche, alla stabilità della raccolta degli intermediari e alle potenziali vulnerabilità
dei mercati immobiliari. L’attività di ricerca ha anche contribuito al rafforzamento
degli strumenti analitici e dei modelli per la valutazione dei rischi per la stabilità
finanziaria e per l’attuazione delle misure volte alla sua tutela (cfr. il paragrafo:
Le analisi di stabilità finanziaria e i provvedimenti di natura macroprudenziale del
capitolo 10).
Sono continuate le analisi sia degli avanzamenti del Piano nazionale di ripresa
e resilienza (PNRR) e delle relative riforme, sia dell’evoluzione della governance
europea. Particolare attenzione è stata dedicata alle implicazioni dello scenario
economico sull’andamento dei conti pubblici e del rapporto tra debito pubblico e
Ricerche di più lungo respiro si sono concentrate sui divari di genere nel mercato
del lavoro (cfr. il riquadro: Le donne nel mercato del lavoro) e sugli effetti economici
dell’innovazione, della transizione energetica e dei mutamenti climatici.
LE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO
Nel 2023 sono stati presentati in diverse sedi accademiche e istituzionali i
risultati di un progetto di ricerca relativo ai divari di genere, economici e sociali
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
che caratterizzano il nostro paese1. In chiave comparativa con gli andamenti
internazionali, i temi analizzati hanno incluso: l’evoluzione dei differenziali di
occupazione rispetto agli uomini; i percorsi scolastici; la transizione scuola-lavoro;
la progressione nelle carriere; la mobilità; gli effetti sul lavoro delle scelte sulla
maternità.
I risultati mettono in luce come i divari di genere nel mercato del lavoro
italiano, sebbene inferiori rispetto al passato, collochino tuttora il nostro paese in
una posizione arretrata nel confronto con le altre principali economie europee.
Il tasso di occupazione femminile è sensibilmente inferiore a quello maschile.
Le donne occupate hanno più di frequente impieghi di tipo temporaneo e
part-time, pur essendo spesso disponibili a lavorare a tempo pieno. Una notevole
parte delle differenze, occupazionali e retributive, ha origine già nel momento della
scelta del percorso scolastico: si osserva infatti una maggiore concentrazione di
ragazze in indirizzi di studio associati a rendimenti inferiori nel mercato del lavoro.
I divari si accentuano poi sia lungo il percorso di carriera, sia in concomitanza con la
maternità, che spinge ancora oggi molte madri ad abbandonare il proprio lavoro o a
ridurre drasticamente le ore lavorate.
Le ricerche hanno evidenziato anche alcune proposte per contrastare e contenere
le differenze di genere, riducendo anche i loro effetti socioeconomici.
Per i principali risultati della ricerca, cfr. F. Carta, M. De Philippis, L. Rizzica ed E. Viviano, Women,
labour markets and economic growth, Banca d’Italia, Seminari e convegni, 26, 2023. Una sintesi dei risultati
è contenuta nel capitolo 14 della Relazione annuale sul 2022.
Sono proseguiti gli studi sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla struttura
produttiva in Italia, sia con dettaglio settoriale, sia relativamente alle politiche di
mitigazione e adattamento. L’insieme dei contributi su questi argomenti (cfr. il
capitolo 14) è pubblicato in un’area dedicata del sito della Banca d’Italia.
In campo statistico la ricerca si è focalizzata sulle innovazioni che hanno
interessato i compilatori delle statistiche sull’estero in relazione all’affermarsi di nuove
forme di globalizzazione (quali criptoattività e altre attività digitali, ristrutturazioni e
rilocalizzazioni dei grandi gruppi multinazionali). Sono stati inoltre analizzati gli aspetti
metodologici connessi con le statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi
sulla ricchezza (cfr. il paragrafo: L’attività internazionale e la cooperazione in campo
statistico del capitolo 12).
Nell’ambito dell’analisi territoriale e regionale sono stati esaminati i divari
territoriali, in particolare relativi ai servizi pubblici e alle infrastrutture; sono state
inoltre monitorate le ricadute sul territorio degli investimenti e delle riforme strutturali
promosse dal PNRR, con specifico riferimento al grado di digitalizzazione della
Pubblica amministrazione1.
Per ulteriori informazioni, cfr. L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali, Banca
d’Italia, Economie regionali, 22, 2023 e l’insieme dei contributi pubblicati nella collana Economie regionali.
