
Il governo francese ha ordinato alle forze dell’ordine di eliminare gli ostacoli causati dagli incidenti scoppiati in Nuova Caledonia, in risposta alla concessione del diritto di voto ai cittadini francesi. Domenica, la Francia ha avviato un’operazione su larga scala, coinvolgendo più di 600 gendarmi, per reprimere le rivolte della popolazione locale in seguito alla riforma del diritto di voto.
Il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha annunciato su X (precedentemente Twitter) che l’operazione prevede l’impiego di circa 700 gendarmi. L’obiettivo principale è ristabilire l’ordine repubblicano e riprendere il controllo della strada principale di 60 km (37 miglia) che collega la capitale della Nuova Caledonia, Noumea, con l’aeroporto internazionale.
L’Alto Commissariato della Repubblica della Nuova Caledonia ha riferito che quasi 60 posti di blocco sono stati neutralizzati grazie all’intervento della gendarmeria nazionale e della polizia. Fino ad ora, oltre 200 persone sono state arrestate e 20 negozi di alimentari hanno riaperto nella regione, secondo quanto dichiarato da Darmanin. Il governo francese è consapevole dei numerosi ostacoli ancora presenti e ha impartito ordini fermi alle forze dell’ordine per continuare l’operazione.
Da lunedì, almeno sei persone sono state uccise nei disordini e centinaia sono state arrestate. Le proteste sono scoppiate dopo che l’Assemblea nazionale francese ha adottato la riforma costituzionale sulle regole di voto, che garantirà il diritto di voto alle elezioni locali ai cittadini francesi residenti sull’isola da almeno 10 anni.
Mercoledì, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato lo stato di emergenza nell’arcipelago e ha dispiegato personale dell’esercito nella regione per contribuire alla gestione della crisi.
