(AGENPARL) – sab 09 marzo 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*9 MARZO 2024*
*INDUSTRIA, LA PRODUZIONE FRENA *
*MA GLI IMPRENDITORI PADOVANI SONO OTTIMISTI*
*Il 2023 si è chiuso con un rallentamento del -2% nella produzione
industriale rispetto all’anno precedente, ma dal Mecspe di Bologna, dove
Confapi era presente in forze, traspare la fiducia delle imprese. Il
presidente di Unionmeccanica Confapi Padova Andrea Tiburli: «Crisi
dell’economia tedesca e incertezze geopolitiche dietro al rallentamento, ma
il quadro è a macchia di leopardo e il piano Industria 5.0 potrà dare nuovo
impulso agli investimenti». Le voci degli imprenditori padovani.*
Non solo è terminato l’“effetto rimbalzo” rispetto alla pandemia, ma, dopo
il +16,6% della produzione industriale del 2021 e il riassestamento al
+4,5% del 2022, il 2023 della manifattura veneta si è chiuso con un calo
medio annuo tendenziale del -2% (e del -3,5% si ci si focalizza sul quarto
trimestre 2023), primo dato negativo dopo il periodo Covid. E tuttavia, è
il caso di dirlo, gli imprenditori padovani vogliono guardare con fiducia
al futuro. Confapi Padova ha voluto tastare il loro polso nel corso del
Mecspe 2024, la fiera internazionale della meccanica di Bologna, dove si è
registrata una presenza importante di aziende associate, come Rg,
Tecnostamp, Trevisan, Rettifica Nord, Meccanica Marcato, It+Robotics e Omd
Automation. Al Mecspe 2024 è stata organizzata anche una missione
collettiva di Unionmeccania-Confapi, allestita grazie all’apporto
dell’imprenditore *Andrea Tiburli*, presidente di Unionmeccanica Confapi
Padova e delegato nazionale della categoria sulle materie
internazionalizzazione ed export.
«La situazione non è rosea, ma nemmeno drammatica. Ci attende un anno di
transizione, ma permane l’ottimismo», sottolinea Tiburli, che ha condotto
il momento istituzionale Confapi sul palco di Bologna, affiancato da *Luigi
Sabadini*, presidente nazionale di Unionmeccanica, *Gabriella Severi*,
senior external relations di Simest, *Julia Ruth Adam*, funzionario
meccanica industriale di ICE, ma anche da *Carlo Valerio*, presidente di
Confapi Padova, e dal direttore *Davide D’Onofrio*. «Il quadro generale
delle imprese metalmeccaniche è a macchia di leopardo, molto dipende dagli
specifici settori», commenta Tiburli. «I fattori dietro al rallentamento?
Sono diversi. C’è la debolezza di un partner tradizionale della nostra
economica come la Germania. C’è l’incertezza geopolitica, legata alla
guerra Russia-Ucraina, al conflitto israelo-palestinese e alla crisi del
Mar Rosso. Ci sono le incognite del settore automotive, con tutto l’indotto
a esso legato. E ci sono i tassi che rimangono alti e che scoraggiano gli
investimenti. Ritengo che un impulso importante arriverà nel momento in cui
avremo i decreti attuativi del Piano 5.0, attesi con molto interesse dagli
imprenditori, soprattutto per quanto riguarda il credito d’imposta che
potrà stimolare gli investimenti nel settore energetico: credo che potrà
dare una bella iniezione alla nostra economia. Così come potrà influire
molto il calo dell’inflazione, che stiamo registrando a febbraio, con
l’Italia messa meglio rispetto ai suoi competitors internazionali: sappiamo
bene tutti quanto sia importante una discesa dei prezzi per rimettere in
circolo risorse, che sono linfa vitale per l’economia».
*I DATI CONGIUNTURALI*
Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha preso in esame i dati più
significativi messi in evidenza da Veneto Congiuntura – l’analisi
congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere del
Veneto – sulla produttività, rapportandoli ai dati a propria disposizione.
Dietro al -2% della *produzione industriale* nel 2023 si conferma la
debolezza della domanda internazionale, con una raccolta ordini dal *mercato
estero* scesa del -5,6% su base tendenziale, a cui si accompagna il
-3% dal *mercato
interno*. La maggior parte dei settori monitorati ha evidenziato una
flessione tendenziale della produzione: tengono solo il comparto di
alimentare e bevande (-0,1%), con una buona risposta degli ordini sia dal
mercato interno (+2,1%) che estero (+2,9%), e le macchine e apparecchi
meccanici (-0,3%), ma per questo settore si osserva un calo della domanda
che arriva da fuori dei confini nazionali (-5,8%). Rimane invece stabile a
58 il numero dei giorni di produzione assicurata dal *portafoglio ordini*.
La variazione su base annua del* fatturato* totale ha invece registrato una
significativa diminuzione del -3,5%, spiegata anche dalla riduzione della
spinta inflattiva sui prezzi.
*LE VOCI DEI PROTAGONISTI*
*Erica Gasparoni*, (*RG*, azienda di Lozzo Atestino che si è imposta sul
mercato come produttrice di catene ornamentali in ferro, ottone e
alluminio, integrandole con la produzione di minuterie tornite di
precisione) evidenzia come l’abbassamento dell’inflazione e del cuneo
fiscale per i datori di lavoro sia fondamentale per il rilancio
dell’economia: «La flessione si è avvertita da ottobre in poi, fino a
gennaio, mentre da febbraio abbiamo registrato segnali di ripartenza. Non
me la sento però di sbilanciarmi in previsioni, perché ogni volta che ci
proviamo succede qualcosa di dirompente, dal Covid alla guerra in Russia, a
quello che sta accadendo a Gaza e sul Mar Rosso. E io ritengo che un vero
rilancio passi dall’aumento del potere d’acquisto dei dipendenti, se
finalmente ci sarà un calo dell’inflazione e se si abbasserà il cuneo
fiscale e si deciderà di detassare i premi di produttività. Ne
guadagnerebbero tutti, perché sono soldi che ritornerebbero in circolo».
