
(AGENPARL) – mar 05 dicembre 2023 Malattia di Charcot-Marie-Tooth di tipo 2A:
identificazione di un possibile approccio
terapeutico
Milano, 5 dicembre 2023
Un recente studio condotto dai ricercatori del “Centro Dino Ferrari”, Università degli
Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico,
accettato per la pubblicazione on line sulla rivista Cellular Molecular Life Science, ha
dimostrato l’efficacia di un approccio di terapia genica in un modello sperimentale di
Malattia di Charcot-Marie-Tooth di tipo 2A (CMT2A).
La CMT2A è una polineuropatia sensitivo-motoria, caratterizzata dalla morte dei neuroni
motori e sensitivi, dovuta a mutazioni del gene Mitofusina 2 (MFN2). Attualmente la cura è
di supporto e non esiste una terapia efficace nel prevenire il carattere degenerativo della
malattia. Una delle principali sfide nel trattamento di questa patologia risiede non soltanto
nell’assenza della proteina MFN2 funzionale, ma anche nella presenza di una variante
tossica di questa proteina. Un approccio combinato di sostituzione e silenziamento genico,
rispettivamente in grado di esprimere il gene “sano” e di spegnere quello “malato”, può
costituire un approccio terapeutico ideale per questa malattia.
Il principale investigatore di questa ricerca è la Prof.ssa Stefania Corti, attualmente a
capo del Laboratorio di Cellule Staminali Neurali nel Dipartimento di Fisiopatologia
Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’Università degli Studi di Milano. Il gruppo di ricerca,
oltre ad includere altri membri del suo laboratorio e ricercatori del “Centro Dino Ferrari”
dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale
Maggiore Policlinico, ha collaborato per la realizzazione di questo studio con il King’s
College, l’Istituto di Genetica Molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”, il dipartimento di
Scienze Biomediche dell’University Humanitas, l’Istituto Neurologico Carlo Besta e il
centro di ricerca Preclinica della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore
Policlinico.
La Dott.ssa Federica Rizzo, primo autore di questo lavoro di ricerca, ed i suoi colleghi
hanno dimostrato come questo approccio combinato di silenziamento del gene MFN2
difettivo e di ripristino del gene sano ha portato ad un miglioramento delle caratteristiche
della malattia in un modello in vitro costituito da motoneuroni derivati da cellule staminali
pluripotenti indotte di pazienti affetti da CMT2A.
La correzione molecolare è stata inoltre confermata in un modello murino di CMT2A
tramite l’iniezione locale nel Sistema Nervoso Centrale di un vettore Adeno-Associato
AAV9 che veicola il gene MFN2 sano e il costrutto per il silenziamento.
Questo studio fornisce la prima “prova di principio” di efficacia di questo trattamento per la
CMT2A e testimonia la perseveranza del gruppo di ricerca della prof.ssa Corti nello studio
di questa patologia e nell’identificazione di possibili strategie terapeutiche.
La ricerca è stata condotta con il supporto dell’Associazione “Centro Dino Ferrari”,
dell’Associazione Progetto Mitofusina2 onlus, del Ministero della Salute, nell’ambito
della Fondazione Telethon nell’ambito del progetto GGP19002
Per ulteriori informazioni
Prof. Stefania Corti
“Centro Dino Ferrari” Università degli Studi di Milano – Fondazione IRCCS Ca’ Granda
Dr. Federica Rizzo
“Centro Dino Ferrari” Università degli Studi di Milano – Fondazione IRCCS Ca’ Granda
Ufficio Stampa
Direzione Comunicazione ed Eventi istituzionali
Università Statale di Milano