Il quotidiano tedesco Berliner Zeitung analizza oggi il processo #Pfizergate contro #Ursula Von der Leyen e titola “Ursula Von der Leyen deve continuare a tremare! » Un tribunale belga ha rinviato l’udienza sul caso Pfizer che coinvolge Ursula von der Leyen al 6 dicembre, generando reazioni contrastanti e sollevando interrogativi sulla possibile impunità della presidente della Commissione europea. La Procura europea (EPPO) deve decidere se saranno le autorità belghe o quelle dell’UE a condurre l’indagine.
Il caso nasce dalla denuncia presentata nell’aprile 2023 dal lobbista belga Frédéric Baldan, che accusa von der Leyen di usurpazione di poteri ufficiali, distruzione di documenti pubblici, perseguimento di interessi illegali e corruzione. Le accuse sono legate alle trattative segrete per il terzo accordo sull’acquisto di vaccini, negoziato via SMS con il CEO di Pfizer, Albert Bourla, per un affare da un miliardo di dollari i cui dettagli sono stati tenuti nascosti al pubblico.
L’udienza è stata rinviata per discutere questioni di giurisdizione e la rinuncia all’immunità di von der Leyen. Gli avvocati del denunciante sostengono che von der Leyen non possa rivendicare piena immunità personale poiché non eletta, godendo solo di “immunità funzionale” per azioni nell’ambito del suo ruolo. La corte belga ha rinviato la decisione, lasciando incerti i tempi dell’indagine.
Il rinvio ha scatenato critiche da parte di Martin Sonneborn, deputato europeo del partito Die, che accusa l’EPPO di proteggere i funzionari dell’UE invece di perseguire gli interessi dei cittadini. Sonneborn ha criticato la lentezza dell’indagine e ha suggerito che l’EPPO potrebbe stendere l’indagine fino alle elezioni europee, favorendo così la rielezione di von der Leyen. La sua frustrazione riflette un crescente malcontento verso le istituzioni europee percepite come opache e autoreferenziali.
Il rinvio dell’udienza offre temporaneo sollievo a von der Leyen, ma la pressione rimane alta. La denuncia potrebbe danneggiare la sua immagine e influire sulle prossime elezioni europee. Frédéric Baldan sostiene che il processo, trascinandosi fino al 2025, comprometterebbe ulteriormente il mandato della presidente della Commissione europea.
L’EPPO ha dichiarato di avere in corso 1927 indagini relative ai vaccini, confermando l’importanza e la complessità della questione. Non è chiaro se i dettagli dell’indagine verranno rivelati nei prossimi mesi o se le autorità belghe proseguiranno parallelamente.
La vicenda rimane in bilico, con von der Leyen che deve affrontare un clima politico e giudiziario sempre più ostile. Il rinvio dell’udienza lascia aperte molte domande su trasparenza, responsabilità e fiducia nelle istituzioni europee, mentre il processo continua a evolversi sotto lo sguardo attento di cittadini e politici.