*Sabrina Stievano* (*Tecnostamp*, azienda di Bovolenta specializzata nella
produzione di minuterie metalliche di precisione standard e a disegno), tra
le cause del rallentamento cita il brusco stop nell’automotive e si
sofferma sulla necessità di ampliare i mercati di riferimento: «Il 2023 è
stato particolarmente penalizzante, perché nel settore si è registrato un
-20%. Le cause? Si è fermata la Germania, di cui siamo subfornitori, mentre
la Cina ha inglobato una buona fetta del settore delle minuterie.
Aggiungete l’arresto nella filiera dell’automotive, che ha ripercussioni
importanti. In più ho notato il ricorso alle giacenze di magazzino, che
comporta un rallentamento della produzione. Si lavora di più
nell’immediato, a stretto giro, pianificando meno, e questo proprio perché
c’è poca “visibilità” all’orizzonte. Come reagiamo? Puntando sulla rete
commerciale per raggiungere nuovi paesi – ed ecco perché fiere come Mecspe
sono molto utili – e sulla diversificazione: stiamo seminando, in attesa
del raccolto».
*Marco Trevisan *(*Trevisan Srl *di Massanzago, impresa del settore
metallurgico e metalmeccanico che si occupa di trattamenti termici, e*
Rettifica Nord*, impresa di Vigonza che opera nel campo delle lavorazioni
di rettifica di particolari meccanici di piccole, medie e grandi
dimensioni), lega le attuali difficoltà al rallentamento dell’economia
tedesca, anche se non è la sola causa: «Magari nel nostro settore fossimo
solo a un calo del 2%! Tutte le imprese che si occupano di trattamenti
termici registrano un -10/-15% rispetto all’anno scorso sia nei volumi
produttivi, sia nel fatturato. Da dopo l’estate il rallentamento è stato
netto, ora la situazione sta leggermente migliorando rispetto alla fine del
2023, ma la fiacca rimane. Sono calati investimenti e consumi. Le cause? La
principale è il rallentamento dell’economia tedesca, a cui siamo connessi.
E l’incertezza geopolitica – a partire dai tempi e dai costi dei trasporti
per quel che sta accadendo in Mar Rosso – non aiuta. Oggi come oggi nessuno
è terrorizzato, ma è difficile sbilanciarsi in previsioni se il quadro
internazionale rimane questo».
*Piercarlo Marcato* (*Meccanica Marcato*, azienda di Camposampiero che si
occupa di lavorazione di parti meccaniche di altissima precisione) ha
registrato il segno “+” in questi mesi: «I dati che ci riguardano sono in
controtendenza rispetto al quadro generale: i primi due mesi del 2024
registrano un +5% rispetto al 2023, al momento non stiamo risentendo della
crisi geopolitica internazionale. Rispetto al passato riscontriamo però la
tendenza generale di un accorciamento nei tempi degli ordinativi, che non
vanno oltre il mese. E, tuttavia, le richieste stanno arrivando».
*Mattia Vincenzi* (*IT+Robotics*, azienda di Padova che si occupa di
visione artificiale applicata al controllo qualità e alla guida robot)
presenta una realtà in controtendenza, anche per la capacità di trasferire
i risultati della ricerca accademica in soluzioni di visione industriale:
«Abbiamo chiuso il 2023 registrando un +25% nel fatturato rispetto al 2022.
Come ci siamo riusciti? Abbiamo strutturato meglio il nostro business,
aprendoci ad alcuni mercati nuovi, aumentando il nostro network e i nostri
clienti. Chiaramente rispetto ad altri mercati più maturi nel nostro c’è
spazio di crescita, in Germania, Polonia, Olanda e Sud America in
particolare, fermo restando che l’Italia rappresenta l’80% degli sbocchi
per noi. Non essendo il nostro un settore energivoro non abbiamo avuto
troppe ripercussioni dalle crisi internazionali».
*Marco Sabbadin* (*OMD Automation*, azienda di Camposampiero che si occupa
di lavorazioni meccaniche di precisione) si sofferma sulla necessità di
diversificare: «A gennaio e febbraio siamo ripartiti assestandoci sulle
medie produttive del periodo, ma la tendenza non si discosta dai dati
evidenziati: c’è un rallentamento, il 2023 ha registrato un -10%. Nel
nostro ambito specifico siamo molto legati all’edilizia, dove la frenata è
dovuta alla questione Superbonus 110. Ecco perché stiamo cercando di
spostarci verso altri settori, ampliando il mercato ad altri prodotti e
fornitori, nel nostro caso rivolgendoci anche alla produzione di macchinari
del mondo ovicolo e al mondo della plastica. So che ci sono settori che
stanno andando bene e altri a rilento, ma io voglio essere ottimista, tanto
più che nel nostro campo l’attività entra nel vivo da marzo in poi».
[image: tabella_PRODUZIONE-INDUSTRIALE-VENETO.jpg]
*Nelle foto l’inaugurazione dello stand di Unionmeccanica Confapi al
Mecspe; nell’infografica i principali dati relativi alla produzione
industriale in Veneto. *
Diego Zilio
*Ufficio Stampa Confapi Padova*
*Diego Zilio*
*Ufficio Stampa*
*CONFAPI PADOVA*
Via Salboro, 22/b
35124 Padova
*www.confapi.padova.it *
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