
(AGENPARL) – gio 08 febbraio 2024 [image: logo.jpg]
Bergamo, 8 febbraio 2024
Firmato il nuovo Contratto di Fiume per Morla e Morletta
I firmatari: “Strumento strategico per affrontare in modo integrato le
sfide ambientali e creare un contesto di collaborazione”
È stato firmato stamattina, nell’Aula Consiliare di Palazzo Frizzoni, il
Contratto di Fiume per Morla e Morletta, azione concreta a tutela
dell’intero bacino idrografico dell’area di Bergamo.
Il Contratto di Fiume costituisce un approccio innovativo per affrontare in
modo integrato e condiviso le complesse sfide ambientali, sociali ed
economiche che coinvolgono un fiume e il suo bacino. Garantisce la
collaborazione fra i soggetti aderenti e assicura un costante monitoraggio
e aggiornamento delle azioni nel corso degli anni. Si tratta di un processo
a lungo termine, di cui la firma iniziale rappresenta il primo importante
passo.
Nel caso del Morla e del Morletta, l’adozione del Contratto di Fiume
rientra nella strategia climatica del Comune di Bergamo e del Parco dei
Colli, sviluppata con il progetto Cli.C.Bergamo! assieme ad ERSAF e
Legambiente Lombardia con il contributo di Fondazione Cariplo e Regione
Lombardia.
La azioni del Contratto di Fiume operano nel quadro degli obiettivi di
sicurezza idraulica e raggiungimento qualità delle acque definiti dalla
Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, Piano
Territoriale Regionale di Regione Lombardia (PTR), Piano Paesaggistico
Regionale (PPR), Piano di Tutela delle Acque (PTUA) 2016 della Regione
Lombardia. Rappresenta un modello virtuoso che, negli ultimi anni, ha visto
una crescente diffusione su tutto il territorio italiano per stabilire
azioni utili a risolvere le problematiche di fiumi e torrenti, considerando
il reale bacino idrografico e non i confini amministrativi.
Il Contratto di Fiume per Morla e Morletta coinvolge i seguenti soggetti:
Comune di Bergamo, Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, ERSAF, Parco
dei Colli di Bergamo, Legambiente Lombardia e il Circolo locale di Bergamo,
Autorità Territoriale Ottimale Bergamo, Plis del Rio Morla e delle Rogge,
Uniacque Bergamo, Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca,
Comune di Azzano San Paolo, Comune di Arcene, Comune di Cologno al Serio,
Comune di Comun Nuovo, Comune di Levate, Comune di Dalmine, Comune di Orio
al Serio, Comune di Ponteranica, Comune di Sorisole, Comune di Pognano,
Comune di Spirano, Comune di Stezzano, Comune di Verdellino, Comune di
Lallio, Comune di Verdello, Comune di Lurano, Comune di Treviolo e Comune
di Zanica.
Gli obiettivi
Gli obiettivi definiti nel documento strategico sono il risultato di
numerosi incontri con i soggetti che hanno individuato i temi principali di
intervento, fra cui la tutela del paesaggio fluviale, l’ambiente fluviale e
la sua fruizione, il rischio idraulico e la qualità delle acque.
A partire dall’analisi conoscitiva interpretativa che fornisce
un’individuazione mirata del quadro di criticità e valenze del sottobacino
del Torrente Morla e Morletta, i sottoscrittori del Contratto di Fiume
individuano obiettivi funzionali alla riduzione e controllo delle
situazioni di rischio e degrado, all’ottimizzazione del regime di deflusso,
al recupero della qualità chimico-fisica del corso d’acqua, della
qualità ecologica
dell’ambiente e del territorio fluviale e all’attivazione di meccanismi di
sviluppo locale volti al generale miglioramento della governance:
1.
Ridurre il rischio idrogeologico e l’impatto del cambiamento climatico;
2.
Recuperare e riqualificare gli alvei;
3.
Migliorare la qualità dell’acqua e ridurre gli scarichi e l’inquinamento
delle acque;
4.
Valorizzare i fiumi come elemento qualificante del paesaggio e del
territorio in chiave culturale, sociale ed economica;
5.
Creare e gestire in modo uniforme zone verdi e riserve di biodiversità a
servizio della cittadinanza;
6.
Aumentare la percorribilità dei fiumi e la fruizione delle sponde;
7.
Promuovere la partecipazione, attraverso uno scambio di informazioni tra
gli attori del territorio e possibilmente il loro coordinamento rispetto
agli interventi che hanno un impatto diretto sul bacino del Morla e
Morletta.
