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(AGENPARL) – mar 16 aprile 2024 *Tiani*: *Per la dignità dei poliziotti il SIAP ha querelato il prof.
Angelo D’Orsi e l’autrice Emanuela Megli *
Eravamo intervenuti nella immediatezza del clamore mediatico suscitato dai
noti fatti di fine febbraio a Pisa, stigmatizzando le gratuite e
generalizzate accuse a donne e uomini in uniforme, ricordando che la
gestione dell’Ordine Pubblico e l’uso della forza è attuata nel perimetro
dei principi democratici a garanzia delle libertà di tutti i cittadini,
nel rispetto dall’art. 17 della Costituzione, che vale tanto per i
poliziotti che per i manifestanti.
Avevamo preannunciato *azioni a tutela della dignità professionale,
personale e delle famiglie dei poliziotti.*
Diamo dunque atto che il nostro legale Avv. Gigante dello Studio Legale
Picozzi e Morigi, come preannunciato, ha depositato presso la Procura di
Roma una denuncia querela nei confronti del prof. Angelo D’Orsi e presso la
Procura di Bari una denuncia querela nei confronti dell’autrice Emanuela
Megli.
Il prof. D’Orsi per aver pronunciato nella trasmissione “Quarta Repubblica”
del 26 febbraio u.s. frasi quali: *“quando vedo il poliziotto che
manganella con un piacere di farlo due cose mi vengono in mente, uno, per
quel manganello c’è una sorta di rivalsa sociale verso lo studente, quasi
invidia, tu stai studiando sei un privilegiato, io non sto qui a farmi
massacrare con stipendi bassi, e la seconda cosa è il fatto che troppo
tanto spesso, tanto sovente quei poliziotti, e me lo dicevano nelle
interviste che ho fatto dal 69 al 72, hanno assunto delle droghe, hanno
assunto delle sostanze per reggere il peso, questo però ti fa perdere anche
i freni inibitori”.*
L’autrice Megli per aver scritto, in un articolo pubblicato il 5 marzo u.s.
su “La Gazzetta del Mezzogiorno” intitolato *“Le manganellate di Pisa e
l’assenza di educazione alle affettività” *con frasi quali*: “Eh bene,
quegli stessi uomini hanno verso i propri figli l’educazione autoritaria
che mette le regole non al servizio del bene personale e collettivo ma come
principio assoluto, che regola e governa le relazioni come fossero un
codice anaffettivo e spersonalizzante privo di soggettività e di rispetto
della persona… Dietro questi comportamenti autocratici, autoreferenziali e
intransigenti, c’è un evidente disagio degli stessi soggetti che li attuano
e che li hanno subiti, continuando ad autoimporseli richiamando
continuamente a sé uno schema ripetitivo che anche se li nuoce, li fa
sentire sicuri poiché in un ambiente psicologico conosciuto e difensivo
(disfunzionale)”.*
Roma, 16 Aprile 2024