
(AGENPARL) – mar 26 marzo 2024 Uno studio originale e innovativo è illustrato nel libro “La cattedrale di
Gerace – L’impronta ottoniana tra Bizantini e Normanni nell’Italia
meridionale” di Attilio M. Spanò (Gangemi editore), prestigiosa
pubblicazione di valore storico, artistico e documentale promossa dal Gal
Terre Locridee, nell’ambito dell’impegno per la valorizzazione culturale
del territorio, in linea con il progetto “Locride2025”.
«La cattedrale di Gerace è uno dei monumenti più conosciuti e meno studiati
della Calabria – si legge sulla quarta di copertina –. Al di là della sua
evidenza materiale, la grande basilica è sempre stata considerata normanna
e testimone di quella campagna costruttiva volta alla sostituzione
dell’elemento bizantino con quello occidentale. Questo studio interviene,
invece, direttamente sull’edificio, ne analizza la sua consistenza fisica,
leggendola tra le pieghe delle stratificazioni storiche e architettoniche,
esulando dalla precarietà delle fonti, prendendo le distanze da una
storiografia spesso superficiale, per individuare la sua personalità e,
necessariamente, la sua cultura di appartenenza. La monumentale cattedrale,
così come si pone in antitesi all’architettura bizantina, allo stesso modo
non ripete forme francesizzanti di origine normanna. Inoltre non si
prefigge lo scopo di annientare e distruggere la realtà locrese-bizantina,
che già dall’VIII secolo, permette lo sviluppo del castrum di Gerace, ma
piuttosto la rispetta e la esalta, come testimone di una fede antica e di
una profonda classicità. Da quanto emerge da questa ricerca, la cattedrale
è da considerarsi come frutto della volontà politica e artistica degli
Imperatori del Sacro Romano Impero, in particolare di Ottone II di Sassonia
e dei suoi discendenti. La basilica, ripete le forme proprie della
tipologia imperiale di Merseburg, configurandosi come la più meridionale
delle grandi basiliche ottoniane di X secolo. La sua presenza a Gerace
prima dell’arrivo dei Normanni, la identifica come un imprescindibile punto
di riferimento per tutta l’architettura di Ruggero Gran Conte. Essa
diventa, infatti, il modello dell’architettura normanna calabrese e
siciliana della seconda metà dell’XI secolo, che muta le forme
francesizzanti imposte da Roberto il Guiscardo, per una spinta
classicheggiante di origine paleocristiana e di chiaro stampo imperiale».
Attilio Spanò, storico dell’Arte Medievale e Moderna, si occupa di ricerca
storico-artistica, orientata verso le architetture medievali nel Meridione
d’Italia, in collegamento con i grandi eventi artistici sia italiani che
europei e ha all’attivo una serie di pubblicazioni sull’arte e sugli
insediamenti francescani nella Calabria, dagli esordi fino ai Cappuccini.
Il volume si avvale della prefazione di Corrado Bozzoni e dei contributi di
Fabio Capri, Aleksandra Vlaovic e Immacolata Aversa, con le presentazioni
di Francesco Macrì, presidente Gal Terre Locridee, Guido Mignolli,
direttore Gal Terre Locridee, e Salvatore Galluzzo, sindaco ff di Gerace.
Dopo l’anteprima a Roma, l’11 aprile 2024, la presentazione si terrà nella
Sala degli Arazzi, a Gerace, sabato 20 aprile 2024.
Il libro è in prevendita nella sede del Gal Terre Locridee, Palazzo della
Cultura, a Locri.
*Ufficio Stampa GAL Terre Locridee*