(AGENPARL) – ROMA, 19 febbraio 2024 – Il Presidente Mario Baccini ha presentato i risultati dell’attività svolta dall’Ente negli ultimi due anni, con uno sguardo ai futuri obiettivi della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e finanziaria. La Relazione Biennale, proposta ai sensi della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2010, è stata introdotta dal Professor Angelo Maria Petroni, e illustrata oggi alla Camera dei Deputati.
“In questi anni – sottolinea il Presidente ENM, Mario Baccini – l’Ente si è speso con assiduità nella realizzazione di progettualità a forte contenuto innovativo, senza per questo tralasciare di assicurare adeguato sostegno ai soggetti maggiormente marginalizzati, che possono essere recuperati ad una contribuzione attiva, valorizzando tutte le possibilità offerte dalle risorse nazionali ed europee disponibili. Il nostro vero obiettivo, infatti, è quello di trasformare il costo sociale in nuove opportunità, con persone che diventano nuovi consumatori e, soprattutto, nuovi imprenditori e cittadini che, in molti casi, vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura”.
I punti salienti della Relazione Biennale sulle attività dell’ENM
I Dati
Al fine di delineare un quadro sufficientemente esaustivo dell’offerta di microcredito, l’Ente si basa su proprie elaborazioni dei dati rilasciati dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. In base a tali elaborazioni, negli ultimi anni si è registrato un trend in aumento della domanda e dell’offerta di microcredito, evidentemente connesso con la fine delle restrizioni connesse con la crisi pandemica.
Solo nel 2023 sono state accolte alla garanzia del Fondo ed erogate dai soggetti finanziatori circa 3.200 operazioni, per un valore di oltre 90 milioni di euro, gran parte delle quali intermediata dalle banche convenzionate con l’Ente Nazionale per il Microcredito.
Negli ultimi tre anni i finanziamenti erogati dalle banche convenzionate con l’Ente hanno consentito di avviare o sviluppare oltre 2.000 imprese e di creare circa 5.000 nuovi posti di lavoro. A queste imprese, sostenute dal ricorso al microcredito, vanno aggiunte oltre 1.100 attività avviate da parte dei giovani Neet che, a seguito di un percorso mirato di formazione all’autoimprenditorialità governato dall’Ente, sono stati supportati nella definizione di un business plan per l’avvio di una propria impresa ed hanno potuto beneficiare di specifici finanziamenti pubblici.
Analizzando, anche il volume complessivo dei finanziamenti erogati dall’avvio dell’operatività della Sezione speciale Microcredito del Fondo di garanzia, risulta che le operazioni complessivamente erogate sono state oltre 22.000, per un importo superiore ai 550 milioni di euro; tali finanziamenti hanno consentito di creare nuovi posti di lavoro stimati in oltre 55 mila.
Importante l’effetto moltiplicatore del microcredito in termini di creazione di nuova occupazione: l’Ente, infatti, ha calcolato che ogni operazione di microcredito genera in media 2,43 nuovi posti di lavoro nel medio periodo. Inoltre, l’anticipazione di credito per ciascun posto di lavoro creato, nel caso del microcredito intermediato da istituti convenzionati con l’Ente, è pari ad appena 10.700 euro.
Altri dati d’interesse relativi alle caratteristiche del mercato del microcredito riguardano:
L’importo medio dei finanziamenti, che è progressivamente cresciuto passando da 24.500 euro nel 2020 a 34.000 euro nel 2023, anche per effetto dell’aumento dell’importo massimo concedibile stabilito dalla normativa di settore.
L’età media dei beneficiari del microcredito, che risulta pari a 37 anni, con una prevalenza dei soggetti di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che rappresentano il 60% del totale, seguiti per il 29% del totale dagli under 30 e per l’11% del totale degli over 50; la nazionalità dei richiedenti, italiana per il 92% e, per il restante 8% riferita a richiedenti provenienti da Paesi dell’Europa dell’Est, dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.
La natura giuridica delle imprese finanziate che, per oltre il 62%, sono costituite in forma di ditta individuale, per il 30% in forma di società a responsabilità limitata semplificata e, in misura molto più contenuta, nelle altre forme giuridiche ammissibili al microcredito (società di persone, cooperative, o associazioni).
Il tasso di escussione della garanzia registrato da parte del Fondo PMI con riferimento alle banche convenzionate con l’Ente, risulta mediamente di poco superiore al 14%, contro una media del 20% rilevata in generale per il comparto microcreditizio. È evidente, in questo caso, l’effetto di contenimento del rischio di default determinato dalla corretta, continuata e strutturata azione di prestazione dei servizi ausiliari di accompagnamento, monitoraggio e tutoraggio assicurata dall’Ente.
I Tutor
L’Ente ha costantemente ribadito negli anni il ruolo fondamentale che i servizi non finanziari quali il tutoraggio, l’accompagnamento, l’assistenza tecnica e il monitoraggio previsti nell’art 111 del Testo Unico Bancario. Il tutoraggio – vero valore aggiunto del microcredito – è assicurato dall’Ente attraverso la propria rete di Tutor, formati ed iscritti nell’Elenco nazionale istituito presso l’Ente medesimo ai sensi dell’art. 13, comma 1-bis della legge n. 225/2016. Ad oggi, sono iscritti in tale Elenco n. 993 Tutor di microcredito, di cui 612 formati e contrattualizzati dall’Ente stesso.
Sportelli Territoriali e sportello digitale per l’accesso al microcredito
Le informazioni fornite riguardano le opportunità offerte dalle misure di finanziamento e dagli altri incentivi esistenti a livello locale, nazionale ed europeo, nonché dalle molteplici progettualità curate direttamente dall’Ente. Attualmente risultano aperti in tutta Italia n. 113 Sportelli di microcredito con 319 operatori, inoltre è attivo lo “Sportello Digitale per il Microcredito”, per favorire l’accesso al credito attraverso un percorso che l’utente può attivare in modo autonomo collegandosi ai canali web dell’Ente stesso.
La proposta
L’Ente, a margine delle vigenti misure di welfare, a favore delle persone e delle famiglie in difficoltà, propone di istituire, all’interno del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una Sezione speciale denominata “Sezione Microcredito Sociale”, per la prestazione di garanzie, o in alternativa la creazione di un fondo statale di garanzia ad hoc per il microcredito sociale. I risultati potenziali di questo prodotto sono di estrema importanza per le politiche di welfare: contrasto al rischio di devianza, promozione dei processi di empowerment, sviluppo del capitale sociale, prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento, lotta all’economia sommersa.