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(AGENPARL) – gio 18 aprile 2024 **Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere
il fenomeno**
/Scritto da Walter Fortini, giovedì 18 aprile 2024 alle 17:09/
In tutta Italia nel 2023 quattro milioni e mezzo di persone, il 7,6 per
cento della popolazione, ha rinunciato a visite ed accertamenti sanitari
per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso. Un
dato superiore a quello del 2022 e del 2019 – prima e dopo la pandemia
dunque – che cresce all’aumentare dell’età con un picco tra 55 e 59 anni.
In Toscana il fenomeno ha assunto dimensioni più contenute rispetto al
resto d’Italia e chi ha rinunciato è stato un po’ meno del 6 per cento.
Il dato emerge dal “Rapporto sul benessere equo e sostenibile” di Istat che
restituisce un quadro sulla complessità del paese Italia, in cui la
rinuncia alle prestazioni sanitarie è l’indicatore per misurare il livello
di equità di accesso ai servizi sanitari pubblici in Italia.
Si tratta di un fenomeno che riguarda tutte le regioni italiane e il
governo della relazione fra domanda e offerta di servizi sanitari
rappresenta uno delle principali sfide che le Regioni si trovano ad
affrontare per garantire accesso alle cure e assistenza ai cittadini. Un
fenomeno che ha conosciuto una crescita importante all’indomani della
pandemia da Covid-19, su cui ha inciso il recupero di prestazioni
differite, la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria ma anche i vincoli
su spesa ed assunzioni per coprire l’aumento della domanda con un numero
adeguato di professionisti e, non ultima, la dinamica inflattiva.
La Toscana è la regione con la percentuale più bassa di rinunce alle
prestazioni sanitarie dopo il Friuli Venezia Giulia e le province autonome
di Trento e Bolzano. E’ un numero in diminuzione rispetto al 2022 e
migliore del 2019. La Toscana è l’unica regione del Centro Italia che
presenta una riduzione della percentuale.
Il presidente della Regione Toscana e l’assessore alla salute fanno sapere
che il lavoro per migliorare la risposta alla presa in carico dei cittadini
continuerà con il massimo impegno. I dati dimostrano che il fenomeno delle
liste d’attesa ha un carattere nazionale e riguarda anche la Toscana. Si
tratta di una situazione di difficoltà generale che la Regione ha deciso
di contenere mettendo in campo un grande sforzo organizzativo che si
traduce nel lavoro straordinario dei professionisti del sistema sanitario
regionale i quali, in questa fase in cui mancano risorse per potenziare i
servizi e assumere il personale necessario, si stanno spendendo con il
massimo impegno per soddisfare la domanda.