
(AGENPARL) – lun 11 dicembre 2023 *COMUNICATO STAMPADL Concorrenza, ARIS: “Migliorabile. Rischio lesione
diritto alla salute”*
“Accogliamo con favore le reazioni in Parlamento alle nostre preoccupazioni
sul DL Concorrenza”. E’ quanto dichiara Virginio Bebber, Presidente
dell’A.R.I.S. – Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, a proposito
della interpellanza su contenuti del DL Concorrenza con primo firmatario il
deputato Luciano Ciocchetti (FDI).
“Che il DL Concorrenza faccia acqua da tutte le parti – ha detto Bebber –
noi dell’ARIS lo andiamo ripetendo da quando abbiamo potuto prendere
visione della prima bozza. Alcune nostre regioni si sono già mosse
contestando giudizialmente diversi passaggi dello stesso DL, ritenuti
addirittura illegittimi costituzionalmente poiché rischierebbero, tra
l’altro, di ledere addirittura il diritto dei cittadini alla salute. Per
non parlare poi dell’evidente disparità di trattamento tra strutture
pubbliche e strutture private”.
“Ancora una volta – ha aggiunto il Presidente dell’Associazione che
riunisce le strutture socio-sanitarie gestite da enti e congregazioni
religiose – la legge istitutiva del SSN viene ignorata da chi governa il
Paese: le nostre strutture convenzionate e no profit, sono state
riconosciute dalla legge parte integrante del SSN, con gli stessi diritti e
gli stessi doveri. Dunque una legge ha stabilito che devono essere poste
sullo stesso piano di quelle pubbliche. L’attuale formulazione del DL
Concorrenza sembra ignorarlo completamente. Per questo siamo riconoscenti a
quanti hanno rilevato le storture, alcune anticostituzionali, contenute nel
suddetto decreto, rivolgendo un’interpellanza urgente a proposito proprio
degli accordi contrattuali delle strutture private sanitarie con il SSN”.
Oltre agli specifici provvedimenti strutturali ed organizzativi contestati
dall’ARIS, Padre Bebber sottolinea le pesanti conseguenze che il DL
potrebbe avere sui cittadini. “I meccanismi concorrenziali proposti dal
Decreto – sottolinea Bebber – avranno ricadute proprio sui cittadini i
quali vedono messo in forse il loro diritto a curarsi, costituzionalmente
garantito – lo ricordiamo – non solo dove vogliono loro ma anche con la
dovuta continuità che la terapia richiede. Un diritto questo messo in forse
laddove la sperequazione del trattamento tra pubblico e privato
convenzionato mette quest’ultimo nelle condizioni di non poter assicurare
proprio la continuità della cura, perché non può più essere certo della
sostenibilità della sua stessa operatività”.
“Tutto questo – conclude il Presidente di ARIS – si sarebbe potuto evitare,
come tra l’altro sottolineano i firmatari dell’interpellanza, se solo si
avesse avuto la felice intuizione di consultare Associazioni come la
nostra, che offre al SSN oltre 40mila posti letto e milioni e milioni di
prestazioni ambulatoriali ogni anno. È questa la strada da percorrere se si
vuole lavorare insieme per il bene della comunità, fine ultimo di ogni
democrazia che si rispetti”.