
(AGENPARL) – ven 05 gennaio 2024 ALL. B)
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE ANNUALITÀ 2023 – ESERCIZIO 2024
Premessa
La strutturalità delle risorse permette oggi, con gli interventi previsti nel Piano Nazionale per la non
autosufficienza 2022-2024, di continuare il graduale percorso volto a garantire, alla fine del triennio,
l’attuazione dei “livelli essenziali” delle prestazioni assistenziali con riguardo alle persone non autosufficienti
e con disabilità grave e gravissima.
Come già evidenziato nei precedenti Programmi regionali sviluppati, gli specifici interventi ivi previsti si
inseriscono nel contesto complessivo delle politiche regionali a favore delle persone in condizione di non
autosufficienza e con disabilità e delle loro famiglie che in Lombardia è molto ricco ed articolato, nonché
fortemente orientato a mantenere il più possibile la persona nel contesto di vita scelto e a supportare la
famiglia nell’azione quotidiana di assistenza.
Data la varietà e la complessità del sistema d’offerta che risponde ad esigenze diversificate, è necessario
individuare strategie di coordinamento e raccordo, modalità operative e percorsi orientati ad una forte
integrazione delle competenze e dei sostegni.
Pertanto, ha un ruolo centrale il Percorso Assistenziale Integrato – di cui all’art. 1 Comma 163 della L.
234/2021 – che si sviluppa in diverse fasi:
– Accesso
– Prima valutazione
– Valutazione Multidimensionale
– Progetto Individuale e del piano assistenziale personalizzato
– Budget di progetto (nella logica di Fondo Unico)
– Monitoraggio
Questo approccio è funzionale per una presa in carico globale e complessiva da un lato capace di
accogliere e rilevare i bisogni e i desideri delle persone e dall’altro di integrare tutte le risposte di diversa
natura sociali, sociosanitarie e sanitarie e richiama gli operatori al lavoro di rete e all’integrazione
sociosanitaria.
1. IL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE ANNUALITÀ 2023 – ESERCIZIO 2024:
Premesso che anche il Piano Attuativo Regionale per il 2024 (Allegato A) si presenta dinamico e di
transizione perché, come richiesto dal PNNA 2022/2024, accompagnerà il percorso verso il rafforzamento
delle azioni legate all’attuazione del LEPS di Processo e l’attuazione dei LEPS di erogazione, in particolare
la graduale implementazione dell’erogazione dell’assistenza diretta a supporto del caregiver familiare e
la riconferma dell’assistenza indiretta (trasferimenti monetari) in presenza di personale di assistenza
regolarmente impiegato.
Ed è per questo che l’intera strategia di intervento del Piano sarà dunque dedicata:
• all’attuazione del LEPS integrato di Processo;
• alla costituzione di sistemi di servizi integrati negli Ambiti Territoriali Sociali;
• allo sviluppo del Percorso assistenziale Integrato (LEPS processo).
Il presente Programma Operativo:
• conferma gli strumenti già previsti dall’esercizio 2023 al fine di promuovere la continuità e la qualità
di vita nel contesto scelto dalla persona non autosufficiente e da quella con disabilità;
• conferma il raggiungimento del LEPS di Processo sull’intero territorio regionale: percorso
assistenziale integrato dedicato alle persone non autosufficienti o in condizione di disabilità;
• incrementa la gamma dell’offerta degli interventi sia nell’ambito dell’assistenza domiciliare che
dei servizi di sollievo.
È fondamentale, a questo riguardo, la collaborazione con Ambiti/Comuni, Enti di terzo settore e Reti
Associative nel far crescere un sistema di offerta di servizi che possa garantire opportunità di inclusione e
sostegno alle persone con disabilità e non autosufficienza, cogliendo l’occasione di infrastrutturare il
territorio nella prospettiva dello sviluppo di condizioni a sostegno dei progetti di vita in ogni territorio. È
importante che le famiglie possano cogliere l’investimento e il cambio di impostazione attraverso un
intensificarsi del dialogo e del confronto in occasione della presentazione dell’istanza e della valutazione
multidimensionale.
Relativamente alla possibilità di erogare un ulteriore contributo – diverso dalla indennità di
accompagnamento e dal lavoro di cura svolto da titolari di rapporto di lavoro – anche al familiare che si
occupa direttamente dell’assistenza, viene confermata anche per l’esercizio 2024 tale possibilità, anche
se di importo ridotto rispetto al precedente esercizio.