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
BANCA D’ITALIA
È rimasta elevata la partecipazione di esperti dell’Istituto a incontri di comitati e
di gruppi di lavoro in ambito europeo, in particolare all’interno del Sistema europeo
di banche centrali (SEBC) e del Comitato europeo per il rischio sistemico (European
Systemic Risk Board, ESRB), nonché presso altri organismi internazionali. I gruppi di
lavoro formalizzati, i cui lavori si sono svolti quasi esclusivamente in teleconferenza,
sono stati oltre 80, in gran parte nel circuito europeo.
Presentazione dei lavori di ricerca. – Molti lavori di ricerca sono stati presentati
e discussi sia nei comitati e gruppi di lavoro dell’Eurosistema o di altri consessi
internazionali, sia nel corso di convegni e workshop nazionali e internazionali organizzati
dall’Istituto, spesso in collaborazione con università, organismi internazionali e altre
banche centrali.
Nel 2023 la Banca ha ospitato e organizzato circa 100 tra seminari economici e
convegni. Una sintesi trimestrale dei principali contenuti degli incontri e dei lavori
di ricerca presentati è illustrata nella newsletter sulla ricerca economica in Banca
d’Italia.
In tema di politica monetaria, la Banca d’Italia ha organizzato: a marzo la conferenza
Central banks, financial markets and inequality, con l’International Association for
Research in Income and Wealth, e il workshop Measuring economic slack or shortages:
new methods and ways forward, con il SUERF, la Banca centrale europea, il Banco
de España e la Banca centrale finlandese; in aprile la conferenza The use of surveys for
monetary and economic policy, con SUERF, BCE e Banca europea per gli investimenti;
a ottobre il workshop Monetary policy and financial intermediation: learning from
heterogeneity and microdata, con il Collegio Carlo Alberto di Torino e la Banca centrale
norvegese. La Banca d’Italia ha inoltre organizzato a luglio la sessione Monetary policy
and inflation: the role of heterogeneity nell’ambito della conferenza annuale della Central
Bank Research Association. Su tematiche internazionali la Banca ha organizzato in
ottobre il workshop International capital flows and financial policies, assieme a Bank of
England, Banque de France, Fondo monetario internazionale e OCSE; in dicembre il
convegno International macroeconomics, insieme alla Bank of England e alla Banque de
France.
Sull’economia reale si sono tenuti in giugno: il convegno Le donne, il lavoro e
la crescita economica; il workshop Tax and benefit microsimulation in an inflationary
environment: applications and methodological issues; il workshop Commercio estero,
catene del valore e legami finanziari nell’economia globale, organizzato con la BCE e
con la Banca Mondiale. In settembre si è tenuto il sesto workshop Banca d’ItaliaCEPR sulle politiche e le istituzioni del mercato del lavoro; in dicembre la sesta
conferenza su Trend in firm financing, organization and dynamics, organizzato con
Banque de France, CEPR, EIEF e Sciences Po. Sulle statistiche, in ottobre la Banca
d’Italia, assieme alla Banca dei regolamenti internazionali, ha organizzato il terzo
seminario IFC Data science in central banking.
I risultati delle analisi e delle ricerche sono confluiti nella Relazione annuale, nel
Bollettino economico, nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, nelle collane della Banca e
in riviste italiane e internazionali (cfr. il paragrafo: Le collane editoriali e le pubblicazioni
scientifiche).
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
La ricerca giuridica e l’analisi sulla fiscalità
La ricerca giuridica. – La ricerca giuridica ha analizzato e prodotto studi su
temi istituzionali, come i servizi di pagamento e la vigilanza macroprudenziale,
e su questioni giuridiche rilevanti per il settore bancario, quali la disciplina della
responsabilità da reato delle società; ha inoltre svolto comparazioni tra ordinamenti
nazionali2.
