
(AGENPARL) – lun 12 febbraio 2024 [image: unnamed.jpg]
10 febbraio 2024
*Piscine Italcementi verso i lavori per la riqualificazione: accolto
l’interesse pubblico dell’ultima proposta pervenuta*
*Poli: “L’ultimo tassello di un piano di rigenerazione di tutte le
strutture sportive della città”*
Si avvicina la riqualificazione delle piscine Italcementi, il centro
sportivo di proprietà del Comune di Bergamo che dagli anni ’60 è punto di
riferimento per gli sport acquatici della città di Bergamo: la Giunta ha
deliberato, al termine di un lungo lavoro istruttorio e di approfondimento,
l’interesse pubblico della proposta di sistemazione e gestione del centro
sportivo pervenuta nei mesi scorsi agli uffici. Il prossimo passo sarà
l’avvio di una procedura di gara pubblica, sulla base della proposta
ricevuta, con diritto di prelazione riservato al proponente, come previsto
dalla legge.
*“Con le piscine Italcementi chiudiamo il piano di ammodernamento degli
impianti sportivi della città* – commenta l’Assessora allo sport *Loredana
Poli* -. *Negli anni della nostra Amministrazione Bergamo ha conosciuto un
vero e proprio processo di rinascimento delle strutture sportive, sulle
quali si era molto discusso nei decenni precedenti, ma molto poco di
concreto si era realizzato. Dallo stadio al nuovo palasport che sorgerà nel
quartiere di Celadina, dal nuovo palaghiaccio al palazzetto per gli sport
rotellistici, dalla palestra per la scherma di Loreto al nuovo campo Utili
(i cui lavori sono appena partiti), dall’upgrade del bocciodromo
all’intervento di sistemazione – grazie all’Università di Bergamo – del
centro tennis di Loreto, dalla nuova palestra di San Tomaso ai tanti campi
da calcio di quartiere rimessi a nuovo, in questi anni abbiamo dato
risposte concrete per la sistemazione e l’ammodernamento praticamente della
totalità del patrimonio di impianti sportivi della città, creando le
condizioni per una crescita del movimento sportivo bergamasco. Le piscine
Italcementi sono l’ultimo grande tassello di questo piano: l’iter che
prende avvio in questi giorni porterà ad avviare il cantiere entro la fine
dell’anno 2024, il che implica che entro il 2026 Bergamo potrà avvalersi di
un impianto rimesso a nuovo, più efficiente, più moderno, raccogliendo le
tante richieste pervenute negli anni dalle associazioni sportive natatorie
che necessitano di migliori condizioni per far crescere ulteriormente non
solo la propria attività, ma tutto il movimento cittadino”.*
*Parte la procedura tecnica per la messa a bando del progetto*
Durante la commissione dello scorso 19 settembre l’Assessora allo sport del
Comune *Loredana Poli* aveva rivelato “*di aver ricevuto una proposta di
partenariato pubblico-privato che rientra in ciò che prevede il nuovo
Codice degli appalti.* *Si dovrà prima di tutto capire se questa proposta è
conforme dal punto di vista tecnico, successivamente la Giunta si esprimerà
sull’interesse pubblico, poi ci sarà una procedura pubblica”.*
La Giunta ha quindi confermato il Pubblico interesse nei giorni scorsi,
avviando di fatto l’iter per l’istruzione della gara pubblica necessaria
per concretizzare l’attuazione del progetto. Un piano di riqualificazione e
ammodernamento che è stato presentato da un pool di società qualificate:
Tipiesse, Pederzani Impianti, A&T Europe Spa, Partecipazioni & Gestioni
Srl, ICCREA sono i componenti della compagine che ha avanzato la proposta
al Comune di Bergamo ormai nell’estate scorsa. Piano che, oltre
all’intervento di riqualificazione, comprende anche un innovativo progetto
di gestione dei servizi e della attività riservate ai cittadini.
Il valore dell’intervento si aggira intorno ai 20milioni di euro per quel
che riguarda i lavori di cantiere necessari a rimodernare la struttura del
centro sportivo, che risulta essere, soprattutto per quel che riguarda gli
impianti, ormai vetusto e non efficiente da un punto di vista energetico e
dei consumi. Motivo principale delle perdite economiche registrate dalle
piscine. “*Le piscine sono vecchie, hanno enormi dispersioni energetiche,
la manutenzione viene fatta, ma a pezzi, serve invece un intervento
complessivo. Questo impianto, così com’è, non è sostenibile*” il commento
di Poli.
La dimostrazione della vetustà dell’impianto si legge anche nei numeri e
nei costi delle utenze dei recenti bilanci dell’impianto. Al netto della
straordinaria situazione del 2020 – quando il covid19 impose chiusure
straordinarie – e del 2022 – quando i costi energetici son notevolmente
incrementati, raggiungendo il *milione di euro*, per l’effetto sui mercati
dell’aggressione russa in Ucraina – le bollette delle piscine si sono
attestate intorno a quota *660mila euro*, una cifra a cui si accompagnano
manutenzioni per quasi *300mila *euro su fabbricati e impianti. Questi
importi saran destinati a lievitare ulteriormente in futuro, se non si
dovesse intervenire in modo radicale sul centro sportivo, poiché la perdita
di efficienza continua a crescere, determinando maggiori dispersioni e
ulteriori costi.