Per l’area della non autosufficienza e disabilità, verrà destinata la quota di almeno il 15% delle risorse
diretta, realizzando così progressivamente l’attuazione dei LEPS e degli obiettivi di servizio richiesti a livello
centrale, a favore prioritariamente delle persone assistite dal solo caregiver familiare
Per accompagnare l’evoluzione del sistema dei Punti di Accesso (PUA) sono state altresì sviluppate le
prime azioni di rafforzamento della dotazione organica degli Ambiti Territoriali Sociali prevedendo
l’assegnazione delle risorse relative a n. 1 unità di personale per ogni ATS. Con DGR n. XII/1158/2023, agli
ATS con almeno un PUA attivo, sono state erogate le risorse per l’implementazione di n. 80 unità di
personale con professionalità sociale da destinare alle équipe integrate.
Con la programmazione FNA 2023 esercizio 2024 si procede ad:
• erogare le risorse ai n. 11 ATS rimasti esclusi dalla assegnazione di cui alla DGR n, 1158/2023;
• individuare i criteri per l’assegnazione delle risorse per l’assunzione di ulteriori n. 107 unità di
personale sociale da destinare alle equipe integrate presso i PUA.
In conclusione, si conferma anche per questa annualità il sostegno/supporto al beneficiario per il suo
mantenimento nel contesto di vita scelto tramite:
– l’assistenza indiretta (contributo mensile)
– l’assistenza diretta (erogazione di interventi di assistenza domiciliare e di sollievo).
Il lavoro di cura, offerto dal caregiver familiare e fornito da personale di assistenza regolarmente
impiegato, continua ad essere riconosciuto quando inserito nel progetto individuale e con l’ulteriore
precisazione che gli stessi devono partecipare attivamente all’attuazione del piano assistenziale.
Le politiche di intervento a favore delle persone non autosufficienti/con disabilità e delle loro famiglie
sono orientate verso un approccio che pone l’accento su diversi temi quali l’inclusione, la scelta e
l’autodeterminazione, la condivisione dei percorsi di vita e l’offerta di una risposta non frammentata e
non discontinua.
Questo approccio si colloca in un contesto di attenta sinergia tra le diverse azioni afferenti al comparto
sanitario, sociosanitario e sociale, di competenza di tutti gli attori istituzionali (Stato, Regione, Comuni e
Ambiti, ATS e ASST) e non (Terzo Settore e Associazioni).
Gli strumenti per promuovere percorsi integrati di presa in carico globale della persona non
autosufficiente/con disabilità e del suo contesto familiare, e per garantire l’attuazione del LEPS di
Processo, sono:
? la valutazione multidimensionale;
? il progetto individuale;
? il budget di progetto.
2. LO SVILUPPO REGIONALE DEL FONDO NON AUTOSUFFICIENZA
Negli ultimi anni Regione Lombardia ha lavorato per fornire risposte globali e volte al mantenimento
della persona fragile nel contesto di vita che ha scelto, strutturando il sistema lungo tre direttrici principali:
? la presa in carico globale della persona;
? la differenziazione delle risposte in relazione ai suoi bisogni e desideri;
? il sostegno a chi svolge il lavoro di cura.
Tali direttrici trovano il loro fondamento nella rete consolidata di unità di offerta e/o di servizi, costituente
il primo pilastro del welfare, e nell’insieme di risposte integrate, flessibili e modulabili governate dal
sistema integrato dei servizi.
Già con la DGR 116/2013 Regione Lombardia rilevava l’esigenza di riorientare l’offerta rispetto ad una
domanda diversificata, sia in termini di problematiche da affrontare, sia in termini di flessibilità della
risposta, attraverso:
– la definizione di una modalità unitaria di presa in carico integrata e dei conseguenti interventi ad
essa dedicati, in una logica di collaborazione pubblico privato e di superamento dell’attuale
frammentazione e sovrapposizione, anche in esito alle sperimentazioni/attività in corso;
– la realizzazione di percorsi di presa in carico integrata e flessibile, prevedendo la possibilità di
attivare, progetti centrati sulla “persona” e sulle sue aspettative ottimizzando il complesso delle
risorse e delle competenze presenti.
Le misure adottate con il presente provvedimento sono volte a tradurre pienamente tale orientamento,
definendo una più precisa e sistematica modalità di collaborazione e integrazione fra ASST/Ambiti, Enti
erogatori e reti associative e di rappresentanza, per individuare le condizioni che possano favorire, in
una prospettiva a medio termine lo sviluppo dei progetti di vita di cui alla L.r. n. 25/2022.
