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(AGENPARL) – mar 27 febbraio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Ue: Cia, passa legge su ripristino natura. Rischio nuovi oneri per
agricoltori *
* Ora occhi puntati sul Piano nazionale di attuazione, garantire
flessibilità massima *
Roma, 27 feb – Il ripristino della natura è legge europea e per
l’agricoltura, pienamente coinvolta con la riconferma degli ecosistemi
agricoli, si prospetta un’altra strada in salita tra rischi sul potenziale
produttivo e ulteriori oneri. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il via
libera alla normativa da parte della plenaria del Parlamento Ue.
Con oltre l’80% degli habitat Ue in cattivo stato, ferma restando la
necessità di recupero degli ecosistemi degradati, tra gli asset chiave
della transizione green, è sempre con la gradualità della sua realizzazione
che ci si deve misurare. Adesso, quindi -chiosa Cia- occhio al Piano
nazionale di attuazione del regolamento, in virtù di quella flessibilità
che il nuovo testo ha assicurato di garantire.
Pesa non poco, alla luce di tutte le criticità geopolitiche e commerciali
in atto, l’obiettivo ambizioso del ripristino degli ecosistemi di almeno il
30% entro il 2030, percentuale che aumenterà al 60% entro il 2040 e al 90%
entro il 2050. Inoltre, -sottolinea Cia- visti proprio gli eventi climatici
estremi, oltremodo preoccupa la tendenza positiva che si dovrà registrare,
per legge, rispetto alle risorse idriche, 25 mila km di fiumi, come
l’impegno imposto di garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della
superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura
arborea urbana.
Dopo l’approvazione finale in Consiglio previsto a fine marzo, l’Italia
dovrà lavorare alla tabella di marcia indicata a tutti i Paesi membri, in
particolare sui Piani di ripristino nazionali fino al 2032, con le modalità
per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli e fare in modo,
soprattutto, che l’implementazione della normativa non impatti sul sistema
produttivo con ulteriori oneri per gli agricoltori. Resta chiaro che
andranno trovati fondi aggiuntivi dedicati perché non è pensabile intaccare
ancora il bilancio della Pac.
Infine -conclude Cia- il freno di emergenza introdotto in caso di
circostanze eccezionali, non è soddisfacente se non entra nel merito,
quanto meno su tempistiche e quantitativi, per mettere al riparo, di volta
in volta, le produzioni e tutelare agricoltori e consumatori rispetto agli
approvvigionamenti e al rischio escalation dei prezzi.
“La natura va preservata certo -dichiara il presidente nazionale di Cia,
Cristiano Fini- e l’agricoltore è il primo ad avere questo interesse.
Ricordiamoci che è, piuttosto, la tutela dell’equilibrio ad aver permesso
di fare arrivare sulle tavole degli italiani, e di tutto il mondo, materie
prime sane e di qualità. Dovrebbe essere questo l’obiettivo di una legge
che si dichiara a salvaguardia della biodiversità e della sicurezza
alimentare”.
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*Settore Comunicazione e Immagine *| Cia-Agricoltori Italiani
sito web http://www.cia.it
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