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(AGENPARL) – dom 26 maggio 2024 MATTEO ADINOLFI (LEGA): “Zes Unica per il Sud e Zone cuscinetto, i ritardi
non aiutano le aziende italiane. Si tutelino le zone cuscinetto e si
proceda spediti con l’istituzione di Roma Capitale”
L’eurodeputato della Lega Matteo Adinolfi torna sulla questione Zes
lamentando ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi e la possibile
insufficienza delle risorse a disposizione per il credito d’imposta.
*“È notizia dei giorni scorsi lo sblocco, per le regioni del sud Italia,
del credito d’imposta per le imprese che investono nella ZES. Il ministro
dell’economia Giorgetti ha firmato il decreto attuativo, già adottato dal
ministero del Sud, ed ora finalmente le imprese interessate potranno
inviare la loro domanda (dal 12 giugno al 12 luglio) comunicando
all’agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal
primo gennaio 2024 e quelle che intendono effettuare fino al prossimo 15
novembre, data ultima per accedere all’incentivo. Il mancato decreto
attuativo, però, ha generato per mesi una situazione di stallo che ha
portato alcune aziende a sospendere o a rinunciare agli investimenti per
timore di non poter accedere agli sgravi fiscali. Un’importante incognita,
infatti, è rappresentata dal valore del credito d’imposta: la misura, che
vale 1,8 miliardi di euro, potrebbe non essere sufficiente a coprire la
mole di richieste previste o comunque non adeguata a garantire gli sgravi
nella misura utile ad assicurare alle aziende quella stabilità economica
che è l’obiettivo che sta alla base del provvedimento. Sarà infatti
l’Agenzia delle Entrate a determinare l’ammontare del credito, rapportando
il limite complessivo di spesa alla somma totale dei crediti d’imposta
richiesti. In pratica, se le domande supereranno il limite di 1,8 miliardi,
il credito d’imposta sarà proporzionalmente ridotto tra gli aventi diritto.
Credito che è, tra le altre cose, già differenziato per Regioni, dimensioni
di impresa ed entità dell’investimento, con un massimo di 100milioni di
euro per gli investimenti relativi all’acquisto di nuovi macchinari, di
impianti e attrezzature varie, all’acquisto di terreni e all’acquisizione,
realizzazione o ampliamento di immobili. Da non dimenticare, infine, che ad
oggi manca ancora il piano strategico triennale previsto dalla riforma che
ha istituito la Zona Economica Speciale per il Sud”.*
L’eurodeputato rilancia anche la necessità di misure compensative per tutte
le zone cosiddette cuscinetto, ovvero quelle province al confine o
immediatamente attigue a quelle rientranti nella Zes, come Latina e
Frosinone.
*“L’attivazione della ZES Unica per il Sud sta creando nuove condizioni di
competizione con i territori confinanti. Questi ultimi meritano la piena
tutela e una serie di misure compensative che possano scongiurare il
fenomeno della delocalizzazione aziendale – rischio assolutamente elevato
in quanto molte realtà potrebbero decidere di spostare di qualche
chilometro la loro residenza solo per accedere ai benefici della ZES,
indebolendo ulteriormente un tessuto economico già in difficoltà – ma anche
depressione economica, disaggregazione sociale e spopolamento dei
territori. Tutti esiti potenzialmente attendibili, considerato che
difficilmente le realtà imprenditoriali e industriali che insistono nelle
zone cuscinetto potranno competere con le imprese ricadenti nella Zes unica
per il Sud, destinatarie dei diversi provvedimenti: tra questi l’accesso a
un’autorizzazione unica per avviare l’attività produttiva, al posto delle