Di seguito si evidenziano i dati delle prese in carico riguardanti gli ultimi tre esercizi:
Misura B1:
• FNA 2020 esercizio 2021: n. 9.169 persone che sono in carico al 31 dicembre 2021 (come da flusso
informativo);
• FNA 2021 esercizio 2022: n. 10.333 persone che sono in carico al 31 dicembre 2022 (come da
flusso informativo);
• FNA 2022 esercizio 2023: n. 10.662 persone che sono “transitate” nella Misura dal 1° gennaio al
30 settembre 2023 (come da flusso informativo) mentre n. 1 0.878 risultano le persone in carico al
31 ottobre 2023, secondo il monitoraggio mensile da ATS.
Misura B2:
• FNA 2020 esercizio 2021: n. 10.182 persone che sono in carico al 31 dicembre 2021 (come da
flusso informativo);
• FNA 2021 esercizio 2022: n. 12.152 persone che sono in carico al 31 dicembre 2022 (come da
flusso informativo);
• FNA 2022 esercizio 2023: n. 16.128 persone che sono “transitate” nella Misura dal 1° gennaio al
30 settembre 2023 (come da flusso informativo).
Misura PROVI:
• FNA 2018 esercizio 2021: Ambiti coinvolti n. 27; n. 338 persone in carico al 30 aprile 2021 (come
da rendicontazione finale)
• FNA 2019 esercizio 2022: Ambiti coinvolti n. 25; n. 305 persone in carico al 30 aprile 2022 (come
da rendicontazione finale);
• FNA 2020 esercizio 2023: Ambiti coinvolti n. 25; n. 336 persone in carico al 30 novembre 2023
(come da rendicontazione intermedia). Relativamente alle risorse integrative Covid si evidenzia
coinvolgimento di n. 88 persone.
RISORSE DESTINATE ALL’ATTUAZIONE DEL FNA 2023
Le risorse complessive riservate all’attuazione del presente Programma Fondo Non Autosufficienza per
Ciò premesso in termini generali in ordine ai principi di riferimento e al percorso di sviluppo del FNA nel
contesto regionale, si evidenziano di seguito le macroaree che caratterizzeranno il Programma
operativo riferito all’esercizio 2023:
• 2.1 Disabilità gravissima Misura B1;
• 2.2 Disabilità grave Misura B2;
• 2.3 Progetti di Vita Indipendente – PRO.V.I.
e che relativamente alle Misure B1 e B2 il documento è integrato da n. 3 allegati:
• All. 1 “Interventi sociali integrativi” Misura B1 e Misura B2;
• All. 2 “Voucher sociosanitario” per la sola Misura B1;
• All. 3 “Voucher Autismo” per la sola Misura B1.
3. DEFINIZIONI/GLOSSARIO
Al fine del presente Programma si condividono le seguenti definizioni:
? caregiver familiare è “la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte
dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20
maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi
indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il
terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative,
non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di se’, sia riconosciuto invalido in quanto
bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3,
della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi
della legge 11 febbraio 1980, n. 18” (art. 1, comma 255, della legge 30 dicembre 2017, n. 205,
richiamato altresì nella L.R. n. 23 del 22/11/22.
Il caregiver familiare è colui/colei che partecipa attivamente all’attuazione del piano
assistenziale, pertanto, dev’essere in grado di assistere la persona con gravissima disabilità,
secondo le proprie capacità.
In questa programmazione, è ancora contemplata la possibilità di erogazione di natura
economica al caregiver familiare se inserito nel Progetto di Vita Individuale Personalizzato e
Partecipato e coinvolto attivamente nell’attuazione dei piani di assistenza, quindi rientrante nei
servizi offerti alla persona
In questo esercizio si confermano gli strumenti di erogazione già previsti nel corso del 2022 e volti
a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio e nel contesto sociale di
appartenenza della persona con disabilità.
In caso di religiosi/e con disabilità gravissima che hanno eletto la propria dimora in conventi e
comunità religiose, la figura del caregiver familiare può essere identificata con una consorella
o un confratello.