Nel 2023 la periodica attività di monitoraggio e massimazione della
giurisprudenza delle corti europee e nazionali è stata estesa alle sentenze dei
giudici austriaci, spagnoli e tedeschi. Sono stati organizzati convegni scientifici
relativi al quadro regolamentare e istituzionale vigente (il Testo unico bancario
e il Meccanismo di vigilanza unico) e ad alcune importanti novità normative,
quali il regolamento europeo sui mercati delle criptoattività e quello istitutivo
dell’autorità per l’antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo
(Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism Authority,
AMLA). Un seminario è stato dedicato alla riforma costituzionale relativa alla
tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
L’analisi sulla fiscalità. – Gli studi sulla fiscalità hanno riguardato: la legge
delega per la revisione del sistema fiscale, l’attuazione della riforma della giustizia
tributaria, gli incentivi fiscali al venture capital e alle start up, la tassazione delle
criptoattività e il connesso rafforzamento della cooperazione amministrativa
internazionale, i profili fiscali delle valute digitali di banca centrale e l’imposizione
minima globale. È stato pubblicato un lavoro sulla elusione delle imposte da parte
delle multinazionali3.
La collaborazione con l’amministrazione finanziaria su questioni relative alla
tassazione delle banche, degli altri intermediari finanziari e delle criptoattività è
stata frequente. È proseguita anche la collaborazione in sede BCE su temi di natura
tributaria rilevanti per l’Eurosistema, connessi in particolare con l’applicazione
delle norme riguardanti l’IVA a progetti comuni tra più banche centrali.
Le collane editoriali e le pubblicazioni scientifiche
Nel 2023 sono stati pubblicati 135 lavori di ricerca nelle principali collane
dell’Istituto (Temi di discussione, Questioni di economia e finanza e Mercati,
infrastrutture e sistemi di pagamento) e 81 contributi in riviste scientifiche esterne
e volumi (fig. 11.1); ulteriori 25 articoli sono comparsi online su blog e portali
specializzati.
Per maggiori informazioni, cfr. sul sito della Banca d’Italia la collana Quaderni di ricerca giuridica.
A. Anzuini, E. Pisano, L. Rossi, A. Sanelli, E. Tosti ed E. Zangari, Clever planning or unfair play? Exploring
the economic and statistical impacts of tax avoidance by multinationals, Banca d’Italia, Questioni di economia e
finanza, 799, 2023.
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
BANCA D’ITALIA
Figura 11.1
Contributi pubblicati dai ricercatori (1)
(unità)
Temi di discussione
pubblicazioni esterne (2)
Note Covid-19 (3)
Questioni di economia e finanza
Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento (4)
(1) Alcuni articoli possono comparire in due raggruppamenti se usciti sia nelle collane interne sia su pubblicazioni esterne. – (2) Includono,
oltre agli articoli pubblicati in riviste esterne, i volumi e i contributi in volumi. Sono invece esclusi i working paper. I dati sul 2023 sono
provvisori. – (3) Raccolta di studi avviata nel marzo 2020 per analizzare gli effetti economici della crisi pandemica. – (4) La collana Mercati,
infrastrutture, sistemi di pagamento è stata avviata nel gennaio 2021 per approfondire l’impatto dell’innovazione e delle tecnologie digitali sul
funzionamento dei sistemi di pagamento.
Per favorire la diffusione nella comunità scientifica delle ricerche svolte dalla
Banca, le collane sono messe a disposizione sul sito internet istituzionale e nei circuiti
internazionali Social Science Research Network (SSRN) e Research Papers in Economics
(RePEc; fig. 11.2); inoltre quattro volte l’anno viene predisposta la newsletter sulla
ricerca economica in Banca d’Italia. I principali indicatori statistici dell’economia
italiana sono invece diffusi attraverso L’economia italiana in breve (153.000 download
nel 2023, contro circa 177.000 dell’anno precedente).
Figura 11.2
Diffusione dei lavori di ricerca della Banca d’Italia (1)
(migliaia di download)
800.000
800.000
700.000
700.000
600.000
600.000
500.000
500.000
400.000
400.000
300.000
300.000
200.000
200.000
100.000
100.000
Questioni di economia e finanza
Temi di discussione
Note Covid-19 (2)
Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento (3)
(1) Il numero dei download è pari alla somma di quelli effettuati dal sito della Banca d’Italia e dalla piattaforma SSRN, uno dei principali siti
mondiali per la distribuzione elettronica di lavori di ricerca. Sono compresi i download da altri siti come RePEc, che avvengono mediante
reindirizzamento al sito della Banca d’Italia. – (2) Raccolta di studi avviata nel marzo 2020 per analizzare gli effetti economici della crisi
pandemica. – (3) Collana avviata nel gennaio 2021 per approfondire l’analisi dell’impatto dell’innovazione e delle tecnologie digitali sul
funzionamento dei sistemi di pagamento.
