
[lid] In seguito a una discussione improvvisa sull’invio di truppe NATO in Ucraina, la Russia ha avvertito che un conflitto militare diretto tra NATO e Russia sarebbe inevitabile in caso di dispiegamento delle truppe occidentali. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha smentito che l’alleanza avesse intenzione di inviare truppe in Ucraina, dopo 24 ore di dibattito tra gli stati membri. La discussione ha anche provocato una minaccia da parte della Russia riguardo alla loro risposta a qualsiasi dispiegamento di truppe in Ucraina.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato una riunione d’emergenza sulla situazione in Ucraina, alimentando la discussione sulla possibilità di un intervento militare della NATO contro la Russia. Macron ha dichiarato che l’invio di truppe occidentali in Ucraina “non può essere escluso” e che bisogna fare tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo di contrastare la Russia. Tuttavia, non c’è consenso all’interno della NATO su questa questione.
Nazioni come la Repubblica Ceca e la Svezia hanno esposto opinioni contrastanti. Il primo ministro ceco Petr Fiala ha chiarito che il suo paese non sta considerando l’invio di truppe in Ucraina. La Svezia, pur avendo aderito alla NATO, ha preso le distanze dalle posizioni di Macron, affermando che le decisioni della Francia non costringono gli altri membri dell’alleanza a seguirla, poiché la NATO è un’alleanza puramente difensiva.
Le divergenze di opinione sono state innescate anche dalle dichiarazioni del presidente slovacco Robert Fico, il quale sostiene che un documento NATO limitato suggerisce che alcuni stati membri stiano valutando l’invio bilaterale di truppe in Ucraina. La posizione di Fico, favorevole a risolvere la situazione mediante negoziati, è stata criticata da altri stati che la considerano troppo vantaggiosa per la Russia di Putin. La situazione rimane fluida e in evoluzione.
La discussione sull’eventuale schieramento di truppe NATO in Ucraina ha portato a una forte reazione da parte di Mosca. Il Cremlino ha minacciato una guerra nucleare che metterebbe fine alla civiltà in risposta all’interesse occidentale per l’Ucraina. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha affermato che la ritorsione russa contro l’Occidente è “inevitabile” se le truppe occidentali entrano in Ucraina. I media russi hanno descritto questi commenti come un avvertimento che “un conflitto militare diretto tra NATO e Russia sarà inevitabile” in caso di invio di truppe in Ucraina.
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha cercato di rassicurare, dichiarando che attualmente non ci sono piani per inviare truppe combattenti della NATO in Ucraina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha confermato queste dichiarazioni, sostenendo che non ci saranno truppe di terra degli stati europei o della NATO inviate in Ucraina, nonostante un maggiore impegno nella fornitura di armi e munizioni. La situazione rimane tesa e in evoluzione.
Le dichiarazioni recenti di Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, che sottolineano l’assenza di piani per l’invio di truppe combattenti NATO in Ucraina, richiamano un’altra situazione all’inizio di quest’anno. Stoltenberg aveva raffreddato le speculazioni febbrili sulla possibilità di una guerra con la Russia nel medio termine, negando l’esistenza di una minaccia diretta o imminente contro gli alleati della NATO. Le sue dichiarazioni sembrano contrastare con le ipotesi di alcuni esponenti politici e militari della NATO sulla possibile incursione di carri armati russi in una capitale europea. La situazione politica e militare continua a evolversi con tensioni e discussioni in corso.
Lo scopo della NATO era quello di mantenere forte l’alleanza occidentale per scoraggiare un attacco contro un membro, ha detto, e per decenni è riuscita in questa missione.