
(AGENPARL) – mer 27 marzo 2024 Buonasera a tutti,
di seguito una nota congiunta Comune-Caritas.
Resto a disposizione
saluti
Riaprire la mensa della Caritas diocesana a partire dal pranzo di questo
sabato su due turni, 11,30 e 12,30, per poi – dalla domenica di Pasqua in
avanti – tornare all’apertura regolare di un servizio indispensabile per i
più bisognosi, che al momento sarà limitato solo al pranzo e con
l’eventuale presenza di addetti alla vigilanza che garantiscano la
sicurezza di ospiti e volontari.
E’ l’intenzione condivisa questa mattina in sede di Comitato per l’ordine e
la sicurezza pubblica che si è riunito, come ogni settimana, presso il
Palazzo del Governo di via San Giovanni alla presenza del prefetto Paolo
Ponta, dei vertici di Questura, Carabinieri e Guardia di Finanza, della
sindaca Katia Tarasconi e, in occasione del particolare ordine del giorno,
dell’assessora comunale al Welfare Nicoletta Corvi e del direttore della
Caritas diocesana Mario Idda. L’ordine del giorno, infatti, prevedeva, tra
i vari punti, di affrontare anche il delicato tema della sicurezza
all’interno della Mensa della Fraternità di via San Vincenzo alla luce di
alcuni episodi che hanno visto protagonisti ospiti particolarmente agitati
e violenti. Episodi che nei giorni scorsi hanno spinto il direttore della
Caritas a sospendere il servizio mensa, poi parzialmente riattivato ieri,
26 marzo, con la distribuzione di borse viveri presso il centro Il
Samaritano di via Giordani; distribuzione che si è svolta anche nella
giornata di oggi a pranzo con l’ausilio della Polizia locale e lo stesso
avverrà anche domani.
Decisione difficile, quella di chiudere la mensa per i più poveri, ma
“motivata dalla difficoltà di garantire l’incolumità sia degli ospiti sia
dei volontari che ogni giorno si rendono disponibili per i bisognosi”. Così
ha spiegato il direttore Idda che, fin da subito, aveva chiesto un
confronto con le istituzioni per gestire una situazione divenuta
particolarmente complessa.
“Abbiamo raccolto immediatamente la segnalazione di Caritas – spiega la
sindaca Tarasconi – e, oltre a un doveroso appello al senso di
responsabilità e di civiltà rivolto a tutti, ci siamo subito attivati per
capire come poter fare la nostra parte in collaborazione con le istituzioni
del territorio”.
“Il problema di persone violente – aggiunge l’assessora Corvi – magari
sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, è un problema vasto e complesso. E
il Comune, anche quando si tratta di persone in carico ai Servizi sociali,
non ha l’autorità per poterne limitare la circolazione. Ciò che potevamo
fare in questa fase era mettere a disposizione la Polizia locale per
presidiare il servizio di distribuzione di borse viveri, che è
assolutamente indispensabile per far fronte alle esigenze di chi ha
realmente bisogno, ed è ciò che abbiamo fatto”.
Una soluzione “tampone” che ha garantito il pranzo in questi giorni ma che
non può che essere provvisoria. La riunione odierna del Cosp ha consentito
di affrontare il tema alla presenza di tutte le istituzioni coordinate dal
Prefetto e ha portato a un piano operativo preciso che prevede anche il
coinvolgimento delle forze di polizia. “Come Comune – prosegue la sindaca –
abbiamo concordato la piena disponibilità della Polizia locale a operare in
sinergia con le forze dell’ordine coordinate dal Questore Ivo Morelli nel
mettere in campo controlli congiunti nei pressi della mensa di via San
Vincenzo, soprattutto durante gli orari in cui è attivo il servizio mensa.
E ciò al fine di individuare e isolare soggetti potenzialmente in grado di
creare problemi di sicurezza”.
“Stiamo anche predisponendo un regolamento che verrà affisso all’esterno
della mensa – aggiunge il direttore della Caritas Mario Idda – e che di
fatto consiste nel chiarire nero su bianco che al servizio non potranno
accedere ospiti in condizioni di alterazione, ubriachi o sotto l’effetto di
stupefacenti, e che chiunque dovrà rispettare le normali regole di
convivenza civile e pacifica. Dovrebbero essere ovvietà ma a quanto pare è
purtroppo necessario ribadirle. Ed è altrettanto necessario, visto ciò che
è accaduto, che venga attivato un servizio di sicurezza interna aggiuntiva,
magari con istituti di vigilanza privata, ed è ciò a cui stiamo lavorando