Per personale di assistenza, si intende colui/colei che, in possesso di adeguata preparazione e
regolarmente impiegato, svolge la sua attività a domicilio prevalentemente finalizzata
all’assistenza diretta e alla cura dell’ambiente di vita a favore della persona con disabilità
gravissima. È regolarmente impiegato, il personale di assistenza assunto direttamente dalla
persona con disabilità/famiglia con regolare contratto oppure quello fornito da Ente terzo (es.
cooperativa) o da operatore a prestazione professionale. In questa tipologia si intendono
escluse le forme di compartecipazione (es. SAD comunale).
Per il personale regolarmente impiegato si intende quello assunto direttamente dalla persona
con disabilità/famiglia con regolare contratto oppure quello fornito da Ente terzo (es.
cooperativa) o da operatore a prestazione professionale.
Sono escluse le forme di compartecipazione (es. SAD comunale).
Si precisa che il contributo di cui ai punti 4, 5 e 6 è riconosciuto sulla base del contratto
sottoscritto, ovvero delle ore di servizio (ad ore/part-time/tempo pieno), e non sul numero di
persone da assistere.
La valutazione multidimensionale del bisogno della persona con disabilità gravissima rileva il
profilo funzionale, le caratteristiche del contesto socio ambientale, i bisogni, le aspettative e le
risorse. È propedeutica alla definizione del Progetto Individuale. Questa linea d’azione,
considerata di rilevanza regionale, nel contesto del quadro nazionale di riferimento, è realizzata
attraverso le Agenzie di Tutela della Salute e le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali, di concerto
con l’Ambito/Comune di riferimento per la persona.
Per questa annualità, si conferma lo strumento Voucher sociosanitario, già previsto nell’ambito
del FNA 2019 e 2020, la cui eventuale erogazione, in aggiunta al Buono mensile, è proposta
dall’équipe territoriale della ASST a seguito della valutazione multidimensionale motivandola nel
Progetto Individuale e secondo le nuove indicazioni di cui al punto 10.
Per “vita Indipendente” si intende il pieno godimento del diritto di tutte le persone con disabilità
a vivere nella società con la stessa libertà di scegliere e partecipare delle altre persone. Tale
diritto è garantito favorendo l’accesso ad una serie di servizi a sostegno delle forme diverse di
domiciliarità e delle diverse modalità di abitazione previste dalla normativa o altre tipologie di
sostegni che favoriscono l’autodeterminazione delle persone, compresa l’assistenza personale
anche autogestita, necessari per consentire alle persone di essere incluse nella società e
impedire che siano isolate.
Per Progetto individuale si intende il Progetto come già declinato all’art. 14 della Legge n.
328/2000, la cui stesura chiede all’EVM, integrata da Ambito/Comune, di collocare l’accesso
alle singole misure in un quadro di offerta e risorse complementari a sostegno della persona nel
proprio percorso con un approccio complessivo e unitario. Il Progetto Individuale è costruito
sulla base degli esiti della valutazione multidimensionale integrata e comprende le abilità e le
capacità residue della persona con disabilità, nonché le sue aspettative/motivazioni, in tutte le
dimensioni del vivere quotidiano. Assume la natura propria di “progetto di vita individuale
personalizzato e partecipato (art.5 L.r.25/2022)” qualora definisca un’azione integrata di misure,
sostegni, servizi, prestazioni, trasferimenti in grado di supportare la persona con disabilità e la
sua inclusione, con la finalità di realizzare le proprie scelte di vita nel perseguimento della
massima autonomia e inclusione. È redatto con la diretta partecipazione della persona con
disabilità, di chi lo rappresenta, previa valutazione della sua specifica situazione in termini di
desideri e aspettative, funzioni e strutture corporee, limitazioni alle azioni e alla partecipazione,
oltre che da una valutazione del contesto ambientale nella sua accezione più ampia.
L’assistente personale rappresenta, per molte persone con disabilità, uno degli strumenti
essenziali alla base della scelta del proprio progetto di vita. È la figura che presta aiuto in quelle
attività che la persona avrebbe fatto da sé qualora non fosse in condizioni di disabilità. Sarà
importante, per il futuro, investire sulla formazione e sul profilo di questa figura per favorire le
possibilità di tutti di organizzare l’assistenza personale in modo da consentire la massima libertà
di scelta e quindi rendere possibile a chi utilizzi questi servizi scegliere: “da chi farsi aiutare, come
farsi aiutare, quando farsi aiutare.”
Per “budget di progetto” si intende la definizione quantitativa e qualitativa delle risorse
economiche, professionali e umane necessarie per la realizzazione del proprio progetto di vita.
per “accomodamento ragionevole” si intendono le modifiche e gli adattamenti necessari ed
appropriati che non impongono un onere sproporzionato o eccessivo, adottati in casi
particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di
uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.
