

(AGENPARL) – ROMA, 15 Dicembre 2023 – Una sala gremita di personalità ha accolto, stamane, Sua Eminenza il cardinale Mauro Gambetti per la conferenza organizzata dall’Ente Nazionale per il Microcredito presso la prestigiosa sala Pininfarina di Confindustria.
L’evento dal titolo ‘Chiesa e cultura d’impresa nel Magistero di Francesco’ si è aperto con l’indirizzo di saluti del Direttore Generale di Confindustria, Raffaele Langella: “Dall’incontro tra spiritualità e cultura del lavoro sono emersi molti grandi imprenditori italiani che hanno giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione e nel successivo sviluppo del nostro Paese” ha evidenziato Langella – aggiungendo apprezzamento per “l’opportunità di ascoltare le parole del Cardinale Mauro Gambetti che incarna un legame profondo tra fede e imprenditorialità nella sua esperienza personale, e può offrire una testimonianza profonda sull’importanza di ricercare un punto di equilibrio tra sviluppo economico e responsabilità sociale”.
Il presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Mario Baccini, promotore dell’iniziativa, nel suo discorso di saluto, ha sottolineato: “Sua Eminenza, il Cardinale Mauro Gambetti, per la seconda volta ci accompagna con l’autorevolezza del ruolo che riveste, con la freschezza di pensiero e franchezza di parole che lo distinguono. Questa è infatti la quinta tappa, dopo Senato, Camera, CNEL e Banca d’Italia del cammino che l’Ente ha intrapreso per portare la riflessione sulla economia sociale di mercato nelle sedi delle Istituzioni, attraverso la voce più alta, quella di Sua Santità, che da Roma si leva nel mondo in favore di una finanza solidale, capillare, a portata di tutti”.
Nella Conferenza Sua Eminenza ha affrontato i temi dell’economia sociale e di mercato di Francesco : “Voi siete diventati imprenditori perché un giorno siete rimasti affascinati dall’odore del laboratorio, dalla gioia di toccare con le vostre mani i vostri prodotti, dalla soddisfazione di vedere che i vostri servizi sono utili: non dimenticatelo mai, è così che è nata la vostra vocazione», ha scritto Papa Francesco lo scorso agosto in un suo Messaggio agli imprenditori francesi.
Le parole usate dal Papa ribadiscono la stima e l’onorabilità all’attività di impresa a cui è conferito lo statuto di vocazione, che nel linguaggio cristiano rimanda alla volontà di Dio, alla “chiamata” a realizzare la nostra missione. La vocazione dell’imprenditore è considerata una sorta di “atto creatore”, che promuove la dignità delle persone legate all’azienda, concorre al bene comune ed è in qualche modo partecipazione alla creazione di Dio. Questo orizzonte offre piena luce per la comprensione del dettato dei padri costituenti, che definirono l’Italia «una Repubblica democratica, fondata sul lavoro» (art. 1), da cui discendono diritti e doveri per contribuire al progresso «materiale e spirituale della società» (art. 4 Cost.). Infatti, lavorando, la persona si edifica e cresce anche spiritualmente. Nel pensiero della Chiesa e del Papa, attraverso il lavoro che dà dignità all’uomo, è possibile superare la miseria. Per questo il compito dell’impresa è generare valore ed essere alternativa all’assistenzialismo. In tal senso, in una prospettiva di servizio del bene comune, anche la produzione della ricchezza e la sua moltiplicazione ottenuta con sacrificio (fatica) sono una cosa buona, un dono di Dio, strumenti per favorire il benessere di tutti”.
“Voi siete diventati imprenditori perché un giorno siete rimasti affascinati dall’odore del laboratorio, dalla gioia di toccare con le vostre mani i vostri prodotti, dalla soddisfazione di vedere che i vostri servizi sono utili: non dimenticatelo mai, è così che è nata la vostra vocazione», ha scritto Papa Francesco lo scorso agosto in un suo Messaggio agli imprenditori francesi.
Le parole usate dal Papa ribadiscono la stima e l’onorabilità all’attività di impresa a cui è conferito lo statuto di vocazione, che nel linguaggio cristiano rimanda alla volontà di Dio, alla “chiamata” a realizzare la nostra missione. La vocazione dell’imprenditore è considerata una sorta di “atto creatore”, che promuove la dignità delle persone legate all’azienda, concorre al bene comune ed è in qualche modo partecipazione alla creazione di Dio. Questo orizzonte offre piena luce per la comprensione del dettato dei padri costituenti, che definirono l’Italia «una Repubblica democratica, fondata sul lavoro» (art. 1), da cui discendono diritti e doveri per contribuire al progresso «materiale e spirituale della società» (art. 4 Cost.). Infatti, lavorando, la persona si edifica e cresce anche spiritualmente. Nel pensiero della Chiesa e del Papa, attraverso il lavoro che dà dignità all’uomo, è possibile superare la miseria. Per questo il compito dell’impresa è generare valore ed essere alternativa all’assistenzialismo. In tal senso, in una prospettiva di servizio del bene comune, anche la produzione della ricchezza e la sua moltiplicazione ottenuta con sacrificio (fatica) sono una cosa buona, un dono di Dio, strumenti per favorire il benessere di tutti”.
Insieme al Presidente dell’ENM Mario Baccini ad accogliere il Cardinale Mauro Gambetti erano presenti anche il Presidente dei Giovani Imprenditori e Vicepresidente di Confindustria, Riccardo Di Stefano, il past president Luigi Abete, Francesco Nunziata presidente ADR, Giovanni Amoroso, vice presidente corte costituzionale e Giulio Prosperetti, vice presidente corte costituzionale, Angelo Maria Petroni, vice presidente Aspen Institute, il sottosegretario del ministero degli Interni, Emanuele Prisco e il segretario generale dell’Ente Nazionale per il microcredito, Riccardo Graziano.
La conferenza è stata moderata dal giornalista vaticanista, Piero Schiavazzi. Cento le presenze di personalità tra membri del governo, parlamentari di tutti i gruppi, giudici costituzionali, presidenti di enti pubblici e AD di grandi aziende, accademici e diplomatici dei cinque continenti, alti magistrati e Grand Commis dello Stato, che hanno preso parte all’evento.
La conferenza è fruibile sul canale Youtube dell’Ente Nazionale per il Microcredito.