
(AGENPARL) – lun 20 maggio 2024 Ufficio Stampa / Press Office
Per la prima volta, realizzato lo studio sul complesso della pericolosità
probabilistica delle colate di fango (lahar) susseguenti
due eruzioni storiche del Vesuvio.
[Roma, 20 maggio 2024]
Con un progetto ambizioso, un team multidisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale
di Geofisica e Vulcanologia (INGV), della Heriot-Watt University (UK), dell’Università di Pisa,
dell’Università di Torino e dell’Università di Bari, è riuscito a valutare quantitativamente
la pericolosità sulla Piana Campana delle possibili colate di fango causate dalla rimobilizzazione dei depositi di caduta e dei flussi piroclastici durante, o nei mesi
immediatamente successivi, un’eruzione del Vesuvio simili a quelle sub-pliniane del 472
e del 1631 d.C.. I risultati dello studio, finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile
(DPC), sono stati pubblicati in tre articoli correlati sulla rivista scientifica internazionale ‘Solid
Earth’, dell’European Geophysical Union (EGU).
A seguito di un’eruzione vulcanica è possibile la formazione di un flusso costituito da una
miscela di frammenti, in prevalenza vulcanici, e acqua della consistenza del fango che tende
ad incanalarsi lungo le valli e a fermarsi ai piedi dei versanti. Il fenomeno, chiamato lahar,
rappresenta uno dei più pericolosi tra quelli che accompagnano o seguono le eruzioni
vulcaniche: a causa della potenza distruttiva che li contraddistingue, possono provocare
cambiamenti significativi nel paesaggio, con impatti drammatici sulla popolazione e sulle
infrastrutture.
La Piana Campana, ovvero l’area pianeggiante che si estende dal Tirreno all’Appennino
Campano, dal Garigliano alla Penisola Sorrentina, e che racchiude in sé anche i Campi Flegrei
e il Vesuvio, risulta essere particolarmente soggetta agli effetti dei lahar, poiché le pendici dei
vulcani Vesuvio (propriamente, Somma-Vesuvio) e Campi Flegrei, insieme alle valli e ai rilievi
appenninici, sono ricoperti da depositi piroclastici delle eruzioni esplosive di questi vulcani
facilmente ri-mobilizzabili, soprattutto dopo piogge intense e/o prolungate.
Il team di scienziati, coordinati dall’INGV, per la prima volta nella vulcanologia, ha
valutato la pericolosità probabilistica delle colate di fango (lahar) nel suo
complesso.
In particolare, il primo dei tre studi, focalizzato sui rilievi di campagna, ha realizzato uno
studio accurato di campo e laboratorio, i cui dati sono stati inclusi in un database completo
delle caratteristiche stratigrafiche e sedimentologiche dei depositi delle eruzioni del 472 d.C.
(cd. eruzione di Pollena) e di quella più recente del 1631, dei relativi depositi da lahar e del
loro impatto sul territorio, che in alcuni casi è stato molto disastroso.
Campioni di queste eruzioni sono stati estratti in circa 500 punti della Piana Campana dislocati
a distanze variabili dal Vesuvio (dalle località più vicine fino agli Appennini), sia attraverso
scavi archeologici già presenti in quell’area sia con scavi effettuati per lo studio vulcanologico.
La loro analisi ha permesso di definire in modo quantitativo gli effetti su larga scala e locali
degli eventi studiati.
PressRelease/ComunicatoStampa
VESUVIO | Valutata la pericolosità delle colate di fango
susseguenti alle eruzioni sub-pliniane nella Piana Campana
segue
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INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
INGV – Ist. Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
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VESUVIO | Valutata la pericolosità delle colate di fango
susseguenti alle eruzioni sub-pliniane nella Piana Campana
Il secondo studio presenta il nuovo codice IMEX-SfloW2D per la simulazione numerica dei
lahar, basato su leggi costitutive ed equazioni che meglio descrivono alcune caratteristiche
tipiche della propagazione dei flussi di fango come, ad esempio, i processi di deposizione ed
erosione che avvengono durante lo scorrimento della colata, e che sono in grado di modificare
significativamente la distanza percorsa dalla colata stessa. Lo studio presenta anche la
calibrazione del modello in base ai dati di campagna del primo studio identificando, attraverso
un’analisi rigorosa, i processi e i parametri più rilevanti ai fini della stima di pericolosità.