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APPROFONDIMENTO
In Bergamasca circa 60 mila persone vivono in zone a rischio frane e
alluvioni. Il dato è contenuto nell’ultimo rapporto Ispra sul dissesto
idrogeologico: un tema sempre di grande attualità, ancor di più dopo la
tragedia di Ischia che ancora una volta ha evidenziato gli enormi pericoli
connessi alla fragilità del territorio.
A Bergamo sono 345.8 i chilometri quadrati “a rischio frana molto elevato o
elevato” (il 12,6% del suolo provinciale). Le persone conteggiate in queste
aree sono 9.813, poco più di 4.200 famiglie. Ma le zone da “bollino rosso”
comprendono anche 4.383 edifici, 851 imprese, 92 beni culturali. Sono
invece 117.2 i chilometri quadrati ad “elevata pericolosità idraulica” (il
4,3% del totale), ma il numero delle persone interessate dai potenziali
rischi è molto più alto: 27.520, oltre 11.200 famiglie. Anche in questo
caso sono da includere 5.324 edifici, 2.694 imprese e 138 beni culturali.
Tra le aree interessate non c’è la città di Bergamo né i comuni limitrofi
né il bacino nel quale scorre il torrente Morla. Sono comunque di
fondamentale importanza l’opera di prevenzione dei rischi idro-geologici e
le azioni di adattamento ai cambiamenti climatici e delle precipitazioni:
Bergamo si è dotata in tal senso di un piano che abbraccia nove comuni del
Parco dei Colli, Cli.C. Bergamo, strategia di adattamento al cambiamento
climatico.
La strategia di adattamento al cambiamento climatico di Bergamo
Bergamo ha costruito un progetto che ha candidato subito dopo l’emergenza
pandemica del 2020, un’iniziativa che ha preso il nome di “Cli.C. Bergamo”,
Climate Change Bergamo e che, nel corso del 2021, è stata ammessa al
finanziamento, grazie anche alla collaborazione con Regione Lombardia
nell’ambito di un protocollo sullo sviluppo ambientale. Il progetto di
Bergamo cerca di dare risposta alle criticità – come ondate di calore,
bombe d’acqua e conseguenti rischi idrogeologici per la città – che il
cambiamento climatico provoca sulla nostra città: le soluzioni ipotizzate
vanno dall’implementazione del verde urbano multifunzione alla
de-impermeabilizzazione del suolo alla creazione di sistemi di drenaggio
urbano sostenibile.
Il progetto – del valore complessivo di 8,5 milioni di euro, di cui 6,8 del
Comune di Bergamo, 1,3 dal Parco dei Colli, 350mila euro da ERSAF e
Legambiente – riguarda 9 Comuni dell’hinterland di Bergamo: il capoluogo,
Almè, Mozzo, Paladina, Ponteranica, Ranica, Sorisole, Torre Boldone,
Valbrembo e Villa d’Almè, ovvero il territorio compreso dal Parco dei Colli
di Bergamo, ente partner dell’iniziativa Cli.C. Bergamo.
Sono previste – da subito e lungo una prospettiva decennale – circa 20,
azioni concrete, a partire dall’aggiornamento di tutti gli strumenti
urbanistici: spiccano la riqualificazione naturalistica del bacino del
torrente Morla (soprattutto nel Comune di Ponteranica), le opere di
protezione da dissesto idrogeologico lungo il sentiero dei Vasi, la messa
in sicurezza della Val d’Astino, diversi interventi di de-pavimentazione di
aree urbane (a Bergamo l’espansione del parco della Malpensata e
dell’anello intorno alle piscine Italcementi), azioni di forestazione
urbana (già in corso, per esempio, quella al parco della Trucca).
Il progetto intende anche sperimentare la realizzazione di comunità
energetiche autosufficienti anche in città, oltre la realizzazione di una
rete per il monitoraggio, ad alta tecnologia, meteo-climatico sulla città
di Bergamo e del Parco dei Colli. Il Comune di Bergamo ha istituito, per la
prima volta nella sua storia, un Climate Manager all’interno del proprio
organigramma e prevede anche la costruzione di competenze specifiche nella
propria struttura tecnica.
Azioni già realizzate a Bergamo per prevenire il dissesto idro-geologico
Il cambiamento climatico e soprattutto il cambiamento per quel che riguarda
le precipitazioni hanno imposto una radicale riflessione su un tema
fondamentale come la prevenzione del rischio idrogeologico: eventi come
l’allagamento dei quartieri di Longuelo e Villaggio degli Sposi nel 2016
hanno costretto l’Amministrazione ad agire per ridurre la possibilità di
allagamenti e alluvioni, in una città come Bergamo che dispone di un ricco
e articolato reticolo di torrenti, rogge, corsi d’acqua e piccoli fiumi
(che in parte scorrono sotterranei).
