[lid] I fallimenti bancari statunitensi sollevano preoccupazioni sui rischi per il sistema bancario europeo.
I fallimenti bancari statunitensi e il crollo di Credit Suisse hanno causato incertezza e ansia nel sistema bancario europeo nel 2023, evidenziando la necessità di nuove misure per rendere il settore più resiliente.
La crisi bancaria negli Stati Uniti a marzo ha fatto seguito al panico del Credit Suisse in Europa, sollevando interrogativi sullo stato di rischio delle banche che operano nei paesi dell’UE.
I crolli hanno evidenziato le vulnerabilità del settore, rendendo chiaro fino a che punto le banche siano interdipendenti e fragili nel sistema finanziario globale.
Anche gli alti tassi di interesse hanno causato il fallimento delle banche negli Stati Uniti.
Più in particolare le notizie di fallimenti hanno preoccupato i mercati globali in un momento in cui i rialzi dei tassi di interesse continuavano a fronte di un’inflazione elevata e le aspettative di recessione aumentavano.
La Silicon Valley Bank (SVB), focalizzata sul settore tecnologico e classificata come la 16a banca più grande degli Stati Uniti con un attivo totale di 209 miliardi di dollari, ha dichiarato fallimento il 10 marzo a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del rallentamento del settore, attirando l’attenzione.
Signature Bank, la 43a banca più grande degli Stati Uniti con un patrimonio di 110 miliardi di dollari, specializzata nel trading di criptovalute, è fallita il 10 marzo a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del calo del mercato delle criptovalute.
La First Republic Bank, al 46° posto negli Stati Uniti con un patrimonio di 100 miliardi di dollari e che spesso fornisce servizi bancari privati a clienti facoltosi, è fallita il 13 marzo a causa dell’aumento dei tassi di interesse e delle preoccupazioni per una recessione economica.
I fallimenti hanno alimentato incertezze e insicurezze nell’economia globale e la crisi americana è migrata in Europa attraverso il Credit Suisse.
Credit Suisse, la seconda banca più grande della Svizzera, è stata colpita da perdite su prestiti rischiosi e da una maggiore concorrenza nel settore, facendo temere una crisi bancaria globale.
Il maggiore azionista di Credit Suisse da 167 anni ha annunciato che non raccoglierà capitali, provocando un rapido calo del prezzo delle azioni della banca e una pressione di vendita sulle azioni bancarie diffusasi sul mercato.
Credit Suisse ha annunciato che avrebbe preso in prestito più di 50 miliardi di dollari per superare la crisi, ma ciò non è stato sufficiente per superare il panico nel mercato. Di conseguenza, il 19 marzo la più grande banca svizzera, UBS, ha accettato di acquistare Credit Suisse per 3,8 miliardi di dollari, rendendola la più grande acquisizione nella storia bancaria del paese.
Alla luce di questi sviluppi, le vendite sui mercati azionari di tutto il mondo si sono intensificate, mentre la domanda di obbligazioni provenienti da beni rifugio è aumentata nonostante le continue preoccupazioni sull’inflazione.
Il rendimento dei titoli decennali tedeschi è sceso di 85 punti base e ha testato l’1,92% il 20 marzo, chiudendo il mese al 2,3% dopo il superamento della crisi bancaria.
Anche il rendimento dei titoli decennali svizzeri è passato dall’1,6% allo 0,89%.
E’ chiaro che il rafforzamento dell’unione bancaria è una delle priorità dell’agenda
Ed è proprio per questo motivo che i funzionari dell’UE hanno sottolineato che il cambiamento e l’aumento dei tassi di interesse hanno creato un nuovo ambiente nella loro valutazione della crisi bancaria.
Hanno ribadito la necessità di stare in allerta nel nuovo contesto, sottolineando che l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse pongono sfide diverse alla stabilità finanziaria rispetto a tassi di interesse bassi prolungati.
I leader degli Stati membri dell’UE hanno tenuto il Summit Euro il 27 ottobre per discutere gli sviluppi nel settore bancario, durante il quale hanno affermato:
«Il settore bancario dell’UE è resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidità, e l’unione bancaria ha rafforzato in modo significativo la resilienza del sistema bancario».
La necessità di rafforzare l’unione bancaria, uno dei progetti dell’UE volti a rendere le banche più resilienti agli shock e a creare un mercato unico nell’area, è passata in cima all’agenda con nuove misure.