“Pensavamo di averle viste tutte, dal congelamento delle retribuzioni al riordino delle carriere in pejus, ma una proposta di risarcimento di poco più di € 5 è la cosa più grottesca che un Governo abbia mai partorito, umiliando una parte dei lavoratori del comparto sicurezza e difesa. Cara Giorgia, il tuo nome, i Forestali traditi, non lo scriveranno più su nessuna scheda elettorale!
A seguito dell’invito formulato dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo, il Governo ha dapprima chiesto una proroga e poi proposto una risoluzione amichevole della controversia offrendo di pagare €. 1.000,00 per ciascuno dei 6 ricorsi collettivo depositati; poiché sono ricompresi, in quelle 6 controversie, 1.042 ricorrenti, l’ammontare pro capite proposto risulta essere di €. 5,75! Vergognati Giorgia!!
Tra l’altro il Governo, dichiarandosi responsabile della sola violazione dell’art. 11 (diritto alla libertà sindacale) protrattasi fino alla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018, che ha consentito la costituzione delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, tutt’altra cosa rispetto ai sindacati, ha dato il via al festival dell’ipocrisia. Protagonisti principali tutti i maggiori esponenti della coalizione di maggioranza, cioè quelli che all’epoca si facevano fotografare in piazza durante le proteste dei Forestali in procinto di essere militarizzati, quelli che si sono indignati in parlamento, quelli che hanno presentato proposte di legge mai portate a termine.
La soppressione del Corpo Forestale dello Stato è una delle più grandi idiozie politiche della storia della Repubblica, ma offrire 5 euro di risarcimento a chi ne ha pagato le conseguenze, oltre ad essere oltremodo offensivo e sgradevole, cara Giorgia, è fuori dalla realtà”.