
La Capitale saluta uno dei ristoratori tra i maggiori interpreti della cucina romanesca. È Gennaro Boni – scomparso in questi giorni – storico proprietario del Ristorante Piperno in via Monte de’ Cenci al Ghetto. Fiero figlio di Amatrice, classe ’38, per oltre 40 anni con passione e dedizione ha portato avanti la sua idea di ristorazione genuina, attenzione alle materie prime e interpretazione di quella cucina romanesca senza tempo rappresentata con ricette di una tradizione eterna e laziale.
Gennaro Boni ha ha dato spazio a una cucina tradizionale romana. Oltre ai carciofi, ovviamente, filetti di baccalà, ravioli di ricotta e spinaci in crema di latte, pasta e ceci, coda alla vaccinara, trippa alla romana, costolette di abbacchio alla scottadito, saltinbocca alla romana, frittura di alici, insieme a una selezionata carta dei vini. Conosciuto anche per alcune ricette esclusive tra cui gli ‘spaghetti cacio ed unto’ fatti con il lardo naturale di maiale. E ancora la sua versione della vignarola e il risotto alla pescatora con cozze, vongole fresche sgusciate e seppie nere.
“Un ristoratore capace e perbene, che ha dato un importante contributo a far conoscere la cucina romana nei suoi piatti più autentici. Se oggi i turisti italiani e stranieri ricercano anche nella buona tavola romanesca un’esperienza a tutto tondo della Capitale lo si deve anche a Gennaro Boni. Il figlio Pierpaolo sono certo che continuerà sulla scia di quanto fatto in questi anni” – commenta Claudio Pica, presidente di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.