Il terzo studio, basato sui risultati dei primi due, fornisce la risposta all’obiettivo del progetto
finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, con la messa a punto di mappe di
pericolosità probabilistica dell’invasione delle colate di fango sulla Piana Campana,
considerando diverse soglie di spessore e pressione dinamica delle colate. Spessore e
pressione, infatti, rappresentano i principali parametri con i quali si quantifica l’impatto delle
colate sugli edifici e sull’ambiente urbano. Lo studio tiene conto anche delle incertezze sul
volume iniziale delle colate rimobilizzate, sulla disponibilità di materiale piroclastico in caso di
eruzione (dovuta, a sua volta, all’incertezza sulla direzione e sulla velocità del vento durante
l’eventuale eruzione), e su quale dei diversi bacini idrografici che insistono sulla Piana
Campana potrebbe dare origine al lahar.
Link agli studi:
Lahar events in the last 2,000 years from Vesuvius eruptions. Part 1: Distribution and impact on
densely-inhabited territory estimated from field data analysis
Come si cita: Di Vito, M. A., Rucco, I., de Vita, S., Doronzo, D. M., Bisson, M., de’ Michieli Vitturi, M.,
Rosi, M., Sandri, L., Zanchetta, G., Zanella, E., and Costa, A.: Lahar events in the last 2,000 years
from Vesuvius eruptions. Part 1: Distribution and impact on densely-inhabited territory estimated from
field data analysis, EGUsphere [preprint], https://doi.org/10.5194/egusphere-2023-1302, 2023.
EGUsphere – Lahar events in the last 2,000 years from Vesuvius eruptions. Part 2: Formulation and
validation of a computational model based on a shallow layer approach
Come si cita: de’ Michieli Vitturi, M., Costa, A., Di Vito, M. A., Sandri, L., and Doronzo, D. M.: Lahar
events in the last 2,000 years from Vesuvius eruptions. Part 2: Formulation and validation of a
computational model based on a shallow layer approach, EGUsphere [preprint],
https://doi.org/10.5194/egusphere-2023-1301, 2023
EGUsphere – Lahar events in the last 2,000 years from Vesuvius eruptions. Part 3: Hazard assessment
over the Campanian Plain
Come si cita: Sandri, L., de’ Michieli Vitturi, M., Costa, A., Di Vito, M. A., Rucco, I., Doronzo, D. M.,
Bisson, M., Gianardi, R., De Vita, S., and Sulpizio, R.: Lahar events in the last 2,000 years from
Vesuvius eruptions. Part 3: Hazard assessment over the Campanian Plain, EGUsphere [preprint],
https://doi.org/10.5194/egusphere-2023-1295, 2023.
Link utili:
http://www.ingv.it
Heriot-Watt University
Università di Pisa (UniPI)
Università di Torino (UniTO)
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Dipartimento della Protezione Civile (DPC)
European Geosciences Union (EGU)
Solid Earth
PressRelease/ComunicatoStampa
I depositi piroclastici riconosciuti nell’area studiata rappresentano livelli cronologici ben
precisi, fondamentali per la definizione dell’evoluzione geologica e archeologica del paesaggio.
Seguono immagini
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Figura: tre immagini tratte dai 3 articoli pubblicati.
Il pannello a mostra il modello digitale del terreno della zona oggetto di studio, evidenziando
la distribuzione spaziale (pallini verdi) dei punti oggetto dei rilievi di campagna.
Il pannello b mostra il risultato di una simulazione della propagazione di un lahar originato
nel settore nord-ovest del Vesuvio; in particolare mostra l’animazione della simulazione dello
spessore del flusso durante la propagazione.
Il pannello c mostra la mappa di pericolosità condizionata all’occorrenza di un lahar da
almeno uno dei bacini idrografici considerati in questi studi; in particolare mostra in toni di
colore il logaritmo dello spessore massimo del flusso che, in ogni punto, ha una probabilità
del 5% di essere superato.
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