Diviene molto più evidente il motivo della recente retrocessione del ramo
di azienda “*Centro sportivo Italcementi*” da Bergamo Infrastrutture al
Comune di Bergamo, delibera firmata dal sindaco Giorgio Gori e
successivamente approvata dal Consiglio Comunale con l’obiettivo proprio di
rilanciare le piscine – raccogliendo anche gli appelli di cittadini e
associazioni sportive che frequentano il centro – e per favorire la
promozione di un intervento di valorizzazione del centro sportivo dotato di
notevoli potenzialità attrattive e di sviluppo. La stessa Bergamo
Infrastrutture – che negli anni scorsi aveva ricevuto altre proposte che
però si erano sempre rivelate non accogliibili da un punto di vista tecnico
– si era espressa positivamente circa la retrocessione del ramo d’azienda,
chiedendo al Comune di intraprendere “*la necessaria e indifferibile
ristrutturazione*” del centro sportivo.
*Gli indirizzi della Giunta*
La Giunta comunale ha approvato anche gli indirizzi per lo svolgimento
della gara pubblica e la valutazione delle offerte: l’Amministrazione ha
posto una serie di attenzioni e di richieste al soggetto che si
aggiudicherà l’intervento di riqualificazione e la gestione dell’impianto
di proprietà del Comune.
Innanzitutto, la richiesta di comprimere i tempi dei lavori, organizzando
al meglio il cantiere e snellire i tempi di chiusura degli impianti. In
secondo luogo, proprio in quest’ottica, l’Amministrazione chiede che le
piscine possano riaprire anche gradualmente in più fasi. Altro aspetto
fondamentale sarà quello del miglioramento dell’offerta economica per
l’effettuazione del cantiere, ma anche l’attenzione alle tariffe –
soprattutto a beneficio delle associazioni sportive – una volta riaperti
gli impianti: un paletto, quest’ultimo, molto importante per il Comune, che
mira a mitigare eventuali o possibili rincari dei prezzi di utilizzo.
*“Abbiamo già avviato interlocuzioni con altre Amministrazioni comunali per
trovare soluzioni utili a ovviare alle esigenze delle associazioni sportive
durante il periodo del cantiere *– spiega ancora Poli –* e lavoriamo con
realtà private, anche cittadine, per assorbire le esigenze del nuoto libero
e dei singoli utenti delle piscine. Per quello che concerne l’utilizzo
della palestra, entro il mese di settembre sarà pronto il nuovo impianto di
San Tomaso de’ Calvi, in via Tobagi, struttura che consentirà di assorbire
gran parte delle attività che ora trovano spazio all’interno del centro
Italcementi. Inoltre, lavoriamo perché sia possibile prevedere nel bilancio
un contributo economico per le associazioni sportive per attutire eventuali
spese aggiuntive per tutto l’anno 2025”.*
*Il Centro Sportivo Italcementi*
Fu sottoscritto nel 1972 l’atto con il quale la Società Italcementi fece
dono alla Città delle proprie piscine e dell’impianto sportivo di sua
proprietà esistente nella zona di Santa Lucia.
L’impianto, il cui valore allora fu stimato in circa 2 miliardi di lire,
venne costruito dalla Società nel 1964, per celebrare il proprio centenario
di fondazione. Il Comune allora aveva partecipato alla realizzazione
procurando l’area e predisponendo tutti i servizi necessari: una
collaborazione non secondaria, ritenuta però necessaria per consentire alla
Città di poter disporre di nuove piscine, vista la inadeguatezza totale di
quelle comunali esistenti, localizzate allora a fianco dello stadio.
Il complesso è attualmente composto da una grande piscina per adulti ed una
più piccola per i bambini, coperte, con relativi spogliatoi e servizi; una
piscina scoperta, una vasca con trampolini e piattaforme ed un’altra vasca
per i più piccoli. Da allora son stati effettuati interventi vari di
manutenzione, mai però complessivi e in grado di ammodernare gli impianti,
aggiornandoli alle attuali esigenze.
Il volume che accoglie le piscine coperte è l’elemento progettuale più
interessante: è un vasto volume retto dalla sequenza di nove portali con
mensole a sbalzo su entrambi i lati, lasciate a vista, che superano i
trenta metri di lunghezza e che sono state realizzate con una particolare
tecnica di presso-compressione, messa a punto da Ravizza e dai tecnici
Italcementi che inaugurarono uno specifico laboratorio destinato a prove
chimiche e di cantiere per questa sola opera. Le mensole a sbalzo,
rastremate alle estremità, hanno sagome trapezoidali a sezione variabile.
Sui fianchi, il padiglione è chiuso da vetrate continue – con altezze
comprese tra gli otto e i dodici metri – che ne smaterializzano l’imponente
massa, mentre l’ingresso è sottolineato da un’ardita pensilina che sbalza
nel vuoto per oltre dieci metri, andando a proteggere la scalinata di
accesso. All’illuminazione naturale di piscine e palestra – aggregate in un
unico spazio, secondo e più avanguardistiche teorie in materia di
progettazione di impianti sportivi degli anni ‘60- contribuiscono anche i
lucernai in copertura che rischiarano l’atrio e gli spogliatoi, posizionati
al centro del blocco e dunque privi di aperture sul parco. Particolarmente
interessante risulta anche la scelta di scomporre, all’interno, la scatola
esterna, disegnando una serie di volumi con diversa destinazione d’uso
(sala degli impianti, ristorante, hall, accesso alle tribune, ecc.), che
vengono incastrati tra loro generando sezioni complesse.
L’incarico diretto a Carlo Ravizza fu l’esito di una precedente
collaborazione dell’ingegnere biellese con Carlo Pesenti, per cui aveva
disegnato un impianto per la produzione di dolciumi in Valle d’Aosta che il
proprietario dell’Italcementi aveva avviato con la famiglia Rivetti intorno
alla metà degli anni Cinquanta. Colpiti da un lutto, di lì a poco i Rivetti
incaricheranno Ravizza di elaborare il progetto per una piscina dedicata
alla memoria del figlio Massimo, inaugurata a Biella nel 1958 e divenuta
modello per il complesso bergamasco.