(AGENPARL) - Roma, 7 Gennaio 2024(AGENPARL) – dom 07 gennaio 2024 (ACON) Trieste, 7 gen – “Tra la situazione economica di diverse
famiglie del Friuli Venezia Giulia e quella della Regione Fvg, ci
sono distanze siderali che la Giunta Fedriga non accenna a voler
colmare: mentre la Regione continua ad arricchirsi, crescono le
situazioni di povert?”.
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) commentando il report dell’Istituto di ricerche economiche e
sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires Fvg) sull’elaborazione
dei dati Inps sulle dichiarazioni Isee delle famiglie del nostro
territorio.
“A fronte delle enormi risorse di cui dispone l’amministrazione
regionale – commenta la Celotti -, abbiamo in pi? occasioni
evidenziato come fosse doveroso dare un sostegno, una forma di
‘restituzione’ ai contribuenti che fanno parte delle fasce
deboli. A queste persone e a queste famiglie, la nostra Regione
avrebbe il dovere di pensare sia attraverso un potenziamento
delle misure sociali esistenti e trasversalmente fruite, sia
attraverso misure ad hoc. In occasione delle leggi di
assestamento e di stabilit? di bilancio, il Pd aveva depositato
diversi emendamenti che avevano l’obiettivo di sostenere quanti
in questa regione fanno pi? difficolt?, tutti bocciati dal
Centrodestra”.
Secondo la dem “? necessario potenziare misure come dote scuola e
dote famiglia, ma anche servizi di welfare universalistici e
gratuiti, a partire dalla garanzia di accesso al Sistema
sanitario regionale (circa l’8,9% di cittadini e cittadine
rinuncia a curarsi per l’impossibilit? di pagare le prestazioni)
e dai servizi per l’infanzia, indispensabili per mettere entrambi
i genitori nella condizione di poter lavorare e quindi di
aumentare il reddito del nucleo. Hanno bisogno di esenzioni e
riduzioni sulle spese a gestione pubblica, piuttosto che di
contributi, che quasi sempre coprono solo una parte delle spese e
che vengono erogati a consuntivo”.
“Infine – conclude la consigliera di Centrosinistra – sarebbe
importante garantire anche a questi nuclei di poter partecipare
alla cosiddetta transizione energetica, perch? in questo momento
troppe famiglie non hanno le risorse per installare i sistemi che
possono consentire un risparmio sulle spese energetiche. Proposte
fatte dal Partito democratico in termini collaborativi e nel
tentativo di rappresentare istanze e bisogni sociali che la
Destra pare nemmeno vedere, ma che, almeno per ora, sono cadute
nel vuoto. Evidentemente l’equit? sociale non ? un tema in
agenda”.
ACON/COM/rcm
071613 GEN 24
