
[lid] Un ex responsabile del programma diversità di Facebook si è dichiarato colpevole di aver frodato la società di Mark Zuckerberg per oltre 4 milioni di dollari attraverso un sofisticato sistema di tangenti.
Il New York Post riporta che Barbara Furlow-Smiles, responsabile delle iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI) presso Facebook, ha ammesso di aver orchestrato un complesso schema di frode che è costato al colosso dei social media più di 4 milioni di dollari. Secondo il Dipartimento di Giustizia, Furlow-Smiles è stata coinvolta in attività fraudolente tra gennaio 2016 e settembre 2021.
Furlow-Smiles, in qualità di responsabile globale dei gruppi di risorse dei dipendenti e del coinvolgimento della diversità, ha sfruttato la sua posizione per vivere uno stile di vita stravagante in vari stati. Ha manipolato i fondi aziendali creando falsi affari e ricevendo tangenti. I fondi sono stati sottratti per uso personale, compresi pagamenti ad amici e parenti falsamente rappresentati come venditori che fornivano beni e servizi inesistenti a Facebook.

Lo schema ha coinvolto più persone, tra cui ex stagisti, un tutor universitario, un parrucchiere, babysitter e tate, che hanno tutti incanalato tangenti a Furlow-Smiles. Non è chiaro se qualcuno di questi associati dovrà affrontare accuse legate alla frode.
Per evitare di essere scoperto, Furlow-Smiles ha presentato false note spese, sostenendo che queste persone erano venditori legittimi in occasione di eventi Facebook. Le attività fraudolente si estendevano al pagamento di servizi e prodotti mai consegnati all’azienda, come ritratti specializzati e servizi prescolari.
Il procuratore americano Ryan K. Buchanan ha dichiarato: “Motivata dall’avidità, ha usato il suo tempo per orchestrare un elaborato schema criminale in cui venditori fraudolenti le pagavano tangenti in contanti. Ha coinvolto anche parenti, amici e altri collaboratori nei suoi crimini, il tutto per finanziare uno stile di vita sontuoso attraverso la frode piuttosto che il lavoro duro e onesto.
In una dichiarazione, Meta di Mark Zuckerberg ha dichiarato: “Stiamo collaborando con le forze dell’ordine sul caso riguardante questo ex direttore del programma e continueremo a farlo”.
Maggiori informazioni sul New York Post qui.