![Logo](https://i0.wp.com/agenparl.eu/wp-content/plugins/Plugin%20Logo/Agenparl.png?w=788&ssl=1)
(AGENPARL) – mar 05 marzo 2024 comunicato stampa, martedì 5 marzo 2024
Foggia celebra “Le Madri Costituenti”
Giovedì 7 marzo, alle ore 18, mostra e dibattito nella Sala Grigia del Palazzetto dell’Arte
L’iniziativa organizzata da ANPI, Comune di Foggia e Fondazione Monti Uniti
FOGGIA – Su 556 eletti nell’Assemblea Costituente del 1946, 21 erano donne. Sono loro
“Le Madri Costituenti” alle quali sono dedicati l’incontro e la mostra organizzati da Comune
di Foggia, ANPI Comitato Provinciale di Foggia e Fondazione dei Monti Uniti. Del ruolo di
quelle 21 donne, delle loro storie politiche e personali, così differenti l’una dall’altra ma
così importanti per la storia d’Italia, si discuterà giovedì 7 marzo, alle ore 18, nella Sala
Grigia del Palazzetto dell’Arte di via Galliani, a Foggia. A “Le Madri Costituenti” è
dedicata anche la relativa mostra che sarà visitabile fino al 16 marzo. All’incontro
interverranno Maria Aida Episcopo, sindaca di Foggia; Alice Amatore, assessora alla
Cultura del Comune di Foggia; Michele Galante, presidente provinciale ANPI; Aldo
Ligustro, presidente Fondazione dei Monti Uniti. Le scuole sono invitate a partecipare.
IL DIRITTO DI VOTO. Il 1° febbraio 1945, a guerra ancora in corso, viene adottata la
prima norma che estende il diritto di voto alle donne: si tratta di un primo passo che
riconosce alle italiane il “diritto di eleggere”. Al conseguimento di questo storico risultato
concorre la coralità dell’impegno delle donne italiane nelle città occupate e devastate dalla
guerra, nei campi di prigionia e negli insediamenti produttivi ed il ruolo da loro svolto nella
Resistenza. L’ulteriore passo verso la conquista del “diritto ad essere elette” verrà
riconosciuto dal decreto del gennaio del 1946 in vista delle elezioni amministrative che si
tengono nella primavera e poi nell’autunno dello stesso anno. Per quanto riguarda invece
le elezioni per l’Assemblea costituente, un decreto del marzo 1946 completa e integra la
normativa precedente riconoscendo l’elettorato passivo a 25 anni. È un primo segnale
importante. Il 2 giugno 1946 gli italiani sono chiamati a scegliere tra Monarchia e
Repubblica e a eleggere i loro rappresentanti all’Assemblea costituente. Le candidature
femminili complessive sono 226: 68 nelle liste del Partito Comunista; 29 in quelle della
Democrazia Cristiana; 16 in quelle del Partito Socialista; 14 in quelle del Partito d’Azione;
8 in quelle dell’Unione Democratica Nazionale; 7 in quelle del Fronte per l’Uomo
Qualunque e 84 in altre liste.
LE 21 MADRI COSTITUENTI. Su 556 deputati eletti le donne sono 21: 9 comuniste
(Adele Bei, Nadia Gallico Spano, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angiola Minelli, Rita
Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini e Maria Maddalena Rossi), 9 democristiane
(Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter, Maria
Federici, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi Cingolani, Maria Nicotra e Vittoria Titomanlio),
2 socialiste (Bianca Bianchi e Lina Merlin) e 1 del Fronte dell’Uomo Qualunque (Ottavia
Penna). Molto diverse tra loro per età, cultura ed esperienze politiche, le prime donne
elette seppero dare voce comune nell’ambito dell’elaborazione della Carta costituzionale
alle legittime aspirazioni di emancipazione delle donne italiane.