Il custode sociale – operatore professionale – è colui che rileva il bisogno e fornisce sostegno
alle persone e alle famiglie in condizione di fragilità a causa di solitudine, condizione di salute,
difficoltà di carattere sociale, favorisce il presidio e il collegamento con le reti di territorio e
garantisce il monitoraggio. Promuove opportunità di coesione sociale, organizzando attività
negli spazi di socialità: laboratori ludico-creativi, culturali e anche all’interno delle biblioteche,
eventi occasionali (uscite sul territorio, feste, pranzi, momenti di incontro/informazione su temi
specifici…), doposcuola e spazi ludici per minori.
La custodia sociale collabora con i Servizi Sociali, con i servizi di guardiania degli stabili, con
Comitati Inquilini, Parrocchie, servizi pubblici e privati e Associazioni del territorio. Gli Enti gestori
che intendono fornire professionalità da dedicare al servizio di custodia sociale dovranno essere
enti accreditati selezionati dal Comune di riferimento sulla domiciliarità sociale.
2.1 – MISURA A FAVORE DELLE PERSONE IN CONDIZIONE DI DISABILITÀ GRAVISSIMA
(MISURA B1)
Accesso alla Misura B1: strumenti e modalità di intervento
RISORSE FINALIZZATE
Il bilancio complessivo per l’esercizio 2024 delle risorse del FNA destinato alla Misura
La quota comprende il finanziamento FNA (69%) finalizzato alla disabilità
gravissima, le risorse autonome del bilancio regionale e la quota parte del Fondo
Sanitario Regionale.
Più precisamente:
punto C);
per Misura B1;
interventi di assistenza diretta – ex L. 234/2021 art. 1 comma 162 lettera a)
e lettera b) – (Allegato 1)
socializzazione e sollievo (Allegato 2);
abilitative (Allegato 3).
Dalle suddette risorse destinate all’assistenza indiretta (punti A e B), ciascuna ATS
dovrà destinare una quota parte pari a complessivi € 570.000,00 per il
riconoscimento dell’assegno per l’autonomia (vedi punto 7). Si precisa che
eventuali residui di questa quota parte possono essere utilizzati dalle ATS per la
copertura dei contributi per l’assistenza indiretta.
Le risorse di cui al punto D sono finalizzate invece all’erogazione del Voucher
sociosanitario e del voucher Autismo se prevista nel Progetto Individuale.
Gli strumenti così come declinati ai punti successivi, vengono riconosciuti entro i
limiti delle risorse disponibili.
Sono le persone al proprio domicilio:
DESTINATARI
REQUISITI ACCESSO
non autosufficienti con alto bisogno assistenziale
in condizione di disabilità gravissima
L’annualità FNA 2023 si realizza dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.
Ai fini dell’accesso agli strumenti – di cui ai punti 7 e 8 – le persone devono:
essere residenti in Lombardia;
essere di qualsiasi età;
beneficiare dell’indennità di accompagnamento di cui alla legge
n.18/1980 e successive modifiche/integrazioni con L. 508/1988 oppure
definite non autosufficienti ai sensi dell’allegato 3 del DPCM n. 159/2013 e
a cui è riconosciuta la rispettiva indennità;
avere un ISEE sociosanitario inferiore o uguale a 50.000,00 € per adulti e
anziani oppure un ISEE ordinario inferiore o uguale a 65.000,00€ per
minori;
e per le quali si sia verificata almeno una delle seguenti condizioni:
a) persone in condizione di coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di
Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale
(GCS) =4;
d) persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della
lesione, identificata dal livello sulla scala ASIA Impairment Scale (AIS) di grado
A o B. Nel caso di lesioni con esiti asimmetrici ambedue le lateralità devono
essere valutate con lesione di grado A o B;
e) persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica
o muscolare, valutate con la scala, tra le seguenti, appropriata in relazione
alla patologia: Medical Research Council (MRC) con bilancio muscolare
complessivo = 9, Hoehn e Yahr mod in stadio 5;
f) persone con deprivazione sensoriale complessa intesa come compresenza
di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in
entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione o
con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento e ipoacusia, a
prescindere dall’epoca di insorgenza, pari o superiore a 90 decibel HTL di
media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;
g) persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico
ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5;
h) persone con diagnosi di Ritardo Mentale Grave o Profondo secondo
classificazione DSM-5, con QI