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
Le pubblicazioni e i contributi di ricerca nelle collane dell’Istituto vertono
principalmente su argomenti di interesse istituzionale: oltre il 30 per cento ha riguardato
i mercati finanziari, le banche e la politica monetaria (fig. 11.3). Rispetto alla media del
periodo 2019-22 sono aumentati, tra gli altri, i lavori riguardanti il mercato del lavoro,
i salari e l’innovazione, nonché quelli attinenti all’energia e all’ambiente.
Figura 11.3
Contributi su pubblicazioni esterne
e collane della Banca d’Italia distribuiti per argomento (1)
(quota percentuale sul totale)
(a) media 2019-22
(b) anno 2023
mercati finanziari
e banche
politica monetaria,
prezzi, ciclo economico
consumo, risparmio,
redditi, ricchezza
mercato del lavoro,
salari, innovazione
economia internazionale,
commercio, cambi
politica di bilancio
istruzione, salute, sviluppo
economico, storia
economia industriale
econometria,
metodi matematici
energia e ambiente
economia regionale,
mercato immobiliare, altro
Temi di discussione e Questioni di economia e finanza
pubblicazioni esterne
(1) Dati elaborati sulla base della classificazione JEL. Sono escluse le Note Covid-19 e i lavori compresi nella collana Mercati, infrastrutture,
sistemi di pagamento. Per il 2023 le quote relative alle pubblicazioni esterne sono soggette a revisioni.
I dati sulla diffusione delle principali pubblicazioni economiche della Banca – la
Relazione annuale, il Bollettino economico e il Rapporto sulla stabilità finanziaria – sono
riportati nelle figure 11.4, 11.5 e 11.6. Per ridurre l’impatto ambientale queste
Figura 11.4
Relazione annuale (1)
(numero di download)
55.000
55.000
50.573
47.265
50.000
42.659
45.000
42.334
38.341
40.000
35.000
50.000
45.000
40.000
35.000
(1) Download nei 12 mesi successivi alla pubblicazione. Per il 2023 il dato si riferisce ai download negli 11 mesi successivi alla pubblicazione.
L’anno si riferisce alla data di pubblicazione (ad es. 2023 è la data di pubblicazione della Relazione annuale sul 2022).
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
BANCA D’ITALIA
pubblicazioni sono rese disponibili quasi esclusivamente in formato elettronico; dal
gennaio 2023 i lavori delle collane Temi di discussione e Questioni di economia e
finanza sono pubblicati unicamente online.
Figura 11.5
Bollettino economico (1)
(numero di download)
30.000
30.000
25.000
25.000
20.000
20.000
15.000
15.000
10.000
10.000
5.000
5.000
inglese
italiano
(1) Pubblicazione con periodicità trimestrale; numero di download nel mese di pubblicazione e nei 2 mesi successivi.
Figura 11.6
Rapporto sulla stabilità finanziaria (1)
(numero di download)
20.000
20.000
15.000
15.000
10.000
10.000
5.000
5.000
inglese
italiano
(1) Pubblicazione con periodicità semestrale; numero di download nel mese di pubblicazione e nei 5 mesi successivi.
Le pubblicazioni economiche includono la collana Economie regionali, con
20 rapporti annuali sulle economie delle singole regioni (pubblicati a giugno), 20
aggiornamenti congiunturali regionali (pubblicati a novembre), note semestrali
sull’andamento della domanda e dell’offerta di credito nelle diverse ripartizioni
geografiche (Regional Bank Lending Survey, RBLS), un rapporto annuale di natura
congiunturale e strutturale sugli aspetti territoriali dell’economia italiana.
La cooperazione internazionale
Tra i propri compiti istituzionali la Banca d’Italia partecipa ai lavori delle principali
istituzioni internazionali e organizza iniziative di formazione e consulenza a beneficio
BANCA D’ITALIA
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
di istituzioni omologhe dei paesi emergenti e in via di sviluppo, contribuendo al
rafforzamento delle loro capacità e a promuovere la stabilità finanziaria internazionale.
Il contributo ai lavori dei principali gruppi e istituzioni internazionali. – Il
Governatore della Banca d’Italia partecipa, insieme al Ministro dell’Economia e delle
finanze, al Filone finanziario (Finance Track) del G20 e del G7, concorrendo alla
definizione degli obiettivi e del programma, nonché alla verifica della loro realizzazione.
