[lid] Almeno 10 persone, tra cui due agenti di polizia, sono state uccise nella guerra intrapresa in Ecuador dalle forze di sicurezza e dall’esercito contro le bande di narcotrafficanti da quando il presidente ha dichiarato lunedì lo stato di emergenza in tutto il paese, secondo i dati preliminari annunciati dalla polizia il Martedì sera.
Guayaquil, una città costiera nel sud-ovest dell’Ecuador, è stata testimone di almeno otto morti e tre feriti durante le operazioni delle forze di sicurezza in corso contro i cartelli della droga. La polizia nazionale ha riferito della brutale uccisione di due agenti da parte di criminali armati nella vicina città di Nobol.
In risposta alla crescente violenza, il presidente Daniel Noboa ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto l’Ecuador, comprese le carceri.
Ciò è seguito alla fuga di Vito, il leader della banda criminale più pericolosa del paese, e ai disordini in diverse carceri. Il presidente ha emesso un decreto che mobilita le forze armate e la polizia nazionale per affrontare il “conflitto interno armato” contro la criminalità organizzata e le organizzazioni terroristiche.
L’Ecuador è diventato un punto di transito chiave per l’esportazione di cocaina dal Perù e dalla Colombia, portando al rafforzamento delle bande criminali. Il paese è stato teatro di violenze a causa delle lotte di potere tra bande locali affiliate ai cartelli messicani e colombiani.