
(AGENPARL) – mar 23 gennaio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*Bitti, 23 gennaio 2024* – Il prossimo venerdì *26 gennaio*, con ingresso
gratuito alle ore 20 nel *Cinema Ariston* di Bitti, si terrà la prima
italiana della pellicola “*Aurelio Porcu. Su maistu de sa musica sarda*”:
il primo film in lingua sarda dedicato al celebre maestro di launeddas. Il
documentario, diretto da *Rosalie Schweizer*, è ideato e prodotto da Dante
Olianas per l’*Associazione* *Iscandula* e per *RS Filmproduction*. A
margine della proiezione, introdotta e coordinata dall’artista bittese *Diego
Asproni*, interverranno *Dante Olianas*, presidente e fondatore di
Iscandula, *Daniele Cossellu*, fondatore e storico leader del gruppo a
tenore* Remunnu ‘e Locu di Bitti* e, in videocollegamento, *Peter Ian
Crawford* (Professore di Antropologia visuale, alla UiT The Arctic
University of Norway, e Segretario generale del N.A.F.A.). Accompagnerà
l’incontro l’esibizione dal vivo del quartetto dei Remunnu ‘e Locu.
La serata è organizzata grazie alla partecipazione e al contributo del *Comune
di Bitti*, del *Ministero della Cultura*, della *Regione Autonoma della
Sardegna*, della *Fondazione di Sardegna*, e grazie alla collaborazione
della *Fondazione Sardegna Film Commission*. L’appuntamento sarà
videoregistrato dal filmaker *Reda Mahmoud*.
“Aurelio Porcu, su maistu mannu de sa musica sarda”, nasce per volontà
dell’Associazione Iscandula, sulla scia dei lavori realizzati dall’
*antropologo* *danese Andreas Fridolin Weis Bentzon* (di cui Aurelio Porcu
è stato informatore), che ha ampiamente contribuito, con il suo lavoro di
documentazione, alla rinascita delle launeddas e alla salvaguardia di
questo enorme patrimonio materiale e immateriale della cultura sarda.
Il documentario è stato girato nel *1991*, in bianco e nero e per una
durata di *52 minuti*, quando Aurelio Porcu aveva già 77 anni, ma era
ancora in grado di far fronte agli ingaggi che gli arrivavano dalle feste
paesane. Dal film emergono lo spessore artistico e l’eccezionale
versatilità del Maestro, non solo nel contesto locale (come, ad esempio,
con il tenore Remunnu ‘e Locu) e nazionale, ma anche nell’incontro con
musicisti jazz di fama internazionale: da *Ornette Coleman* e *Don Cherry*
al famoso tablista indiano *Badal Roy*, con il quale improvvisa un celebre
duetto, inserito nella pellicola.
Nel film confluiscono inoltre alcune preziose scene girate a Villaputzu da
Bentzon nel 1962, ora conservate al *Danish Film Institute di Copenaghen* e
presso l’*Archivio* *Iscandula*.
L’opera è stata premiata con l’oscar “*Goose fat*” nel 1992, al *festival
di Sandbjerg in Danimarca*, riservato ai soli registi di cinema
antropologico, e ha vinto il secondo premio al GIEFF (*German International
Ethnographic Film Festival*) di Gottinga, *in Germania*, nel 1993.