Gli interventi più urgenti si sono concentrati nell’area della Val
d’Astino, e nei quartieri di Longuelo e Villaggio degli Sposi. Il Comune di
Bergamo, in collaborazione con il parco dei Colli e il Consorzio di
Bonifica, hanno realizzato una grande vasca di laminazione per raccogliere
le acque che provengono dalla val D’Astino, in modo da proteggere il
quartiere di Longuelo da fenomeni di piena dei corsi d’acqua e delle rogge
che vi scorrono. Sono stati ripristinati gli alvei dei torrenti della
Valle, migliorato il sistema di raccolta delle acque. Il Comune ha
realizzato una nuova area verde in via Mattioli, progettata per trattenere
eventualmente le acque e proteggere così il cuore del quartiere di
Longuelo, zona nella quale nel 2016 andarono allagati tutti i piani
sotterranei. L’Amministrazione ha lavorato per riqualificare il canale
scolmatore che collega Loreto con il Villaggio degli Sposi, lungo la via
King, migliorando anche il collegamento tra corsi d’acqua all’intersezione
con via Cavalli.
Il Comune avvia oggi anche i lavori per un’altra vasca di laminazione,
anch’essa ai piedi del Colle di Città Alta, nel quartiere di Santa Lucia:
sarà scavata in Largo Barozzi, di fronte, cioè, all’ingresso dell’Accademia
Nazionale di Guardia di Finanza. Sempre nella stessa zona sono stati
realizzati importanti interventi di de-pavimentazione, lungo l’anello di
via Statuto, intorno alle piscine Italcementi, dove si son allargate le
aree verdi e son stati ricostruiti i percorsi pedonali.
Anche nella fascia nord della città, il Comune ha lavorato per realizzare
due selettori, impianti che trattengono detriti e sporcizia evitando che
arrivino a valle raggiungendo la città. Uno di questi interventi è quello
realizzato lungo la greenway nel quartiere di Valtesse, l’altro nel
quartiere di Monterosso.
La vasca di laminazione di Largo Barozzi
Partono proprio in questi giorni i lavori per realizzare la grande vasca di
laminazione di largo Barozzi, l’infrastruttura che l’Amministrazione vuole
realizzare per prevenire gli allagamenti in questa particolare area della
città.
L’intervento è finanziato dal PNRR per 3,9 milioni di euro, cifra a cui si
aggiungono altri 300mila euro, che l’Amministrazione ha investito per
sistemare il reticolo idrico minore, come rogge e torrenti per i quali sono
necessari interventi di manutenzione (pulizia dell’alveo, sfalcio, ecc.). A
svolgere il cantiere sarà l’impresa Cabrini Albino Srl di Gorno, che si è
aggiudicata il bando a novembre 2023 con un’offerta al ribasso del 14.89%.
Dopo i molti interventi già realizzati negli anni scorsi in diversi
quartieri della città, Palazzo Frizzoni ha concluso quindi il lungo iter
per la realizzazione della grande vasca di laminazione anche nel quartiere
di Santa Lucia, più precisamente nell’area di via dello Statuto angolo via
Grataroli, di fronte al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e in
corrispondenza dell’area parcheggio pubblico.
Proprio in questa zona, negli anni scorsi, la presenza sotterranea della
Roggia Curna, in occasione delle cosiddette “bombe d’acqua” ha causato più
di un allagamento sul piazzale: un problema a cui il Comune ha deciso di
ovviare tramite la realizzazione di una vasca di 3130 metri cubi di volume,
lunga 76 e larga 7 metri per 6,5 metri di altezza (la profondità
complessiva di scavo varia tra 8,5 e 9,5 metri). Un intervento di questo
genere potrebbe essere risolutivo per quel che riguarda quest’area della
città.
Il cantiere dovrebbe concludersi, salvo imprevisti, entro il primo semestre
2024.
Per consentire i lavori, il Comune di Bergamo ha emesso un’ordinanza che
prevede di istituire i seguenti provvedimenti viabilistici, dalle ore 08.00
di giovedì 08 febbraio 2024 e fino alle ore 19.00 di venerdì 16 febbraio
2024, per una superficie sufficiente alla movimentazione dei mezzi e per
tratti progressivi di avanzamento dei lavori:
in via Statuto n. 22:
–
obbligo di svolta a destra per gli automezzi provenienti dal parcheggio
privato esistente;
–
obbligo di svolta a sinistra per gli automezzi provenienti dall’accesso
carraio della Guardia di Finanza;
–
divieto di sosta 00-24 con rimozione forzata, esteso a tutte le
categorie di veicoli eccetto i mezzi dell’impresa, per formazione area di
cantiere.
–
istituzione del limite di velocità di 30 KM/H.