Con riferimento al G20, durante la Presidenza dell’India (fino al novembre 2023) la
Banca ha partecipato alle iniziative in materia di stabilità e regolamentazione finanziaria e
ai gruppi di lavoro su coordinamento delle politiche economiche, architettura finanziaria
internazionale, infrastrutture, promozione degli investimenti privati nei paesi africani
e inclusione finanziaria. In particolare il gruppo di lavoro sull’inclusione finanziaria,
che nel prossimo triennio sarà coordinato dall’India e dall’Italia, ha approvato un
nuovo piano triennale che pone maggiore enfasi sulla necessità di monitorare l’effettivo
utilizzo dei prodotti finanziari in un quadro normativo e regolamentare caratterizzato
da misure di tutela dei consumatori, politiche di educazione finanziaria rivolte alle fasce
più vulnerabili della popolazione, promozione della concorrenza.
Nel luglio 2023, all’interno dell’attività di cooperazione con il Fondo monetario
internazionale, condotta di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze
(MEF), l’Istituto ha sottoscritto un Borrowing Agreement e un Deposit Agreement
per un ammontare complessivo di 1,89 miliardi di diritti speciali di prelievo per il
finanziamento del Resilience and Sustainability Trust. Si tratta di un fondo amministrato
dall’FMI e incaricato di fornire sostegno finanziario a lungo termine a paesi a basso e a
medio reddito, al fine di promuovere la realizzazione di riforme per contrastare rischi di
crisi di bilancia dei pagamenti associate al cambiamento climatico e a pandemie.
In ambito G7, presieduto nel 2023 dal Giappone, l’Istituto ha continuato a
partecipare ai gruppi di lavoro in materia di: (a) risposta delle autorità all’innovazione
digitale nei pagamenti e alla possibile introduzione delle valute digitali di banca centrale;
(b) rischi cibernetici e relative azioni di coordinamento transnazionale; (c) politiche per
guidare la trasformazione digitale dell’economia; (d) politiche per la transizione verde e
le sue conseguenze macroeconomiche e distributive. Ha inoltre concorso, con il MEF,
alla definizione dell’agenda e delle priorità del Finance Track durante la Presidenza
italiana nel 2024.
La cooperazione tecnica in favore delle autorità finanziarie dei paesi emergenti e in
via di sviluppo. – La Banca d’Italia partecipa con propri esperti a programmi finanziati
da organismi sovranazionali come la UE e l’FMI e organizza attività di cooperazione
tecnica internazionale attraverso webinar e seminari su temi istituzionali e gestionali.
Nel 2023 sono state realizzate complessivamente 72 iniziative, tra le quali un seminario,
5 webinar, 23 consultazioni scritte, 18 videoconferenze e 10 visite di studio a Roma.
Alle attività hanno partecipato 627 esperti provenienti da circa 50 paesi. Iniziative
più articolate si sono svolte con le Banche centrali di Armenia, Azerbaigian e Ucraina,
nonché con quelle dei paesi dei Balcani occidentali nell’ambito del progetto del SEBC
Strengthening the central banks capacities in the Western Balkans – Follow up, finanziato
dalla Commissione europea. L’Istituto ha infine collaborato alla definizione dell’accordo
Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d’Italia
BANCA D’ITALIA
tra SEBC e Commissione europea per l’avvio nel 2024 di un programma a favore di
alcune banche centrali e regionali di paesi africani (Regional initiative to support African
central banks through capacity building).
Le attività della rete estera della Banca d’Italia. – Attraverso 3 Delegazioni all’estero
e 15 Addetti finanziari distaccati presso le rappresentanze diplomatiche, l’Istituto
monitora l’andamento di circa 50 economie del mondo. Delegazioni e Addetti, oltre a
condurre analisi per la Banca, forniscono consulenza alle rappresentanze diplomatiche
dell’Italia e coadiuvano gli enti e le associazioni del Sistema Italia4 nella missione di
fornire informazioni corrette sul nostro sistema economico e finanziario. In questo
ambito rientrano anche gli incontri periodici per la presentazione del Rapporto sulla
stabilità finanziaria e del Bollettino economico ai diplomatici stranieri presenti a Roma
(4 incontri nel 2023).