
(AGENPARL) – lun 20 maggio 2024 TUTTO IN UNA SCANSIONE
SANT’ORSOLA: ECCO LA NUOVA PET/CT DA 21 MILIONI DI EURO.
UNICA IN EUROPA, APRE NUOVI ORIZZONTI PER LA RICERCA ONCOLOGICA
Inaugurato presso l’IRCCS bolognese un sistema integrato PET/CT di ultima generazione, capace di studiare l’intero corpo umano in un’unica scansione rilevando fino alle più piccole cellule tumorali. Il nuovo dispositivo, oltre ad abbattere la durata degli esami (da 12 minuti a meno di un minuto), offre opportunità uniche per la ricerca e lo sviluppo in oncologia, in particolare nel campo dei radiofarmaci. La Medicina Nucleare del Sant’Orsola, già centro tra i più noti a livello europeo per qualità degli studi scientifici, completa così la sua attrezzatura eccezionale nel campo dell’imaging avanzato. L’investimento rientra nel più ampio piano di sviluppo della ricerca con grandi apparecchiature diagnostiche del Policlinico.
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BOLOGNA. Per la prima volta in Europa, i ricercatori possono seguire la distribuzione di una molecola in tutto il corpo umano attraverso un’unica scansione. Merito della nuova “PET/CT Total-Body” inaugurata oggi presso la Medicina Nucleare dell’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola. Un investimento da 21 milioni di euro (sostenuto grazie a fondi di ricerca aziendali e regionali) che, oltre ad accorciare drasticamente i tempi di esecuzione di un esame e aumentare la capacità di individuare le micro-metastasi tumorali, apre importanti prospettive di ricerca per lo sviluppo di nuovi farmaci sia per la diagnosi che per il trattamento dei tumori.
Il dispositivo completa la dotazione tecnologica nell’ambito dell’imaging avanzato dedicato alla ricerca (RM3 tesla e Tac Spettrale), permettendo all’IRCCS bolognese di compiere un ulteriore salto di qualità e di confermarsi punto di riferimento a livello internazionale. La tecnologia della “PET/CT Total Body”, sviluppata in California presso l’UC Davis, prodotta dalla multinazionale United Imaging e distribuita in esclusiva a livello nazionale da FORA, arriva infatti per la prima volta nel panorama europeo. Al momento, i sistemi di questo tipo installati in tutto il mondo sono soltanto una decina.
Le innovazioni: campo di vista di quasi due metri e sensibilità dieci volte superiore
La “PET/CT Total-Body” supera i limiti dei dispositivi convenzionali, che si caratterizzano per un campo di vista e una sensibilità limitata. Le PET/CT attualmente in uso, infatti, riescono a scansionare soltanto segmenti circoscritti del corpo umano, compresi in genere tra i 15 e i 30 centimetri: questo significa che fino ad oggi, per ottenere un’immagine a corpo intero, era necessario eseguire più scansioni traslando il lettino all’interno del macchinario. La “PET/CT Total-Body”, al contrario, vanta un campo di vista assiale di 194 centimetri e può quindi esaminare l’intero corpo umano in un’unica scansione. In più, il nuovo dispositivo si contraddistingue per una sensibilità di rilevazione dieci volte superiore rispetto agli standard.
Dalla foto al video: la tecnologia che consente di seguire in tempo reale il percorso dei radiofarmaci
Grazie al campo di vista di quasi due metri e alla maggiore sensibilità, nonché alla presenza di algoritmi di ricostruzione e software di post-elaborazione estremamente avanzati che includono tecniche di Deep Learning e Intelligenza Artificiale, il nuovo dispositivo introduce inoltre la possibilità di effettuare studi dinamici a corpo intero con frame dell’ordine del secondo. Dalle immagini statiche dei dispositivi convenzionali si passa quindi alla possibilità di seguire il percorso e la distribuzione dei radiofarmaci in modalità dinamica, osservandone l’evoluzione nel tempo. In pratica, è come passare dalla fotografia al cinema.
Le nuove frontiere della ricerca
Tale caratteristica rappresenta un importante salto in avanti per la ricerca. Consentendo di studiare la farmacocinetica e la biodistribuzione dei traccianti a corpo intero, la nuova PET/CT Total-Body apre infatti importanti prospettive per lo sviluppo di nuovi radiofarmaci sia con finalità diagnostiche che terapeutiche. L’attività di studio riguarderà soprattutto l’ambito oncologico (ad esempio le patologie non esaminabili con tracciante FDG, come il tumore del rene) ma anche i processi infiammatori e le malattie autoimmuni .
L’unicità del dispositivo risulta inoltre particolarmente rilevante sia per le applicazioni a bandi di ricerca competitiva, come quelli europei, sia per le collaborazioni con vari partner per lo sviluppo di approcci innovativi.
I vantaggi e le applicazioni cliniche: uno strumento in più contro mielomi e linfomi (e non solo)
Tra le principali applicazioni cliniche e di ricerca rientrano l’identificazione dei residui tumorali (ad esempio in caso di mielomi e linfomi), la diagnosi di recidive neoplastiche (tumori della mammella, melanomi, tumori SNC, tumori del tubo digerente e tumori dell’ovaio), lo studio di processi infettivi (endocarditi e setticemie) e la diagnosi precoce di risposta al trattamento (CAR-T, immunoterapia, target therapy).