(AGENPARL) – lun 06 maggio 2024 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 06 maggio 2024
COMUNICATO STAMPA
LERCARA FRIDDI, 86° ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL
CARABINIERE SCELTO “M.O.V.M.” FRANCESCO CALÌ
Oggi ricorre l’86° anniversario della morte del Carabiniere Scelto Francesco CALÌ, Medaglia d’Oro
al Valor Militare alla Memoria, caduto nell’adempimento del dovere a Taranto il 4 maggio 1938,
all’età di appena 23 anni.
Stamattina, a Lercara Friddi, presso il cimitero comunale, alla presenza dei familiari del caduto,
delle Autorità civili e militari, del Comandate del Gruppo Carabinieri di Monreale, Ten. Col. Giulio
Modesti, del Comandante della Compagnia di Lercara Friddi, Cap. Carlo Colicchio e di una
rappresentanza dell’A.N.C., si è svolta la cerimonia di commemorazione che ha visto la deposizione
di un omaggio floreale sulla tomba del caduto.
Il Carabiniere Scelto Francesco CALÌ era nato a Lercara Friddi il 7 gennaio 1915 e nel 1936 entrò a
far parte dell’Arma dei Carabinieri. Nello stesso anno fu destinato alla Compagnia Carabinieri
dell’Arsenale di Taranto, con compiti prevalentemente di Polizia Militare e Guardia alle unità
navali ormeggiate in Porto.
Il 4 maggio 1938, unitamente ad altro commilitone, era stato comandato in una missione di
appostamento poco fuori la città, poiché alcuni materiali erano stati trafugati dalle officine destinate
ai lavori dei sommergibili di base all’Arsenale. Fu così che di notte sorpresero quattro individui
arrivati con barche via mare, intenti a rubare materiali, i quali, vistisi scoperti, tentarono la fuga. Fu
allora che il Carabiniere CALI’, sebbene appesantito dall’equipaggiamento, tentò di bloccarli
mentre cercavano di prendere nuovamente il largo. Colpito veementemente, cadde in acqua e, ferito
gravemente, affogò.
Con Regio Decreto del 19 maggio 1939, è stata concessa al Carabiniere Scelto Francesco CALI’
una Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:
“con altro Carabiniere, sorpresi in flagrante tentativo di furto tre pericolosi pregiudicati che con
barca avevano raggiunta una riva di regio arsenale militare marittimo e che al fermo ad essi
intimato cercavano di riguadagnare il mare, non esitava a lanciarsi in acqua vestito com’era allo
scopo di assicurarli alla giustizia. Riuscito ad afferrare un bordo della barca tentava sino
all’estremo delle sue forze di imporre ai malviventi il rispetto della legge, ma fatto segno a violenza
da parte di due di essi, che gli staccarono ad uno ad uno le dita della mano con la quale si teneva
all’imbarcazione, trovò in mare morte gloriosa. Nobile esempio del dovere e di alto spirito di
sacrificio”. Taranto (località Pizzone) 4 maggio 1938.
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